Riciclo energetico

Qualcuno va a Salt Lake City in settimana? C’è l’assemblea dell’Acoustical Society americana e venerdì Orest Symko e i suoi studenti – università dello Utah, giocano in casa – presentano i risultati del progetto TAPEC (Thermal Acoustic Piezo Energy Conversion) finanziato dall’esercito nel 2005-2006 con 2 milioni di dollari.
E’ un motorino cilindrico, grande come un mandarino.

Da quanto ho capito, il caldo (onde disordinate) entra nello scambiatore di calore, un risonatore lo trasforma in un suono (onda ordinata) che sbatte contro un trasduttore, fatto di materiale piezoelettrico dal quale esce elettricità. Più è elevata la differenza tra caldo in ingresso e freddo dello scambiatore, più forte il rumore prodotto  dal risonatore e più elettricità genera il materiale.

Basta una differenza di 36 °C a produrre 135 decibel, un fracasso bestiale, ma dipende dalla lunghezza del risonatore, diminuisce con l’efficienza della conversione in elettricità, si può mettere un isolante attorno al motorino, e comunque quelli miniaturizzati producono ultrasuoni che noi non sentiamo (ma altri animali sì).

Insomma è fantastico, dicono al lab di Simko, potrebbe riciclare tutto il calore che oggi viene disperso, sostituire i pannelli solari, raffreddare le centrali nucleari e il laptop, alimentare frigoriferi ecc…

Sarà vero? Se siete a Salt Lake City venerdì mattina e passate dall’Hilton a sentire la presentazione, magari sentite i 135 decibel e poi le domande e le obiezioni del pubblico.