Volemosebene

Filter usa questa espressione a proposito degli esperimenti con l’ossitocina, e mi vien in mente che il Pentagono ha smentito di star sviluppando il progetto per il quale l’Air Force Wright Laboratory, di Dayton, Ohio, USA, è stato insignito con l‘IgNobel per la pace 2007.

Motivazione: “per aver istigato la ricerca e lo sviluppo di un arma chimica – detta ‘bomba gay’- che renderà i soldati nemici irresistibili gli uni agli altri”.

Il Pentagono ha rilasciato un comunicato perché, gira voce a Harvard che dal giorno dell’IgNobel i suoi addetti stampa ricevono suggerimenti maleducati su come e dove usare la bomba gay.

Non è giusto, tanto più che sta realizzando un afrodisiaco che toglie la voglia di combattere e fa venire quella di rispettare la legge.

David Hamling, un collaboratore del Guardian e autore di “Weapons Grade: How modern warfare gave birth to our high-tech world” (Constable & Robinson, Londra 2005, 12,99 sterline) precisa su New Scientist che non è un “agente offensivo” bensì “calmativo” descritto in documenti del Direttorato congiunto per le armi non letali come “sostanza chimica che lascia la vittima sveglia e mobile, ma priva della volontà di raggiungere obiettivi militari e di compiere attività criminali.”

Sarà l’invenzione del millennio, da vero Nobel per la pace. Avrei già in mente come e dove usarlo, magari anche voi. Se avete suggerimenti – educati – li mando agli addetti stampa di Arlington, Virginia, così si tirano su di morale.

Per tirarselo giù invece, un’inchiesta di David Hambling su nuove armi americane e russe.