Maiali su PNAS, Craig Venter su PLoS

E’ martedì, è il giorno dei Proceedings of the National Academies of Sciences sui quali esce un confronto tra DNA mitocondriale di maiali preistorici e moderni. I primi, scrivono l’archeologo Keith Dobney (università di Durham), il genetista Greger Larson et al., sono arrivati dalla Mezzaluna fertile e sono stato prevalenti all’inizio, quando noi s’è scoperta l’agricoltura tra i 6 e i 4 mila anni fa (là, l’avevano scoperta millenni prima). Poi, nel giro di un mezzo millennio, sono stati sostituiti dai discendenti di cinghiali europei addomesticati. E quei maiali probabilmente erano superiori a quelli d’importazione, perché sono stati a loro volta adottati in Medioriente.

The Full Monty
Il DNA di Craig Venter – chiacchierato genetista americano – era uno dei cinque o sei che aveva usato ai tempi in cui era direttore scientifico di Celera, per sequenziare il genoma umano. Sull’ultimo Plos-Biology, 31 genetisti del suo Istituto, delle università della California-San Diego, di Toronto e Barcellona, confrontano le sequenze del suo e di quello umano “medio”, cioè composito. E paragonano anche tra loro i cromosomi di ogni coppia, cioè del genoma proprio intero (diploide).

Risultato: non solo tra un invididuo (Craig Venter) e l’altro (somma di più individui) i geni variano cinque volte più di quanto si fosse stimato finora, ma nemmeno in coppia i cromosomi del solo Venter sono identici tra loro, in media hanno lo 0,5% di pezzi di DNA che non corrispondono.

Come si vede, l’articolo scopre fin nei minimi dettagli l’intimità del donatore e poi spiffera tutto. Ma il garante per la privacy si rassicuri, è firmato anche dal donatore. Tra poco su di lui ne sapremo delle belle, sta per uscire la sua autobiografia, nel frattempo rimando alla scheda molto discreta di wikipedia.