Piante ed effetto serra

I giornali avevano parlato di una ricerca uscita nel gennaio 2006 su Nature. Al Max Planck Institut di Magonza avevano scoperto che le piante, cereali soprattutto, emettono metano a tutto spiano, contribuendo con un 30% a quello presente in atmosfera.

I giornali aggiungevano di loro – venivano smentiti dal Max Planck – che  era colpa delle piante se aumentavano le temperature e che non era il caso di piantare nuove foreste per sequestrare il CO2, visto che il metano quanto a effetto serra è peggio.

Aggiunta sbagliata, quel 30% c’era anche prima dell’aumento delle temperature fra il 1970 e oggi, periodo nel quale la deforestazione globale è avanzata. Le chiazze di verde ricomparse nell’emisfero nord durante l’ultimo decennio non l’hanno compensata.

La settimana scorsa, 15 ricercatori olandesi hanno pubblicato su New Phytologist una ricerca partita dallo stupore suscitato da quella tedesca. Nelle serre olandesi, dove la composizione dell’aria è regolarmente misurata per accertare che favorisca la crescita, nessuno aveva ha mai notato tutto quel metano. Strano.

Gli olandesi hanno fatto crescere le stesse piante dei tedeschi in un primo esperimento e il metano era talmente poco da essere a malapena misurabile dalla strumentazione (uguale a quella tedesca). Allora hanno rinnovato l’aria della serra, sostituendola con aria ambiente saturata con un isotopo del carbonio (13C – il 13 va su a sinistra, ma non riesco a mettercelo). Poi con altri accorgimenti, hanno accertato che il metano emesso dalle piante sarebbe stato identificabile come 13CH4 (13 su a sinistra 4 giù a destra), e non confondibile con il 12CH4 (idem) presente di suo in atmosfera.

Hanno misurato un rilascio dello 0,3%. “Close to zero”, scrivono.

A “Chemistry World”, Keppler – il capo della ricerca tedesca – dice che stanno per arrivare nuovi risultati a confermare i suoi. Altri ricercatori dicono di aver ottenuto risultati che li smentiscono.

Intanto il “budget” atmosferico del metano è già rivisto al ribasso e le emissioni totali annue varierebbero tra 20 e 60 milioni di tonnellate. Dalle estrapolazioni fatte dai tedeschi, invece, varierebbero fra 60 e 240 milioni.

Deve esserci un errore. A naso, direi che gli esperimenti olandesi sono proprio pignoli e duri da contestare, ma potete giudicare da voi qui
http://www.blackwell-synergy.com/doi/full/10.1111/j.1469-8137.2007.02103.x