Leggo su Current Biology di oggi la ricerca di Martin Muller dell’università di Boston (e di altri primatologi. (Come sempre, gli autori sono parecchi ma metto solo la prima firma) che mi scappa da condividere subito. Tra il 1996 e il 2003 nel parco nazionale di Kibale, in Uganda, Muller ha osservato tre branchi di scimpanzé e ha contato:
– le volte che i maschi s’avvicinavano a una femmina per copulare;
– quanti maschi si radunavano attorno a una femmina in calore;
– quante volte i maschi più importanti si accoppiavano e con quali femmine;
– il tempo che i maschi passavano a scontrarsi per le femmine e quali.
In base ai quattro parametri o “indice di desiderabilità”, risulta che le quarantacinquenni sono due volte più concupite delle quindicenni. Come già riferiva – ma senza le cifre – Jane Goodall negli anni ’70.
Da sempre gli evoluzionisti, in particolare se si occupano dei primati come noi, ripetono che gli uomini sono evoluti per preferire le ragazzine. Evoluti da chi?
Non riservato alle lettrici adulte
Mentre ci sono, venerdì 1 e sabato 2 dicembre Jane Goodall – sempre bellissima – viene a Roma. Venerdì alle 18.30, andrà in via del Babbuino (sì, sì) alla All Saints Church per il concerto in occasione della Giornata mondiale della lotta all’AIDS. I soldi raccolti andranno all’orfanatrofio Sanganigwa per i bambini africani orfani dell’AIDS, di cui si occupa Daniela De Donno, la presidente dell’istituto Goodall-Italia. E sabato, sull’Appia Antica Jane Goodall incontra gli studenti, fa una conferenza stampa, inaugura una mostra fotografica sull’Africa.