L’ing. Fanti, prof. associato del Dipartimento di ingegneria industriale all’Università di Padova e sindonologo sfortunato, è un ottimo cliente dello spennapolli Juniper Publishers. Sul Global Journal of Archeology & Anthropology, l’anno scorso ha comprato, forse con soldi di noi contribuenti, opinioni in inglish
“Perché la Sindone di Torino è autentica?”
in ottobre. In dicembre ha fatto seguire un bis
“Perché la Sindone di Torino non è falsa?”
e un sunto dei testi precedenti
“Scienza e fede cristiana: l’esempio della Sindone di Torino”
Un mese fa, ha aggiunto una novità (h/t Philip Ball):
“Il “Fuoco Sacro” è collegato alla Sindone di Torino?“
Il “Fuoco Sacro“, detto anche “Luce Santa”, è “la fiamma miracolosa” studiata dai fisici ortodossi russi Andrey Volkov et al. nel 2008. Sarebbe prodotta da lampi azzurri sovrannaturali, visti dal Fanti con i propri occhi, che ogni sabato di Pasqua sostano per pochi secondi su una parete, forse trasudante mirra, nel presbiterio dell’Edicola del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Nascosto dietro l’iconostasi, il patriarca ortodosso usa uno o più lampi per accendere un cero con il quale accende i ceri altrettanto miracolosi comprati dai fedeli.
- L’autore, avendo identificato Gesù Cristo con l’uomo della Sindone di Torino, cerca di rispondere alla domanda del titolo paragonando alcuni aspetti del Fuoco Sacro (FS) e della Sindone durante la Pasqua del 2019
In mezzo alla folla dei pellegrini” l’autore ha compiuto gli esperimenti e le misure necessarie per
- rilevare se il FS brucia la barba di un uomo o produce un riscaldamento insopportabile di un volto umano
- paragonare le fiamme del Fuoco Comune (FC) e del FS con uno spettroscopio a mano Kruss collegato a una videocamera
- paragonarle con una macchina fotografica a infrarosso NEC AVIO mod. ThermoShot F30W, sensibilità -20°C/350°C
- paragonarne le temperature con un termometro a doppio canale RS 1314 collegato a una termocoppia K (Ni Cr + / Ni Al -)
- paragonare gli effetti del FC e del FS distanti circa 3 cm da diversi tessuti di lino
- paragonarne le fiamme a vista
- misurare l’ionizzazione dell’aria prima e dopo l’accensione del FS con un contatore Alpha Lab Inc. USA per ioni a polarità negativa
Risultati
- il FS è più freddo del FC perché non ha bruciato la barba dell’autore e non ha causato dolore al suo volto
- gli spettri del FS e del FC sono simili e tipici di un corpo nero a bassa temperatura
- le foto della fiamma del FS e quella del FC acceso indipendentemente con un accendino sono riportate nella figura 5
- le loro temperature hanno valori molto simili (892,2 °C e 846,2 °C)
- gli effetti sui tessuti di lino sono diversi nei primi tre minuti ma tendono a diventare molto simili dopo 20 minuti dall’accensione. Questo fatto è molto interessante perché nuovo e concordante con molti aspetti della Sindone. La graduale trasformazione del FS in un FC in non più di 20 minuti è pertanto confermata [sic]
- l’aspetto visivo del FS e del FC non mostra differenze apprezzabili
- nell’aria gli ioni negativi sono aumentati da 140 a 6040/ cm2
Non è dato sapere l’effetto del FC sulla barba o la pelle dell’autore, ma è senz’altro miracoloso che il FS risulti più freddo nonostante le temperature abbiano “valori molto simili”.
Apparirebbe miracoloso anche il punto 7 sennonché l’autore stesso ammette che non è facile separare gli ioni negativi dovuti alla scarica elettrica degli eventuali lampi azzurri da quelli dovuti a centinaia di ceri accesi.
Conclusione
- Dal punto di vista di un possibile miracolo, il FS conferma la possibilità che un fenomeno fisico mostri valori fisici normali eppure produca effetti fisicamente inspiegabili come 1. e 5. […] Quindi se l’Edicola è il luogo dove Gesù Cristo è stato sepolto e se la Sindone di Torino è la stoffa sepolcrale di Gesù Cristo risorto circa 40 ore dopo esserne stato avvolto, ci possono essere probabilmente collegamenti tra il FS e la Sindone.
E non solo:
- A questo punto vien in mente un fatto descritto nell’Esodo (3,1-3): “Mosè guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava” e sorge la seguente domanda: c’è forse una correlazione tra il fuoco del roveto e il Fuoco Sacro? E il fuoco del roveto, il Fuoco Sacro e lo scoppio di energia nella Sindone di Torino sono un sego di Dio?
La “ricerca” sarebbe stata impossibile senza i fedeli co-autori di altre fantasie sulla Sindone.
- L’autore ringrazia Roberto Basso dell’Università di Padova per aver filmato gli esperimenti e per l’assistenza durante la misura dell’ionizzazione dell’aria; il prof. Giuseppe Zagotto per il noleggio [rent] dello spettroscopio; il dott. Giuseppe Baldacchini dell’ENEA di Frascati per la sua interpretazione degli spettri.
Niente a che vedere con l’ultimo articolo strombazzato sulle agenzie e sui maggiori quotidiani: Fanti nelle sue polveri di filtro di aspirapolvere presuntamente sindoniche ha trovato particelle che lui ritiene essere della sindone, con diverse microparticelle con varie percentuali di oro con anche ferro e rame. Siccome Fanti sa che esistono monete bizantine con varie percentuali di oro, che i bizantini avevano vestiti con frange d’oro e a Bisanzio c’erano sale decorate d’oro, deduce che la Sindone era a Bisanzio prima del 1204 e toccava monete, vestiti e ambienti dorati. Quindi, è precedente alla data della radiodatazione, quindi è autentica. Questa serie di deduzoni idiote viene stampata su una rivista peer review *di Elsevier* (in cui però gli autori possono suggerire i revisori), viene lanciata dall’ANSA e oggi si trova su tutti i maggiori quotidiani italiani.
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1296207419304534
Grazie! La rivista è fatta da italiani per favorire autori italiani, stando al suo comitato editoriale, e la credulità dei quotidiani è straordinaria – oggi faccio la prova finestra.