Bjorn e gli orsi polari

I quotidiani riferiscono della riunione di Valencia dov’è stato approvato il sunto per i governanti del rapporto Ipcc sul riscaldamento globale. Curiosamente, Il Sole-24 Ore riprende anche un testo di Bjorn Lomborg – dal primo capitolo di Cool It: The Skeptical Ambientalist’s Guide to Global Warming, uscito due mesi fa – in cui calcola quanto costa ridurre le emissioni di gas-serra per salvare un po’ di orsi bianchi e conclude che conviene vietarne la caccia.

A dimostrazione che per raggiungere la meta, ridurre le emissioni di gas serra è sbagliato.

E’ curioso perché il sunto dell’Ipcc si occupa di decisioni politiche ed economiche, che non sono prese dagli animalisti criticati da Lomborg. Ospitato da un giornale serio nonché finanziario per “par condicio”,  immagino, per mostrare che esiste un altro punto di vista, ma il risultato è che Lomborg fa la figura dello stupidotto.

Non lo è.

Trovo anch’io che la caccia andrebbe vietata. In generale. Mentre in ambienti estremi dove la verdura non cresce (Lomborg è vegetariano, lo capisce di sicuro), se poca gente elimina pochi carnivori rivali e poi li consuma fino all’ultima unghia, non mi sembra tanto grave.

Qui c’è un suo tipico ragionamento – si fa per dire – su costi e benefici.

Riguarda come affrontare gli “eventi estremi”, tema serio e sempre d’attualità purtroppo, vedi il Bangladesh. Come spesso con Lomborg, il gioco è “Scoprire l’errore”. Vi ho già dato un indizio (Bangladesh).