Luna rossa crescente

L’Economist di oggi si chiede sotto l’occhiello “Il grande esperimento scientifico”

Can China become a scientific superpower? 
The hypothesis that scientific greatness requires freedom of thought is about to be tested

Si risponde in

Red moon rising – How China could dominate science
Should the world worry?

Coincidenza, nel mio piccolo parlo anch’io della Cina nel Parco delle Bufale a proposito di un vaneggiamento creazionista e di articoli che asseriscono una superiorità culturale genetica, il dovere delle minoranze etniche di servire il Partito, mentre elogiano il pensiero del leader supremo. Tutto questo sulla rivista di un’accademia cinese alla quale l’editore Springer-Nature dovrebbe conferire una certa autorevolezza internazionale.

In termini di produzione di articoli – e di pubblicità per i suoi centri di ricerca sulle riviste scientifiche – la Cina è già una superpotenza. In media la qualità è scadente, le falsificazioni e i plagi all’ordine del giorno. I “centri del Partito” – presenti anche in università di altri paesi e sempre in quelle che ospitano un “centro studi Confucio” – sono formati da zelanti poliziotti del pensiero; docenti e studenti “scompaiono” se pubblicano ricerche sgradite al governo, le riviste di editori stranieri sono censurate e gli abbonamenti disdetti; nemmeno le università hanno accesso a Google – la solita storia, insomma.

L’inchiesta sulle fabbriche cinesi di falsi paper, false tesi di laurea e di dottorato era uscita su Science, dove le notizie di repressioni “accademiche” sono più frequenti che su Nature. Forse perché notizie simili mettono in pericolo i whistle-blowers e da editore commerciale Springer-Nature non ha i mezzi dell’AAAS per proteggerli, o perché la pubblicità rende.

Su Nature invece, si leggono editoriali preoccupati per la libertà di ricerca nell’Unione Europea, l’ultimo il 26 novembre

Beware the rise of the radical right

accompagnato dal commento

A 100th birthday wish: uphold academic freedom in dark times
The Haldane principle, born a century ago, has enabled government scientists to speak truth to power without fear of retribution — cherish it.

Non c’è molta gente pronta a dire la verità al potere sapendo che perderà il proprio, il lavoro o la libertà tout court nemmeno nelle nostre democrazie. Mais l’union fait la force: accademie e società scientifiche possono farlo senza temere ritorsioni.

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Ieri il titolo di Physics World era uguale a quello di Science due giorni prima:

Government shutdown begins to bite US science

E su Nature

Science and the shutdown: 5 things to watch as US impasse drags on

A second wave of closures looms as the government funding fight barrels towards a record-breaking fourth week.
[…] What happens in America doesn’t stay in America. Researchers in other countries are already feeling the shutdown strain.

Sul Corriere invece,

Vaccini, Beppe Grillo e il sì a Burioni, il «vaffa» della base M5S: «Traditore, questa non passerà»

Il patto trasversale per la scienza è firmato da Beppe Grillo e da Matteo Renzi. L’union fait la force?