Faccio passare

Coincidenza, finisco di scrivere su Esther Duflo, e lei pubblica una ricerca sui forni solari distribuiti in India da una fondazione per ridurre le emissioni climalteranti, solo che ha scoperto che non vengono usati:  in India le donne cucinano all’alba e dopo il tramonto, quando il sole non c’è, in Africa subsahariana è diverso. Nelle mail trovo quella di un’amica, biofisica e molto altro ancora, anche lei dei MIT:

Dear Sylvie,
… Quando prendiamo l’aereo per conferenze, andare a trovare i ragazzi o per svago, ci preoccupa (me senz’altro) l’impronta carbonio che lasciamo. Sei come me, prendi l’aereo lo stesso. Dopo tutto che danno può fare un solo viaggio. Poco, ma mi sento in colpa comunque, commetto un’ingiustizia, piccola magari, ma non è giusto danneggiare chi non mi ha mai fatto del male.
… Individualmente ci è difficile togliere carbonio dall’atmosfera, ma gli alberi lo fanno e possiamo piantarne tanti. Oppure possiamo prevenire le emissioni di CO2, sostenere progetti che creano fonti rinnovabili di energia o migliorano l’efficienza energetica. Con internet è facilissimo, basta usare google e si trovano decine di organizzazioni che offrono di destinare i nostri soldi al carbon offset, sopratutto nel terzo mondo. Costa anche poco, circa 10 dollari a tonnellata. Da americana media, la mia impronta carbonio è di 20 tonnellate, voglio pagare i miei 200 dollari. (1)
Ma diffidiamo di internet e tentenniamo. Che fine faranno i nostri soldi? Fidarci o meno dei siti che pubblicizzano questi servizi? Io non lo so di sicuro, ma conosco molto bene l’iniziativa di un caro amico (2), che progetta, distribuisce e installa forni  puliti nei villaggi maasai, si chiama Maasai Stoves and Solar. Non solo so quanto costa un forno nuovo, ma ho anche una buona stima delle emissioni di CO2 ridotte quando un forno tradizionale (aperto) viene sostituito con uno nuovo.
Per quello tradizionale, servono in media 105 kg di legna alla settimana (e 23 ore per raccoglierla); per quello nuovo 60 kg, con una riduzione annua delle emissioni a 3,5 tonnellate di CO2.  Le priorità di Maasai Stoves and Solar sono di migliorare la salute e ridurre la fatica delle donne, ma le emissioni risparmiate sono chiaramente significative.
Infine  posso star certa che i nuovi forni saranno usati e le emissioni ridotte davvero … studi sul campo hanno dimostrato che vengono usati continuamente. Risultato, prendo l’aereo senza sensi di colpa per andare dai miei nipotini in cambio di un contributo a Maasai Stoves and Solar.  Con $200/anno  posso essere carbon neutral e anche tu.
Tanti auguri e buone feste,
Evelyn

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(1) Italiano medio: 6,7 tonn.; maasai medio: 0,2 – fonte.
(2) Evelyn F.K.  fa parte del consiglio dell’Ong e conosce Robert Lange da quando erano studenti al Caltech.

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In tema

Il livello del mare e le previsioni ottimiste del V rapporto IPCC da Climalteranti.

 Si possono ridurre le emissioni climalteranti anche con una dieta saggia nostra e degli animali da allevamento. Sui PNAS, Mario Herrero et al. pubblicano 

a unique, biologically consistent, spatially disaggregated global livestock dataset containing information on biomass use, production, feed efficiency, excretion, and greenhouse gas emissions for 28 regions, 8 livestock production systems, 4 animal species (cattle, small ruminants, pigs, and poultry), and 3 livestock products (milk, meat, and eggs). The dataset contains over 50 new global maps containing high-resolution information for understanding the multiple roles (biophysical, economic, social) that livestock can play in different parts of the world. 

Solo per abbonati, però materiali supplementari abbondanti e gratis. Com. stampa opaco dell’ILRI, meglio la BBC.