L'Antropocene tra padella e brace

Oggi è la 50° giornata della Terra, sabato sarà il 75° anniversario della Liberazione. Si celebrano impegni rinnegati e promesse tradite per tre generazioni, più quelle che se la vedranno nel seguito dell’Antropocene. Eppure a Milano fa caldo, il cielo è limpido e l’aria pulita dopo la pioggia.

C’è più gente per strada e sembra più disposta a chiacchierare.

Ma i piani di ripresa pubblicati da una manciata di governanti meno spietati di Trump prevedono tutti una nuova ondata. Sotto forma di micro-focolai, precisava questa mattina a radiopop Ranieri Guerra, vice-direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità. Tutti i paesi devono prepararsi a prevenirli e contenerli, capire che siamo interdipendenti e collaborare. One world one health…
Seguiva un sunto dei preparativi.

“Prepararsi? E come?” mi ha chiesto l’angelo custode del condominio che lo preparava lavandone il cortile con un liquido profumato di pulito. Al pianterreno ci sono 4 negozi: 2 di scarpe da uomo artigianali, 1 di intimeria maschile e femminile, 1 di vestiti in cashmere. “Disinfettare costa 1.500 euro e devono farlo tre volte alla settimana. Dove prendono i soldi?”

Senza personale e risorse per impedire che i micro-focolai diventino macro, la seconda crisi economica sarà peggiore e più lunga da quella iniziata in febbraio, dicono l’Economist, Bloomberg e testate simili. Solo che le risorse mancano perfino in Germania dove i tamponi per i sintomatici ci sono soltanto nelle zone rosse.

“Sintomatici”… Adesso padroneggiamo tutti il linguaggio tecnico, sembra. Quanto tempo ci vorrà per parlare correttamente della crisi ambientale e climatica?)

Potrebbe esserci un sol dell’avvenir a Taiwan e in Nuova Zelanda. Sono isole, la prima con rapporti in crisi con la Cina, la seconda molto lontana dai macro-focolai. La promessa “insieme ce la faremo” è stata mantenuta perché quasi tutti hanno rispettato gli impegni presi molto prima del giorno del lockdown.

In Australia gli antiscienza hanno passato la crisi ad autorità più competenti, ma intendono tenersi la ripresa, in primis quella delle miniere di carbone che fanno tanto bene alla salute dell’ambiente e dei suoi abitanti.

Come mai non hanno fretta né Taiwan in lockdown da gennaio né la Cina a guardala tutta? Avranno presente la Svezia citata ancora oggi come esempio di buon senso dai “prima la borsa, poi la vita”, dove la curva della borsa risale timidamente e quella dei decessi s’impenna? Singapore dove i micro-focolai non si riescono a spegnere?

O la tragedia in corso nei paesi poveri, indebitati con una Cina più generosa dell’Occidente nel concedere prestiti – almeno per ora? Dobbiamo scegliere tra il capitalismo delle locuste e il prima la borsa, poi i diritti umani del Xi Jinping-pensiero, o c’è qualcos’altro tra la padella e la brace?

Sono domande di milioni di persone, miliardi forse, mica solo di un’oca e dei suoi compagni di cortile. Se non rispondiamo noi le risposte arriveranno troppo tardi, è sempre andata così.

Infatti ci hanno risposto che tra la padella e la brace c’è la tecnocrazia, come in Cina, a Taiwan, in Corea del Sud…
Balle.
Non c’è né app né farmaco né vaccino che tenga. Perfino in Cina
Al vaccino entro l’autunno promesso dall’anti-vax Trump credono certi anti-vax che diffidano di quelli somministrati da mezzo secolo a miliardi di bambini perché è tutto un gomblotto di BigPharma, Bill Gates e Roberto Burioni.
Farne per il mondo intero richiederà minimo 18 mesi, ha ripetuto Ranieri Guerra agli orecchietti di radiopop.

Altri complottisti abboccano alla réclame per il remdesivir fatta da Gilead che lo produce. Qui sotto, c’è il debunking del delirio pubblicato da un professore di matematica in pensione, su un sito molto frequentato dai nostalgici degli album di figurine. Tra cui Emidio Laureti, che si farà curare le carie dal pédicure presumo, che lo ritiene un esperto di covid-19.
Dritti dalla padella nella brace.

3 commenti

  1. Ciao Sylvie, innanzitutto complimenti per il tuo blog (divertentissimo, oltre che miniera di boccate d’aria su tematiche trattate pietosamente da gran parte della stampa mainstream). Curiosità da soddisfare: non c’è l’hyperlink sul debunking del complottista in pensione. Potresti aggiungerlo?
    Grazie, buona serata 🙂

    1. Grazie Dario, anche per l’aiuto! Lo metto subito.
      p.s. in realtà ne ho aggiunti due. Il primo era “Qui sotto” nel senso che il debunking in due tappe comincia sotto il delirio…
      Complimenti sempre ben accetti, ma immeritati, dietro quello che scrivo ci sono discussioni con molta gente più brava di me.

  2. Ciao Oca, grazie mille! Corro a leggere 🙂
    P.S: allora complimenti per tutti 😉

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