Su Repubblica, Ilaria Venturi riassume la protesta di climatologi, non solo bolognesi, “presi a pesci in faccia” nel sunto di una lezione dell’ingegnere idrologo Demetris Koutsoyiannis, pubblicata sul sito dell’Istituto di studi avanzati dell’università di Bologna.
Trovate le reazioni del prof. Alberto Montanari, che ha invitato il collega e co-autore greco, e del prof. Dario Braga, direttore dell’Istituto che con i soldi nostri ne paga viaggio, vitto, alloggio e cachet da “visiting professor”, sotto il post intitolato “Contributo di UniBo alla fantascienza ellenica”.
Stando a insistenti voci bolognesi, il sunto che ha innescato la protesta non è l’originale: è stato modificato insieme al tema della lezione. Se confermata, l’operazione renderà ancora più comica la libertà di espressione rivendicata dall’Ateneo per rifiutare di correggere le numerose falsità concentrate in quelle poche righe.
Pura coincidenza, il rettore di Bologna Francesco Ubertini insegna – come Montanari – al Dip. di ingegneria per il quale aveva ottenuto dall’ENI 1,4 milioni/anno per formare ingegneri che cerchino petrolio in mare. Lungi da un’oca insinuare che il conflitto d’interessi fra mitigazione dei cambiamenti climatici e combustibili fossili sia all’origine dei pesci in faccia.
Altra coincidenza. Sulla stampa e in tv l’economista Davide Tabarelli, CEO di Nomisma Energia e membro dell’Advisory board dell’ENI fa “errori madornali” su clima ed energia. Provate a indovinare in quale università insegna.
Il rettore Ubertini è in concorrenza con Giorgio Zauli per un corso di medicina da insediare a Forlì con fondi pubblici e se possibile privati. Fino alla caduta del governo, la stima crescente dimostrata dal rettore di Ferrara all’intellettuale Matteo Salvini lasciava pensare che il progetto ferrarese fosse favorito. Tuttavia, una foto pubblicata dal prof. Lucio Picci indica una vicinanza tra l’ing. Ubertini e l’ex ministro degli Interni “in tempi non sospetti”.
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Se non seguite la rassegna che Tony Scalari fa su Twitter con assist di radioprozac, peggio per voi. Vi perdete due comiche:
– il sempre più ringretinito Franco Battaglia che si traveste da ambientalista per fare la réclame all’acqua minerale in bottiglia di plastica (“materiale benedetto”) e insultare i “gretini”, e…
– … le fantasie tardive su Greta Thunberg di Carlo Stagnaro, pilastro dello Heartland “Big Oil & Coal” nostrano. Forse per via dell‘ottobre più caldo registrato finora, il cantore del “sistema capitalistico” ha scoperto 27 anni dopo Rio e sei anni dopo Greta Thunberg che, tutto sommato, in effetti sembra esserci un lieve riscaldamento globale. Il vantaggio è che ripete in due cartelle l’inno al libero mercato che il Gentile dr. Mariutti diluisce in dieci quando lo riecheggia.
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Lieti calici
Il premio per gli amici “Lombardia è ricerca” è stato assegnato quest’anno dalla Regione all’oncologo Guido Kroemer per i suoi contributi a come invecchiare in salute, poiché le sue pubblicazioni contestate su PubPeer sono soltanto 37. Se Ferrara fosse in Lombardia, Giorgio Zauli sarebbe un ottimo candidato.
Leonid Schneider intitola “Opera buffa di Guido Kroemer” il secondo post che dedica al suo photoshopping e, mentre è in tema, della sua signora e altri co-autori. Infatti
- L’8 novembre 2019, questa Gran Diva delle scienze europee riceverà 1 milione di euro dai colleghi italiani durante eventi che culmineranno in un gala al Teatro alla Scala.
“Dai colleghi italiani” dev’essere una forma di ironia ucraino-tedesca: anche questi son soldi nostri.
Con l’eleganza e la delicatezza che lo contraddistingue, Leonid inserisce i successi della “Gran Diva” tra quelli dei suoi comprimari:
- Un membro della giuria è il famigerato oncologo Carlo Croce, con 9 rittratazioni fin qui e un processo perso contro il suo critico David Sanders e il New York Times. Di origine italiana, il 74enne litigioso oscenamente ricco non è licenziabile dell’università statale dell’Ohio. E’ anche professore associato all’università di Ferrara il cui rettore totalitario, Giorgio Zauli ha pubblicato a sua volta 40 paper fraudolenti. Zauli aveva elogiato Croce definendolo “il più famoso degli oncologi italiani”.
Alcuni giurati non parteciperanno all’allegra serata*, scrive Leonid:
- tre si sono dimessi, mi ha detto una fonte affidabile. Un membro rimasto, il professore Adriano Aguzzi di Zurigo, si dava pacche sulle spalle quasi in contemporanea su Nature quale campione dell’etica delle pubblicazioni. Sarà una forma italiana di umorismo. L’intero spettacolo del premio era stato co-lanciato da Pier Giuseppe Pelicci, un alto papavero della Fondazione Veronesi che forse dovrebbe impegnarsi di più a correggere i propri articoli.
Orsù gioite contribuenti, tesorieri garbatissimi! Ecco, bravi, così vi vogliono: spennati e contenti.
* rif. sotto l’aggiornamento di Tiziana Metitieri
Una piccola correzione. Non è Sergio Stagnaro, ma Carlo Stagnaro.
Grazie, Marco Balzarini, lapsus tremendo…
Da questa pagina ‘Scopri di più sulla Giuria’ https://www.openinnovation.regione.lombardia.it/it/landing/default/premio-internazionale-lombardia-e-ricerca-edizione2019-giuria risulta che siano 4 a non essere più nell’elenco, dopo aver assegnato il Premio: Paolo Calabresi, Luigi Ferrucci, Paolo Maria Rossini e Claudiu T. Supuran. I 4 nuovi membri sono: Paolo Boffetta, Carlo Caltagirone, Giovanni B. Frisoni e Rino Rappuoli. Non ho rintracciato una delibera relativa a questi cambiamenti.
Grazie dell’aggiornamento, Tiziana, anche se sono dimessi in quattro è sconfortante lo stesso. Mi spiace per Michele De Luca e Graziella Pellegrini che l’hanno meritato davvero.
Cito testualmente, lasciando indovinare l’autore, che adesso si butta sulla plastica: “Wwf e simili stravaganti associazioni ci allarmano che ogni anno 600 mila tonnellate di plastica sono riversate nel Mediterraneo, mettendo in pericolo – hanno contato – ben “134 specie marine”. A parte il fatto che sarebbero 134 specie marine delle oltre 2 milioni specie marine esistenti..”. Già, cosa saranno mai, 134 specie marine. No, così non vale,è come le migliori serie TV, crea dipendenza.