Frane

L’ufficio stampa del CNR fa sapere che

Gli eventi di frana e di inondazione di questi ultimi giorni hanno riportato alla ribalta dei media il problema del dissesto idrogeologico.

Il territorio è stato lasciato alle cure private, col risultato che

fra il 1950 e il 2008 vi sono state almeno 6380 vittime (morti, dispersi, feriti) per frana e almeno 2699 per inondazioni. Le regioni più esposte a frane sono state il Trentino – Alto Adige, la Campania, la Sicilia e il Piemonte (a parte il Veneto, dove l’evento del Vajont causò oltre 1900 vittime). Le regioni più esposte a inondazioni sono state Piemonte, Campania, Toscana e Calabria.

La buona notizia è nell’allegato:

L’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ha prodotto un catalogo di eventi di frana e di inondazioni storiche in Italia. Il catalogo – unico per completezza e copertura temporale – ha permesso di definire i livelli di rischio da frana e da inondazione a cui è soggetta la popolazione Italiana, come pure di identificare “hot spots”, ossia aree del paese maggiormente soggette a fenomeni franosi e d’inondazioni con conseguenze potenzialmente fatali.

Utile, però quando cerco il catalogo “Frane e piene” per Lombardia, Piemonte, Veneto, Val d’Aosta ecc. e  vengo sempre rimandata ad Abruzzo. Sono l’unica? Risposta di Steph: sì.

Antonello Pasini, modellista del clima al CNR, fa sapere che è franato anche l’art. 34 della Costituzione:

nel penultimo Consiglio dei ministri s’è deciso un taglio di quasi il 90% alle risorse disponibili per le borse di studio universitarie, quel “presalario” che ha accompagnato la crescita economica e culturale dell’Italia dagli anni ’60 ad oggi e che ha consentito a tanti giovani meritevoli – ma non ricchi – di studiare.

Antonello è rimasto nel secolo scorso, adesso “giovani meritevoli” ha un altro significato.

Questa è in pianura
Su Oggi Scienza, Stefano ha documentato la distruzione dell’oasi del Poggetto, vicino a Ferrara, un 10% di biodiversità in una tenuta di 20 ettari, rasa al suolo per piantarci meli e peri “bio”.