Gel "problematici", cont.


(Fonte)
Viene il magone, ma ogni tanto devo raccogliere i dubbi, mentre si aspettano le conclusioni dell’inchiesta sull’abbondante produzione di Alfredo Fusco. Chi vuol leggere il contesto trova le pubblicazioni su PubMed, in corsivo le annotazioni di Clare Francis, h/t come sempre.
– Dei papers che elencavo il 13 maggio scorso, “Complete repair of dystrophic skeletal muscle by mesoangioblasts with enhanced migration ability”, di Galvez BG, Sampaolesi M, Brunelli S, Covarello D, Gavina M, Rossi B, Constantin G, Torrente Y, Cossu G., del San Raffaele e dell’università di Pavia, su J Cell Biol. 2006 Jul 17;174(2):231-43, ha suscitato un “statement  of concern” della rivista, seguita da una dettagliata correzione delle figure;
– Un altro oncologo del comitato tecnico-scientifico dell’AIRC ma dell’università di Ferrara questa volta, Massimo Negrini, è il principale autore di “Frequent aberrant methylation of the CDH4 gene promoter in human colorectal and gastric cancer” su Cancer Res., 64(2004), le figure dubbie sono su PubPeer;
– Unadue, trequattrocinquesei altre  pubblicazioni “economiche” del  gruppo di Paola Palozza alla Cattolica di Roma di cui quattro con Gabriella Calviello di cui parlava ieri Stefano Romita, oltre alle tre già citate in “Riciclaggi”.

New entry, un gruppo dell’università di Torino-ISS,

  • Role of CD31/platelet endothelial cell adhesion molecule-1 expression in in vitro and in vivo growth and differentiation of human breast cancer cells”, Righi L, Deaglio S, Pecchioni C, Gregorini A, Horenstein AL, Bussolati G, Sapino A, Malavasi F, Am J Pathol. 2003 Apr;162(4):1163-74.  Figura 2Figure 2B. Right panel. Vertical change background between left and right lanes; Figure 2C. Right panel. Vertical change background between left and right lanes.
  •  “CD157 plays a pivotal role in neutrophil transendothelial migration”, Ortolan E, Tibaldi EV, Ferranti B, Lavagno L, Garbarino G, Notaro R, Luzzatto L, Malavasi F, Funaro A, Blood, 2006 Dec 15;108(13):4214-22. Figura 1Figure 1C. Vertical, straight change in background between left and right lanes. There are only 2 lanes.
  • “IFN-gamma arms human dendritic cells to perform multiple effector functions”, Frasca L, Nasso M, Spensieri F, Fedele G, Palazzo R, Malavasi F, Ausiello CM, J Immunol., 2008 Feb 1;180(3):1471-81. Figura 5Figure 5A. Right pSTAT1 panel. Vertical change background between lanes 1 and 2. No vertical changes background in right STAT1 panel; pIkappaBalpha panel. Vertical change background between lanes 1 and 2; pp38 panel. Vertical change background between lanes 2 and 3; No vertical changes in background in the accompanying beta-tubulin panels; SAPK/JNK panel. Vertical change background between lanes 2 and 3; No vertical changes in background in the accompanying beta-tubulin panel.
  • “CD38 and CD157 ectoenzymes mark cell subsets in the human corneal limbus”, Horenstein AL, Sizzano F, Lusso R, Besso FG, Ferrero E, Deaglio S, Corno F, Malavasi F, Mol Med. 2009 Mar-Apr;15(3-4):76-84. Figure 2: Figure 2A. Epthelium panel. Vertical change background between middle and right lanes. No vertical changes background in stroma panel.

Nel 2014 qualche università chiederà una spiegazione agli autori e la pubblicherà?

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Su Nature, Alison Abbott elenca le nuove rivelazioni sul caso Stamina: ieri Camillo Ricordi ha detto che “rimandava” l’offerta di testare le cellule di Vannoni nel proprio laboratorio. Sergio Prezzemolo Stagnaro sostiene nel primo commento che per farle basta uno stetoscopio…

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Per tirarsi su 
Visitare la grandiosa galleria di ritratti di api solitarie, vespe, apoidei e altre bestiole, fatti da Sam Droege dell’USGS Bee Inventory and Monitoring Lab.

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Su Nature Climate Change
– un paper sulla ritirata e sull’instabilità del ghiacciaio di Pine Island in Antartide, di Anne Le Brocq e il suo gruppo, conferma e completa quello di Pierre Dutieux et al. uscito su Science venerdì scorso;
– la psicologa Liza Zaval, Columbia University, et al. scoprono l’acqua calda, però ci hanno i dati:
we show that present temperature abnormalities are given undue weight and lead to an overestimation of the frequency of similar past events, thereby increasing belief in and concern for global warming.
– Malcolm Wright et al. valutano le reazioni dei loro sondati neo-zelandesi  australiani a possibili  interventi di geoingegneria, con il sistema usato per valutare un marchio nel marketing. Il bio-char ha un ottimo brand, mezzi (eventuali) per sottrarre CO2 dall’atmosfera piacciono abbastanza, la “gestione della radiazione solare” per esempio sparando di continuo solfati in atmosfera, non piace per niente. Del cloud brightening – per es. con le navi robot eoliche di Salter che nebulizzano acqua di mare e aumentano l’albedo – e dell’enhanced weathering, aggiungendo minerali all’acqua dolce o salata, il campione sa poco e preferisce non pensarsi.
Se hanno ragione Liza Zaval et al. gli australiani (h/t Riccardo) e i neo-zelandesi dovrebbero essere very concerned.

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In UK – e non solo – continuano le tempeste e Gavin Schmidt scrive che è stata alzata di nuovo la “Thames Barrier” eppure un trend non si vede.

1 commento

  1. Qui l’estate e’ clemente e abbastanza piovosa (nulla a che vedere coi cugini aussie). Ma l’inverno e’ stato particolarmente caldo. L’attenzione e’ alta, il Green Party si muove bene e si spera in una inversione di tendenza nelle prossime elezioni (questi stanno svendendo i “beni comuni” con faciloneria”). 25th anniversary edition del New Zealand Geographic dedicato alle Water Wars (locali).

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