Questioni di cuore, se così si può dire

E questioni di statistica. Quando escono stime delle morti premature causate dall’inquinamento atmosferico nei paesi dell’Unione Europea, l’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) le aggrega in un rapporto il quale finisce nel rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Forse sarà l’abitudine, ma mi sembra che milioni di vittime/anno facciano sempre meno impressione. Eppure sono evitabili, ma con provvedimenti politicamente più impopolari delle pezze messe in Lombardia con le aree milanesi riservate alle auto “pulite” e divieti di circolazione domenicali. (A Milano il vento di ieri ha spazzato via lo smog e stamattina dalle mie parti quasi tutti avevano gli occhiali da sole.)

Nei paesi democratici gli elettori preferiscono asfissiare che rinunciare ad andare in macchina e a surriscaldare la casa e il clima. Dove il popolo non vota è più facile. In Cina per le Olimpiadi, l’Expo di Shanghai e altre occasioni di dar una lezione ai capitalisti zozzoni, il governo ha obbligato le centrali a carbone e le industrie inquinanti locali a chiudere, e gran parte della popolazione locale a usare i mezzi pubblici o ad andare a piedi e in bici.

Oggi sullo European Heart Journal in open access, quattro chimici del Max Planck e tre cardiologi usano un nuovo modello di esposizione globale alla mortalità (funzioni del rateo di rischio) per ricalcolare le stime più recenti delle malattie cardiache indotte o aggravate dal PM2,5 e dall’ozono, e sommarle alle altre. Il risultato ha un grande margine di incertezza (645.000 – 934.000), comunque è molto diverso da quello del rapporto EEA per il 2015 (430.000):

  • In Europe, the per capita rate exceeds the global mean with 133/year per 100 000, and 129/year per 100 000 in the EU-28. We find that especially in eastern Europe per capita mortality rates are very high, for example in Bulgaria, Croatia, Romania, and the Ukraine, where they exceed 200/year per 100 000. 

Più i paesi sono distanti dall’Atlantico, peggio è. L’Italia è messa non malissimo con 132 vittime/100 mila abitanti. Il risultato è anche diverso dalla stima mondiale fatta dall’OMS:

  • we estimate 8.79 (95% CI 7.11–10.41) million in 2015. This agrees well with the global estimate of 8.9 (95% CI 7.5–10.3) of Burnett et al. [gli autori del nuovo modello]

Ozono e PM2,5 uccidono più delle sigarette (7 milioni/anno), aggiungono per rincuorare i fumatori.

Anche la nuova stima rischia di essere una sottovalutazione. Gli studi che hanno preso in considerazione provengono da UE, Cina e USA, e manca il rateo di rischio per gli altri inquinanti atmosferici: ossidi di zolfo e di azoto, monossido di carbonio, idrocarburi policiclici aromatici, benzene, clorofluorocarburi ecc.

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Altra notizia europea di oggi:

  • Today the European Parliament and the Member States reached a provisional agreement on new rules that will guarantee a high level of protection for whistleblowers who report breaches of EU law. […] The rules will protect whistleblowers against dismissal, demotion and other forms of retaliation. They will also require from national authorities that they inform citizens about whistleblowing procedures and protection available. Whistleblowers will also be protected in judicial proceedings.

Ma va? (h/t Leonid S.)

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Le ridicule ne tue pas
Trump ha presentato il bilancio preventivo richiesto da quelli che ne hanno finanziato l’elezione. Sottrae mille miliardi al sistema sanitario nazionale (Medicaid e Medicare) e taglia dell’11% i fondi per la ricerca, sopratutto quella biomedica (-18%) e alla protezione ambientale (-31%). Dettagli su Science e questa perla:

  • The president’s science adviser, Kelvin Droegemeier, calls the request “an important down payment on America’s future.”

Valentina Santarpia del Corriere intervista la “mamma no-vax” Magenta Aresu:

  • Una bambina di 12 anni che non è mai stata vaccinata. In cura con l’omeopatia da quando era neonata. «I medici spinti dalle ragioni delle case farmaceutiche». La sua scelta: «Sono un’ignorante intelligente però… prima di parlare mi informo»

Questo per la par condicio.