Britain’s Best-Loved Businessman™

Leggere le “opinioni” di Marina Hyde sul Guardian è terapeutico, ma mi ripeto. Fra un paper scientifico e l’altro provo a tradurne pochi paragrafi. Magari invogliano il direttore di un supplemento culturale pubblicarne una ogni domenica, finché una grande firma femminile non intuisca che la perfidia le si addice più del lutto a Elettra, indossi la corazza di teflon, si cali la visiera, affili le unghie, graffi i palloni gonfiati e strappi sorrisi agli occhi delle crocerossine in mascherina fai-da-te.
Per il bene del Paese.
Prima le versioni italiane. Tariffa minima: 50 euro a cartella di 1500 battute spazi compresi più Iva perché serve Italo Calvino quando traduceva I fiori blu di Raymond Queneau rivisto da Lella Costa, per trasferire il ritmo, l’apparente spontaneità, i neologismi, le citazioni occulte popolari o colte, i colpi sotto la cintura (omissis) di Marina Hyde in una lingua più ingessata e dal suono più flessuoso.
Segue esempio perché altre – in due si è più creative o non avrei mai affrontato la corrispondenza tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West – pensino “Pffft! We can do better.”
L’ultima opinione della più brillante delle croniste riguarda Richard Branson, noto anche dove ambizione, avvenenza giovanile e successi discografici in meno, imprenditori indebitati da anni si apprestano anch’essi a svaligiare una Cassa depositi e prestiti. Aggiungere analogie suggestive mi sembra superfluo, ci pensa già la mente di chi legge.
E sui quotidiani lo spazio è sempre poco, il motto dev’essere quello di Nadine Gordimer: omettere, omettere, omettere. “La sua preghiera di venir salvato dimostra che nessuno è più spudorato” sibila e rima. Anche se zoppica un po’, va bene.

  • Eyeing up the public purse from distant shores, Britain’s Best-Loved Businessman™ is truly one of the global super-elite

“Mentre da rive lontane (citazione da fonte a scelta, alcune precedenti l’Impero coloniale) adocchia la pubblica borsa” riecheggia un incipit omerico. Pure in italiano, da rive lontane Ulisse adocchiava ninfe, bottini e gloria e Nessuno era più spudorato di lui.
Purtroppo “L’uomo d’affari più amato della Gran Bretagna™” è un macigno invece di tre frecce sibilanti scoccate contro the bastard businessman’s brand. Poi “è davvero uno della super-élite globale” è davvero pedestre. E come dire “in verità” per truly senza evocare un Uomo dagli occhi turchini e dal crine color del grano pure lui, ma l’opposto del soggetto™?

  • Motorboating enthusiast Richard Branson is playing a particularly idiosyncratic game of Monopoly. 

“L’indefesso scafista Richard Branson sta giocando una partita di Monopoly decisamente idiosincratica. O idiosincratico? Particolarmente due parole dopo partita, decisamente no.

Passabile.

  • Ma forse stiamo correndo un po’ troppo. Pregresso: il magnate, si dice, vorrebbe dal governo 500 milioni di sterline per salvare la sua linea aerea Virgin Atlantic e su un blog ha scritto di essere disposto a metter giù Necker Island come collaterale per garantire un prestito alle sue aziende.

Magnate è familiare dai tempi di Roma caput mundi, in americano tycoon è un’importazione recente, un grande principe giapponese su rive lontane ed esotiche. Forse taikùn? Aveva messo un albergo sul Parco della Vittoria, non stona troppo fargli metter giù un’isola.

  • Lungi dal voler porre una raffica di domande, è la stessa isola che ogni due anni sembra essere virtualmente distrutta? Credo proprio di sì.

Mancano soltanto quattro parole per completare il paragrafo:

  • So … nice try, hotshot.

Mi arrendo, sono francese.