Esopianeti, siamo a 209

E’ come quando si decide di fare i vetri e viene la pioggia. Da un po’ dovevo fare la conta dei pianeti extrasolari, ma si continuava a scoprirne di nuovi, quindi rimandavo a un momento di secca.

Non arriva mai, anzi. Ieri c’è stato il boom: all’assemblea annuale dell’American Astronomical Society in corso a Honolulu, Jason Wright e John Asher Johnson – un post-doc e un neo-dottorato – ne hanno annunciati 28 in una volta sola. Entrambi sono del gruppo di Marcy & Butler, che ha scoperto più della metà degli esopianeti conosciuti finora. Insomma il pendant americano della gruppo basato in Europa e diretto da Mayor & Queloz.

Il comunicato con i particolari e il catalogo dei pianeti extrasolari del vicinato (nel lontanato, ancora non si sa come rilevarli).

Sempre ieri Leigh Jenkins e Ann Hornschemeier hanno annunciato di aver scoperto – con il telescopio spaziale Spitzer – circa 1.200 galassie nane, e nuove, attorno a due grandi galassie ellittiche nell’ammasso della Chioma (dietro la Chioma di Berenice che è un ammasso di stelle).

Certo, fra i milioni di miliardi di galassie, mille in più non fa lo stesso effetto di quei 28 pianeti.