Rinfreschi

Global Warming Ice Cubes di Chris Durso

Per farmi sopportare l’afa, amici e ricercatori mi mandano da latitudini più elevate “paper che ti piaceranno”. Forse anche agli habitués dell’oca s.

Su Science Advances, Maureen Palmer della NASA, altri astrofisici, chimici e biologi analizzano i dati dell’atmosfera di Titano a circa 200 km dalla superficie del Mare Ligeia, raccolti da Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) nel maggio 2014. Confermano quelli della grandissima Cassini: nell’aria titanica a -130-140 °C fluttuano molecole di cianuro di vinile in quantità tale da implicare

una disponibilità di materiale dissolto sufficiente a formare ~107 membrane cellulari/cm3 nel mare Ligeia di Titano

Agli interessati, ricordo che vendo terreni titanici in riva al mare con vista su calamari giganti… (h/t A.S.)

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Coppertone 

Sui PNAS, Yangping Wang et al. dell’università del Wisconsin riferiscono risultati opposti a quelli previsti dal loro esperimento. Con svariate dozzine di topi, una sperimentale per volta e le altre a fare da gruppi di controllo, hanno cercato di capire se la rarità della sclerosi multipla fra i Tropici poteva essere dovuta ai benefici di una certa lunghezza d’onda UV (si sa già che non sono dovuti alla vitamina D).

Hanno iniettato ai topi un farmaco che causa un’encefalomielite auto-immune con sintomi paragonabili a quelli della sclerosi multipla e ne hanno tosato la schiena. Gli sperimentali ricevevano UV da 300-315 nm, alcuni controlli solo dopo essere stati spalmati con creme solari (6 tipi), un controllo senza crema né UV faceva da controllo a tutti gli altri.

Il risultato inatteso è che quattro creme – Hawaiian Tropic, Coppertone Spray, Kiss My Face e Blue Lizard – bloccano la comparsa dei sintomi ma non gli UV. Dopo tosatura di altre dozzine di topi con encefalomielite auto-immune e spalmatura con vari componenti, quelli efficaci sono risultati l’octisalate e l’homosalate. Più se ne mette e più funzionano.

Resta da capire il meccanismo e dimostrare che è identico negli esseri umani. Un’idea gli autori ce l’hanno: potrebbero inibire la produzione di un enzima (COX) che attacca la mielina attorno ai nervi dei malati di sclerosi multipla. (h/t M.C.)

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Nirvana

Sul Journal of the American Chemical Society, Weston Thatcher Borden et al. si fanno domande apparentemente ingenue sulla stabilità dell’ossigeno molecolare, oltre il 20% della nostra atmosfera. Si vede lo zampino di Roald Hoffmann, autore di un commedia sulla scoperta dell’O. Traduco un pezzo per rendere l’idea

Quasi ogni composto nel nostro corpo, in tutti gli esseri viventi, salvo ioni inorganici come fosfato e carbonato, è soggetto a combustione con l’ossigeno. Possiamo bruciare e non solo di passione. Ma ovviamente non bruciamo. Il palloncino di idrogeno che facciamo esplodere nella lezione di chimica generale non s’accende prima che entri in scena una fiamma o una scintille per consentire alla reazione di procedere verso il nirvana termodinamico: l’acqua.

Più in generale il paper è sulla differenza tra cinetica e termodinamica.

La carta, madre della nostra civiltà (be’, almeno fino adesso) s’infiamma solo a 451 Fahrenheit. Chiaramente l’ossigeno, una molecola che reagisce esotermicamente con qualunque cosa o quasi, ha anche una barriera ragionevolmente alta di attivazione con la cosa qualunque.

Poi le cose si complicano con orbitali e legami ossigeno meno semplici di quanto noi dummies immaginiamo. (h/t R.H.)

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Don’t panic, white men

A gentile richiesta invece, ho letto “Temporal trends in sperm count: a systematic review and meta-regression analysis” di Hagai Levine et al. 

Ci sarà anche stato

a significant decline in sperm counts between 1973 and 2011, driven by a 50–60% decline among men unselected by fertility from North America, Europe, Australia and New Zealand

ma non in Africa, Sud America e Asia. Sarà interessante capire come mai, comunque un 40% basta e avanza per tutte le donne in età riproduttiva del pianeta.

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Caccia al tesoro

Da Climalteranti nessuno riesce a trovare il presunto appello contro le eco-bufale di Zichichi, ma oggi Gianluca ha fornito un indizio sonoro (rimmel).

Il 17 giugno a Erice,  durante un seminario al quale partecipavano i presunti firmatari, Zichichi raccoglieva firme sotto un “document” su un “climate problem” del quale i presunti dovevano “convincere i politici” usando  la “scienza aristotelica”.

Forse questo documento un po’ in inglish e un po’ no (more rimmel)?

A pagina 91 c’è la stessa frase che sul Giornale è il punto 3 del presunto appello:

Science cannot be accused to be unable to write the equation, as for example the Newton equation, in order to predict the CLIMATE EVOLUTION

La accusa lui, non sapendo per esempio che l’equazione di Newton, con le debite correzioni, è usata in climatologia per calcolare le variazioni dell’orbita terrestre.

A pagina 92, c’è una variante del punto 4

The reason is following: This equation cannot exist. Only mathematical models with very many free parameters. Recall Von Neumann

Allora  i climatologi sono a posto, fanno modelli numerici di fenomeni fisici.

9 commenti

  1. Link “modelli” buono. Augh.


    Capo, qui da noi essere così laconici è maleducazione.

    Link “modelli” molto buono . Augh.
    Capo, non ci siamo.
    Link “modelli” *molto* buono! AUGH!

    Tutta questa pantomima è per vedere se Lei-non-sa-chi sono-io lo legge, male non gli farebbe, tanto continuerà comunque a pensare che il modelli sono modellini, e farlocchi, per giunta.
    Non è mica -il link modelli-
    link “modelli buono” -augh
    Grazie, Capo. Dicevo, a quel link non c’è mica un paper scientifico. E anche se ci fosse, resterebbero farlocchi lo stesso. Spero proprio che abbia ragione:
    “For all the millions of hours the modelers had devoted to their computations, in the end they could not say exactly how serious future global warming would be. They could only say that it was almost certain to be bad, and unless strong steps were taken soon, it might well be an appalling catastrophe“, grassetto mio
    Non si prenda certe confidenze, sa!
    Non dicevo a Lei, dicevo al proto [n.d.r].

    1. Hortensio,
      continuerà comunque a pensare che i modelli sono modellini, e farlocchi, per giunta.
      tutta invidia, ha solo una mucca sferica.

      Andrea,
      bel saggio, ma come se ne esce? Per es. la Royal Society deve guadagnare con le riviste come l’American Chemical Society o ha fondi per finanziarle?

  2. La RS finanzia le riviste.
    Non sono abbastanza in alto nella food chain per sapere se l’obiettivo ultimo sia come quello del fu Maxwell, ma francamente non credo.
    L’IOP e IOP Publishing sono due entita’ diverse e IOP Publishing e’ formalmente una ltd con sede a Bristol, quindi puo’ fare quello che vuole coi suoi soldi. Anche se credo ci sia una certa qual modo etica e si tenda a reincamerarli e reinvestirli nella comunita’.
    Ad esempio so che IOP Publishing vuole investire tanto (ma “tanto”) in Libri per la fisica nucleare, che difficilmente potranno rientrare… Insomma stanno ad ascoltare quello che i fisici dicono e se i fisici chiedono, fanno.
    Non so se ci sia un perverso endgame, e finche’ in effetti si e’ in ltd. si puo’ sempre essere acquistati dalle due major e tutto puo’ cambiare in uno schiocco di dita.
    Ma per la RS non c’e’ divisione, e le entrate/uscite della casa editrice sono entrate/uscite della societa’ che sceglie poi come compartimentalizzare. Ovviamente c’e’ una divisione abbastanza netta, essendo che la societa’ e’ finanziata e amministra i grant statali, e lo stato allunga anche per finanziare il ramo editoriale dato il prestigio delle riviste…etc… ma nel caso non desse si dovrebbe cercare di essere piu’ aggressivi sul far pagare. Adesso si ha un modello abbastanza open: si regala l’open access a chi decide di fare open review, perche’ si vuole spingere la open review come scelta scientifica ed editoriale. Inoltre si sconta l’istituzione degli autori che pubblicano, specialmente se pubblicano open access per evitare double billing (cosa che Elsevier e Springer non fanno, ovviamente, ma credo neanche APS…).
    Idem APS e’ una non-gov non profit. Il quantitativo di grant e di govenrment counceling che indicono e’ limitato rispetto alla RS, ma finche’ non iniziano a pagare jet privati e stipendi a 7 zeri tutto quello che guadagnano editorialmente ritorna alla societa’.
    Credo che i fisici non si siano fatti abbindolare piu’ di tanto, almeno non quelli nucleari/alte energia/della materia, anzi… Una volta notato l’andazzo hanno proprio abbandonato la nave.
    Ora non c’e’ un singolo fisico rinomato che pubblichi cose buone su Nuclear Physics, che negli anni ’70 era una rivista molto usata (il problema e’ proprio quello per noi, che Elsevier fa pagare oro gli anni ’70!).

    1. Mauro,
      ho visto – distrattamente – ma perché quel vespaio? “Complete the course o stai male di nuovo” non mi sembra in contraddizione con “l’abuso di antibiotici/fungicidi ecc. genera resistenza”. Non è che la selezione naturale sia una gran novità.

      Andrea,
      grazie bis.
      Credo che i fisici non si siano fatti abbindolare piu’ di tanto
      Il tuo giro no, idem astrofisica e cosmologia, ma pensa ai fisici del clima o ai geofisici dell’APS che si ritrovano con le assemblee sponsorizzate da Exxon Mobil. Dubito che l’IOP abbia questi conflitti d’interesse.
      Adesso si ha un modello abbastanza open: si regala l’open access a chi decide di fare open review, perche’ si vuole spingere la open review come scelta scientifica ed editoriale.
      Meno male. Per noi lettori, la RS avrà i suoi difetti ma è un faro da quando esistono le riviste. E non si fa intimidire dai petrolieri.

  3. “Il tuo giro no, idem astrofisica e cosmologia, ma pensa ai fisici del clima o ai geofisici dell’APS che si ritrovano con le assemblee sponsorizzate da Exxon Mobil. Dubito che l’IOP abbia questi conflitti d’interesse.”
    Verissimo, infatti e’ sempre molto difficile rispondere a una lobby. Alcuni accademici sono sotto tiro piu’ di altri… pero’ prima o poi capito il giro del fumo una community dovrebbe rispondere.
    Fossimo strapagati per fare i lobbisti, potrei capire… XD

  4. Il calore intramuscolare generato dalla crema solare e delle molecole che il cervello secerne e che trasporta attraverso l’RNA bloccano la malattia.

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