Happy birthday!

For better science compie cinque anni. Adesso è il sito di un collettivo, ma all’inizio era soltanto il blog di Leonid Schneider, un biologo cellulare disgustato dalle falsificazioni nella ricerca biomed. Ne era stato testimone e su PubPeer le evidenze si accumulavano da un paio d’anni. Le università e gli editori facevano orecchio da mercante nonostante le conseguenze per i pazienti, mentre lamentavano la scarsa integrità della ricerca, e il moltiplicarsi delle riviste predone.

Come se non partecipassero al pubblicare o perire, a un’economia che genera profitti, carriere, finanziamenti, oltre a contraffazioni e ciarlatani assistiti da industrie e perfino da governi.

Infuriato dagli abusi, dalle prepotenze, dalle ritorsioni contro i whistle-blowers, dall’arroganza e dall’impunità vigente, da free-lance Leonid ha lanciato una jacquerie. Anche contro il giornalismo credulone, nazionalista, compiacente, contro l’omertà accademica, gli ammiccamenti, il così fan tutti cosa sarà mai…

Vignettista e scrittore spiritoso, con la sua impertinenza ha dato visibilità agli onesti. Hanno raggiunto la jacquerie in po’ da tutto il mondo, su Twitter ne trovate a migliaia ormai. Aumentano anche nell’accademia: “calling BS on data… is an act of social responsibility“. Chi l’avrebbe detto cinque anni fa?

Oggi, dopo una valutazione della propria audience:

  • there are two groups of people: those who really hate me and my work, and those who wish someone more respectable would do it.

Leonid ringrazia quell* che collaborano con For better science, e fa un piccolo bilancio della scienza che hanno migliorato insieme, e di quella ancora protetta dall’omertà.

Per adesso.

*

Smut Clyde è un habitué di For better science, ma trova il tempo di seguire la carriera di alcuni ciarlatani i cui prodotti hanno un mercato internazionale. Sul proprio blog racconta come, insieme alla signora Pacini in Ruggiero, Marco “yogurt” Ruggiero sia diventato una star della biologia quantistica e un campione di auto-citazioni.

La coppia è quasi all’altezza del celebre quartetto dell’università telematica Guglielmo Marconi: Torello Lotti, Massimo Fioranelli, Maria Grazia Roccia e Alireza Sepehri.

***

Un secondo preprint su arXiv contesta la scoperta di fosfina nelle nubi di Venere, come maggior decisione del precedente e con molti più autori:

  • We ultimately conclude that this detection of PH3 in the atmosphere of Venus is incorrect and invite the Greaves et al. team to revise their work and consider a correction or retraction of their original report.

Mi spiace, ma sembrano proprio aver ragione.

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