Nicola Clayton, all’università di Cambridge, studia l’intelligenza degli uccelli. A un’oca, interessa, ovvio, anche se si tratta di ghiandaie della California. Nell’esperimento descritto su Nature di oggi, le ghiandaie erano sistemate in voliere a tre scomparti.
Stavano nella stanza centrale, o soggiorno, e al mattino venivano spinte a caso in una stanza laterale dove veniva servita loro una prima colazione, o in una seconda dove restavano senza. Nei primi giorni, in soggiorno le ghiandaie ricevano di sera un’abbondante razione di pinoli o di noccioline che non potevano nascondere in nessun posto. Dopo, erano libere di nasconderne una parte in una stanza a loro scelta e ne mettevano tre volte di più quella dove non veniva servita la prima colazione.
Facevano la stessa cosa se in quella stanza venivano servite solo crocchette per cani.
Insomma, dice la ricercatrice, non siamo i soli a progettare il futuro. Forse siamo i soli a soffermarci sul passato: Nature fa un bilancio degli animali clonati a dieci anni dell’uscita in copertina della pecora Dolly.
Il settimanale ha anche trovato un titolo spiritoso, “Calamity Gene”, per la recensione di Next, il nuovo romanzo di Michael Crichton.