A Città del Capo, capita di vedere per strada uno Sphenicus demersus (jackass penguin o pinguino sbraitante) risalito dal tubo di qualche discarica in cerca di cibo.
Dei pinguini africani si sente parlare di rado. Anche perché pochi paesi africani hanno soldi per far ricerca sulle popolazioni umane, figurarsi su quelle non umane. Comunque dopo un declino generale fino al 1995 circa – iniziato nell’800 con la raccolta delle uova, poi del guano, poi le maree nere, poi la pesca intensiva – in Sudafrica s’erano ripresi. Negli ultimi tre anni però sono calati del 40%. In Namibia – dove il declino non era stato frenato – del 76% in mezzo secolo.
In attesa che gli esperti trovino una soluzione – zone vietate alla pesca attorno alle zone dove si riproducono, forse – i pinguini stanno lasciando le isole a ovest di Città del Capo e si trasferiscono sulla terraferma, attorno a Mussel Bay a est, dice Rob Crawford su Science.
Impressiona solo me? E lì che è stato trovato il relitto della nave di Bartolomeo Diaz, affondata nel 1488 mentre doppiava il Capo.