Quattro anni fa a Valencia, un’Associazione per la protezione dei malati delle terapie pseudoscientifiche (Apetp) è stata fondata da pazienti ingannati e dai loro parenti, aiutati da “scienziati, medici, infermieri, fisioterapisti, informatici, avvocati etc.” Poco per volta è diventata nazionale.
Nel gennaio scorso, ha pubblicato la prima ricerca sul numero delle vittime che non si sono salvate, ricerca ostacolata dall’assenza di statistiche ufficiali, di trasparenza delle istituzioni e di attenzione da parte della stampa scientifica e non. Stima che siano tra “1210 e 1460 all’anno”.
- Debido a las limitaciones en la cantidad y calidad de estudios, las cifras podrían estar altamente infraestimadas.
In Spagna, la stampa nazionale s’è svegliata e la lobby delle “cure naturali” ha denunciato l’Apept per diffamazione. (Sui motivi della sottovalutazione, rimando alla sintesi di Francesco Leonardi.)
In Italia, un piccolo gruppo di volontari vorrebbe fare altrettanto. A mio avviso, il primo ostacolo è proprio l’assenza di dati ufficiali. Dubito che la Commissione europea li renda obbligatori perché in dicembre aveva respinto la richiesta del governo spagnolo di togliere ai prodotti omeopatici la definizione ingannevole di “medicinali”.
Per adesso, i volontari italiani chiedono a tutti di firmare il manifesto dell’Apetp (la traduzione è migliorabile!) contro le pseudo-terapie, di impegnarsi a contrastarle e a esortare i governi dei paesi europei a intervenire contro chi
usa falsamente il nome della scienza con la conseguenza di danneggiare la salute di moltissime persone e causarne la morte in numeri fin troppo rilevanti.
Sarebbero benvenute le adesioni di chi ha firmato il Patto per la scienza, penso.
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Sfinito dal riscaldamento locale, oggi il ten. col. Guidi ha perso la fede. Dubita addirittura che il minimo solare del 2020–2055 raffredderà il pianeta quanto il minimo di Maunders – la nuova profezia che il trio Zharkova-Zharkov-Popova s’è comprato su Scientific Reports.
(Nel 2016 Valentina Zharkova profetizzava un minimo di Maunders dal 2030 al 2040. Con la concentrazione attuale di CO2 in atmosfera, la T globale si diminuirebbe 0,06-0,1 °C…)
Se l’ondata di caldo prosegue, l’alt.uff. delle FF.AA, dubiterà che l’era glaciale sia iniziata nel 1999 e ordinerà alla sua troupe di togliersi sciarpe e cappelli?
Scherzi a parte, l’International Work Organization ha appena pubblicato “Working on a warmer planet. The impact of heat stress on productivity and decent work”.