La grande ara blu non c’era

In compenso c’erano uccelli di ogni forma e colore e caimani a bizzeffe. Sono rientrata dal Pantanal ieri pomeriggio.

Oggi, mattina alla Statale di Milano

Festa per la consegna delle borse l’Oréal-Unesco Italia a 5 dottorande o ricercatrici sotto i 35 anni. Hanno lo scopo di facilitare loro la vita per un anno mentre finiscono una ricerca importante, adesso ho visto che sono aumentate del 50% passando a 15.000 euro.

Così arrotondano l’assegno di ricerca che va da 800 a 1200 euro al mese.
Brave, simpatiche e decise come al solito: Elena Campione, università Tor Vergata di Roma, dermatologia oncologica; Elisa Giovannetti, università di Pisa, farmacogenetica; Paola Maccioni, CNR Cagliari, neuroscienze (effetti dell’alcol sul cervello, per ora studiati nel “Sardinian alcohol-preferring rat”, lo capisco, i vini sardi sono molto migliorati nell’ultimo decennio); Lucia Panzella, università Federico II di Napoli, chimica; Giulia Rossi, università di Genova, nanoscienze.

Per i dettagli trovate tutto sul sito www.loreal.it cliccando in basso a sinistra su donne e scienza.

C’era anche la ministra Pollastrini, e la deputata europea Pia Locatelli, notevole. Quand’ho un minuto vado a vedere cosa fa a Strasburgo. Spero di conoscerla un giorno.

Pomeriggio alla Triennale, sempre di Milano

per la seconda parte del convegno organizzato dal gruppo 2003 in apertura di “Made in Tomorrow”. Tema: la ricerca tradita. Non mi dilungo, ho recensito il libro (La ricerca tradita, appunto) uscito da Garzanti, sul supplemento culturale del Sole-24 Ore di ieri.

Era strapieno con un parterre di star non solo della scienza, anche della finanza (C. Passera), dell’industria (P. Pistorio, Dompè), della politica (Mussi, Nicolais, Tremonti).

Molto interessante, condotto con maestria da Roberto Satolli, per cui sul palco uno presentava il problema o la proposta e gli altri commentavano. Tutti d’accordo sul bisogno urgente di soldi ma spesi meglio, di meritocrazia, trasparenza ecc. Come sempre.

Tra le battute di Mussi, una a proposito degli stipendi dei ricercatori (vedi sopra) “ai tempi del ’68 si faceva un gran parlare degli intellettuali proletari che non c’erano, adesso che ci sono non ne parla più nessuno”.

Hanno parlato solo uomini. Siccome vogliono creare un’agenzia unica per la ricerca – buona idea secondo me, ma toglierebbe potere clientelare a tanta gente, compresi i padroni dei grandi istituti, che prevedo molti ostacoli – mi sono informata. Oggi la quota celeste del 100% era “casuale”.

Preciso: mi sono informata perché sono per il riconoscimento del merito e contro le quote, in particolare contro quelle celesti attuali che vanno dal 95 al 99% e rendono un tantino ipocrite le belle parole spese a favore della meritocrazia.

Made in Tomorrow” dura tutta la settimana e oltre a dibattiti, incontri ecc. c’è una bella mostra sull’albero delle conoscenze.