L'anello mancante

Lungi da me insistere sull’idea One world-one health-salute circolare e altri meriti di Ilaria Capua, tifosa io quando mai? Però ci tengo a far un esempio di quello che succede quando la catena di trasmissione del sapere sanitario s’interrompe.

Forse sapete già che nemmeno adesso, nelle interviste a George Gao, il capo dei Centres for Disease Control cinesi, e a Bruce Aylward, responsabile dell’Organizzazione mondiale della sanità per la Covid-19 si possono fare domande su Taiwan.
Il motivo è che a nome della comunità internazionale, il governo cinese vieta a quello di Taiwan non solo di partecipare all’assemblea dell’Oms e quindi alle sue decisioni, ma addirittura di essere un osservatore. Non può né trasmettere né ricevere informazioni dall’Oms.

Dopo l’11 gennaio il governo cinese ha pure aggiunto sanzioni al boicottaggio, perché non tollera la posizione della neo-presidente Tsai Ing-wen sull’indipendenza dell’isola. Senza interrompere gli scambi commerciali, sia chiaro, l’isola è un fornitore e un cliente importante…

Attraverso questi scambi il governo di Taiwan, in particolare il vice-presidente Chen Chien-jen, un epidemiologo che prima era ministro della sanità, aveva saputo in dicembre che a Wuhan c’era un focolaio di polmonite contagiosa. Il ministro aveva subito scritto all’Oms per avere una conferma o una smentita dei dati raccolti fino a quel momento.

In febbraio l’Oms ha confermato di non aver mai risposto. Da una data imprecisata però, comunicava per canali informali e la Cina non aveva mai collaborato cosi diligentemente con Taiwan, una falsità palese. La Cina ha solo proclamato la superiorità dei suoi provvedimenti e dei suoi materiali (scadenti come stanno scoprendo i suoi clienti europei…) rispetto a quelli taiwanesi.

Un giorno l’Oms confermerà di aver tardato a trasmettere ai paesi membri le informazioni ricevute da Chen Chien-je? Stimerà il numero di vittime che si potevano evitare se le avesse pubblicate in dicembre?

Così Taiwan ha fatto da sé. Dopo l’epidemia di SARS, un governo precedente aveva creato il Centro di comando centrale dell’epidemia – “centrale” perché ci sono più Centres for Disease Control – formato da dirigenti di enti di ricerca e dei ministeri, con a capo il ministro della sanità. Il Centro ha il potere, unico al mondo?, di sfruttare le risorse pubbliche e di requisire quelle private se le ritiene necessarie a fermare un’epidemia.
Il 20 gennaio, la presidente ha attivato il Centro di comando.

Le risorse non mancavano, sanitarie, informatiche, giuridiche, dalla legge sulla trasparenza dei dati amministrativi a quella che censura le fake news e punisce chi le diffonde (criticabile, contrasta in parte con quella che garantisce la libertà di stampa). Come in tutti i paesi ricchi, il welfare si basa su migliaia di emigrati senza permesso di soggiorno e quindi “invisibili” all’amministrazione pubblica, i locali viaggiano molto e al rientro rischiano di innescare nuovi focolai ecc. Nessun piano è perfetto.

Forse gli attacchi costanti dei media cinesi, e il loro silenzio sull’epidemia per settimane, hanno rafforzato la coesione e la disciplina degli abitanti. Dalle notizie che ho visto, rif. sotto, le decisioni del Centro hanno soddisfatto perfino la borsa e l’equivalente locale della Confindustria che volevano un governo più accomodante. Alle elezioni presidenziali avevano sostenuto il candidato del Partito nazionale, filo-madre patria.

Decisioni e dati del Centro sono pubblicati ogni giorno sul sito dei CDC taiwanesi, anche in ingleseTutti possono vedere che la progressione è stata ben diversa da quella degli altri paesi. Tutti, meno i governi che si basano sui dati e le raccomandazioni dell’Oms, i ricercatori o i cronisti che usano Our World in Data e simili, e l’opinione pubblica preoccupata in chissà quanti paesi dall’aumento delle vittime.

Cosa impedisce ai governanti della UE di ammettere in coro che Taiwan esiste, che finora ha meglio contenuto l’epidemia, e di costringere l’OMS a pubblicarne i dati e le decisioni? Ci starebbero perfino Trump e Shinzo Abe, fino all’altro ieri capo-fila dei negazionisti…

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Ho usato altre fonti e non le ricordo tutte: Taiwan Today il 30 gennaio (via promedmail credo); The Diplomat il 27 febbraio entrambi un po’ pro domo sua; nelle scorse settimane sono uscite conferme sui quotidiani statunitensi e su testate finanziarie come Bloomberg, l’Economist e Forbes per via della borsa di Taiwan che non crollava.

Aggiorn. la BBC ha appena pubblicato un articolo sul caso Aylward.

11 commenti

  1. Cara Ocasapiens,
    post coraggioso o molto opportuno. E VERGOGNOSA la censura su Taiwan e il lecchinaggio dell’OMS nei confronti della Cina. (Quell’Aylward, poi, autorevole in OMS e deriso in USA ah ah).
    Ma la vogliamo dire comunque una cosina a favore anche dell’OMS?
    Annualmente questa ammoniva di stare pronti a possibili pandemie di questo genere ( shorturl.at/ekzBG ), e alcuni dei paesi che avevano visto SARS, Suina eccetera hanno dato seguito a quei moniti, approntando (1) un sistema di monitoraggio e allerta e (2) uno di risposta immediata. Vedi appunto Taiwan, ma credo anche Vietnam, Singapore e Sud Corea.

    1. P. Magrassi,
      avevo detto una cosina a favore nella Città delle dame, una settimana fa, non mi sembrava giusto criticare l’Oms in questo momento. Poi Aylward e il silenzio di Nature, Science ecc. mi han fatto venir i nervi.
      Lei ha ragione, Vietnam, Singapore e Corea sembrano proprio applicare le linee-guida dell’OMS. Non so se la delega dei poteri (commanding powers) sia come a Taiwan – un epidemiologo che dà ordini all’esercito mi sembra una bella novità.

      Stefano e Paolo C.,
      avevo bisogno di ridere un po’, grazie, meno male che papà lo manda ancora solo!
      Almeno questa volta il Sole ha concesso il diritto di replica, però mancano i link in fondo ai suoi strafalcioni.

  2. Ocasapiens:
    Fantastico l'”epidemiologo che dà ordini all’esercito”! Non me n’ero accorto.
    Mi ricorda che in una certa fase della Rivoluzione Culturale maoista i professori universitari vennero nominati bidelli e questi salirono in cattedra. Chissà, forse qualche zoologo fu graduato Generale…

    1. P. Magrassi,
      lo trovo fantastico anch’io e nessuno sa dirmi se c’è un altro paese dove sia possibile. Normalmente succede il contrario, il medico generale dell’esercito – o un contrammiraglio tipo lo US Navy Surgeon General – dà ordini ai civili e requisisce quello che gli serve.
      Adesso in Cina è un po’ diverso, nominano generale un medico che trucca i dati…
      p.s. ho ritrovato l’articolo sulla mobilitazione dei militari

  3. Cara Ocasapiens:
    Sì sì, Taiwan esemplare!
    In effetti la rete di monitoraggio e controllo (che avremmo dovuto avere e invece non si è vista) e, soprattutto, la prima-risposta dopo l’allarme, hanno elementi di prassi militare; ma non credo necessitino di essere dirette da un militare, se non magari come Commissario alle dipendenze del Pres. del Consiglio…
    Già dal 5 gennaio al max, la prima risposta si sarebbe occupata di predisporre la catena di comando e controllo (compreso stilare i Decreti ecc), chiedere alle Regioni di accrescere le terapie intensive, revisionare le filiere di approvvigionamento e produzione dei materiali che si sarebbero presumibilmente resi necessari, e avviare quell’infrastruttura di massa (siti di testing, App per tutti, campionature statistiche utili, medici di famiglia, …) CHE NON VEDO ANCORA OGGI.

    1. P. Magrassi,
      Già dal 5 gennaio al max
      Appunto. L’OMS ha tenuto segreti i dati di Taiwan, e la rete di monitoraggio e controllo ha segnalato all’ISS i casi di polmoniti senza distinzione.
      Taiwan ha una costituzione democratica, ancora di più dal 2004, eppure non ha avuto bisogno di decreti per sospendere/violare libertà e diritti.
      In Italia il Commissario non dovrebbe essere il capo della Protezione civile? Che commanding powers ha? In Francia le Regioni non hanno “competenze” per la sanità, the chain of command is shorter. Il responsabile del plan pandémie grippale (quello OMS-UE) è il Ministro degli interni, il Presidente può delegargli commanding powers senza l’approvazione del Parlamento.

  4. Ocasapiens:
    Sì, infatti io credo che la Francia sia fortunata a non avere le nostre inutili regioni. Ma qui parlo da cliente del bar.
    Sempre nella stessa veste, osservo che ex Art 120 Cost il Governo e dunque la Prot Civile avrebbe tutte le deleghe in caso di pandemia con migliaia di morti, ma a patto che si sia legiferato in modo tale che:
    “La legge definisce le procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione.”

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