Leca discende da Laca o da Luca? E vice versa

In storia dell’evoluzione, da almeno vent’anni c’è dibattito su quanti sono i domini della vita. Due se si raggruppano batteri e archei nei procarioti, o se si considerano archei ed eucarioti “lignaggi sorelle“, altrimenti tre.

Per convenzione, l’antenato dei batteri si chiama Luca, per Last Ultimate Common Ancestor e risale a circa 2,7 miliardi di anni fa e forse prima; quello degli archei Laca per Last Archea Common Ancestor e risale a 3-2,7 miliardi di anni fa e forse prima; e quello degli eucarioti Leca per Last Eukaryotic Common Ancestor e risale a circa 2,7 miliardi di anni fa. Mezzo miliardo più, mezzo miliardo meno, siamo tutti nati nel Cambriano.

C’è dibattito anche sulla convenzione. Alcuni eucarioti evoluzionisti usano “First” al posto di Last – è logico per denotare il primo individuo – e quindi Fuca, Faca e Feca, acronimi minoritari almeno nelle riviste che leggo io.

Domini e acronimi a parte, discendiamo dagli archei o dai batteri? Da entrambi era la mia risposta preferita (per la serie “tous parents, tous différents”, detta anche “bastardi”), visto che i nostri mitocondri all’origine erano batteri, ma sembra sbagliata.

Leca figlio di Thor, uno dei figli di Loki
Due anni fa, s’è appreso che meccanismi bio-molecolari tipici delle cellule procariotiche sono presenti negli archei Asgard – il “superphylum” scandinavo che comprende i Loki-archaeota, i Thor-, gli Odin- e gli Heimdall-archaeota.
Il nostro parente più prossimo sarebbe uno dei Thor, il quale avrebbe ereditato parte della sua complessità cellulare da un(a) Loki.

Come le genealogie precedenti, questa dipende dagli strumenti e dai concetti usati per interpretare quantità crescenti di dati genomici. C’è spazio per il dissenso, anche perché gli archei hanno acquisito geni dai batteri e vice versa, e i procarioti da entrambi.

Insomma manca una teoria delle interazioni tra geni, tipo il modello standard in fisica delle particelle.

Adesso su Nature Ecology & Evolution, Maureen O’Malley, Michelle LegerJeremy WidemanIñaki Ruiz-Trillo propongono una teoria pangenomica per interpretare quei dati, ricostruire l’evoluzione di Leca come quella di una popolazione geneticamente eterogenea (“siamo tutti bastardi”) e disegnarne l’albero filogenetico.

Ci vuol coraggio, ma a Maureen O’Malley non manca. E’ una filosofa della biologia evoluzionistica, in particolare dei microbi. Per interpretare recenti “scoperte” sui batteri che influenzano “la mente”,  ho trovato molto utile la sua critica alla teoria secondo la quale anche il nostro microbiota determinerebbe la nostra identità e quindi metterebbe in discussione il concetto del Sé…