Soglie psicologiche


Climalteranti pubblica un articolo di Riccardo Reitano sull’effetto delle cifre tonde. Guarda caso, oggi l’Agenzia spaziale europea fa sapere del paper di Malcom McMillan et al. sulle Geophysical Res. Lett.:

tre anni di osservazioni con il satellite CryoSat mostrano che la calotta glaciale antartica perde ora 159 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno – il doppio di quanto perdeva durante il precedente monitoraggio.

Chissà se “160.000.000.000 tonnellate” farebbero un effetto diverso da

l’Antartide occidentale, l’Antartide orientale e la Penisola antartica hanno perso rispettivamente 134,3 e 23 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno tra il 2010 e il 2013.

Comunicazione della scienza e zeri a parte, la perdita contribuisce a raffreddare lo strato superficiale del mare e alla maggiore estensione della banchisa nell’inverno australe – semmai quando Steph torna da Meltlandia (i.e. Groenlandia) mi corregge. Ma di quanto rispetto a venti, oscillazioni oceaniche e tutto quello che il risc. glob sta cambiando nel frattempo?

Curiosità solo teorica, in pratica il panorama cambia poco. Semmai le “attribuzioni” ripartiscono diversamente il peso delle singole variazioni nei modelli, e alla fine il risultato è che il livello del mare continua ad alzarsi.

Più tofu per tutti
A proposito di oscillazioni delle correnti, su Nature Communications è uscito un paper un po’ deprimente sull’ENSO:

Here we present a global map of the impacts of ENSO on the yields of major crops and quantify its impacts on their global-mean yield anomalies. Results show that El Niño likely improves the global-mean soybean yield by 2.1—5.4% but appears to change the yields of maize, rice and wheat by ?4.3 to +0.8%. The global-mean yields of all four crops during La Niña years tend to be below normal (?4.5 to 0.0%). Our findings highlight the importance of ENSO to global crop production.

Già, ma su scala locale cosa succede? Quando l’ENSO è neutrale o in fase Niña, s’incendiano le pianure russe del frumento, s’allagano quelle del Pakistan e rinsecchiscono quelle dell’India orientale…

A proposito di attribuzione, quanto incide l’andamento dell’ENSO su questo grafico:


agg. 20/05 – h/t cdv e Paolo C.

Mentre gli economisti preparano modelli meno “discutibili”  di quelli attuali, per dirla con Nature, ho trovato una ricetta per gli spaghetti alla bolognese con la soia.

5 commenti

  1. ho l’impressione che nel grafico dei prezzi conti più l’aumento del petrolio che l’ENSO

    1. Claudio e Paolo C.,
      Anch’io! Adesso metto il grafico. Ma molti – Economist, Financial Times ecc. – dicevano che la primavera araba era iniziata con le rivolte contro l’aumento del prezzo del frumento, come la rivoluzione francese. Non della soia o del mais, e non solo dei fertilizzanti (petrolio).

  2. Questi grafici, di per se, non provano assolutamente niente. Sono delle curve crescenti che, naturalmente, si somigliano. Ma guardando nel dettaglio, si vede che pichi e minimi non coincidono,anche considerando periodi di “lag” di uno o due anni. E ovvio che il prezzo del petrolio (=prezzo dei fertilizzanti) incide sui rendimenti, e ci sono molti esempi. Basta che un governo (e.g. Malawi) vada incontro alle raccomandazioni della Banca Mondiale perché un paese con un deficit alimentare cronico si trasformi per magia in un paese autosufficiente… Per tornare all’argomento El Niño: I primi studi sono stati quelli di Cane et al. sul mais in Zimbabwe, pubblicato nel 1994 su Nature. Da allora molti paesi hanno capito i vantaggi molti concreti che si possono trarre delle informazione derivate degli indici ENSO (El Niño Southern Oscillation). Per esempio, tutta l’agricultura australiana vive nel ritmo di El Niño: i programmi di avvisi agli agricoltori e agli allevatori di pecore tengono conto della fase di El Niño. Il “Long Paddock”, gestito dal Queensland Department of Primary Industries (QDPI), contiene molti dati sull’ andamento di El Niño destinati agli agricoltori: http://www.longpaddock.qld.gov.au/. Whopper Cropper (http://www.grdc.com.au/Media-Centre/Ground-Cover/Ground-Cover-Issue-54/Whopper-idea-gets-a-national-run) è un programma che aiuta gli agricoltori a gestire le loro farms: la fase ENSO è uno degli inputs standard!
    R.
    PS: centomila scuse per la lingua. Faccio quello che posso in italiano, ma spero che si capisca lo stesso.
    Cane, M.A., Eshel, G. & Buckland, R.W. 1994. Forecasting Zimbabwean maize yields using eastern equatorial Pacific sea-surface temperature. Nature 370:204-205.

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