Sul Sole di oggi, Patrizia Caraveo ricorda che epidemie, inquinamento atmosferico e crisi climatica sono “unite” dall’enorme quantità di vittime che fanno ogni anno. Nel chiasso quotidiano, è una voce sensata, suadente spero – e una bella voce. L’avete mai sentita cantare? In qualche radio devo aver lasciato la sua interpretazione di Swift, se la trovo la posto.
Nel chiasso di oggi, mi sono arrivate bufale contagiose, oltre ai deliri di Emidio Laureti. Fanno ridere, ma ieri è morto Raffaele Masto, da decenni inviato di Radio popolare non solo in Africa. Salvato da un trapianto di cuore, si era ripreso bene, per la convalescenza doveva essere trasferito dall’ospedale di Bergamo e il coronavirus lo ha ucciso prima.
Pur di sottrarsi alle misure di contenimento, a quanto pare certi invasati vogliono un governo dei militari, come se avessero mai vinto una guerra, e per se stessi tutine miracolose trovate in vendita sul web. Altri si sottraggono perché “non è grave, l’ha detto Sgarbi, uno che non si lascia ingannare”, come se non fosse mai stato accusato di aver certificato come autentici dei falsi.
Purtroppo “non è grave, lo dicono gli scienziati”, mescolando pattume al copia-incolla selettivo da una micro-bibliografia. Come per le sigarette, l’inquinamento o la crisi climatica, il tema è “ne sappiamo ancora poco, non ci sono ancora abbastanza vittime. Aspettiamo che aumentino prima di vedere se non ci costa troppo ridurre i contatti”.
Cinque sfaccendati, si presume, delle università di Catania e Messina, e del CRO di Aviano tuttora diretto dal credente nei miracoli dell’ossigenozonoterapia, firmano l’editoriale intitolato:
La citazione sbagliata e ritrita serve, presumo, a rendere spiritosa l’equivalenza tra inalare un virus potenzialmente letale e annusare il profumo di una rosa.
Gli editorialisti del collettore di fufa – appartenente a Mariella Verduci – ribadiscono la propria indifferenza per le vittime nel paragrafo conclusivo. Dato che la maggior parte della popolazione sta benone, in Italia tanti positivi sono asintomatici, i guariti sono più dei morti,
- è possibile dire che il panico non era giustificato da questo nuovo virus. Probabilmente, il nome scelto per questo nuovo CoV era latore di paura [sic] e ha causato quella che chiameremmo un’isteria di massa su questo virus alimentata anche da una copertura mediatica impressionante.
Temo che fosse così anche l’originale italiano.
- Tuttavia abbiamo soltanto una conoscenza parziale [questo è vero, in cinque sono riusciti a leggere soltanto 14 paper su 800] quindi dovremmo essere attenti agli sviluppi di questa epidemia ma ricordare di conservare sempre la calma e la razionalità.
Calma e razionalità come a Bergamo, Raffa, fratellino. In futuro faranno il loro dovere e forse si accorgeranno che gli ospedali non servono unicamente per le malattie infettive. In ordine di apparizione nel caso cercaste un’infettivolog* decente:
- M. Ceccarelli, Unità di malattie infettive, Dip. di Medicina clinica e sperimentale, Università di Catania (? non risulta alcun Ceccarelli);
- Massimiliano Beretta, dirigente medico, CRO di Aviano, senza competenze in epidemiologia o virologia però fa parte del comitato editoriale del collettore;
- Emanuele Venanzi Rullo, ricercatore a tempo determinato, Unità di malattie infettive, Dip. di Medicina clinica e sperimentale, Università di Messina;
- Giuseppe Nunnari, prof. ordinario, idem, poco e di tutto;
- Bruno Cacopardo, prof. ordinario, ibidem et ibidem, ma con una maggior quantità di acquisti su riviste predone.
h/t Leonid S.
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L’altra bufala è uscita sul Gazzettino
- Non solo il coronavirus. L’Est asiatico sembra dispensare minacce a piene mani, stavolta sotto forma di polveri sottili.
Secondo Luca Bertorelle, il Karakorum e il mar Caspio stanno in Cina… Sull’Italia del nord-ovest c’è un picco di polveri desertiche che non fanno bene alla salute, ma nel deserto il coronavirus non c’è.
h/t Claudio C.