E due per la fisica

Aumenta l’età media. Il Nobel è andato a John Mather (60 anni) della NASA e George Smoot (61, portati bene, è uno sportivo) dell’università della California a Berkeley, per aver misurato precisamente la temperatura della radiazione cosmica “di fondo” dell’universo: 2,7° Kelvin che fanno – 271,3° centigradi. E’ quanto resta della temperatura della radiazione emessa dall’universo al momento del Big Bang (a quei tempi era di 3.000° centigradi circa) adesso che s’è raffreddata. Di questo s’è occupato Mather confermando che l’universo era nato con una botta di caldo.

Con la stessa sonda mandata nello spazio nel 1988, il Cosmic Background Explorer detto Cobe (foto), Smoot ha invece misurato minuscole differenze in quella temperatura, le “anisotropie” o irregolarità che spiegano come mai siano comparse via via altre irregolarità, tipo stelle e galassie.

Quanto alla radiazione cosmica di fondo, era stata scoperta nel 1963 da Arno Penzias e Robert W.Wilson con una botta di fortuna, sentendone il fruscio in un’antennona per comunicare via radio con i satelliti. Prima hanno dovuto disincrostarla dalla cacca dei piccioni che ci avevano fatto il nido. Ragion per cui hanno preso il Nobel per la fisica nel 1978. Penzias e Wilson, s’intende, mica i piccioni.

E anche se il comunicato stampa del comitato Nobel se lo scorda, a proseguire le ricerche di COBE sono stati i palloni sonda Maxima e soprattutto Boomerang, l’esperimento condotto da Paolo De Bernardis in Antartide. Ragion per cui De Benardis quest’anno ha ricevuto il premio Balzan e quindi più soldi che con un Nobel.