Cari orecchietti di radiopop, se siete studenti, insegnanti o genitori, state ultimando l’occorrente per lo Sciopero per il futuro (brutte notizie dalla ricerca) in 98 105 125 paesi, a volte autorizzato dal ministero per l’istruzione. Ci saranno manifestazioni in oltre 1650 2000 città, con l’appoggio e gli incoraggiamenti di decine di migliaia di scienziati, commossi e un po’ imbarazzati nel vedere che una ragazzina è riuscita a fare in pochi mesi quello che provano a fare dal 1965.
Tanto di cappello a Greta Thunberg, candidata al premio Nobel per la pace dal partito socialista norvegese. E a Sarah Marder che in dicembre è stata la prima a manifestare solitaria e solidale davanti a Palazzo Marino, a Milano, ogni venerdì alle 12.3
In questi giorni cresce la disinformazione di chi odia i bambini svegli e intelligenti questa mobilitazione e teme che abbia lo stesso successo politico di quella dei ragazzi sopravvissuti alla stage di Parkland, negli Stati Uniti. Noi invece ce lo auguriamo. Così abbiamo pensato di far una rassegna delle principali bufale e come risponderci quando vengono sparate da bulli ignoranti e/o in malafede.
Trascuriamo il complottismo sul modello Trump: il riscaldamento globale è una truffa dei cinesi per distruggere il capitalismo, dei comunisti per rubarci i danè che abbiamo accumulato col nostro duro lavoro, degli scienziati per farsi mantenere nel lusso – il boato che sentite in sottofondo è la risata amara dei ricercatori italiani.
Trascurato anche il tentativo di farci prendere il meteo per il clima, tipo “da me sta nevicando”, veniamo alle bufale più frequenti e all’apparenza più “scientifiche”.
1. Il clima è sempre cambiato, quindi non sono le nostre attività a cambiarlo.
La premessa è giusta, la deduzione no. Il clima cambia per un motivo, una “forzante” in gergo tecnico, un’aggiunta o una sottrazione di energia al sistema terra-aria-acqua-ghiacci. Non perché la temperatura decide un giorno di mettersi a salire o a scendere. I cambiamenti attuali sono maggiori e più veloci di quelli causati dalle forzanti naturali perché la spinta più potente viene dalla concentrazione dei gas serra in atmosfera: trattengono una parte della radiazione solare (i raggi infrarossi, detti non a caso “radiazione termica”) riemessa dalla Terra verso lo spazio. Oggi la loro concentrazione è superiore del 50% rispetto a quella di due secoli fa, un po’ meno se si considera soltanto la CO2 (412 ppm rispetto a 270).
2. I gas serra non hanno un effetto serra.
Senza i gas serra naturali o industriali – vapore acqueo, CO2, metano, ossidi di azoto e di zolfo, ozono, clorofluorocarburi e parecchi altri – alla superficie della Terra la temperatura media annua sarebbe di – 18 gradi invece di + 15.
3. Ok, i gas serra hanno un effetto serra, ma il riscaldamento in corso è dovuto a una maggiore attività solare.
Nella realtà, l’attività solare sta calando dalla fine degli anni Sessanta, in coincidenza con l’impennata delle temperature globali. E siccome sta calando, sono vent’anni che invasati vari ci annunciano che siamo entrati in un’era glaciale.
4. Il riscaldamento globale è colpa delle scie chimiche.
Lo dicono anche alcuni orecchietti. Se con “scie chimiche” intendono le scie di condensazione degli aerei, hanno in parte ragione: contribuiscono a modificare il clima. Sono emissioni “cristallizzate”, lassù fa freddo, di acqua e impurità residue della combustione del carburante (particelle di carbonio e zolfo, soprattutto). Quando l’aria è umida, invece di sciogliersi ed evaporare, i cristalli formano nubi diafane e bianche simili ai cirri, che riflettono un po’ della radiazione solare in arrivo – rinfrescando il clima…
5. No, è colpa dei raggi cosmici.
Ah, la famosa tesi di Henrik Svensmark, un astrofisico danese. E’ stata smentita definitivamente nel 2015 da lunghi esperimenti al CERN di Ginevra, e da osservazioni e misure in natura. Svensmark crede che quando i raggi cosmici galattici ad alta energia, in realtà delle particelle – provenienti per esempio dall’esplosione di nove e supernove – colpiscono gli aerosol presenti nell’atmosfera, facilitano la condensazione del vapore acqueo e quindi la formazione delle nubi.
Ma c’è nuvola e nuvola. Quelle bianche in alta quota riflettono verso l’esterno circa metà della radiazione solare, quelle basse e scure trattengono parte di quella riemessa dalla Terra. Fatto il “bilancio radiativo”, si stima che rinfreschino la temperatura al suolo di circa 5 °C.
6. No, è colpa di HAARP, un esperimento segreto dei militari americani.
Dal 2015 è un programma di ricerca gestito dall’università dell’Alaska, i militari non ci collaborano più dal 2013, e non era segreto nemmeno prima. Su una montagna dell’Alaska, delle antenne mandano onde radio in cima all’atmosfera: nella termosfera e nella ionosfera tra 80 e 500 km dal suolo. Servono a capirne la composizione e come le onde radio interagiscono con gli elettroni, gli ioni e la radiazione solare. Servono anche per la meteorologia “spaziale”, alle previsioni necessarie per chi gestisce i satelliti delle telecomunicazioni – e per gli orecchietti che ci ascoltano dal satellite HotBird 13.
7. Dal 1998 la temperatura media globale ha smesso di aumentare e sta addirittura calando.
Lo diceva anche il senatore Carlo Rubbia in Parlamento e in conferenze in giro per l’Italia, mostrando un grafico preso dal blog di Leon Ashby, un allevatore australiano di bovine da latte. Le stazioni meteo di tutto il mondo dimostrano il contrario: dal 2000, hanno registrato i 17 anni più caldi da un secolo e mezzo a questa parte:
8. Le previsioni dei modelli si sono dimostrate tutte sbagliate.
Sbagliate solo in parte. Hanno azzeccato l’aumento delle temperature, della frequenza e dell’intensità degli eventi estremi (siccità, ondate di calore, alluvioni, tempeste, incendi boschivi ecc.). Certi modelli hanno sottovalutato la velocità della fusione dei ghiacci o dell’innalzamento del livello del mare. Nessun modello è perfetto né pretende di esserlo, ma tutti stanno migliorando.
9. Si studia il clima da poco, non se ne sa abbastanza per prendere provvedimenti che ci ridurranno sul lastrico.
Dalle nostre parti, si studia da quando Aristotele ha scritto Meteorologia. In senso moderno si studia dalla nascita della geologia a fine Settecento, con la scoperta delle ere glaciali, da quella della termodinamica nel primo Ottocento e da allora in svariate discipline dalla A come astronomia alla Z come zoologia. L’effetto serra dell’atmosfera è stato descritto per la prima volta nella Memoria sulle temperature del globo terrestre e degli spazi planetari pubblicata da Fourier nel 1824. Ne aveva già parlato nel 1809, ma all’epoca doveva ancora definire la sua Teoria analitica del calore.
Da quindici anni la Danimarca “decarbonizza” la propria economia e riduce i consumi energetici solo un po’ più lentamente di quanto chiedono i ragazzi dei Fridays for Future. Eppure il prodotto interno lordo continua a crescere.
10. Bufala fresca e molto originale:
- Un solido si riscalda quando i suoi elettroni assorbono energia per promuovere [sic] a un orbitale di livello superiore. […] Ogni promozione all’orbitale con un’energia superiore richiede un fotone con quanti di energia superiore. I raggi infrarossi a onde lunghe hanno poca energia. Non possono scaldare la superficie.
Firmato Mark Pawelek, un’informatico inglese mai uscito di casa in una giornata di sole. Le altre le chiediamo a voi, orecchietti: tel. 02 33 001 001; sms e telegram 331.6214.013
poscritto: grazie dei contributi, scusate, ma non c’è stato il tempo per le telefonate. Le brutte notizie che dicevamo all’inizio sono
- nell’articolo di Nature Climate Change sulle emissioni di gas serra dell’acquacoltura (aumentano rapidamente)
- e in quello dello European Heart Journal che raddoppia la stima annua delle vittime dell’inquinamento dell’aria, in particolare nei paesi dell’Unione Europea.
Ho aggiornato i dati della partecipazione agli scioperi.
In onda il giovedì dalle 11.30 alle 12 sui 107,6 FM, in streaming durante e in podcast dopo.
Nel nuovo podcast del Guardian c’è l’intervista a Greta, già parzialmente pubblicata nei giorni scorsi:
https://www.theguardian.com/news/audio/2019/mar/14/greta-thunberg-how-her-school-strike-went-global-podcast
Gentile Oca, temo di essere arrivato tardi. Le propongo comunque questa variazione del punto 2, da un commento sul blog dell’Alto Ufficlale. Chiedevo: “se l’effetto serra non esiste, cosa mantiene la temperatura del nostro pianeta a circa 14 °C?” La risposta: “la risposta è nell’azione di freno ai moti convettivi esercitata dall’atmosfera terrestre. Ostacolando fisicamente la dispersione del calore verso l’alto, la nostra atmosfera assicura il mantenimento di una temperatura gradevole sulla superficie della Terra. Succede lo stesso in una serra (o in un’auto) senza aperture, in cui la temperatura aumenta grazie all’aria calda che, salendo verso l’alto, è arrestata dalla struttura e redistribuita al suo interno”.
Laggiù peraltro stanno davvero sbroccando, sarà che sono nervosi…
Grazie Paolo.
—
Diego,
ah ecco, l’atmosfera è una struttura completamente chiusa, pure con un coperchio…
Dal 1998 la temperatura media globale ha smesso di aumentare e sta addirittura calando.
Lo diceva anche il senatore Carlo Rubbia in Parlamento…
tristezza 🙁
Si vede che certa gente d’estate vive incollata al climatizzatore..
Paolo C.,
anche d’inverno, in febbraio vicino a Londra c’erano 20 gradi.
Un sito interessante: http://www.climatemonitor.it/?p=25079
GiorgioIV,
interessante nel senso di un’elevata concentrazione di bufale? Se le serve una ricostruzione affidabile del clima in Europa, è riassunta in questo grafico. Fonte: Büntgen et al, “2500 Years of European Climate Variability and Human Susceptibility”, Science, 2011.
@diego e ocas
la terra con il coperchio è un’evoluzione (terra-pentolismo) della teoria della terra piatta, la quale, come noto, faceva acqua da tutte le parti.
Nella terra piatta gli oceani e i mari fuoriescono dal bordo, mentre nella terra pentola il problema è superato. E come ogni pentola che si rispetti anche la terra è stata creata con il suo bel coperchio.
Senza dubbio un aumento di consapevolezza dei rischi collegati alla modifica del clima è una base fondamentale. Infatti non si può affrontare con speranza di successo un problema se non lo si riconosce per tale, o se viene negato o minimizzato.
Certo che poi il passaggio alle azioni concrete che per lo meno mitighino il problema è tutt’ altro che scontato. Soprattutto per le entità delle azioni globali necessarie e per il poco tempo che ha l’ umanità per diminuire in maniera continuativa le sue emissioni di gas climalteranti fino all’ azzeramento.
E a questo riguardo non solo i miglioramenti globali nel secolo in corso sono stati inesistenti, ma pure quelli di quasi tutte le Nazioni lodate sovente per le loro politiche ambientali sono risultati insufficienti. Basti pensare che la Danimarca con le sue circa 9 tonnellate di CO2eq emesse pro capite supera di un paio di tonnellate le emissioni medie di Francia, Italia o Spagna.
Già, poi occhio alla delocalizzazione delle emissioni..
oca sapiens
beh, non più di tanti altri.
P.S.. il riferimento al grafico che lei cita è riportato nell’articolo suggerito (nei commenti)
Giorgio IV,
appunto – smentisce le bufale di Barone. Nel periodo romano caldo le temperature erano inferiori a quelle attuali.
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Tommaso,
Dopo cosa c’è?
i 17 anni più caldi registrati dal 1850 in poi…
GiorgioIV,
interessante nel senso di un’elevata concentrazione di bufale? Se le serve una ricostruzione affidabile del clima in Europa, è riassunta in questo grafico. Fonte: Büntgen et al, “2500 Years of European Climate Variability and Human Susceptibility”, Science, 2011.
Il grafico si ferma al 2000. Dopo cosa c’è?
E in termini di anomalia dove siamo? Se il trend finale mantiene la pendenza del grafico, siamo intorno ai +6°C? Giusto?
Tommaso,
Per ora la concentrazione atmosferica dei gas serra segue quella dello scenario RCP 8.5, quindi a fine secolo sarebbero + 4-6 °C, stando alla figura SPM.7(a) del V rapporto IPCC, 2013. Da allora ci sono state altre proiezioni ma quelle che ricordo oscillano attorno a quei valori.
Ocasapiens in inverno a Londra fine 800′ si registravano in inverno oltre 20 gradi,ci furono inverni molto miti per 4 anni,tutto questo scritto in un libro del tempo.Negli USA ci sono stati inverni molto rigidi negli ultimi anni,in Italia lo scorso anno e stato un inverno rigido.I cambiamenti climatici sono naturali,il clima cambia da sempre e le manifestazioni col mostro svedese insipiente sono bufale ridicole per creare leggende metropolitane.
stratwarming,
da mostro italiano insipiente, lei dice bufale ridicole. Se fa parte dei bambini che vogliono negare il riscaldamento globale, le suggerisco di trovare un esempio per ogni continente. Altrimenti sembra che secondo lei Inghilterra, Italia e USA coprono l’intero globo.
Nel caso lo creda davvero questa è una mappa del mondo.
Se vuol negare il cambiamento climatico e usa la temperatura di giorni o settimane, fa capire di non sapere la differenza tra meteo e clima.
Questa è la tendenza (clima) delle temperature in Inghilterra centrale, Londra compresa, dal 1615 al 2019.
Queste sono le temperature in Italia nel 2018. Inverno (meteo) compreso, è stato l’anno più caldo registrato dal 1800 in poi.
Gli inverni rigidi (meteo) che si ripetono (clima) nell’est degli USA fanno parte dei cambiamenti climatici. Il surriscaldamento dell’Artico spinge a sud il vortice polare, così fa freddo nell’Illinois e caldo in Alaska.
Siamo nel 2019, voi deniers siete fuori tempo massimo.
Fatevene una ragione.
@ stratwarming
in inverno a Londra fine 800′ si registravano in inverno oltre 20 gradi,ci furono inverni molto miti per 4 anni,tutto questo scritto in un libro del tempo.
Se e’ per quello, nell’800 ci fu un anno nel quale, in giugno, nevico’ a New York e a febbraio, a Londra, si registrarono 20 gradi sotto lo zero.
Se fa cherry picking lei, posso fare cherry picking anch’io.
Negli USA ci sono stati inverni molto rigidi negli ultimi anni,
Forse le e’ sfuggito che sono proprio i climatologi — specificamente la stragrande maggioranza, ovvero coloro che sostengono che il riscaldamento globale in atto ha cause prevalentemente antropiche — a prevedere un’accentuazione dei fenomeni meteorologici estremi.
Voi negazionisti fate finta di non capirlo ma gli inverni USA molto rigidi sono una *conferma* del riscaldamento climatico, non una smentita.
in Italia lo scorso anno e stato un inverno rigido
Uhmmm… e’ sicuro di sapere cos’e’ un inverno rigido?
I cambiamenti climatici sono naturali,il clima cambia da sempre
Non mi risultano cambiamenti passati, con l’estrema rapidita’ dell’attuale, in assenza di fenomeni catastrofici del calibro di eruzioni di super-vulcani o di cadute di asteroidi di chilometri di raggio.
A lei si’?
E lei come spiega un tale riscaldamento in presenza di una riduzione dell’attivita’ solare?
Il cambiamento naturale in atto dovrebbe essere compatibile con una leggera riduzione delle temperature medie, non con un forte e rapidissimo aumento.
le manifestazioni col mostro svedese insipiente sono bufale ridicole per creare leggende metropolitane.
Provi a ripetere questo mantra per qualche centinaio di volte e’… chissa’… magari riesce anche ad auto-convincersi.
Lasciatemi almeno questa certezza: nell’inverno 2017-2018 ho consumato YY mc di gas x riscaldamento della mia casetta. Nell’inverno 2018/2019 (non ancora concluso) sono a YY*1,3. E mi sono anche messo un po’ a dieta cucinando di meno…
A margine della prima bufala, si potrebbe aggiungere questa vignetta molto esplicativa .
A margine della terza, oltre a quello che scrivi sul calo dell’attività solare dell’ultimo mezzo secolo, si potrebbe ricordare che le ultime ricerche in termini di ricostruzioni dell’attività solare ci dicono che non ha più alcun senso parlare oggi di gran massimo solare moderno . È una fissa mentale ancora piuttosto diffusa.
Una bufala è una bufala, ma una bufala aggiornata è ancora più spassosa e gustosa da schernire…
stratwarming
“il clima cambia da sempre … etc etc etc”
Human have died naturally in the past… So, this death must be natural!
In realtà il clima è cambiato spesso proprio grazie alla concentrazione di gas serra. Anche per questo conosciamo il loro effetto.
Cara Sylvie,
ci siamo conosciuti molto tempo fa e condiviso molte idee, e sono lieto di questo contatto, non fosse per una sgradevole scoperta. Ho visto con raccapriccio che il mio nome è stato elencato tra i firmatari di un documento a sostegno di un articolo di Zichichi sulle bufale climatiche che sarebbe apparso su Il Giornale del 5 luglio 2017. Naturalmente, aborrendo il Giornale, ho scoperto la cosa per puro caso su un tuo sito. Farò un’indagine (a Erice prima di tutto), per scoprire quale sotterfugio sia stato usato per affiancare il mio nome a quello di altri colleghi, che evidentemente di clima capiscono poco o nulla. Per quanto mi riguarda, è vero che dal 1990 sono direttore al Centro Majorana dell’Int. School of Solid State Physics e che dal 2010 ho ospitato la serie di corsi biennali Materials for Renewable Energy (uno dei docenti era consigliere di Obama), che ora continua come nuova scuola, da me suggerita, sotto la direzione di Terrasi e intitolata “Renewable Energy and Sustainability”. Altra utile informazione può essere che già nel 1988 facevo parte di un progetto UE sulle batterie a stato solido per energy storage e trazione elettrica, essendo persuaso come tutti i colleghi del progetto, dopo Rio de Janeiro, del cambio climatico e del ruolo determinante dell’uomo. Con la caduta del muro era nato un accordo con EPS-UNESCO (Venice Regional Office), sul quale ho riferito in una conferenza internazionale a Varna e a Bonn (vd., ad esempio: G. Benedek, “The EPS, UNESCO and the Energy Problem”, in Balances in The Atmosphere and The Energy Problem, edited by E.W.A. Lingeman (EPS, Geneva 1990)). Come sai l’APS, l’EPS, etc. hanno da tempo espresso una posizione netta sull’argomento, condivisa dal 97% dei fisici del pianeta (io ovviamente tra questi). Solo la SIF tentennava (ora non so), sottilizzando sugli avverbi. Un collega australiano, di cui non ho sottomano il nome, ha anche scavato in quel rimanente 3% che non condivide, osservando che buona parte ha in realtà motivazioni personali (posto di lavoro, pregiudizi politici, o semplice incompetenza; temo tutti e tre, nel nostro caso specifico!). D’altra parte, come scriveva Platone nel Lachete, “il valore del giudizio non sta nel numero ma nella conoscenza”. Quindi buon lavoro!
Un caro saluto
Giorgio
Buongiorno prof, sono lieta anch’io!
Grazie di essere passato a dirmelo. Non sei stato l’unica vittima di quell’abuso, tre ospiti stranieri erano caduti dalle nuvole anch’essi. Adesso avviso gli amici di Climalteranti.
energy storage
Ho visto un po’ di progetti Horizon, contiamo su di voi…
Forse il tuo collega australiano è uno di questi autori? (i supplementary materials sono illuminanti)
Solo la SIF tentennava (ora non so)
Continua a tentennare, d’altronde la Società italiana di biologia è schierata contro i vaccini.
Buon lavoro e un caro saluto anche a te.