I ragazzi che protestano contro l’inquinamento e il riscaldamento globale chiedono ai governanti di “ascoltare gli scienziati”, ma se ne trovano sempre per sostenere che fumare non aumenta il rischio di tumore al polmone, i gas serra non hanno un effetto serra o respirare polveri non nuoce alla salute.
Dall’editoriale di Nature “Stop denying the risks of air pollution“
- The problem is most acute in the United States, where the administration of President Donald Trump is bent on dismantling a variety of environmental and public-health regulations. At a meeting last month, a science panel that advises the US Environmental Protection Agency on air-quality standards was divided on the extent to which fine-particle pollution causes premature death. The panel was chaired by Tony Cox, a Trump appointee, statistician and consultant whose research has been funded by oil, gas and other industries, and who has long questioned evidence supporting the link.
Succede anche in Francia, Polonia, India
- And in Germany, 140 lung specialists signed a statement released in January that cast doubt on the health impacts of nitrogen oxides (NOx) and fine-particle emissions from vehicles. The statement acknowledged epidemiological evidence that people in areas with high levels of NOx and fine particulates tend to die slightly earlier than those elsewhere, but questioned whether pollution was the cause.
Come per l’amianto dell’Eternit o il piombo nella benzina…
- Environmental regulations to curb air pollution impose steep costs on a variety of industries, but questioning the evidence won’t make it go away.
Nella World View, Dorothy Bishop accenna alla sua lotta contro i risultati dubbi della ricerca bio-med e spera che il suo lavoro (un volontariato, in realtà) sia educativo e contribuisca a fermare “i quattro cavalieri dell’irriproducibilità”.
Nei papers,
– i risultati di XENON1T, il rilevatore di materia oscura del Gran Sasso, che forse un giorno contribuiranno a stabilire la massa del neutrino e se aveva ragione Dirac, Majorana o nessuno dei due – rif. commento di Jouni Shuhonen;
– il decodificatore neurale (un’interfaccia che collega elettrodi impiantati nel cervello a un programma elettronico, in questo caso agli algoritmi di una rete neurale) che traduce in frasi l’attività dei neuroni corticali che “rappresenta” i movimenti del tratto vocale nell’articolare il linguaggio – rif. commento di Chethan Pandarinath e Yahia Ali;
– Yuya Ashida dell’università di Tokyo et al. mescolano in acqua del di-ioduro di samario e un composto a base di molibdeno come catalizzatore per allentare i legami ossigeno-idrogeno e sintetizzare l’ammoniaca dall’azoto molecolare, a temperatura e pressione ambiente. La miscela nel glicole etilenico è ancora più efficace:
- Up to 4,350 equivalents of ammonia can be produced (based on the molybdenum catalyst), with a turnover frequency of around 117 per minute. The amount of ammonia produced and its rate of formation are one and two orders of magnitude larger, respectively, than those achieved in artificial reaction systems reported so far, and the formation rate approaches that observed with nitrogenase enzymes.
Sprecano un’enorme quantità di materiale rispetto all’ammoniaca prodotta ancora prima di separarla dall’acqua. Per ora è meno conveniente del processo Haber-Bosch, ma è una “prova del concetto” e magari funziona con elementi meno rari e costosi del samario.
Sempre in tema di sostenibilità agricola, su Green Chemistry Patrick Schwinges e altri biochimici tedeschi descrivono peptidi che si incollano al 60-70% sulla superficie delle foglie e con l’aggiunta di pesticidi potrebbero proteggerle dalle infezioni, senza doverli spruzzare ogni volta che piove e senza finire nell’ambiente. Vantaggi e problemi da sormontare nell’articolo di Erik Stokstadt su Science.
A proposito di insostenibilità invece, Global Forest Watch ha mappato i dati satellitari sull’estensione delle foreste tropicali nel 2018, insieme a una spiegazione indispensabile su come sono raccolti e interpretati da una ricerca dell’università del Maryland e della NASA, e sulle differenze con quelli di PRODES che riguardano l’estensione della foresta amazzonica in luglio e agosto.
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Anche Science invita ad ascoltare gli scienziati con l’editoriale “Health for all“, a cominciare dalle vaccinazioni, l’intervento più efficace in termini di costi-benefici per tutti dopo l’acqua potabile e le reti fognarie:
- When a child gets access to vaccines, it benefits that child’s community. With vaccines come supply chains, logistics, cold storage, trained health care staff, data monitoring, disease surveillance, and health care records. Parents and siblings often come along with the child who is being vaccinated, giving them potential access to a host of other health interventions—from neonatal and maternal health care to malaria prevention measures, and sexual and reproductive health and education.
Vero, a condizione di ascoltare gli scienziati che non hanno conflitti d’interesse – ammonisce l’articolo di Fatima Arkin sul disastro del vaccino Dengvaxia contro la dengue:
- The Philippine FDA greenlighted the vaccine in December 2015, based on research funded by Sanofi Pasteur in which Rose Capeding [allora a capo dell’Istituto di ricerca per la medicina tropicale in Indonesia e ora sotto processo insieme a 19 collaboratori, ndr] played an important role. For example, she was the first author on a 2014 paper in The Lancet detailing a study among more than 10,000 children in five Asian countries that showed Dengvaxia worked and had a good safety profile. In April 2016, the Philippine government launched a $67 million public school–based immunization program for Dengvaxia.
(link aggiunto) Due anni fa, il governo filippino approvava una vaccinazione di massa nelle scuole, accompagnata da una campagna mediatica sul grande successo della ricerca nazionale:
- That alarmed some scientists, because the dengue virus is peculiar: A first infection is rarely fatal, but a second one with a different virus type can lead to much more serious disease, because of what is called antibody-dependent enhancement (ADE), in which the immune response to the first virus amplifies the effect of the second type.
Erano ancora più allarmati quelli che avevano criticato i risultati usciti sul Lancet, perché in alcuni paesi l’esperimento era stato condotto male – ma il governo non li ha ascoltati. Su 830 mila bambini vaccinati, 19 sono morti di dengue.
Tre giorni fa in Malawi, Ghana e Kenya è iniziato un secondo “studio pilota” (Fase II estesa) con il vaccino RTS,S contro la malaria – sviluppato con 30 anni di lavoro e oltre $700 milioni, principalmente della fondazione Gates, da inoculare in quattro dosi è efficiente al 33-36% per pochi anni. La probabilità di salvare la vita di un bambino su 200 “è meglio che niente” stando a Oms, Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria, Unitaid e Gavi. No, diceva MSF quando erano usciti i risultati dei primi studi di Fase II, perché si potevano spendere in prevenzione i $52 milioni del secondo studio. Altre critiche su Nature.
Ancora da Science:
– Ian R. Young e Agustinus Ribal dell’università di Melbourne usano le rilevazioni di 31 satelliti, calibrate con quelle della rete di boe e sonde in mare, per stimare l’andamento della potenza dei venti e l’altezza delle onde oceaniche tra il 1985 e il 2018:
- The increase in extreme winds is matched by an increase in extreme waves (90th percentile). The regional distribution of trends for the 90th percentile wind speed shows statistically significant increases in most areas. In contrast, increases in 90th percentile waves are confined to the Southern and North Atlantic Oceans.
C’è una lunga discussione delle incertezze, ma
- Confidence in the results is gained by the fact that similar mean wind speed trends are apparent in all satellites—altimeter, radiometer and scatterometer.
Una diminuzione delle tempeste e delle onde estreme sarebbe straordinaria vista l’energia immessa dai gas serra nel sistema oceani-atmosfera, comunque il Pacifico merita il proprio nome: negli ultimi 33 anni l’altezza media delle onde è un po’ calata. rif. anche anche la presentazione di Colin Barras per Science e l’articolo del Guardian.
Ci sono due rassegne da far girare nelle Ong:
– una riguarda le iniziative per restaurare ecosistemi (rewilding), e come sarebbe meglio progettarle e misurarne i progressi tenuto conto delle dinamiche naturali di ciascun ecosistema, e delle esperienze dei suoi abitanti umani. Stanno uscendo e usciranno molti articoli simili perché il mese scorso l’assemblea dell’Onu ha deciso che il prossimo decennio sarà quello del restauro degli ecosistemi per frenare i cambiamenti climatici e il declino della biodiversità, garantire la sicurezza alimentare e l’acqua potabile (alcuni scopi dello sviluppo sostenibile);
– l’altra, più tecnica, è un programma di ricerche un tantino ambizioso per decarbonizzare l’industria chimica basata sul carbonio, sostituendo “i processi petrolchimici” con l’elettrosintesi, alimentata da energie rinnovabili, della CO2 atmosferica. Tutto questo senza danneggiare i profitti:
production costs would be competitive with fossil technologies if renewable electricity costs drop below 4 cents per kilowatt-hour and electrical-to-chemical conversion efficiencies reach 60%.
Ci sono già paesi dove un chilowattora (link per puristi) solare costa meno di $0,4.