Raccolta differenziata, cont.

L’Università telematica G. Marconi è un diplomificio romano che recluta docenti di alto livello come l’omeopata quantistico Torello Lotti, fautore della fitoterapia probiotica che fa ricrescere i capelli e ordinario di dermatologia all’Università di Firenze fino a una condanna per peculato, resa blanda dalla prescrizione degli altri reati, ma definitiva.

Adesso dirige il Centro studi per la ricerca multidisciplinare rigenerativa, alla quale contribuiscono ciarlatani stranieri, il “prof.”  Paolo Amori, un dentista omeopata di Roma, e…
… l’avvenente “prof.” Massimo Fioranelli, a sua volta direttore scientifico del Centro Studi Scienze della vita.

Da cardiologo, è co-autore di pubblicazioni dermatologiche insieme al Torello Lotti, del quale condivide la visione cumulativa delle medicine alternative:

  • Ho studiato varie discipline a connotazione “naturale”: la medicina fisiologica di regolazione, la nutrizione, la medicina low-dose [che sta all’omeopatia come le low energy nuclear reactions alla fusione fredda, ndr], la fitoterapia, l’agopuntura, il microbioma, le tecniche psicologiche, la mindfulness, la meditazione, lo yoga e molte altre. Ho gradualmente introdotto nelle mia pratica medica questi paradigmi terapeutici.

In articoli maccheronici comprati su riviste spennapolli  – a quelle del Torello Lotti, preferisce l’International Journal of Geometric Methods in Modern Physics – lo “studioso” introduce paradigmi con la stessa creatività quantistica manifestata dal Torello Lotti dopo la condanna.

Presentazione un po’ lunga ma necessaria, perché la microbiologa Elizabeth Bik – capitana per un anno sabbatico della squadra delle pulizie biomed – ne ha appena analizzati un paio.  Parte dal frutto di una collaborazione del “prof.” Fioranelli con Alireza Sepehri, un “astrofisico” iraniano del RIAAM che si dedica all’oncologia teorica e sperimentale decapitando uccellini.

Il Dna è bisessuale
Per chi non lo sapesse ancora, l’Alireza Sepehri è l’inventore del “modello matematico del Dna“, nato da 19 revisioni a una sua idea della teoria delle stringhe. Nella revisione finale, il Dna è una molecola unidimensionale (sì lo so, ma è un cambio di paradigma) come una stringa, che fa da circuito elettrico ricetrasmittente in uno spazio a svariate dimensioni. Ogni sua molecola è un’antenna che capta le onde radio emesse dai cromosomi. Siccome “alcuni cromosomi di donne e uomini impacchettano il Dna in modo diverso”, ne consegue che

  • se mettiamo la molecola danneggiata del DNA di un maschio o di una femmina accanto a quella danneggiata di una femmina o di un maschio, le loro onde irraggiate cancellano a vicenda il rispettivo effetto e la progressione della malattia viene fermata.

Con il dovuto copia-incolla, il modello ha generato quello altrettanto matematico (nel senso di un riff incoerente sull’equazione di Eulero, fa notare un lettore a Elizabeth Bik) insieme a una macchina innovativa per limaging dei virus, frutto della collaborazione con il Massimo Fioranelli.

…  e i virus pure
I virus, preciso per i fainéants che non cliccano mai sui link, sono atomi al centro di orbitali di elettroni con uno spin maschio o femmina. Pertanto basta contagiare con il virus dell’influenza una gestante e collegarla al computer, il software esiste già, con cavi elettrici per determinare il sesso del feto. Le onde radio emesse dai suoi cromosomi sono captate dalle molecole infette del Dna materno i cui elettroni femminili o maschili sono mandati dai cavi al computer.

I virus essendo maschi e femmine, hanno le stesse proprietà anti-tumorali della molecola danneggiata di Dna del sesso opposto a quello del/la paziente. I virus maschili curano i tumori femminili e vice versa.

Fine della I parte. Nella parte II, idem con acqua distillata.

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Boycott Elsevier e i BIoni neri

Il secondo capolavoro scovato da Elizabeth Bik nella stessa discarica è il modello di una macchina per l’imaging dei virus, frutto di una delle innumerevoli collaborazioni su temi clinici tra il “prof.” Massimo Fioranelli e Maria Grazia Roccia, “professoressa ordinaria” di psicobiologia al “Dipartimento di fisica nucleare, subnucleare e radiazione”, una collega dell’università G. Marconi laureata in italiano e in lettere, e si vede:

I BIoni neri e i nano-Bioni sono stati immaginati dall’Alireza Sepehri quando era affiliato a un Centro di ricerca in nano-scienze, e pubblicati su una rivista Elsevier dalla peer-review spesso deficiente.

In breve funzionano come i cunicoli cosmici e perfino tachionici teorizzati dall’attuale astrofisico, ma nei superconduttori invece che nello spazio-tempo. Azzerano miracolosamente la distanza tra uno strato di nano-cuprato e uno di rame, moltiplicando così le coppie di Cooper degli elettroni. (Sì, lo so, ma è un cambio di paradigma).
Per i due “professori universitari” italiani, Alizeri Sepehri è il Verbo e il Dna un superconduttore. A tenere insieme due basi non è il legame idrogeno che si imparava al liceo, bensì un BIone nero. Ne deducono che (cerco di rispettare l’inglish)

  • quando, i DNA emettono onde elettromagnetiche, la loro energia è meno dell’energia del DNA, tuttavia, se i DNA emettono onde simili alle toppoisomerasi [sic] la loro energia è uguale o di più dell’energia del DNA. Soltanto le onde elettromagnetiche potrebbero cambiare le proprietà elettroniche dell’acqua pura, tuttavia, onde simili alle toppoisomerasi [sic, bis]  potrebbero indurre proprietà del DNA nell’acqua pura. Questo è perché onde simili alle topoisomerasi cambiano lo spazio-tempo piatto in quelli curvi e mescolano gli stati dell’acqua con quelli del DNA. 

Per motivi ignoti, ripetono altrove il concetto senza mai precisare quali onde simili a quelle inesistenti delle topoisomerasi  – enzimi che rompono e riattaccano due segmenti di Dna – “indurrebbero” proprietà, e quali, del Dna a mollo nell’acqua distillata.
Le onde elettromagnetiche del Dna, ça va sans dire, sono le onde sonore che Luc Montagnier, Emilio Del Giudice et al. raccontavano di aver registrato in 1ml di acqua distillata che ne conservava per sempre la memoria, grazie a questo dispositivo che di suo emette un sacco di onde elettromagnetiche: 


disegno di spaghetto volante, fonte: fig. 1 incompleta.

Gli onde simil-topoisomerasi sono in grado assemblare i nano-BIoni in BIoni grandi accrescendo le emissioni delle onde o le gocce d’acqua, non è specificato. In fondo a questi e altri deliri ancora, Fioranelli & Roccia concludono pimpanti di

  • aver dimostrato che l’acqua pura e il Dna possono scambiarsi onde simil-topoisomerasi e avere un effetto l’una sull’altro. 

Elizabeth Bik sospetta che il testo sia stato stato generato da SciGen e conclude a sua volta

  • Il buon dottore potrebbe spiegarci questo paper, prego* [*in italiano nel testo]

Lo chiede anche su PubPeer dove aggiunge alcuni esempi dei paradigmi fantascientifici introdotti dalla coppia di comici. I miei preferiti:

  • This tunnel [il Bione al posto del legame idrogeno, ndr] is emerged by photons that exchange information of two molecules.
  • These energy depend on coordinates in curved space-time and accelerations of atoms and electrons on each base.
  • viruses injected or induced interior of the water in human body and communicate with viruses in tubes of water out of it.

Se conoscete il buon dottore, per favore lo avvisate?

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Rapporto qualità/prezzo
L’iscrizione all’università G. Marconi costa dai 2500 euro/anno in su, ogni “diploma finale” 400 e il costo di

  • corsi singoli da 6 CFU è € 450,00, quello dei corsi da 12 CFU è € 500,00

ma le risate saranno impagabili.

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Comunicazioni di servizio

Per i ricercatori europei finanziati dalla Coalition S, il Piano S prevedeva la pubblicazione in Open Access meglio se dall’inaffidabile Frontiers a partire dal 1 gennaio 2020. E’ stato rimandato al gennaio 2021, i ricercatori saranno liberi di pubblicare da editori “misti” i quali non saranno costretti ad abbassare i prezzi. Sospiri di sollievo anche in USA e articolo di Holly Else su Nature.

La “charity” MetooSTEM – che doveva difendere la ricercatrici dalle molestie sessuali – è nei guai dopo l’articolo di BuzzFeed sulle dimissioni in serie perché la fondatrice BethAnn McLaughlin maltrattava le ricercatrici di colore e gestiva troppo allegramente i fondi raccolti – scrive Meredith Wadham su Science.

Due notizie che hanno fatto traboccare Leonid Schneider di Schadenfreude, immagino. Aveva rivelato il ruolo di Frontiers nel piano S ed era stato accusato di sessismo da McLaughlin se non ricordo male.