Il pranzo di Babette, teorema

All’università cattolica di Lovanio, Barbara Briers e i suoi colleghi del dipartimento di psicologia misurano l’inclinazione a spendere di alcuni volontari quando varia il contesto.

Sull’ultimo numero di Psychological Science, scrivono che dopo essere rimasti senza mangiare per quattro ore, i volontari davano meno soldi (virtuali) a organizzazioni tipo Médecins sans frontières dei volontari ai quali erano state distribuite in precedenza delle fette di torta.

Claudio L., che insegna psicobiologia all’università di Milano-Bicocca, dice “ma certo, è il teorema del pranzo di Babette”.

La dimostrazione a contrario viene da un secondo esperimento. I volontari potevano mangiare come volevano, ma al momento di decidere quanto dare a una buona causa, erano messi in stanze diverse. In quella dove filtrava un odore di torta al cioccolato, tutti sono stati più tirchi.

Siamo più generosi quando siamo sazi, meno se ci viene in mente il cibo, e per di più l’idea dei soldi ci mette appetito. In un terzo esperimento, i volontari dovevano immaginare una vincita alla lotteria e indicare se la somma era di 25, 250, 2.500 o 25.000 euro. Poi ognuno era lasciato solo con delle caramelle. Ne mangiavano di più erano quelli che avevano indicato la somma più alta.