Stando a un’analisi di 345 mila testi letterari inglesi e americani fatta da Devendra Singh e colleghi dell’università del Texas e pubblicata oggi sui Proceedings of the Royal Society B, di tutti gli elementi tondi o snelli che compongono la figura femminile – seni, fianchi, sedere, vita – quello in assoluto più usato per connotare l’attraenza è la vita sottile. Secondo gli autori, il motivo sarebbe che questa e l’assenza di ciccia su pancia e glutei indicherebbero buona salute e un alto livello di estrogeni, la donna giusta per figliare.
Credo che sia un gusto che varia da cultura a cultura. Per il professor Singh, sarebbe invece universale, tant’è che Nefertari, la moglie preferita di Ramsete II, aveva una vita minuscola, e la Venere di Milo pure.
La Venere di Milo?
p.s. Sto leggendo L’intelligenza erotica di Esther Perel, best-seller americano ora tradotto dall’editore Ponte alle Grazie, 300 pagine, 14 euro. Euh… in 80 pagine, era più divertente.