Una parola, un paese

Sta concludendosi la COP-19 sul cambiamento climatico, al ribasso as usual. Delegati di Ong e di paesi poveri, più alcuni scienziati furibondi, assistono alla discussione del testo dell’accordo:

Only one word and one country stand in the way of Warsaw International Mechanism on Loss and Damage
(tweet by the philippino rep)
US main roadblock in meeting G77 demand to remove “under” from text
This “huddle” deciding the fate of one word, and the lives of billions to come

huddle

h/t Federico A.
Tanto per capire “the fate of billions”, l’innalzamento del livello del mare, per esempio, che non è solo l’acqua alta di Venezia, ma anche i “surge” letali del sud-est asiatico durante un tifone, si annuncia così:

For the low scenario, which limits warming to <2 °C above pre-industrial temperature and has slowly falling temperature after AD 2050, the median ‘likely’ range provided by the experts is 0.4–0.6 m by AD 2100 and 0.6–1.0 m by AD 2300, suggesting a good chance to limit future sea-level rise to <1.0 m if climate mitigation measures are successfully implemented. In contrast, for the high warming scenario (4.5 °C by AD 2100 and 8 °C in AD 2300) the median likely ranges are 0.7–1.2 m by AD 2100 and 2.0–3.0 m by AD 2300, calling into question the future survival of some coastal cities and low-lying islands.

h/t Real Climate

5 commenti

  1. Personalmente ho qualche difficoltà ad individuare buoni e cattivi, e non per salvare qualcuno ovviamente.

  2. ocasapiens
    a me è piaciuto il commento di Connie Hedegaard rilasciato al Guardian:
    “I’m sure there are more comfortable ways to Paris, but now we can move forward.”
    Sottolinea l’inevitabile (?) gioco al ribasso e che il successo è l’aver evitato (ancora una volta) il naufragio. Forse è vero, come sostengono in molti, che questa è l’unica strada perseguibile, ma credo sia inevitabile chiedersi se non sia meglio cercarne comunque anche un’altra. In fretta.

  3. NON SARO’ NONNO. FORSE… E’ MEGLIO COSI’!
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    Lo confesso, per un po’ ho sofferto vedendo passare gli anni senza che nessuno dei miei due figli pronunciasse, finalmente, quelle magiche tre parole che ogni genitore si aspetta: papà, sarai nonno! Ora, però, con gli occhi disincantati con cui già da tempo comincio ad osservare le cose, mi vado sempre più rendendo conto che forse i miei figli non hanno tutti i torti a non voler “confezionare marmocchi”. E’ stato un bel guaio per me, gran sognatore, appena alle soglie della terza età, “svegliarmi” e rendermi conto di come lo sconforto si fosse appropriato del mio cuore quasi del tutto. Dove lo porterei a passeggio un nipotino? Per le strade intasate dal traffico, sature di smog, sudice di ogni tipo di sporcizia e dove quasi tutti i marciapiedi sono occupati da auto e moto anarchicamente parcheggiate? Come crescerebbe questo nipotino con genitori “lavoratori precari” senza alcuna certezza di un impiego stabile e sicuro? Dove lo farei vivere questo nipotino? In una società dove il “dio denaro” prende sempre di più il sopravvento e dove ogni valore umano perde sempre più terreno? Dove la volgarità e la cattiva educazione la fanno da padrone? Dove le madri buttano i neonati nei cassonetti, i padri massacrano di botte i loro piccoli e i figli ammazzano i genitori per appropriarsi dei risparmi per drogarsi o giocare alle slot machine? Dove il bla-bla di coloro che comandano continua inesorabilmente a prendersi sempre più gioco del popolo ingenuo e indifeso? Dove ogni diritto del cittadino diventa una concessione? Dove hai appena il tempo di “affezionarti” ad un politico che poi te lo trovi inquisito per corruzione, concussione ecc.? Dove ci sono “pensionati d’oro” con oltre centomila euro al mese e poveri disgraziati che ne percepiscono meno di cinquecento? A chi lo affiderei per le cure della sua salute? Al medico di base reso burocrate-nevrotico da un sistema che fa acqua da parecchie parti o ad uno degli ospedali nostrani dove la maggioranza del personale sanitario scarseggia in umanità e educazione? E se avesse bisogno di una visita specialistica? Il centro prenotazioni dopo quanti mesi gliela fisserebbe? E poi, questo nipotino, dopo anni di studi e sacrifici, a quale lobby socio politica dovrebbe appartenere per inserirsi nel mondo del lavoro? Quante altre tristi realtà potrei elencare, quante. Ma non voglio. Dico solo: grazie, figli, di non volere figli!
    Raffaele Pisani, poeta e napoletano a Catania
    http://www.raffaelepisani.it

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