In nome di Dio

Brad Bushman, psicologo dell’università del Michigan, ha organizzato con colleghi olandesi della libera università di Amsterdam e americani dell’università mormona Brigham Young, questa serie di esperimenti.

A un gruppo di studenti maschi, cristiani ed ebrei, credenti e non, s’è fatto ascoltare un passo della Bibbia in cui il vedovo di una donna uccisa ne uccide gli assassini con l’aiuto della comunità. A un altro, lo stesso passo senza dire che era tratto dalla Bibbia. A un altro ancora con l’aggiunta che Dio ingiungeva ai propri fedeli di armarsi e attaccare i colpevoli.

Dopodiché gli studenti hanno rifatto il test di aggressività che avevano fatto quando erano stati selezionati (sparare 105 decibel, finti, nelle orecchie di uno – finto anche lui – che dava una risposta sbagliata a una domanda).

Tutti, credenti e non, erano più aggressivi di prima, di più se avevano sentito l’appello di Dio alle armi, e l’aumento era molto maggiore nei credenti. Con relative tabelle su Psychological Science di marzo, solo per abbonati.

Non che l’insegnamento biblico fomenti l’aggressività, s’è affrettato a dire Bushman. E’ solo quando un episodio è presentato fuori dal suo contesto. Questo nel comunicato stampa dell’università del Michigan.