O's digest


Da Nature di ieri:
– un bel ricordo di Carl Woese, scopritore della strepitosa diversità degli Archea, terzo ramo del vivente;
– le scienziate falsificano meno degli scienziati, per cui son pagate di meno e trattate male se chiedono un aumento;
– non mi sembra molto nuova la stima dello sterminio compiuto ogni anno dai gatti USA (su Nature Communications, un po’ meno esigente, diciamo così), ma è un bel tema per la stampa mainstream;
– la ricombinazione del DNA in un supergene, all’interno di pezzo di genoma simile o meglio di cromosoma simile all’Y, farebbe tollerare alle formiche la presenza di più regine – mah… aspetterei il genoma comparato di più specie mirmidone per avere qualche conferma del rapporto causa ed effetto tra supergene mutato e organizzazione sociale;
– più convincenti, gli esperimenti e l’imaging di Sophia Vrontou et al. sull’accoppiamento proteina-recettore di certi neuroni sensori che attivati dall’accarezzamento della pelliccia – nei topi – deliziano l’accarezzato; spiegano l’usanza del grooming fra i mammiferi pelosi sociali – e magari quella di andare dal parrucchiere in quelli meno pelosi.

Due papers sul clima
Jian Liu et al. confrontano i modelli di evoluzione della temperatura alla superficie del Pacifico tropicale con quella (derivata da  proxy) del Periodo caldo medievale. La domanda era:  il risc. glob. si fa sentire di più nelle zone temperate e fredde, ma se è antropogenico c’è una differenza globale? Nel loro modello, sì:

For the same global surface temperature increase the latter pattern produces less rainfall, notably over tropical land, which explains why in the model the late twentieth century is warmer than in the Medieval Warm Period (around AD 1000–1250) but precipitation is less. This difference is consistent with the global tropospheric energy budget, which requires a balance between the latent heat released in precipitation and radiative cooling. The tropospheric cooling is less for increased greenhouse gases, which add radiative absorbers to the troposphere, than for increased solar heating, which is concentrated at the Earth’s surface. Thus warming due to increased greenhouse gases produces a climate signature different from that of warming due to solar radiation changes.

Da abbinare a quello che succede alle torbiere delle foreste tropicali, i “carbon sink” più capienti, che stanno diminuendo rapidamente per far posto a coltivazioni. Sam Moore et al. calcolano che (grassetto mio)

the total fluvial organic carbon flux from disturbed peat swamp forest is about 50 per cent larger than that from intact peat swamp forest. By carbon-14 dating of dissolved organic carbon (which makes up over 91 per cent of total organic carbon), we find that leaching of dissolved organic carbon from intact peat swamp forest is derived mainly from recent primary production (plant growth). In contrast, dissolved organic carbon from disturbed peat swamp forest consists mostly of much older (centuries to millennia) carbon from deep within the peat column… We further estimate that since 1990 peatland disturbance has resulted in a 32 per cent increase in fluvial organic carbon flux from southeast Asia—an increase that is more than half of the entire annual fluvial organic carbon flux from all European peatlands.

Son mari acidi…

No, tre
Sono uscita viva per un pelo dal paper di Ray Pierrehumbert e del suo post-doc Robin Wordsworth, uscito quasi un mese fa su Science. Riguarda l’effetto serra dei gas pre-anidride carbonica (H e N) quando la Terra era ancora giovane  e il Sole pure per cui scaldava poco eppure la Terra non era una palla di ghiaccio. E’ teorico e super-concentrato, ‘na fatica.

Il lavoro degli Archea mi sembra un tantino sovrastimato, con il tasso di natalità che si ritrovano come facevano a essere in tanti?

Teorico, ma le loro ipotesi si possono smentire o confermare con esperimenti (le equazioni sono già risolte) e con osservazioni astronomiche. Se hanno ragione, anche pianeti ben più distanti del nostro dalla propria stella potrebbero non essere surgelati e ospitare forme di vita…

Science di oggi lo tengo per domani, salvo i vincitori del Visualization challenge, gratis. Ma quant’è fotogenica, l’attività cerebrale:
SciVis-Illus-1st

16 commenti

  1. @ Oca sapiens
    complimenti per il post, mi interessa soprattutto Jian Liu et al, purtroppo non posso leggere l’originale, quindi le chiedo dei chiarimenti perchè c’è una cosa che non mi torna : gli autori dicono che la differenza tra il mwp e cwp sta nelle precipitazioni e affermano che la causa del mwp fu un incremento dlela radiazione solare mentre nel cwp la causa dell’aumento delle T sono i GHG, e questo determina precipitazioni diverse.
    Palaeoproxy evidence indicates that the difference between the warm west Pacific and the colder east Pacific increased in past periods when the Earth warmed as a result of increased solar radiation
    non mi risulta che il piccolissimo incremento della forzante solare nel mwp, (così come stimata correntemenete) dovuta ai cilci che lei contesta tanto, giustifichi l’ mwp

  2. @C. Costa
    non ricordo di aver contestato i cicli di Milankovic. I “wobbles” dell’inclinazione o dell’orbita terrestre mi sembrano documentati da un sacco di carote.
    Jian Liu et al: può leggere l’inizio qui
    Non giustificano l’mwp con la sola forzante solare. Nel modello che propongono, per il passato (ERIK) ci sono dati anche su vulcani e piogge che trova qui, esplicitati per i monsoni qui.
    Per le proiezioni globali (la differenza tra mpw nell’emisfero nord e cwp) trova dati e calcoli qui.
    Il modello sembra robusto – e Jian Liu è una super brava – ma dipende anche da ipotesi sull’ENSO. Spero che qualcuno ci trovi dei difetti, un calo dei monsoni come quello che ottiene dal 2070 in poi sarebbe tremendo.

  3. Liu et al. 2013: non riesco a postare l’indirizzo dell’intero articolo free (che sto leggendo), se interessa in questa intervista spiegano meglio l’approccio utilizzato e i risultati ottenuti. Ci sto preparando un post.
    Anyway: la domanda che pone CC lascia sottendere un dubbio tutt’altro che peregrino. In effetti ancora non sappiamo bene cosa abbia specificamente generato l’mwp (o mca che dir si voglia). Ipotizziamo con discreta/buona approssimazione cosa abbia potuto contribuirvi, ma ancora mancano diversi tasselli. Questo, attualmente, è uno dei campi di indagine più affascinanti, stimolanti e importanti che riguardano la ricostruzione climatica del recente periodo olocenico e la possibile comparazione con il clima odierno, perché ovviamente ha assai più senso farlo con un periodo – quello medievale – che ebbe condizioni al contorno (in termini di forzanti esterne, segnatamente quelle orbitali) assai più simili alle nostre, rispetto per es. all’ottimo olocenico (figuriamoci, poi, all’ultimo interglaciale…). Ne parlavo giusto qualche mese fa con Stocker a Berna.
    Per es. una delle ipotesi più “innovative” riguarderebbe il fatto che forse l’anomalia non va cercata tanto nell’mwp quanto nella susseguente lia, che fu probabilmente innescata da forti e frequenti eruzioni vulcaniche a partire dalla metà del XIII secolo e dagli associati feedback con la risposta relativa della variabilità interna. Se così fosse, allora aumenterebbe la probabilità che il segnale causato dall’incremento dei ghg cominci ad emergere solo recentemente, avendo buona parte del XX secolo molte più analogie, in termini di forcing radiativi, con una parte del mwp rispetto a buona parte della lia. Cosa che sarebbe completamente da escludere, invece, in caso l’mwp sia stato indotto principalmente dalla variabilità interna.
    Work in progress…

  4. @Steph
    grazie, quanti post arretrati che devi scrivere.
    Non “giustificano” il mwp in realtà, non è lo scopo del paper, ma anche loro hanno una minore forzante vulcanica.

  5. Eh, ma il tempo è sempre quello. Aspetto l’invenzione del rallentatore/dilatatore temporale 😀
    mwp: sì, la mia era solo una considerazione più generale.

  6. @ Steph
    ti ringrazio Steph della risposta e dell’attenzione è la prima volta dal 2007 che ammetti che c’è qualcosa che non torna.
    scrivi: Per es. una delle ipotesi più “innovative” riguarderebbe il fatto che forse l’anomalia non va cercata tanto nell’mwp quanto nella susseguente lia, che fu probabilmente innescata da forti e frequenti eruzioni vulcaniche a partire dalla metà del XIII secolo e dagli associati feedback con la risposta relativa della variabilità interna. Se così fosse, allora aumenterebbe la probabilità che il segnale causato dall’incremento dei ghg cominci ad emergere solo recentemente, avendo buona parte del XX secolo molte più analogie, in termini di forcing radiativi, con una parte del mwp rispetto a buona parte della lia. Cosa che sarebbe completamente da escludere, invece, in caso l’mwp sia stato indotto principalmente dalla variabilità interna”
    ma ne avevamo già parlato sull’innesco delle Lia da parte delle eruzioni vulcaniche, mi avevi postato un peer review dove si diceva che due eruzioni ( che possono agire però solo per qualche anno non per secoli) avevano raffreddato il pianeta di colpo e poi il raffreddamento era continuato per via di un cambio nelle correnti oceaniche per la mancanza di acque dolci ai poli. E’ questo cambio che non è chiaro anche perchè gran parte del cwp potrebb essere causato a sua volta da un ripristino delle correnti oceaniche al tempo del mwp.
    tra l’altro se dici: emergere solo recentemente” vuol dire che ci sono forzanti naturali o meccanismi naturali sottostimati e a sua volta forzanti antropiche sovrastimate. Questo mina la credibilità dell’efficacia di mitigazione climatica con la riduzione delle emissioni

  7. Liu et al. si sono occupati di precipitazioni, ma c’è un’implicazione notevole del loro risultato da evidenziare.
    La diminuzione del lapse rate è un feedback negativo. Se non intervengono altri meccanismi a compensarlo, il fatto che con una forzante solare sia inferiore significa che la sensititività climatica era maggiore rispetto ad oggi. Qualcuno che studia la sensitività climatica dovrebbe farci un pensierino.

  8. CC ma perchè cerchi sempre il pelo nell’uovo? che ci possa essere qualche modello incompleto, anzi che ci siano alcuni errori nella climatologia è CERTO; la scienza va avanti per errori ; è altrettanto certo che questo non riguarda il ruolo umano nel GW; lascia i peli cogli la sostanza;

  9. claudio della volpe
    se non hai certezza non sai nulla. Potresti ad esempio dire con certezza l’età della Terra? No di certo, il calcolo è basato su assunzioni che non sono state e non possono essere dimostrate; chissà che non sia, un numero a caso, vecchia di 6000 anni. E l’evoluzione? Manco a dirlo, di certo non hai mai visto un essere vivente trasformarsi in un altro. E la tettonica a zolle? Non vorrai sostenermi di aver visto l’India che si infila sotto l’Asia? E il big bang, l’espansione dell’universo, i buchi neri? E hai mai visto due orologi segnare un’ora diversa perchè uno va molto veloce? E un elettrone che non si può sapere dove va o da che buco passa?
    Caro Claudio, il problema non è il clima del medioevo, è tutta la scienza che non da certezze e quindi non è scienza, meglio metterla da parte. Sei licenziato! 🙂

  10. @ Reitano
    Scrive: “Liu et al. si sono occupati di precipitazioni, ma c’è un’implicazione notevole del loro risultato da evidenziare.
    La diminuzione del lapse rate è un feedback negativo. Se non intervengono altri meccanismi a compensarlo, il fatto che con una forzante solare sia inferiore significa che la sensititività climatica era maggiore rispetto ad oggi. Qualcuno che studia la sensitività climatica dovrebbe farci un pensierino”
    Non ho capito. la sensibilità climatica era maggiore nel periodo caldo medioevale? perchè? Come si giustifica?
    e poi la forzante radiativa solare nel medioevo era più alta di adesso? Anche questo non mi risulta.

  11. Costa
    non ho detto che la forzante solare fosse maggiore nel medioevo ma che secondo quello studio lo era il lapse rate. La giustificazione sarebbe la diversa distribuzione dell’assorbimento che influenza la stabilità atmosferica.
    La variazione della sensitività climatica non voleva essere un’affermazione ma uno spunto per (ipotetici) ulteriori approfondimenti. Dal punto di vista radiativo potrebbe benissimo essere che l’effetto del diverso lapse rate verrebbe “compensato” dalla diversa distribuzione del vapor acqueo. Più che altro esprimevo il desiderio di vederlo studiato anzicchè confidare sul mio intuito da ignorante in fisica dell’atmosfera.

  12. @RR
    “Caro Claudio, il problema non è il clima del medioevo, è tutta la scienza che non da certezze e quindi non è scienza, meglio metterla da parte”
    Non è certo, dunque non è vero. Siamo sempre lì…:-)

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