Pettegolezzi e look elettorale

Sui Proceedings of the National Academy of Sciences, esce un articolo di Sommerfeld et al. del Max Planck e Milinski dell’università di Vienna sul pettegolezzo. In un gioco di reciprocità indiretta, secondo i loro calcoli si tratta di un vettore di “informazioni sociali” sostanzialmente giuste sulla disponibilità a collaborare o meno dei partecipanti. Per cui in mancanza di osservazioni dirette è bene fidarsene.

Quasi quasi mi metto la coscienza a posto.

E’ anticipata on line (early edition) la ricerca di Charles Ballew e Alexander Todorov dell’università di Princeton. Per un decimo di secondo o più, hanno mostrato le foto di due candidati, uno perdente e l’altro vincente, in elezioni a governatore e senatore, e chiesto qual era il più competente a una sessantina di partecipanti.

Questi li vedevano per la prima volta, ma indipendentemente dal tempo passato a guardarli, nel 68,6% dei casi hanno scelto l’eletto governatore e nel 72,4% l’eletto senatore. I partecipanti erano studenti di Princeton quindi insolitamente perspicaci o il ruolo si vede dal volto?

Se è giusta la seconda ipotesi, si vede da che cosa?