Tutti zitti


Come si costruisce un Western blot “problematico” – fonte.

La Commissaria europea per la ricerca ha aperto un’inchiesta per chiarire “problemi” nelle pubblicazioni di un gruppo dell’Università cattolica di Roma già costretto in passato a restituire di un grant da 400.000 euro. Qui  invece non si muove foglia, salvo nel caso Fusco. Le università, il Ministero per la ricerca, l’Associazione Italiana per  la Ricerca sul Cancro, l’Istituto Superiore di Sanità, Telethon diranno un giorno se intendono occuparsi dei problemi segnalati su PubPeer?

2 commenti

  1. Cara ocasapiens, grazie per gli aggiornamenti sulla Pomodoropoli e su questioni comunque inerenti alle figuracce italiane in Europa. Ho visto una lettera di un membro della commissione europea (sia pur mi sembra su carta intestata un po’ privata) in cui si rassicura un parlamentare europeo sul fatto che si andrà fino in fondo sulla “scientific integrity” delle ricerche. Qui invece, come tu dici – Tutti Zitti – il silenzio è d’oro.
    Le questioni italiane legate a questo brutto episodio tuttavia a me sembrano principalmente due: a) una commissione nazionale che formula dei giudizi sulla idoneità scientifica dei ricercatori italiani che hanno presentato i titoli nel 2012, è tenuta a verificare se su questi gravano contestazioni e sospetti di frode scientifica oppure può giudicare eccellente un ricercatore e i suoi coautori accusati o sospetti di frode scientifica? l’ idoneità acquisita dai candidati – morti o vivi che siano – dura 4 anni ma se si verificasse la retrazione di una buona parte dei lavori presentati i requisiti richiesti al momento della idoneità verrebbero meno, ma… in pratica cosa succederebbe?
    Insomma: b) si chiama abilitazione scientifica nazionale sulla base di requisiti calcolati dalle mediane dei ricercatori di quella disciplina, ma non si è avuto il coraggio di utilizzare esclusivamente i numeri, e le commissioni nazionali, attraverso i criteri discrezionali, hanno potuto mettere lo zampino ed ecco qua che sono ricominciati gli inciuci, hanno messo bocca le “scuole”, le varie commissioni si sono date criteri diversi e così…

  2. @Stefano R
    Sì, la valutazione è stata un po’ una farsa, ma non sottovaluterei la faciloneria e l’incompetenza.
    La cosa che mi fa arrabbiare è l’omertà. Così ci sono circa un migliaio di ricercatori sospettati di essere disonesti, e i loro colleghi di coprirne le magagne. Non riesco a credere che a tutti vada bene così.
    La lettera è autentica (abbiamo controllato in due).

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