Si sono amati e hanno avuto una bambina

Su Nature, Viviane Slon, Fabrizio Mafessoni, Cesare de Filippo ecc. e Svante Pääbo del Max Planck per l’antropologia evoluzionista pubblicano il genoma estratto da un dito del piede, l’osso chiamato “Denisova 11”, trovato da archeologi russi nella famosa grotta dell’Altai. Quando è morta circa 90 mila anni fa, Denisova 11 detta “Denny” era la figlia circa tredicenne di una Neandertal e di un Denisovano con un antenato Neandertal.
Finora il padre era ignoto, la madre no perché 2 anni fa era stato sequenziato il Dna mitocondriale.
La madre era un’emigrante, più parente dei Neandertal vissuti fino a trentamila anni fa nell’Europa occidentale che dei Neandertal locali che vivevano – insomma, di cui si sono trovate ossa – nella grotta prima dei Denisovani. Com’era arrivata nell’Altai?
Com. stampa – (segue)

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Davide Castelvecchi riassume la storia della superconduttività di un nanomateriale d’oro e argento, a 37 °C e a pressione ambiente pubblicata su arXiv dallo studente Dev Kumar Thapa e dal suo prof Anshu Pandey dell’Indian Institute of Science di Bangalore. Aveva fatto molto discutere soprattutto per il grafico segnalato da Brian Skinner, seguito dal rifiuto degli autori di fornire un campione del materiale a ricercatori indiani che volevano replicare il loro esperimento:

Thapa and Pandey told Nature’s news team that they would not comment on the details of their research while their paper is under review at a journal. Pandey said that they are having their results validated by independent experts, and that they will announce the results of the validation in the appropriate forum as soon as possible. “Without validation,” says Pandey, “the synthesis and device-fabrication details are speculative and will add to further confusion.”

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Speculazione e confusione anche allo Human Brain Project (HBP), l’iniziativa da un miliardo di euro impegolata in polemiche da quando è stata affidata dalla Commissione europea a Henry Markram del Politecnico di Losanna nel 2013. Estromesso due anni e mezzo dopo insieme ai due colleghi con i quali  prendeva ogni decisione, Markram era stato sostituito da Christoph Ebell, il proprietario della Verticai Consulting, a capo di un direttivo di 22 membri. Il 16 agosto, scrive Inga Vesper, Ebell se n’è andato per divergenze con il nuovo rettore del Poli, Martin Vetterli. Stando all’HBP:

The parties separate by common agreement following a change of university leadership and differences of opinion on governance and on strategic orientations for the HBP.

Di “comune accordo”?

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Illegalità di Stato, cont.
ANSA

 La Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti dei 177 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera. L’inchiesta è a carico di ignoti. Le ipotesi di reato inizialmente previste potrebbero essere modificate in base a valutazioni normative ancora in evoluzione vista la complessità del caso.
  “La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia. E comunque, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”, dice il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio dopo un’ispezione sulla nave Diciotti nell’ambito dell’indagine aperta dal suo ufficio.

5 commenti

  1. @ Oca Sapiens
    Illegalità di Stato, cont. ANSA La Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti
    Siamo ormai un’epoca nella quale le fake news trionfano e, per non rimanere troppo ai margini delle cultura contemporanea, provo (di seguito) a proporne una io.
    Metta caso che possa aprirmi una nuova carriera.
    Comunque, male che vada, posso sempre fare rientrare il tutto nella quota giullare.
    Quello a cui stiamo assistendo e’ la fase culminante della prima parte di un segretissimo complotto governativo finalizzato a fermare l’immigrazione. Clandestina o meno.
    Complotto di una semplicita’ e di un’eleganza sopraffine.
    La prima parte consiste nel rendere l’Italia un porto non piu’ sicuro per i migranti. In questo modo le navi delle ONG, le navi mercantili e persino le nostre navi militari non avrebbero piu’ il diritto di portare i naufraghi in Italia e sarebbero costrette, dalle leggi internazionali, a sbarcarli in altri paesi.
    Questa parte del piano si e’ sviluppata lentamente, ma inesorabilmente, e consiste nel rendere pericolosa la vita dei migranti nel nostro paese.
    A questo scopo, ci si e’ inizialmente affidati a un certo numero di volontari (il piu’ delle volte ignari della stessa esistenza del complotto) che si sono dedicati a sparare ai migranti e a malmenarli. A volte persino a ucciderli.
    Il fenomeno, spontaneo e inizialmente marginale, e’ stato incoraggiato negandolo e minimizzandolo e, quindi, dandogli sostanziale copertura.
    Ora assistiamo a un massiccio intervento diretto del governo che tiene sotto sequestro un centinaio di migranti su una nave della Guardia Costiera.
    A questo punto, il gioco e’ fatto: di fronte a migranti uccisi, sparati, malmenati e, per ordine dello stesso governo, persino sequestrati… quale tribunale o autorita’, nazionale o internazionale, potra’ mai sostenere che l’Italia e’ ancora un porto sicuro?
    Ma questa e’ solo la prima parte del complotto, finalizzata a ostacolare l’arrivo dei migranti. In attesa che si sviluppi la seconda parte, che richiede piu’ tempo, finalizzata a far si’ che i migranti non desiderino nemmeno piu’ arrivare in Italia.
    Anche la seconda parte e’ estremamente semplice. Si tratta, in sostanza, di completare quello che i governi degli ultimi trent’anni hanno iniziato, e portato a buon punto, ma mai completato: l’annientamento dell’economia italiana.
    Il Decreto Dignita’ — con la stima INPS della perdita di posti di lavoro, denunciata come complotto solo per porla in maggiore evidenza — e’ stato un primo assaggio. Una sorta di calibratura.
    Poi seguiranno reddito di cittadinanza e flat tax che, aumentando le uscite e riducendo le entrate, permetteranno finalmente, dopo i tentativi dei governi passati, di spedire in orbita il nostro debito pubblico.
    Aggiungendo poi lo sforamento del 3% del limite del deficit, l’uscita dall’Unione Europea e dell’Euro saranno inevitabili e consentiranno l’emissione di una nuova moneta e una svalutazione competitiva di tipo venezuelano.
    Quando, finalmente, le bancanote della nostra nuova moneta avranno meno valore di un’equivalente superficie di carta igienica, lo scopo del complotto (che sembra si chiami Piano Tafazzi) sara’ raggiunto in quanto nessun migrante desiderera’ piu’ emigrare in Italia e, anzi, avranno ottime opportunita’ di lavoro, nei loro paesi di origine, per costruire muri e ostacolare l’immigrazione clandestina italiana.

  2. @ Oca Sapiens
    A quanto sembra, il Piano Tafazzi prevede anche di mandare in galera i militari della Guardia Costiera in quanto “tassisti del mare”, per aiutare i trafficanti di schiavi, droga, armi ecc.
    Mandarli in galera?
    Assolutamente no.
    Farebbe troppo “stato di diritto” e, quindi, sarebbe in contrasto con l’obiettivo di rendere l’Italia porto non sicuro.
    Molto piu’ efficace lasciar fare agli entusiasti (e spesso ignari) volontari a cui accennavo sopra. La retorica contro i “tassisti del mare” e’ molto utile per esaltarli. Leggasi, per farsi un’idea, i commenti ai due articoli.

    1. E.K. Hornbeck,
      Leggasi, per farsi un’idea, i commenti ai due articoli.
      però la maggioranza vuole che Salvini li mandi in galera, per ora sembrano più volontari per stare seduti davanti alla tastiera che per assaltare una Capitaneria di porto.
      La cosa impressionante, trovo, è che tutti meno uno sono convinti che la Guardia costiera dipenda dal ministero degli Interni e/o da quello dei Trasporti.

  3. @ Oca Sapiens
    però la maggioranza vuole che Salvini li mandi in galera
    Quindi non mandarglieli e dare la colpa di questo alla magistratura e’ un ottimo modo per aizzare i volontari.
    per ora sembrano più volontari per stare seduti davanti alla tastiera che per assaltare una Capitaneria di porto
    E in gran percentuale lo rimarranno. Solo una piccola percentuale arrivera’ a trascendere.
    I volontari da tastiera contribuiranno all’intimidazione e alla copertura politica.
    E, anche quelli che trascenderanno, non assalteranno la Capitaneria di porto: i militari sono armati e sanno difendersi.
    Troveranno molto meno rischioso sparare a qualche immigrato; scelto a caso tra quelli che incroceranno e che daranno l’impressione di essere innocui.
    La cosa impressionante, trovo, è che tutti meno uno sono convinti che la Guardia costiera dipenda dal ministero degli Interni e/o da quello dei Trasporti.
    Qui pero’ la cosa e’ complicata.
    Io credevo che, essendo parte della Marina Militare, dipendessero dal Ministero della Difesa.
    Semplice, pulito ed elegante.
    E, come spesso succede alle cose troppo semplici, ho scoperto che e’ anche errata.
    Anche se parte della MM, la Guardia Costiera soffre una sorta di Sindrome di Arlecchino; nel senso che deve rendere conto a molti padroni.
    Da quel che capisco della pagina di wikipedia, devono rendere conto
    – al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (principalmente)
    – al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
    – al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
    – al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
    – al Ministero della Difesa
    E anche il collegamento col Ministero degli Interni non e’ del tutto sbagliato, visto che dovono coordinarsi con la Polizia di Stato.

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