Nobel di ieri, di domani e IgNobel di dopodomani

A proposito del Nobel per la medicina e la fisiologia,  ci ho ripensato. Forse una polemichetta ci vuole. Nei primi anni ’80, Rich Jorgensen aveva scoperto l’interferenza dell’Rna nelle petunie. Sperava di ottenerne una rossa ancora più rossa e in un seme aveva inserito un doppio filamento di Rna per rafforzare il gene del rosso. Invece gli è cresciuta bianca: l’Rna aveva “spento” il gene necessario.

E nei primi anni ’90, Pino Macino, all’università La Sapienza di Roma, aveva scoperto lo stesso meccanismo nella Neurospora crassa, una muffa. In biologia, i fiori non fanno storia, si sa, ma le muffe sì.

Domani a Stoccolma
Il Nobel per la chimica, lo danno a George Whitesides di Harvard, finalmente?

Dopodomani a Cambridge, Mass.
Al Saunders Theatre – l’aula magna – di Harvard, ci saranno 7 premi Nobel al posto di 6, per consegnare 10 premi IgNobel (gratis i primi e i secondi). S’è aggiunto all’ultimo momento Richard Schrock, Nobel 2005 per la chimica. L’organizzatore Marc Abrahams sta cercandogli una trombetta uguale a quella degli altri sei (per tradizione, devono suonarle a caso, interrompendo la cerimonia e la platea risponde con schiamazzi di pari intensità), ma non la trova. Aveva comprato mezza dozzina in saldi di un modello che non è più in produzione.