Per ora è un comunicato stampa

Il trionfalismo è in parte giustificato, trovo. In 8 mesi soltanto, BioNTech e Pfizer hanno creato un vaccino contro il Sars-Cov-2 diverso da quelli abituali (si basa su un Rna messaggero che fa produrre l’antigene per il virus alle nostre cellule). Da luglio viene sperimentato su oltre 43 mila volontari, 38.955 mila dei quali hanno ricevuto entrambe le dosi – o un placebo.
Passare in così poco tempo dal laboratorio alla fase III di un esperimento clinico su questa scala è straordinario.
Informazioni poche e positive (è un comunicato stampa bis):

  • non ha effetti collaterali che destano “preoccupazioni serie”, quindi non più serie dei due giorni di febbre e dolori articolari del trial pilota, immagino;
  • in oltre il 90% dei partecipanti risulta efficace nel prevenire l’infezione una settimana dopo la seconda dose, iniettata 28 giorni dopo la prima (94 infezioni in tutto, a occhio sono 8 nei vaccinati);
  • in media la risposta immunitaria (anticorpi per la nota proteina Spike del virus) è quella prevista, non si sa con quali variazioni per fascia di età e altre differenze;
  • il “tetto” delle infezioni da includere nell’analisi provvisoria annunciata per metà novembre doveva essere 62 casi, se l’8 novembre erano già 94 vuol dire che manca poco al traguardo di 164;
  • tra due settimane ci saranno dati sufficienti sulla sicurezza per chiedere alla FDA un’autorizzazione di emergenza – perché non aspettare di averli?

(Effetto collaterale benefico: l’annuncio contribuisce a far crollare le quotazioni in borsa dei produttori di armi “personali”…)

Il 90% di efficacia sembra tanto. Comunque le cifre cambieranno con l’aumentare dei partecipanti e delle infezioni, finora viene seguito esattamente il protocollo concordato con la FDA, seguirà pubblicazione scientifica.

Prevenzione del covid moderato o grave? Come stanno i tot infetti anche se vaccinati? Boh…

Il resto è tipico dei comunicati per investitori, e su Nature gli scienziati contattati da Ewen Callaway sono fin troppo ottimisti. La risposta immunitaria potrebbe durare un anno o comunque più dei quattro mesi per i quali ci sono dati (non comunicati). Pfizer potrebbe riuscire a produrre 50 milioni di dosi entro fine anno e 1,3 miliardi nel 2021.
Per evitare intralci burocratici aveva rifiutato i finanziamenti dell’operazione Warp Speed, lanciata da Trump, e visto che ha battuto i concorrenti sul tempo, sembra la decisione giusta. (BioNTech ha ricevuto >350 milioni di euro dal governo tedesco). In compenso, ha concordato di vendere 100 milioni di vaccini al governo statunitense per 2 miliardi di dollari – e un’opzione per altri 500 milioni di dosi.

Mancanza di dati a parte, resterebbero da risolvere i problemi logistici, fa notare anche Derek Lowe nel suo blog per Science. E’ un vaccino instabile, bisogna distribuirlo – in un paese immenso con una sanità pubblica penosa e a macchie di leopardo – tenendolo a -80 °C in freezer speciali. In giro non ce ne sono molti.
Le dosi iniziali servirebbero per il personale sanitario e i “fragili”, ma stando ai sondaggi soltanto il 60-65% dei medici e il 40-45% degli infermieri americani sono disposti a farsi vaccinare. (Il resto della popolazione la pensa allo stesso modo…)
In USA è una questione politica, of course:

  • Trump twitta furente che la notizia è uscita solo oggi per fargli perdere le elezioni;
  • il suo vice Pence twitta sapendo di mentire che è un successo dovuto alla “partnership pubblico-privata” voluta da Trump;
  • Biden fa sapere che è stato informato ieri sera, che non è una soluzione immediata – del suo comitato di esperti per il covid fa parte Michael Osterholm, piuttosto scettico – e raccomanda di rispettare le misure di contenimento in un comunicato meno rozzo.

Però la BioNTech è stata fondata e diretta da Özlem Türeci e Ugur Sahin, una coppia di ricercatori turchi, nata in Germania lei, immigrato da bambino lui. Per dirla con l’immigrato Alexander Hamilton (nel musical), “Immigrants, we get the job done“?


Agg. 14/11 – raccomando anch’io l’articolo di Enrico Bucci sui problemi di una vaccinazione di massa in Italia, segnalato da E.K.Hornbeck.

9 commenti

  1. Certo che un comunicato così frettoloso appena dopo l’elezione (finora contestata) di Biden sa nascere qualche sospetto. Non è detto che tutto ciò che esce dalla bocca di Trump sia frutto di paranoia.

    1. Grandonio, è stata la Merkel!
      Tutti questi com. stampa sono “frettolosi”. Elezioni o meno, i protocolli prevedono analisi dopo tot settimane (efficacia) e tot mesi (sicurezza). Le scadenze non dipendono né dalla FDA né da BioNTech o da Pfizer, ma dalla diffusione del virus. Se si ferma, si ferma anche il trial com’era successo nel 2016 per i vaccini anti-Ebola.

  2. Eh magari si fermasse.
    Comunque attenderei conferme sull’effettiva efficacia del vaccino:
    non ho ben capito come hanno fatto ad essere sicuri che i vaccinati e i placebati abbiano poi incontrato il virus in egual misura e fossero tutti suscettibili naturalmente a quello allo stesso modo, per esempio

  3. Io vorrei capire se è tanto facile distribuire e conservare (fino all’uso) il vaccino a – 80°C.

  4. @ Cimpy
    non ho ben capito come hanno fatto ad essere sicuri che i vaccinati e i placebati abbiano poi incontrato il virus in egual misura e fossero tutti suscettibili naturalmente a quello allo stesso modo, per esempio
    E non è così, ragionando sui singoli: ogni individuo è diverso, è suscettibile in maniera diversa e ha esperienze diverse.
    Ma se tieni conto del fatto che (1) i vaccinati e placebati sono stati scelti in maniera casuale tra i volontari e (2) il numero di volontari è elevato (nel protocollo sono indicati 43’998 volontari partecipanti alla sperimentazione di cui però solo (si fa per dire) 38’955 hanno già ricevuto entrambe le dosi (di vaccino o di placebo)) ottieni che queste differenze, a livello individuale, scompaiono a livello statistico: in media, i partecipanti dei due gruppi hanno incontrato il virus in ugual misura e i due gruppi sono suscettibili allo stesso modo (entro ragionevolmente bassi errori statistici).

  5. @ Paolo C.
    Io vorrei capire se è tanto facile distribuire e conservare (fino all’uso) il vaccino a – 80°C.
    Tanto facile forse no. Ma neppure tremendamente difficile, nei paesi industrializzati. Mi aspetto che frigoriferi adeguati siano presenti in quasi tutti gli ospedali. Certo, può diventare una seccatura doversi recare in ospedale. Due volte.
    Il problema grosso mi sembra sia per i paesi in via di sviluppo.
    Non ho visto conferme ufficiali ma, in un commento su facebook, Enrico Bucci ieri scriveva che “questo vaccino sembra poter tollerare fino a 5 giorni in condizioni di conservazione ordinaria (non a -80)”. Poi Roberto Burioni che aggiungeva che “Pfizer ha costruito dei contenitori speciali che mantengono 1000 dosi di vaccino a -80 per diversi giorni.”
    Entrambe queste cose, se confermate, potrebbero essere d’aiuto: poter conservare per qualche giorno il vaccino in condizioni ordinarie, dovrebbe consentire la somministrazione ai medici di famiglia. Lo sviluppo di contenitori di conservazione potrebbe essere utile nei paesi in via di sviluppo.

    1. Ho aggiunto il link all’articolo di Enrico Bucci, più entusiasmato della nuova tecnica che dal com. stampa.
      Per ora il vaccino viene somministrato in grandi ospedali tedeschi e americani, con “deep freezer” nei laboratori, in condizioni controllate. Quanto sono controllabili fuori? Nei paesi poveri, è già un problema mantenere la catena del freddo per i vaccini da tenere a 2-8 °C.

  6. @ Oca Sapiens
    Nei paesi poveri, è già un problema mantenere la catena del freddo per i vaccini da tenere a 2-8 °C.
    Sarà interessante capire se l’Italia dovrà essere classificata tra i paesi ricchi o tra i paesi poveri.
    Enrico Bucci ci spiega che la catena del freddo è solo un aspetto di un’operazione molto più complessa, che richiede una pianificazione di tipo militare.
    E, pensando ai precedenti, già questo dovrebbe preoccuparci.
    In particolare, Bucci ci spiega che, oltre che sul problema della catena del freddo, potremmo schiantarci sul problema delle siringhe.

I commenti sono chiusi.