Non è reato, segue

Sul Fatto Q., Gianni Barbacetto intervista Elena Cattaneo a proposito dell’inchiesta milanese sui “paper taroccati”. Sulla questione reato sì, reato no, Elena vorrebbe che

  • questa materia fosse regolata a livello europeo in modo che la comunità scientifica operante nell’Unione possa contare su uno standard giuridico uniforme.

Così quando le frodi sono accertate, il loro autore può essere licenziato.

  • Tuttavia dubito dell’opportunità di introdurre un nuovo reato, viste le penose vicende giudiziarie di non comprensione del fatto scientifico che hanno accompagnato da ultimo il caso Stamina e l’epidemia di Xylella – si veda la richiesta di archiviazione della Procura di Lecce.

Gianni ha scelto come titolo questa frase:

  • Frodare la scienza è troppo facile e in Italia non ci sono regole.

E’ facile proprio perché una regola c’è: querelare chi denuncia le frodi e chiede il rispetto delle regole stabilite dal codice europeo per l’integrità della ricerca approvato dall’Italia.
L’ultima domanda di Gianni “Il cittadino può continuare ad avere fiducia nella ricerca?” è da un miliardo. Risposta:

  • Il cittadino può continuare a donare con fiducia, sapendo che potrà chiedere conto in ogni istante del risultato di quel suo investimento e che la scienza ha mezzi e competenze per individuare le anomalie.

Il cittadino sa che se gli va bene sarà ignorato; se insiste sarà querelato per diffamazione con richiesta di risarcimenti colossali; e se vince la causa, dovrà quasi sempre pagarsi le spese legali.

  • Lo studioso, dal canto suo, non può addurre scuse di fronte al cittadino con il quale ha siglato un tacito ma non negoziabile impegno a essere affidabile, sincero e a riportare e rispettare i fatti.

Non ha bisogno di addurre alcunché, va all’attacco sapendo che al massimo rischia mezzo stipendio in  spese legali.

  • Venir meno a questo accordo vuol dire collocarsi automaticamente al di fuori della Scienza.

Viene meno impunemente, come ha appena dimostrato la Procura di Milano. L’Airc e l’Ist. Naz. Tumori si erano costituiti parte civile, non è servito a collocare nessuno fuori dalla Scienza. Tra l’altro non si sono neppure degnati di informare i cittadini del perché lo avevano fatto.
Le uniche parti civili che hanno difeso pubblicamente l’interesse dei cittadini e si sono indignate per l’impunità sono stati gli anti-vax  del Codacons e della sua Associazione per i diritti del malato.
Be’, così il cittadino sa a chi “donare con fiducia”.

Tolta Elena sul Foglio, regna il silenzio stampa. Come dice radioprozac (h/t),

  • se nessun altro ne discute mi sembra che si lasci al Codacons e altri di recitare la parte del watchdog, il che non mi sembra proprio desiderabile. Vediamo se l’intervento di Elena Cattaneo smuove un po’ le acque.

2 commenti

  1. …giusto in risposta ad un mio post sotto un video di Mazzucco postato da Gioia Locati, in cui facevo notare che Mazzucco taroccò con ps una radiografia di un tumore al polmone per Simoncini, sicché Simoncini potesse dire di averne guarito uno con il bicarbonato, Gioia Locati mi fa notare che anche se una foto è stata taroccata con Photoshop non è detto che ci fosse l’intenzione, uno potrebbe anche taroccare una radiografia per errore :)) AHAHAHAH
    La domanda è sempre quella: ci fa o ci è ?

    1. un video di Mazzucco postato da Gioia Locati
      preferivo non saperlo…
      La domanda è sempre quella: ci fa o ci è ?
      mica ci casco, cara Hydra viridis, invoco il Miranda

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