Industriosi

Siano lodati “l’ing”Andrea Rossi,

l’E-cat

e il rimmel che non cola.

Riass. punt. prec.

Nel 2012, viene creato il fondo di investimento Industrial Heat, con sede in un ufficio della Cherokee. Nell’agosto 2013  il titolare comunica alla stampa che 14 persone hanno versato $11,5 milioni, però principalmente in “equities, debts and options” – tradotto: tutti in contanti (*), cosa curiosa per chi deve investire dei soldi. Nel gennaio 2014 conferma di aver comprato l’E-cat. (*) h/t precisazione di Ellis Island.

Fine riass. punt. prec.
Dal dicembre 2012, “l’ing.” Rossi ripete di essere “Chief Scientist” di questo suo “industrial partner”. A un true believer di 22 passi, precisa il 27 gennaio:

I am not responsible of the communications and of the commercial strategy; I am just the chief scientist and, as such, I confirm that a third indipendent party validation, made by an international team of Physics totally indipendent from us, with reactors built entirely in the factory of Industrial Heat, will generate within several months a report that will be published on a peer reviewed scientific magazine; as I always said, the results can be positive or negative; also I want to add that a Research and Development work is in course, in which we are dedicating all our forces.
Warm Regards,
A.R.
Dal canto suo, l’industrial partner fa sapere che ha preparato nuove richieste per i brevetti internazionali che da sette anni l’ing. Rossi non riesce a ottenere. Anche per l’opposizione del prof. Piantelli che ne detiene per la stessa tecnologia e non vuole venderla con lo sconto alle Ong del terzo mondo, a differenza dell’industrial partner e del suo dipendente nonché vero inventore.

*

Altro Third Party, interludio

Nel frattempo, l’ing. Rossi intende contestare un falso brevetto chiesto dalla signora Rossi née Pascucci:

TO THE READERS, IMPORTANT:
TODAY I RECEIVED A COPY OF A FORGED PATENT CERTIFICATE THAT IS MY ITALIAN PATENT CERTIFICATE ( PATENT GRANTED WITH PRIORITY DATE APRIL 9TH 2008) WITH THE NAME ” GIOVANNI CAPPIELLO” AS THE INVENTOR. OBVIOUSLY, THIS IS A FORGERY BY SOME ILL-INTENDED THIRD PARTY. SUCH FORGERY HAS BEEN PUT IN THE INTERNET: OUR PATENT ATTORNEY IS ALREADY WORKING ON THE ISSUE, BUT WHAT I WANT TO SAY IS THAT GIOVANNI CAPPIELLO IS AN INVENTED NAME FOR THE PURPOSE, THAT THE INVENTOR’S NAME OF THE REAL CERTIFICATE IS EXCLUSIVELY “ANDREA ROSSI” AND THAT ANY USE OF THE FAKE CERTIFICATE INDICATING ANOTHER NAME INSTEAD OF MINE IS FRAUDOLENT.
ANDREA ROSSI
Fine dell’interludio

L’ing. Rossi che non pare aver ricevuto il comunicato stampaafferma invece che 60 operai e tecnici da lui stesso formati sfornano caldaie nucleari nella factory dell’industrial partner. Al secondo piano.

Sul capitalismo, l’oca non è preparata. Qualche lettore le sa dire

  • quanto rendono interessi e dividendi su $ 11,5 milioni in “equities, debts and options”, al netto dei compensi dovuti a legali ed esperti brevettuali e dei $ 1,5 milioni per gli appartamentini in Florida i bambini africani e l’E-cat?
  • bastano per mandare avanti la “magnificent” factory dal maggio 2011 e/o dicembre 2012?

Ah, ecco…
Domanda di riserva:

  • Ma se – come sostiene l’ing. Rossi dalla primavera di 3 anni fa – la factory fosse stata costruita in segreto in una località segreta della Florida (1) e un suo worker li giocasse nei casinò on line?

(1) Va ricordato qui che l’industrial partner è appena andato a cercarne una in Cina.

*

Nuovi particolari su Stamina e dintorni da Scienza in rete.

13 commenti

  1. Una precisazione: equity, debt, option etc. significa che lo strumento usato per raccogliere denaro è stato uno di quelli, non che chi ha investito abbia conferito qualcosa di diverso dal denaro.
    IH ha lanciato un private placement di 20m, dei quali sono stati sottoscritti 11.5m.
    Non è invece specificata – ed è un peccato – la composizione della raccolta.

    1. @Ellis Island
      non sono preparata! Pensavo che debts and options comprendessero prestiti sia upfront che differiti e pagabili in natura ecc. Ne conoscevo un paio strutturati così, ma era un po’ di tempo fa.
      @Cimpy
      LOL, appena il tempo di cliccare sul tag bufala che arrivano le intimidazioni.
      @Hermano Tobia
      “bufala”: forse dovrebbe provare a contarle e guardare chi le ha prodotte, dal Ministero dello Sviluppo economico in giù, prima di minacciarmi di querele.

  2. “equities, debts and options”
    Si tratta di forme diverse (e classiche) di finanziamento d’impresa
    Equity (ovvero capitale di rischio): si tratta di soldi cash che gli investitori (shareholders) versano in cambio di quote di proprietà dell’azienda. L’equity non genera interessi e non ha scadenza, ma da diritto alla distribuzione di dividendi, nel caso questi vengano distribuiti (molto raro nel caso di imprese di R&D). Il rischio è elevato ma potenzialmente anche il rendimento, nel caso di rivalutazione di tali quote.
    Debt: si tratta sempre di soldi cash che vengono versati nel conto dell’azienda da parte di istituti di credito che ovviamente generano interessi e hanno normalmente una scadenza. Il rischio è minore, e limitato ad un’eventuale insolvenza del debitore, ma anche il rendimento è limitato.
    Options: forma più complessa (comunque sempre pagata cash), potrebbero rappresentare diritti a comprare (o vendere) determinate quote dell’azienda nel futuro con un limite di prezzo; il rischio è altissimo ma anche il rendimento.
    I compensi di eventuali consulenti brevettuali andrebbero contabilizzati tra le spese per investimento, e tale costo va capitalizzato (quindi rappresenta un asset per l’azienda) nelle immobilizzazioni immateriali, andando ad aumentare il valore dell’azienda (in ragione dell’iter brevettuale).
    Il documento che descrive la transazione è disponibile qui sul sito della SEC.
    La società è stata fondata nel 2012 mentre il fund raising è stato fatto nel 2013: sarebbe interessante sapere come debt, equity and options erano divise, quante quote di società sono state offerte ed a che prezzo, e quante invece sono rimaste nelle mani dei fondatori; senza questo dato non è possibile sapere le disponibilità effettive della società ed ovviamente la sua capitalizzazione, e quindi se aveva disponibilità sufficiente per costruire la “magnificent factory”, ma con ogni probabilità ritengo di si.
    Volevo infatti aggiungere un paio di considerazioni: gli amministratori della società sono Darden e Vaughn, ovvero i titolari del fondo Cherokee, specializzato in investimenti nel settore energia, che gestisce un portafoglio di circa 2 bn USD; con ogni probabilità sono loro, direttamente o indirettamente, i fondatori della società nel 2012.
    L’idea di fare una società che stabilizzi ed industrializzi il prodotto, lo migliori e lo protegga tramite brevetti è con ogni probabilità volta a vendere, in futuro, il tutto ad una ditta più grande con ritorni potenzialmente stratosferici. D’altra parte ricordiamoci che abbiamo a che fare con un fondo di investimento.
    I fondatori hanno accesso a tutti i segreti dell’e-cat da molti mesi, se ne sono costruiti diversi ex-novo da soli e sicuramente li hanno testati al di là di ogni ragionevole dubbio prima di uscire pubblicamente con il comunicato stampa. Ricordo a tutti che per capire se un’e-cat funziona o meno, basta qualche migliaio di dollari da dare al “Mario Massa” di turno per fare i test.
    Ricordiamo che qui un fondo di investimento, specializzato nel settore, ha acquisito una tecnologia, non ha investito in una start-up ad alto rischio. E’ una cosa ben diversa. Normalmente in questo tipo di operazioni, se c’è qualcuno che rischia di venire bidonato è sicuramente chi vende non certo chi compra (ritengo che nel caso specifico non ci sia nessun bidone), visto che i fondi di investimento hanno tutte le competenze e disponibilità per fare due diligence a tutti i livelli sull’acquisizione che stanno valutando.
    Infine, questi signori non sono gente a cui piace che si parli male di loro e dei loro investimenti: i loro dipartimenti legali non sono affatto gente con cui è piacevole avere a che fare. Pertanto, come le ho suggerito più volte, consiglierei maggior cautela nell’utilizzo del tag “bufala”.

  3. I fondatori hanno accesso a tutti i segreti dell’e-cat da molti mesi, se ne sono costruiti diversi ex-novo da soli e sicuramente li hanno testati al di là di ogni ragionevole dubbio prima di uscire pubblicamente con il comunicato stampa
    Già sentita più volte. L’ultima lo dicevano i greci
    questi signori non sono gente a cui piace che si parli male di loro e dei loro investimenti: i loro dipartimenti legali non sono affatto gente con cui è piacevole avere a che fare.
    Già sentita più volte. Un paio d’anni fa c’erano leggende sugli avvocati della Leonardo cop che raccattavano prove in rete….

  4. (l’ho gia’ scritto come commento ad un post piu’ vecchio) l’intervista di Mauro Ferrari a repubblica ha piu’ ombre che luci. sono seriamente preoccupato dalla piega che la questione Stamina sta prendendo e non capisco come scienziati che lavorano negli US facciano finta di ignorare che negli US una cosa del genere non sarebbe neppure iniziata (e certe dichiarazioni avrebbero probabilmente portato a licenziamenti da parte delle istituzioni dove lavorano)

  5. @ocasapiens
    minacciarmi di querele
    Non vedo come potrei “minacciarla” o “intimidirla” visto che non ho alcuna connessione con Rossi o i suoi partner, che eventualmente sarebbero gli unici titolati a procedere. Se uno sta camminando su un precipizio ed un altro lo avverte del pericolo, secondo lei quest’ultimo fa una “minaccia” o un'”intimidazione” ?

    1. A.
      Già, in USA hanno processato il Vannoni del Texas, poi ripiegato in Messico. Magari sperano che l’Italia sia un altro Messico.
      Hermano Tobia
      forse potrebbe provare a contare quante volte è venuto a intimidirmi linkando al dossier che doveva “farmi giustizia” compilato dal suo guru per visitati da alieni. Semmai dopo che mi avrà detto quante bufale ci sono in questo post e di chi…

  6. dubito che la factory si possa fare con i soldi che hanno tirato su, per la produzione si sono infatti affidati alla Cina, aggiungo intelligentemente perche’ tanto glielo avrebbero copiato in poco tempo, meglio quindi partire per primi e da dentro il corpo del maggiore concorrente.

  7. tanto glielo avrebbero copiato in poco tempo Solo se poi fossero riusciti a rimpiazzare gli scaldabagni di qua, che loro ce li hanno già e di quella meraviglia al vapore non san che farsene….

  8. Signora Oca,
    non gondivido l’ invido di HT a resibescere (?*[1]) sul tag “bufala”,
    guando g’è una buvala è bene taggarla, mi rigordo nel Serengeti si andava apposda in giro a vedere se g’ erano bufali, masghi o vemmine non va divverenza, l’ imbordande è arrivargli abbasdanza vicino da tirargli una vugilada, i buvali sono pieni di bisdegghe sa? E poi g’è coratella, gervello (no tanto gervello, burdrobbo), bollido, sbezzadino …
    Inudile asbeddare ghe li mangia Simba, meglio assai ghe li mangiamo noi.
    ‘Mbote.
    Ngombo Bokassa wa za Banga, pisteur.
    PS: sgusi mio aggendo, ho imbarato sulla Seddimana Enigmisdiga, sì lo so Seddimana Enigmisdiga sgrive buono taliano, ma io non so leggere …
    ————
    ? resibescere esiste?
    * ora sì
    [1] da cui “resipiscenza”

  9. @ Ocasapiens
    Quando si effettua un private placement la sottoscrizione è sempre in contanti.
    Il riferimento a equities, debt, option (e il prospetto aggiunge anche warrant e altro) riguarda lo strumento che viene dato in mano all’investitore in cambio del denaro.
    In caso di equity si tratta di una partecipazione azionaria nella società, in caso di debt di un contratto di finanziamento o di un bond, negli altri casi di strumenti un poco più complessi.
    L’operazione di funding quindi è senz’altro avvenuta (anche se per un importo inferiore alla richiesta che era di 20m).
    Questo ovviamente non vuol dire nulla, né in positivo né in negativo circa la validità dell’iniziativa.
    Prescindendo da questa, la mia impressione è che 11.5m siano un po’ pochi per fare tutto (pagare Rossi per l’acquisto della tecnologia, finanziare la fatctory e la R&D etc.), ma noi non sappiamo quasi niente circa gli accordi (c’è una success fee per Rossi e gli hanno pagato solo un anticipo? Ci sono accordi con altre aziende per la produzione?), per cui anche in questo caso poco si può dire di certo.
    Mi pare tuttavia che la dimensione e gli ambienti in cui si sta muovendo Rossi non siano quelli che gli competerebbero in caso avesse veramente scoperto una tecnologia rivoluzionaria.
    Vedremo …

    1. Ellis Island,
      ri-grazie, credo di aver capito!
      Sulla validità vedremo, per ora trovo spassosa la differenza fra i comunicati di IH e i racconti sulla factory.

I commenti sono chiusi.