Si può imporre una moratoria, un numero chiuso, una multa, un ritiro della patente di scienziato per tot mesi? Su CORD-19 dell’istituto Paul Allen, gli studi sulla covid-19 sono organizzati per categoria da un’intelligenza artificiale che s’è dimenticata di inserire “bullshit” nelle parole-chiave.
Gli studi stanno per superare quota 40 mila in soli tre mesi, perché dei dilettanti in materie mai avvistate prima in vita loro si replicano al ritmo dell’Escherichia coli. Insieme a troppi Didier Raoult, adesso sparano preprint prima di dare l’assalto ai fondi stanziati da gennaio per nuove ricerche.
(Quelli dell’Unione Europea hanno fatto appena in tempo a rimandare Mauro Ferrari e le sue nano-panacee nel Far West. Parimenti inviso di qua e di là dell’Atlantico, tiene accesa la protesta del Friuli contro il suo licenziamento. In attesa che gli amici tornino al governo e gli diano una diligenza italiana da svaligiare? Se è così, s’impegna ancora poco, trovo. Invece di badare alle proprie aziende, dovrebbe accendere ceri e pregare in diretta su Byoblu.)
I nettascienza non ce la fanno più, servono rinforzi, cioccolatini e cori sui balconi. Come corista meglio perdermi che trovarmi, ma dopo la mitica Elisabeth Bik, lo sboccato Leonid Schneider e i soliti noti autoctoni e forestieri, mi resta ancora qualche cioccolatino da distribuire a
– Luca De Fiore per l’obbrobrio uscito sul New England Journal of Medicine:
L’articolo è firmato da 56 autori di diversi centri di ricerca… più numerosi dei pazienti i cui dati sono stati analizzati nello studio. Nonostante i 56 autori, l’articolo è stato scritto da due dipendenti di un’industria farmaceutica.
– Enrico Bucci per la cautela in materia di riapertura in generale, più un “ve l’aveva detto lui” per l’epidemia di Xylella fastidiosa (h/t Smut Clyde)
– Ed Yong, per la stessa cautela e qualsiasi articolo scriva, a ben pensarci
– Andrew Rambaut per il racconto sulla famigliola Forster che sui PNAS in cambio di firma, ha fatto piazzare all’archeologo Colin Renfrew un cespuglietto filogenetico del Sars-Cov2. La piantina deriva da un centinaio di genomi – su >2000 – analizzato dal software di una ditta che, saggiamente, lo regala ai bambini per giocare al piccolo virologo.
– Apple Mobility per smentire la bufala che in Italia e a Milano “sono tutti in giro”
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Ciao Sylvie, tutto bene lì?
Covid-19: e sulla Nuova Zelanda che cosa ne dici?
Tutto bene, Steph, e da te?
nel mio giro siamo tutte fan di Jacinda Ardern, we are not surprised!
A parte la velocità delle sue decisioni, fa molta differenza – penso – la fiducia nell’efficienza dell’amministrazione pubblica. Era stato così anche dopo i terremoti, non dipende dal partito al governo.
Un conoscente dice che i neozelandesi rispettano le regole perché sono dei conformisti (lui mica tanto). Ma è facile quando sono chiare, motivate, e hai l’elenco delle persone del tuo distretto o della tua città che devono rispondere a richieste di aiuto, domande, dubbi ecc.
Tutto ok anche qui da me. Sperem. Adesso il più difficile, la prima tappa del post-lockdown. Inizia il primo ciclo di relaxation. Speriamo non ci si rilassi troppo, ma l’economia langue seppur anche qui, ormai, gli infatuati dei neolib sono costretti a farsi violenza elemosinando da mamma Stato….
NZ: vero, me lo ha confermato proprio l’altro giorno un mio ex studente, che al momento si trova lì.
Già, come dappertutto, qui la riapertura improvvisata fa un po’ paura, di più ai medici.