Avete qualcosa non funziona nell’hardware, avevano detto molti scettici, alla notizia dei neutrini che nell’esperimento OPERA sotto il Gran Sasso, andavano più veloci della luce. Infatti,
La discrepanza di 60 nanosecondi pare venire da un collegamento difettoso tra il cavo in fibra ottica che va dal ricevitore GPS… a una scheda elettronica del computer. Dopo aver sistemato il collegamento e misurato il tempo del passaggio nel cavo, i ricercatori hanno scoperto che i dati arrivano 60 nanosecondi prima di quanto pensassero.
Il tempo in più per la deviazione locale era sottratto dal quello impiegato tra CERN e rilevatore, senza quello i neutrini sono “normali”?
Dipende. Secondo il comunicato semi-ufficiale:
La collaborazione OPERA ha identificato due questioni che possono incidere significativamente sui risultati pubblicati. Il primo riguarda l’oscillatore che segna il tempo degli eventi tra una sincronizzazione GPS e l’altra. Il secondo riguarda il collegamento tra il segnale GPS e l’orologio centrale di OPERA. I due problemi possono modificare il tempo di percorso in direzione opposta.
Semi-ufficiale, in attesa che compaia sul sito di OPERA o del CERN. Tutto da rifare, comunque.
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Nostalgia
Alex è mancato nel settembre 2007, a 31 anni appena, ancora giovane per uno Psittacus erithacus. Siamo ancora tutti affranti, di più Irene Pepperberg alla quale stava dimostrando di saper contare, di preferenza, gelatine di frutta colorate o noci, anche quelle che gli nascondevano, e se proprio doveva anche scegliendo i simboli appropriati. Gli ultimi esperimenti, incompleti, sono usciti su Animal Cognition.