“Riceviamo e volentieri pubblichiamo”

Maurizio ha provato a scrivere un commento che gli è stato tagliato di netto. Eccolo intero, magari può servire:

Come distinguere fra ricerca buona e ricerca scadente? Intanto vediamo quanta ricerca buona dobbiamo aspettarci. Comincerei da Pareto, e quindi direi che su 100 articoli solo 20 lasceranno il segno (gli altri 80 sono scritti perche’ far ricerca e’ oggigiorno un lavoro salariato). In campo medico, dove tutti si affidano alla significatività statistica dei risultati, fra quei 20 almeno uno sarà significativo per caso (per p<.05). Ne rimangono 19. La maggior parte di questi (un altro 80%, quindi 15) saranno obsoleti in due o tre decenni. Quattro articoli (su cento) reggeranno la prova del tempo.
D’altronde, parafrasando Hofstadter, il miglior modo per essere sicuri di dirne una giusta, e’ scrivere una montagna di stupidaggini. Nel frattempo, visto che sull’AIDS si parla di vita e di morte, i pazienti non possono che affidarsi alle cure ritenute piu’ affidabili al momento, e alla propria intuizione. Chi aveva l’ulcera venti anni fa faceva sicuramente meglio a mangiare “in bianco” piuttosto che aspettare che qualcuno scoprisse la vera causa.
Laddove invece non e’ immediatamente in gioco la salute di qualcuno, per riconoscere quel 4% di roba “giusta” l’unico strumento e’ la lettura critica del maggior numero di articoli possibili…”critica” nel senso di “attiva”, cercando per esempio di stabilire se i commenti ai grafici hanno una qualche relazione con i grafici stessi, e se le conclusioni non sono solo una ripetizione dell’introduzione. Dovrebbero essere delle ovvieta’, ma ahime’ ahime’ proprio non lo sono…