Messina, V puntata

L’altro ieri Federica Migliardo, dell’università di Messina, riceve il premio l’Oréal-Unesco ed esce una sua intervista sul TG1. E una sul Corriere l’indomani. In queste non parla di concorsi “organizzati”. Lo faccio io sul Sole-24 Ore. Elenco i suoi successi e aggiungo in 3 righe quello che trovate nelle puntate Messina I, II, III e IV.

Ieri mattina, lei viene chiamata da giornalisti di stampa, radio, tv, che sollevano il “caso”, e mi dispiace di averla messa in una brutta situazione. Però sono a Parigi anch’io e ignoro se il pezzo esce oggi domani o mai perché superato dall’attualità.

Del “caso Migliardo” scrivo su D a scadenza semestrale dal 2006. Ho saputo della sua bocciatura a un concorso per una frase di Manuela Arata, ex direttrice generale dell’Istituto nazionale di fisica della materia che ne finanziava la ricerca, e direttrice del festival di Genova (*).

Così ho chiesto a Federica se aveva un contratto, di che tipo ecc. Mi son informata altrove, le ho chiesto se potevo scriverne, facendo il suo nome invece dell’ennesima protesta generica. Per il seguito, cf. puntate precedenti.

Federica ha subito denunciato la cosa all’università senza risultato. Fino a ieri nessun altro le aveva chiesto qualcosa sui concorsi. Così è finita che le abbiamo un po’ rovinato la festa per il premio.

Quel concorso era per un posto di ricercatore. Se era per uno di professore, sarei stata zitta. La capacità di insegnare si misura in vari modi, per la capacità di far ricerca esistono “misure standard” e si usano in tutto il mondo.

Il nepotismo, questa volta, brilla per la sua assenza. Non mi risulta che il padre di Federica sia mai intervenuto nella faccenda né l’abbia aiutata in alcun modo prima e dopo.

Questo per rispondere ai commenti di Giulio e Francesco. Forse pensano che tanto in Italia i concorsi ‘organizzati’ sono la regola, all’università di Messina succede di peggio e che dovevo star zitta lo stesso.

Forse hanno ragione, ma credo di no. Resta che io non rischio ritorsioni e pretendo molto dal coraggio di Federica e la disparità mi mette a disagio ogni volta. Ieri è stata lei a rincuorarmi, ma alla sera l’ho vista proprio sfinita.

(*) M. Arata parlava del precariato, troppo lungo, e dei concorsi, troppo pochi, durante il dibattito “Il futuro della scienza è donna”, al festival di Genova 2005. Preciso meglio: l’Infm puntava sui giovani, ma non c’era più e volevo rendermi conto delle conseguenze. Spero che adesso il resto si capisca.

Nota del 17.03.07
Grazie al collega bloggista che mi ha scritto “non si capisce niente e devi mettere la data”.

321 commenti

  1. Salve mi chiamo Francesca Maisano e sono una laureata e specializzata presso l’Università di Messina, e credo si ail caso di parlare dicendo la verità, mercoledì sera è stato mandato in onda un servizio su Federica Migliardo, giovane fisico emergente italiano, che sta per ricevere il premio Lorèal.
    In primis , mi sorprende che non siano state prese le dovute informazioni, prima di inviare un servizio giornalistico mi riferisco a quello del TG1, or poichè la dottoressa Migliardo si è laureata in Fisica presso la facoltà di Messina che non è certo la normale di Pisa, nè tanto meno la Facoltà di Giurisprudenza o lettere classiche di Messina, dalle quali, a tutt’oggi escono illustri laureati, non dimentichiamo che uno dei componenti della Corte Costituzionale è stato Docente Presso la Facoltà di Giurisprudenza.
    Secondariamente non è stato detto, che la stessa si è laureata nella stessa Facoltà, nella quale tutt’oggi sua padre è docente, il Professore Migliardo Placido.( che dei colleghi l’avrebbe bocciata)
    Terzo le ricerche sul trealosio in questi anni le ha condotte il Professore Salvatore Magazù, che tra l’altro è stato premiato nel 2001 dall’Accademia delle scienze di Parigi per la scoperta delle sostanza, e non Federica Migliardo, che se ne assume la paternità.
    Quarto le 100 pubblicazioni ella le ha realizzate, appunto, con l’ausilio del Professore Salvatore Magazù, e non da sola, quindi dove sta la sua genilaità?
    Quinto ed ultimo punto, i premi che le sono stati conferiti in questi anni dagli istitui di Grenoble, Lione, etc.. sono tutti Istitui di ricerca che precedentemente hanno condotto ricerche scientifiche con il Prof. Magazù, il quale nel panorama scientifico mondiale gode di grande stima.
    Concludendo, io ed altri lauerati specilaizzati (io con la media del 9), costretti magari a fare lavori sottopagati fuori dalla nostra città troviamo offensivo ed arrogante l’attegiamneto di Federica Migliardo, a fronte di chi veramente ha un curriculum vitae brillante e magari ricopre posti lavorativi immeritevoli.
    ***
    Salve Francesca e grazie di aver fatto lei il nome di Salvatore Magazù, “unsung hero” almeno da me, mentre a ogni premio – e ancora a Parigi – F. Migliardo ha detto quanto gli doveva e anche a Parigi, ho visto lui felice dei successi di lei. Ma avevo già combinato guai parlando di lei su D, e non volevo combinarne altri a una persona così perbene oltre che brillante ricercatore e come dice di sé Roald Hoffmann uno “che ama troppo la propria scienza per privarla dell’intelligenza femminile”.
    Spero di non combinarne altri, ma mi sembra evidente che F. Migliardo non avrebbe collezionato borse e finanziamenti, senza un “mentor” come lui, senza il suo appoggio e senza la fiducia che le dà il fatto di poter contare sulla sua mentorship continua. Per esempio il fatto che F. Migliardo sia stata scelta dal comitato di valutazione della Comm. Europea come co-responsabile di una grossa ricerca (e fondi) su possibili molecole anti TB deve essere dipeso per forza dalla reputazione di Magazù e del suo laboratorio.
    Placido Migliardo: ci torno in riposta a un altro commento.
    l’oca s.
    Nel 2001 F. Migliardo era una neo-dottorata di 26 anni, come poteva rientrare nelle categorie previste per i vari premi dell’Académie des sciences?

  2. Riguardo il commento di Francesca Maisano, PUBMED riporta 12 articoli per “Migliardo F”, uno dei quali senza Magazu’ come autore.
    “Migliardo F” non e’ mai lead author, in quei dodici, ed e’ ultima autrice (e quindi di importanza relativamente alta) in 4 casi.
    Per comparazione, il sottoscritto compare 4 volte, su PUBMED, due delle quali in prima posizione.
    ***
    Nel dossier L’Oréal-Unesco-Académie des Sciences Paris, erano più di 100! Un po’ si spiega: se metti a punto un metodo – l’uso dello scattering dei neutroni per seguire le interazioni di una molecola nelle cellule, in questo caso- poi ti tocca spiegarlo in giro a quelli che ne hanno bisogno, controllare che tutta la catena sia configurata bene e finisce che sei responsabile anche tu della qualità dei risultati
    l’oca s.

  3. e per tutto il resto come mi rispondi, non è forse filgia del professore MIlgiardo, si è laureat aalla normale di Pisa? MA chi è ? dove il suo Genio? te lo dice uno che di gente geniale ne ha conosciuta, lasciate perdere, è bvergognoso, laureati di giurisprudenza, di lettere con il massimo die voti che fanno i call- center

  4. @Francesca: boh, qui la situazione si fa complicata, ma per quel che ne so la comunità scientifica internazionale non dà premi a persone a caso…Poi, io, non essendo un fisico, non saprei dirti se il livello della sua ricerca è veramente così alto, ma non so se neppure tu ne sia in grado di fare altrettanto…By the way il trealosio credo sia stato scoperto verso la metà dell’800, ma questo che c’entra?
    ***
    Infatti, la giuria l’Oréal Unesco Académie des sciences di Parigi per le scienze della vita è un mazzo di superstar internazionali con due Nobel, uno dei quali noto per la pignoleria con cui sceglie dove mettere il proprio nome (Blobel). D’altronde qui si parla di una brava e determinata che ha creato uno strumento molto utile alla comunità dei biofisici. Sarà capace di crearne altri? Non si sa – per ora mi sembra affascinata dal trealosio – e la comunità ringrazia. Per cui all’INFM come in quella giuria, molti sono sorpresi, diciamo, dal giudizio d’incapacità data dalla commissione concorsi a una che ritengono capace.
    l’oca s.

  5. Seguo qsta lunga discussione esternamente,nn essendone coinvolto e quindi soltanto ed esclusivamente x capire un po’ meglio come stanno le cose. Avrei 2 grossi dubbi:
    a)in quale sito è possibile reperire il fatidico materiale riguardante le prime 5 pubblicazioni sul trealosio in cui nn compare il nome della ricercatrice in questione?
    b)ma Francesca, la xsona ke ha scritto i commenti precedenti, nn appartiene anke lei alla categoria dei “figli di”, di cui lei si lamenta?
    Sxo di ottenere una valida risposta alle mie domande e ringrazio cordialmente ki potrà soddisfarle.

  6. Io sono esterna e non faccio parte del mondo scientifico, ma conosco bene il sistema universitario messinese, leggo, mi aggiorno ed ho un minimo di conoscenza di fisica, e sono in grado di capire se taluno presenta più o meno della qualità. Io di certo non sono un genio, ma sono brillante nel mio campo, come tanti altri laureati che avvno via da Messina, ma non per questo riempiamo le testate giornalistiche denunciadno il sistema marcio, della nostra città, facciamo le valigie ed in silenzio, e con molt aumiltà ripartiamo da zero, pur avendo magari dei buoni curriculum tutto qui.
    ****
    Vedi Francesca, il lab di Magazù ha una buona fama, funziona, ci tiene a riavere Federica Migliardo e lei a starci dopo che s’è fatta le ossa all’estero, portando altre pubblicazioni e altri fondi. Capisco anche te e quelli che se ne vanno e non vogliono tornare. Ma la denuncia (2006, 2007, 2008) l’avevo fatta io perché lei aveva risposto alle mie domande e mi aveva autorizzata a scriverne, non trovo giusto che tu accusi lei di “riempire le testate”.
    Senza qualcuno che si ribella, come pensi di cambiare il sistema? O pensi che non vada cambiato perché non c’è più niente da fare?
    l’oca s.

  7. Grazie x le risposte. Nn ho cmq ben capito ki sia la xsona ke ha iniziato x prima le ricerke sul trealosio realizzando 5 pubblicazioni, prima ke comparisse il nome della Migliardo,di cui parlava Giulio pizzella (alias Enrico indignato) poikè da quel link nn si riesce ad evincere e nn sn riuscito a trovarlo. Ed infine, scusate se cerco di farmi un’idea, ma nn ho capito se Francesca sia o no figlia o parente del Prof. Maisano.

  8. Salvatore Magazù ha iniziato le ricerche sul trealosio e per questo è stato premiato dalla istituto francese delle scienze di parigi nel 2001 ma già prima ne studiva gli effetti. Lui è davvero Nemo profeta in patria leggete su google
    ***
    Quando c’era l’INFM lo era, lo scioglimento dell’istituto nel CNR è stato un brutto colpo, anche per lui.
    (Scusi, è sicura che esista un Istituto francese delle scienze a Parigi?)
    l’oca s.

  9. E la filgia del Professore Milgiardo Placido ordinario di Fisica e Nipote dell’orodinario di economia
    ***
    e sua madre, una donna notevole, è stata prof di matematica al liceo
    l’oca s.

  10. Intendevo la Francesca ke ha scritto i commenti!La Francesca ke sta scrivendo i commenti è o no la figlia di Maisano dato ke si kima come lui?!
    E cmq giulio pizzella aveva sritto ke la persona ke aveva realizzato le prime 5 pubblicazioni nn era stata più tenuta in considerazione poikè figlia di nessuno e nn credo proprio ke si riferisse al prof Magazù xkè nn mi sembra ke lui sia stato abbandonato.O forse ho capito male cosa si intendeva…

  11. Il link di prima era il verbale della valutazione comparativa del 2005, il concorso per ricercatore che la Migliardo non ha superato… La commissione nulla eccepì sui titoli, ma stroncò Migliardo alle prove scritte con giudizi espliciti…”scarso”, “lacunoso” etc. etc.
    Ammesso che l’altro candidato fosse blindato e dovesse vincere quel concorso, cosa plausibile nell’università Italiana, mi sarei aspettato dei giudizi più soft nei confronti di una candidata meritevole…Se non altro perchè quello è un verbale ufficiale, i temi svolti rimangono agli atti e se la Migliardo avesse fatto ricorso (cosa che non fece), i commissari avrebbero passato un brutto quarto d’ora se non fossero risultati corrispondenti al vero i giudizi emessi sulle prove scritte. Si parla addirittura di errori di analisi dimensionale, che in fisica è un’errore da matita blu e riguarda l’abc: ‘le dimensioni di alcune grandezze sembrano non rispettare il principio di omogeneità’: equivale a sommare patate e cipolle, non so se mi spiego. Vorrei sapere, se non fosse vero, con quale coraggio i commissari l’ avrebbero scritto.
    ***
    Sarebbe interessante disporre di tutto il materiale. Non avendolo, ho usato i criteri standard e pubblici sui quali di solito ci si basa per misurare l’idoneità a far ricerca, voti a tesi di laurea e dottorato, pubblicazioni, collaborazioni con quali lab, più borse, premi e diffusione fra i ricercatori in biofisica del metodo presentato al dottorato.
    Siccome – come tutti i giornalisti che si occupano di ricerca – ricevo anch’io ogni anno decine e decine di denunce private di concorsi pre-organizzati, tendo a considerare molto alto il coraggio delle commissioni. Un mio pregiudizio, sicuramente, basato sull’informazione che mi arriva (e non solo dai bocciati). Idem per le possibilità di far ricorso.
    l’oca s.

  12. No io non sono figlia di nessuno mi padre è un’operaio in pensione

  13. @joe di maggio: cerca in ISI web of knowledge, chiave di ricerca threalose e messina troverai articoli con un nome SEMPRE RICORRENTE (che non é Magazu’) SENZA (e prima) della Migliardo. Non do in esplicito il nome perché trascinerei in ballo una persona che non ho contattato allo scopo. Tuttavia non mancherà a te fare il classico “2+2=…”
    Il problema, ad ogni modo, è costituito dall’articolo pubblicato dal sole24ore nel quale, incredibilmente, viene accostata la vicenda della Migliardo nientedimeno che all’omicidio di Matteo Bottari. Roba da sbellicarsi dalle risate se non fosse per la tragedia (del Prof Bottari, ovviamente) che ha coinvolto tutta una città. Purtroppo chi é siciliano capisce al volo i messaggi, ed in questo caso è stata messa in piedi una campagna di pressione mediatica al temine della quale il messaggio, paramafioso, ad un prossimo concorso e a prossimi commissari, suona così “se non mi valutate positivamente, equivele al fatto che siete assassini mafiosi” Il che rende alza il livello dello scontro costringendo il rettore ad intervenire.
    Ora, se è vero che i processi non si fanno in piazza, ma nei tribunali, non possiamo accettare l’idea che i concorsi universitari si celebrino sulla stampa! Strumentalizzando addirittura l’omicidio (ancora impunito) di un uomo per le proprie (misere) vicende personali e di carriera.
    Giulio
    ***
    L’articoletto sul Sole diceva proprio che a Messina succedono fatti così gravi che non sarebbe stato il caso di tornare su un concorso (che fra i fisici della materia aveva destato sorpresa per la differenza tra i meriti pubblici del canditato pre-scelto e quelli pubblici della bocciata), se non per l’attualità: il premio L’Oréal Unesco accompagnato da più fanfara del solito (decimo anniversario, carta d’impegni ecc) dato da una giuria molto qualificata per giudicare il contributo dei suoi lavori alla biofisica. Confermava giudizi precedenti e non quello dato dalla commissione del concorso. Da qui è partita la “campagna mediatica”. Questo, lo scrivevo io e non F. Migliardo, la quale vuol restare a Messina dopo un assassinio, una gambizzazione e altri reati. Al suo posto sarei scappata da un bel po’ e non ci tornerei finché restano impuniti.
    Non crede di essere un po’ ingenuo? Anche a Messina, svelare una malefatta è il modo più efficace per rendersi invisi a quelli che hanno il potere di impedire malefatte e non lo fanno. Tuttavia, ci sono potenti che le tollerano meno e l’anno scorso hanno dato a F. Migliardo il premio dell’università al ricercatore/trice più produttivo/a.
    A proposito di Salvatore Magazù cf. la mia risposta al primo commento
    l’oca s.

  14. Per inciso, è attualmente aperto a Messina il bando per ricercatore classe FIS07, ossia fisica applicata, biofisica, etc. etc.

  15. Tengo a precisare che ho solo riportato quanto ho trovato in mateira di pubblicazioni, “ispirato” dai commenti di Francesca Maisano.
    Quanto trovato se proprio volete la mia opinione mette un po’ in dubbio il perche’ di tutti quei premi. Ma per saperne di piu’ sara’ meglio aspettare il rientro in linea di Sylvie.
    A proposito: il GR di Radio24 ha intervistato oggi alle 19 la Migliardo.

  16. Non volevo, mi ero limitato, ma sono stato tirato per i capelli, e rispondo.
    A proposito di nepotismo, la Signora Coyaud mi contraddice scrivendo:
    ” Non mi risulta che il padre di Federica sia mai intervenuto nella faccenda nè l’abbia aiutata in alcun modo prima e dopo.”
    Scusi, signora: o Lei é stata indotta in errore (le hanno fatto lo sgambetto), o non ha controllato le informazioni o deliberatamente le ha ignorate. A titolo di esempio le riporto solo alcune delle pubblicazioni della Migliardo in cui è coautore il padre (Migliardo P.) la lista completa, se lo vorrà fare, é consultabile e pubblica all’indirizzo
    http://catalogoweb.unime.it/cerca_prodotto.php?cf=MGLFRC75C70F158D
    E quindi non risponde al vero che i due, come da Lei affermato, lavorino in “in un settore completamente diverso”. Così come, la lista sotto riportata dimostra che il padre è intervenuto, eccome.
    Costruendo il curriculum della figlia, da subito. Addirittura pubblicando, a pochi mesi dalla laurea della Migliardo, articoli su articoli di Struttura della Materia. Peccato che la Migliardo si fosse laureata con una tesi in Fisica Nucleare! Mooolto strano, Le pare?
    Ecco servito il nepotismo, cara, simpatica ed ingenua Signora Coyaud: il figlio di nessuno si spacca il sedere per fare da mangiare, “i figli di…” trovano la minestra bella e pronta, il Papà cuoco ha trentanni di esperienza, che problema c’é? Le sembra par condicio questa? A me no!
    E Lei dottoressa Migliardo, osa presentarsi come una vittima? Lei, proprio Lei che al contrario dei pulcini, quelli autentici, che vengono spinti fuori dal nido per volare, Lei si é acquattata sotto le ali comode e protettive del papà, sicura di sorpassare la fila, disprezzando chi in fila c’era già e stava sudando, lavorando, sperando in una Italia migliore. Lei, come le signorine viziate che non sopportano il giocattolo rotto, osa accostare la sua vicenda ai morti assassinati!
    Ma quale inenarrabile arroganza può giustificare tutto questo? La certezza della impunità? Ventanni fa, forse. Adesso le carte sono a disposizione di tutti. Il Re é nudo.
    Per favore, non provocate oltre!
    _________________
    MAGAZU’ S.; BRANCA C; FARAONE A;MAISANO G.; MIGLIARDO F.; MIGLIARDO P.; VILLARI V; MIDDENDORF HD; (2000). Neutron spectroscopy of hydrated disaccharides: Trehalose vs. sucrose. JOURNAL DE PHYSIQUE IV.Vol. 10 pp. 333-336 ISSN: 1155-4339 ISI:000088092500069
    ID: 1593075 Articolo su rivista ISI con referee di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 22-JUN-05 da MIGLIARDO Federica
    MAGAZU’ S.; BRANCA C; FARAONE A;MIGLIARDO F.; MIGLIARDO P.; VILLARI V; (2000). Vibrational dynamics of water molecules confined within trehalose H-bond imposed networks: A Raman response. JOURNAL DE PHYSIQUE IV.Vol. 10 pp. 329-332 ISSN: 1155-4339 ISI:000088092500068
    ID: 1593076 Articolo su rivista ISI con referee di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 22-JUN-05 da MIGLIARDO Federica
    PONTERIO R; BUEMI A; MAISANO G.; MAJOLINO D; MIGLIARDO F; (2000). Beta- Ray technique applied to the study and reproduction of ancient watermarks. In A. MESSINA. NUCLEAR AND CONDENSED MATTER PHYSICS.Vol. 513 pp. 389-392
    ID: 1595431 Articolo su libro di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 29-JUN-05 da MAISANO Giacomo
    C. BRANCA;A. FARAONE;S. MAGAZU’;G. MAISANO;MIGLIARDO F.; P. MIGLIARDO;M. TELLING; V. VILLARI; (2000). “Diffusive Dynamics in Disaccharides Aqueous Solutions by QENS”. Hercules X Euroconference
    ID: 1593090 Proceeding – Atti di Congressi di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 22-JUN-05 da MIGLIARDO Federica
    C. BRANCA;A. FARAONE;S. MAGAZU’;G. MAISANO;MIGLIARDO F.; P. MIGLIARDO;V. VILLARI; (2000). “Is PEO Able to Self-Aggregate in water? A Spectroscopic Definitive Response”. Hercules X Euroconference
    ID: 1593091 Proceeding – Atti di Congressi di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 22-JUN-05 da MIGLIARDO Federica
    C. BRANCA;A. FARAONE;S. MAGAZ; G. MAISANO;MIGLIARDO F.; P. MIGLIARDO;V. VILLARI; (2000). “On the Cryoprotective Nature of Disaccharides: an Inelastic Light and Neutron Scattering Response”. Hercules X Euroconference
    ID: 1593083 Proceeding – Atti di Congressi di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 22-JUN-05 da MIGLIARDO Federica
    BRANCA C;FARAONE A;MAGAZU’ S.; MIGLIARDO F;MIGLIARDO P;TELLING M; VILLARI V; (2000). Diffusive Dynamics in Disaccharides Aqueous Solutions by QENS. Hercules X Euroconference
    ID: 1593290 Proceeding – Atti di Congressi di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 21-JUN-05 da MAGAZU’ Salvatore
    BRANCA C;FARAONE A;MAGAZU’ S.; MIGLIARDO F;MIGLIARDO P;VILLARI V; (2000). Is PEO Able to Self-Aggregate in water? A Spectroscopic Definitive Response. Hercules X Euroconference
    ID: 1593291 Proceeding – Atti di Congressi di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 21-JUN-05 da MAGAZU’ Salvatore
    C. BRANCA;MAGAZU’ S.; G. MAISANO;F. MIGLIARDO;P.MIGLIARDO;G. ROMEO;E. VOROBIEVA; (2000). “Hydration Properties of Disaccharide Aqueous Solutions”. IV CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETA ITALIANA DEI CRISTALLI LIQUIDI 24-26 MAGGIO -SICL2000 – REGGIO CALABRIA.
    ID: 1593326 Altro di rilevanza nazionale
    Conferita al catalogo il 21-JUN-05 da MAGAZU’ Salvatore
    C. BRANCA;MAGAZU’ S.; F. MIGLIARDO;P.MIGLIARDO;(2000). “On the Cryoprotective role of Disaccharides: Spectroscopic Investigations”. XX INTERNATIONAL CARBOHYDRATE SYMPOSIUM HAMBURG (GERMANY) http://ICS2000.UNI-HAMBURG.DE/ICSFINPROG.PDF.
    ID: 1593324 Altro di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 21-JUN-05 da MAGAZU’ Salvatore
    C. BRANCA;MAGAZU’ S; MAISANO G.; F. MIGLIARDO;P.MIGLIARDO;G. ROMEO;B. VERTESSY; (2000). Conformational Studies of Poly(Ethylene Oxide) in Crystalline, Molten and Solution Phase. IV CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETA ITALIANA DEI CRISTALLI LIQUIDI 24-26 MAGGIO SICL2000, REGGIO CALABRIA. (COMUNICAZIONE A CONGRESSO)
    ID: 1595398 Altro di rilevanza internazionale
    Conferita al catalogo il 29-JUN-05 da MAISANO Giacomo
    BRANCA C.; A. FARAONE; S. MAGAZU’; G. MAISANO; F. MIGLIARDO; P. MIGLIARDO; V. VILLARI; (1999). Structural and Dynamical Properties of Trehalose-Water Solutions: Anomalous Behaviour and Molecular Models. RECENT RESEARCH DEVELOPMENTS IN PHYSICAL CHEMISTRY.Vol. 3 pp. 361-371
    ****
    Ha proprio ragione: mi ero completamente dimenticata le pubblicazioni di F. e P. Migliardo (le comunicazioni ai congressi, tendo a scartarle a priori). Sul mancato aiuto prima e dopo mi riferivo ai concorsi. Nel primo le pubblicazioni di Federica M., incluse quelle con il padre, erano state giudicate insufficienti rispetto a quelle del candidato prescelto e lei si è ritirata. Se il padre è un grande barone, come mai quel giudizio? Il secondo concorso è quello il cui esito ha sorpreso i fisici affiliati all’Istituto nazionale di fisica della materia da cui ho avuto la notizia nel 2005. Ne consegue la stessa domanda di prima: come mai ecc.?
    Perché è strano che Federica M. si sia laureata in fisica nucleare e fatto il dottorato in fisica della materia, faccia ricerca in biofisica? Sta proprio lì la cosa interessante del metodo per cui la premiano: ha applicato proprio lo scattering dei neutroni (fisica nucleare) alla biologia cellulare Strano invece che mi sia scordata di suo padre – oddìo, con l’età non à che la mia memoria migliori! – e meno male lei (Giulio) me lo fa notare. Forse perché non l’ho mai visto alle premiazioni, nemmeno a questa – solo la madre e/o Salvatore Magazù.
    Su chi ha denunciato che cosa, ripeto: Federica M. non ha chiamato la stampa, ha risposto alle domande che le sono state fatte.
    Giulio, pensa davvero che subire un sopruso e tacere renda l’Italia migliore? O più praticamente, pensa che agli studenti e all’università di Messina, convenga avere nel lab di biofisica qualcuno che porta molte pubblicazioni, collaborazioni all’estero (e soldi) o qualcuno che ne porta poche?
    l’oca s.

  17. Non volevo, mi ero limitato, ma sono stato tirato per i capelli, e rispondo.
    A proposito di nepotismo, la Signora Coyaud mi contraddice scrivendo:
    ” Non mi risulta che il padre di Federica sia mai intervenuto nella faccenda nè l’abbia aiutata in alcun modo prima e dopo.”
    Scusi, signora: o Lei é stata indotta in errore (le hanno fatto lo sgambetto), o non ha controllato le informazioni o deliberatamente le ha ignorate. A titolo di esempio le riporto solo alcune delle pubblicazioni della Migliardo in cui è coautore il padre (Migliardo P.) la lista completa, se lo vorrà fare, é consultabile e pubblica all’indirizzo
    http://catalogoweb.unime.it/cerca_prodotto.php?cf=MGLFRC75C70F158D
    E quindi non risponde al vero che i due, come da Lei affermato, lavorino in “in un settore completamente diverso”. Così come, la lista sotto riportata dimostra che il padre è intervenuto, eccome.
    Costruendo il curriculum della figlia, da subito. Addirittura pubblicando, a pochi mesi dalla laurea della Migliardo, articoli su articoli di Struttura della Materia. Peccato che la Migliardo si fosse laureata con una tesi in Fisica Nucleare! Mooolto strano, Le pare?
    Ecco servito il nepotismo, cara, simpatica ed ingenua Signora Coyaud: il figlio di nessuno si spacca il sedere per fare da mangiare, “i figli di…” trovano la minestra bella e pronta, il Papà cuoco ha trentanni di esperienza, che problema c’é? Le sembra par condicio questa? A me no!
    E Lei dottoressa Migliardo, osa presentarsi come una vittima? Lei, proprio Lei che al contrario dei pulcini, quelli autentici, che vengono spinti fuori dal nido per volare, Lei si é acquattata sotto le ali comode e protettive del papà, sicura di sorpassare la fila, disprezzando chi in fila c’era già e stava sudando, lavorando, sperando in una Italia migliore. Lei, come le signorine viziate che non sopportano il giocattolo rotto, osa accostare la sua vicenda ai morti assassinati!
    Ma quale inenarrabile arroganza può giustificare tutto questo? La certezza della impunità? Ventanni fa, forse. Adesso le carte sono a disposizione di tutti. Il Re é nudo.
    Per favore, non provocate oltre!
    _________________
    MAGAZU’ S.; BRANCA C; FARAONE A;MAISANO G.; MIGLIARDO F.; MIGLIARDO P.; VILLARI V; MIDDENDORF HD; (2000). Neutron spectroscopy of hydrated disaccharides: Trehalose vs. sucrose. JOURNAL DE PHYSIQUE IV.Vol. 10 pp. 333-336 ISSN: 1155-4339 ISI:000088092500069
    C. BRANCA;A. FARAONE;S. MAGAZU’;G. MAISANO;MIGLIARDO F.; P. MIGLIARDO;M. TELLING; V. VILLARI; (2000). “Diffusive Dynamics in Disaccharides Aqueous Solutions by QENS”. Hercules X Euroconference
    BRANCA C;FARAONE A;MAGAZU’ S.; MIGLIARDO F;MIGLIARDO P;TELLING M; VILLARI V; (2000). Diffusive Dynamics in Disaccharides Aqueous Solutions by QENS. Hercules X Euroconference
    C. BRANCA;MAGAZU’ S.; F. MIGLIARDO;P.MIGLIARDO;(2000). “On the Cryoprotective role of Disaccharides: Spectroscopic Investigations”. XX INTERNATIONAL CARBOHYDRATE SYMPOSIUM HAMBURG (GERMANY) http://ICS2000.UNI-HAMBURG.DE/ICSFINPROG.PDF.
    C. BRANCA;MAGAZU’ S; MAISANO G.; F. MIGLIARDO;P.MIGLIARDO;G. ROMEO;B. VERTESSY; (2000). Conformational Studies of Poly(Ethylene Oxide) in Crystalline, Molten and Solution Phase. IV CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETA ITALIANA DEI CRISTALLI LIQUIDI 24-26 MAGGIO SICL2000, REGGIO CALABRIA. (COMUNICAZIONE A CONGRESSO)
    BRANCA C.; A. FARAONE; S. MAGAZU’; G. MAISANO; F. MIGLIARDO; P. MIGLIARDO; V. VILLARI; (1999). Structural and Dynamical Properties of Trehalose-Water Solutions: Anomalous Behaviour and Molecular Models. RECENT RESEARCH DEVELOPMENTS IN PHYSICAL CHEMISTRY.Vol. 3 pp. 361-371
    ***
    questo che è meno completo, posso toglierlo?
    l’oca s

  18. Alla redazione: che fine ha fatto il post di commento mandato stanotte?
    ***
    non lo so, la redazione forse sono io e mi son potuta collegare solo ora. Casomai se non lo vede comparire, lo rimanda?
    l’oca s.

  19. Effettivamente i dati con i quali giulio pizzella sono abbastanza convincenti, per cui mi piacerebbe sapere se c’è un’altra versione dei fatti o se effettivamente il successo delle dott.ssa Migliardo è un little dirty secret. (All’inizio di questa discussione pensavo si cercasse di screditarla, adesso sono molto molto + dubbioso, please oca, help me..)
    ***
    Migliardo padre, l’avevo totalmente rimosso – speriamo che non s’offenda anche lui. per il resto vedi le risposte agli altri, per fav.
    Nella lettera della prof. V. – membro della commissione del secondo concorso, quello in cui Federica M. è stata bocciata – che citavo in agosto, c’era una frase interessante. Diceva che non basta partecipare a ricerche di successo per essere capace di far ricerca.
    Dall’altra parte c’è:
    – il capo del suo lab a Messina (S. Magazù, vedo che tutti concordano sul fatto che sia molto bravo ma non dicono che è stato lui a mandare i lavori di Federica M. alle borse Curie e l’Oréal Italia per fare 2 esempi, mica ci si autocandida…)
    – i giurati dell’EuroWin e L’Oréal-Unesco tutti stranieri e senza rapporti con Messina;
    – all’univ. di Oxford i biofisici che avevano deciso di usare il metodo dello scattering dei neutroni e 4 mesi fa chiamano un esperto a tenere 2 settimane di seminario per insegnare loro come si usa, e l’esperto, ma che stranezza vero, era Federica M. che quel metodo ha messo a punto;
    – l’internazionale dei biofisici che organizza un workshop sullo scattering dei neutroni e nomina segretaria scientifica Fed. M.;
    – nel VI programma quadro della Comm. Europea, il comitato per la valutazione assegna la co-responsabilità del progetto per l’anti TB e assegna 200,000 euro – che per un lab di biofisica è una bella cifra, fa il conto di quanti dottorandi ci stan dentro – sempre a Federica M…
    Andrea, non fidarti di me, non sono un’esperta e per femminismo, o pressapochismo o perché immagino quanto sia dura da mandare giù un’ingiustizia quando sei giovane e sai – te lo ripetono ogni volta che metti il naso fuori da Messina – di aver consegnato ai colleghi uno strumento nuovo insieme alle istruzioni per l’uso. Grazie anche al prof. Magazù, certo, ma era la tua tesi di dottorato, il tuo lavoro da post-doc e sua la supervisione.
    Tutti, a Messina, in Francia, Germania, Gran Bretagna hanno in mano gli stessi articoli scientifici, i nomi delle stesse persone cui chiedere informazioni negli altri paesi su Fed. M., ma i giudizi sono opposti. Ne deduci che:
    a) gli stranieri succitati, oltre a ignorare i retroscena delle famiglie di Messina e dintorni, sono talmente rincitrulliti che non hanno visto il dirty little secret?
    b) la famiglia Migliardo è così potente da comprarne l’omertà, ma non al punto di organizzare un concorso in casa?
    c) oppure dove le regole sono chiare e le decisioni trasparenti, il lavoro di Fed. M. è stato valutato con maggiore imparzialità?
    Vedi tu.
    L’oca s.

  20. Federica tieni duro e dai risposte sul “campo” a questo simpatico Giulio alias Enrico indignato!
    Il buon Giulio conosce bene la situazione di tuo padre, ma si diletta a scrivere commenti in giro per i blog celandosi dietro pseudonimi differenti. Per lui/lei(!) è facile accusare vigliaccamente nell’anonimato.
    ***
    Valentina, spero proprio che Federica sia a Lille a insegnare il suo metodo ai francesi, o a Messina a fare esperimenti! O da qualche parte a fare le cose che le piacciono, invece di seguire la baraonda.
    l’oca sylvie

  21. Avrei alcuni commenti sull’articolo su Federica Migliardo di Syilvie Coyaud apparso sul Sole24ore.
    Ritengo che l’articolo contenga informazioni profondamente errate.
    i) Non è vero che il candidato prescelto avesse un decimo delle pubblicazioni della Migliardo, se per pubblicazione scientifica si intende un lavoro apparso su una rivista scientifica certificata ISI Web of Science come da standard internazionale.
    Tale certificazione non è estesa agli atti di congresso. E’ risaputo che tali atti spesso ricevono un review blando e descrivono comunicazioni che spesso sono duplicazione (o anche moltiplicazione) di lavori effettivamente pubblicati.
    Fino al 2005 (anno deldel concorso) il candidato preselto aveva 30 pubblicazioni scientifiche, mentre la Dott.ssa Migliardo 48.
    ii) Anche adesso La Dott.ssa Migliardo risulta avere 60 pubblicazioni e non 100 come erroneamente riportato.
    iii) Le pubblicazioni non sono tutte uguali, in genere il peso di una pubblicazione in un curriculum dipende dal fattore di impatto della rivista, dal numero di autori e dal numero di citazioni. Esiste un indice detto “h-index” che valuta l’impatto della ricerca di uno scienziato. Naturalmente questo indice, come tutti gli indicatori di questo tipo, va preso “cum grano salis”, ma fornisce delle informazioni utili e nelle migliori Università straniere viene utilizzato per valutare i curricula dei candidati nelle procedure di valutazione. Bene, l’h-index del vincitore del concorso per i lavori fino al 2005 è pari a 10 mentre quello del “Genio” soltanto 6.
    In molte Università straniere di prestigio, dove le procedure di valutazione sono più snelle questa differenza sarebbe stata sufficiente per includere un candidato ed escludere l’altro nella short-list da cui scegliere il vincitore.
    iv) Forse alla Sig.ra Coyaud è sfuggito anche che la Dott.ssa Migliardo ha svolto la sua attività di ricerca all’interno del gruppo di ricerca fondato dal padre e diretto da un allievo del padre. Appare paradossale che l’Università di Messina venga attaccata così duramente proprio nel momento in cui seleziona un valente ricercatore con un elevato h-index formatosi in un piccolo gruppo di ricerca alla cui crescita ha contribuito notevolmente, al posto della figlia di uno stimatissimo collega.
    v) La Sig.ra Coyad forse non conosce le procedure di valutazione comparativa delle Università italiane. La valutazione per un posto da ricercatore prevede fra l’altro lo svolgimento di due elaborati scritti che rimangono agli atti. I verbali con i giudizi motivati dei singoli componeni della commissione sono pubblici. Verba volant scripta manent. E’ improbabile che una commissione pur scorretta si esponga a gravi rischi giudicando negativamente un elaborato di buon livello svolto su una prova sperimentale . Piuttosto darà un giudizio obiettivo all’elaborato tecnico riservando il giudizio negativo alla prova orale . Se al contrario i componenti tutti esprimono un giudizio negativo su un elaborato scritto significa che molto probabilmente lo scritto non è andato bene. Naturalmente può capitare anche ai più bravi per i motivi più svariati di sbagliare una prova, ma questo pregiudica l’esito del concorso che piaccia o meno e la commissione non può che prenderne atto.
    Infine vorrei far notare la grave caduta di stile nel voler accostare tale vicenda a ben più gravi e tristi eventi. A tal proposito, vorrei ricordare alla Sig.ra Coyad che il fatto che un docente dell’Ateneo messinese anni addietro sia stato assassinato, magari può significare che pur vivendo in un contesto molto difficile, ci sono docenti che coraggiosamente non si piegano alla criminalità organizzata. Mi meraviglia che un quotidiano che ritengo tra i migliori possa pubblicare tali considerazioni!
    Mi farebbe piacere che la Sig.ra Coyaud, da divulgatice di Scienza, come tutti coloro che credono nel metodo scientifico si piegasse all’evidenza dei FATTI ammettendo di aver fornito una versione distorta della vicenda.
    ***
    Posso solo rimandare a quello che ho risposto agli altri commenti. Sul Sole ho scritto 100 pubblicazioni – credo, il testo non ce l’ho qui – perché era il numero dato nella motivazione del premio, cioè quello della notizia. Invece ha ragione su “un decimo”, dovevo scrivere – come facevo qui l’anno scorso – “una frazione”. Forse si arriva a un decimo – non ne sono sicura, se ho tempo quando rientro a casa, rifaccio i conti – calcolando dalle pubblicazioni l'”enabling capacity”, la padronanza del metodo nuovo che ha consentito ad altri – primi e ultimi nelle firme – di progettare e svolgere i loro esperimenti. Tra l’altro il valore dipende dalle esigenze di un lab: più alto se servono collaborazioni (e finanziamenti) internazionali. In Italia di solito vale molto – rispetto a Francia, Germania e Gran Bretagna, per dire – perché i finanziamenti locali sono scarsi.
    A Messina sono abbondanti e ho sbagliato?
    Pensa che con F. Migliardo non abbia contribuito allo sviluppo della biofisica? Perchè? Il suo neutron scattering le risulta poco utile? Mi piacerebbe capirlo, magari è così ma in questi ultimi anni ho avuto un’impressione diversa.
    l’oca s.

  22. PATETICA E RIDICOLA DIFESA DEL VERMINAIO.
    In riferimento al titolo desidero sottolineare come oramai le GESTA dell’Univesrità di messina abbiano varcato i confini nazionali ed hanno raggiunto una dimnensione MONDIALE…ecco appunto…MESSINA PUò VANTARE DI ESSERE LA PEGGIORE UNIVERSITA’ DEL MONDO con un rettore IMPROBABILE NEUROCHIRURGO da cui nessuno osa farsi mettere le mani addosso..UN RETTORE SOSPESO PER AVER ESERCITATO PRESSIONI SU UN COMPONENTE UNA COMMISSSIONE DI ESAMI(PAROLE TESTUALI DEL PUBBLICO MINISTERO)PER RISERVARE IL PRIMO POSTO AL FIGLIO DI UN COLLEGA(AMICO DEGLI AMICI)…VERGOGNA..QUESTA E’ LA BANDIERA DI QUESTA UNIVERSITA’..E’ INUTILE CHE LA FONDAZIONE “PANINI PULEO” SFORNI PREMI PER I FIGLI DEGLI AMICI…L’UNIVERSITA’, COSì COME LA CITTA’, E’ ULTIMA FRA LE ULTIME
    ***
    Del mondo, be’ adessso, non ci allarghiamo troppo!
    l’oca s.

  23. E’ un peccato che non si possano discutere queste cose in maniera “tranquilla”. Chissa’ perche’. Comunque ecco alcune considerazioni sulla base del “catalogo” dell’universita’ di messina, linkato sopra
    (a) Ci sono 118 pubblicazioni con “F Migliardo”
    (b) Coprono il periodo 1999-2005
    (c) Le prime 9 sono tutte con “P Migliardo”
    (d) L’ultimo articolo con “P Migliardo” e’ del 2003
    (e) “F Migliardo” e’ primo autore 8 volte in tutto, dal 2001 al 2005
    (f) “F Migliardo” e’ ultimo autore 20 volte in tutto
    Domande
    (1) Perche’ PUBMED mostra solo 12 pubblicazioni? Non dovrebbe essere un problema di “argomento”…c’e’ il mio articolo sull’esplorazione lunare, figuriamoci
    (2) Si e’ interrotta, l’attivita’ scientifica della Migliardo, dopo il 2005?
    A questo possiamo rispondere di no, come mostra Google Scholar, su cui pero’ ci sono 108 articoli e presentazioni a congressi, alcuni ripetuti
    http://scholar.google.co.uk/scholar?q=author:f-migliardo&num=100&hl=en&lr=&output=search&start=100&sa=N
    E-pubs riporta 37 articoli
    http://epubs.cclrc.ac.uk/search?st=&q=f%20migliardo&mpp=25&so=yd&f=1
    =========
    L’impressione generale e’ di una eccessiva subordinazione a Branca e Magazu’, onnipresenti come primi autori.
    ****
    questo era rimasto “moderato”, pardon – dalle pubblicazioni post 2005, la subordinazione c’è meno o sbaglio?
    l’oca s.

  24. BRAVO BRUNO, BEL QUALUNQUISMO IL TUO!!! Rispecchia proprio l’essenza dell’ignoranza e dell’incompetenza. Non voglio difendere ne’ la citta’ ne’ tantomeno l’universita’ ma quello che scrivi (pur avendo un fondo di verita’) proprio non ci azzecca niente con la discussione. Per favore, scrivi cose sensate o astieniti del tutto, grazie!

  25. Caspita speriamo che la sintassi traballante dell’ocas nella replica alle ultime lettere perfettamente documentate sia sintomo che qualcosa si sta incrinando nella monolitica difesa del “genio” da parte della nostra volenterosa giornalista.
    RIASSUMIAMO:
    Vi sono le affermazioni circonstanziate e quantificabili sull’importanza di valutare correttamente le pubblicazioni (senno’ si finisce che si citano anche le lettere a “qui paperino quack”) relative all’h-factor e all’impact factor (che continua ad essere in rapporto 1 a 3 fra genio e vincitore del concorso).
    Ancora, e’ stato detto (e si puo’ facilmente verificare grazie ai cataloghi online) che esistevano almeno 5 lavori sull’applicazione della tecnica d’indagine al trialosio a cura dello stesso gruppo di ricerca prima che la Migliardo ne entrasse a farne parte, poi c’e il problema della crescita artificiale del genio stesso sotto l’ala protettiva del padre.
    Infine l’osservazione piu’ seria: posso capire che in tempi di tuttologhi, operai presidenti e presidenti imprenditori tutti sanno di tutto, ma semplicemente accade che una persona esperta in un campo, mettiamo nei meccanismi di bioprotezione del trialosio, non e’ detto che sia in grado di affrontare una prova scritta/sperimentale mettiamo sull’effetto fotoelettrico, come risulta dagli atti, quindi prende cantonate tali da far dubitare alla commissione, malgrado un buon curriculum iniziale che il genio possa far ricerca in quel determinato settore scientifico. Un po’ come se una volenterosa giornalista scientifica si inventasse il mestiere di valutatore di genialita’ ricopiando i comunicati piuttosto che verificarli scrupolosamente, specie prima di immergersi in una serie di affermazioni gratuite e lesive. Insomma, fatevi avanti, siamo tutti un po’ geni in definitiva, questo e’ il messaggio, come ai tempi di Leonardo! Pippo, Franco, Giulio, Francesca, xyz, Enrico, Cip e Ciop, Valentina, Bruno venite, venite tutti a fare un concorso a Messina, che’ se magari trovate che il vostro apparecchietto si muove tranquillamente a sei volte la velocita’ della luce c’e’ qui l’ocas a dire che siete senza ombra di dubbio dei geni incompresi in una universita’ fuorilegge! Pero’ portate le lettere che avete scritto ai fidanzatini, senno’ come contiamo le pubblicazioni?
    E come risponde l’ocas? Ignorando i problemi parentali, anzi, facendosi spudoratamente gioco dei lettori >. Poi parlando ancora di pubblicazioni un tot al chilo, non piu’ un decimo ma frazioni, fra poco ci dira’ che la carta delle pubblicazioni del genio e’ sempre patinata e mica cartaccia come quella del concorrente. Il resto e’ tutto da ridere, l'”enabling capacity” e per fortuna che la mette fra virgolette, e che cosa e? Dovrebbe consigliare al Mussi di metterla fra i titoli di valutazione, cosi capiamo di che si tratta. La padronanza del metodo nuovo, altro dato fondamentale e verificabile, capirai, ma questo ce l’ha anche mia nonna, quando ha cominciato ad usare il telecomando. Ancora non ho capito la frase sul valore che dipende dalle esigenze di un lab, ma sono sicuro che nel prossimo post la giornalista ci mettera’ a disposizione una brillante formula per valutare oggettivamente il merito di quanto afferma.
    Insomma nessuno dubita delle capacita’ della Migliardo nel suo campo, o quantomeno non e’ l’argomento principale in questa conversazione. Tutto quello che vi ruota intorno invece e’ ben piu’ grave e lesivo della dignita’ di chi lavora con costanza, di chi fa ricerca in modo serio e cita dati in modo oggettivo, di chi in defiitiva non ingrossa le fila dei cervelli in fuga e compie il suo dovere anche in situazioni “di frontiera” dal punto di vista della legalita’ come spesso capita a Messina. E fa bene ad augurare la Coyaud che la Migliardo sia a lavorare tranquilla lontano dalla baraonda, non bastava una novella pandora, ce ne sono due ipervitaminizzate!
    ***
    In italiano la mia sintassi traballa da sempre per tardo apprendimento, e di più se sono fuori fuso e all’estero, chiedo scusa. E’ soddisfatto della sua?
    Avevo rimosso Migliardo padre, le – ma quanti pseudonimi usa? – e gli richiedo scusa. Al dipartimento di fisica sarebbe stato il primo caso di parentela? Questo darebbe più fastidio? Perché? Se i suoi articoli insieme alla figlia sono stati insufficienti per il primo concorso (da cui s’è ritirata) e la sua influenza pure, non si tratta di nepotismo; quali sono i problemi parentali se la figlia lavora nel lab diretto da un altro?
    “Enabling capacity”: termine tecnico mutuato da? informatica? in tanti campi, tra cui la valutazione accademica. A Cornell per es. si usa pure “disabling capacity” per i combina-guai. Tradotto: uno dà un contributo essenziale (enabling) a un esperimento, dall’ordine delle firme non appare, ma dall’insieme delle sue pubblicazioni sì. Oggi appare anche se sono poche, ma in riviste tipo Nature dove – coincidentially – è stato criticato il reclutamento in base ai factors.
    Le variabili: era una banalità, sono il motivo per cui esistono i sistemi di selezione. Se contassero i factors tali e quali, basterebbe la calcolatrice.
    Per il neutron scattering in biologia, lei dice che i lavori di Federica M. non fanno differenza, la motivazione dei riconoscimenti che riceve dice il contrario. Nel 2005 una commissione imputa a Federica M. errori madornali per cui la giudica “inidonea a far ricerca”, subito dopo la giudicano idonea tanti altri (per un elenco, cf. la mia risposta ad Andrea). Sbaglio spesso, magari proprio in questo caso, ma non mi sono inventata il loro giudizio. Dove sbagliano?
    l’oca s.
    Certo che a Messina lavorano, nonostante tutto, fisici bravissimi. Significa che a fisica i concorsi vanno considerati equi a priori? Mi piacerebbe crederlo, ma in tutta Italia ho sentito baroni dire tranquillamente a un/a cronista a proposito di un fisico più giovane: “X? L’ho fatto passare io”. Sarà una coincidenza, ma non era mai una baronessa.
    l’oca s.

  26. Alcune note in merito alla sua replica al mio commento:
    >Sul Sole >ho scritto 100 pubblicazioni – credo, il testo non ce l’ho qui – >perché era il numero dato nella motivazione del premio, cioè quello della >notizia.
    Ribadisco le publicazioni secondo ISI WEB of Science sono 60 e non 100
    (attendo smentita).
    >Invece ha ragione su “un decimo”, dovevo scrivere – come facevo qui >l’anno scorso – “una frazione”. Forse si arriva a un decimo – non ne sono >sicura, se ho tempo quando rientro a casa, rifaccio i conti –
    Il conto glielo posso fare io: 30/48 fa 0.625 ovvero oltre sei volte il decimo da lei scritto! (spero per l’economia italiana che gli altri numeri sul Sole24 siano un po’ piu’ precisi).
    Le ricordo inoltre (ha ignorato questo piccolo dettaglio nella sua replica) che lei ha attaccato molto duramente l’ateneo Messinese
    per aver preferito il candidato con un h-index pari a UNA VOLTA E MEZZA
    quello della Dott.ssa Migliardo. Il che e’ inquietante anche volendo tralasciare il fatto che la Dott.ssa Migliardo ha sviluppato la sua ricerca nel gruppo del padre e del suo brllante e stimato allievo.
    Quindi abbia almeno il coraggio di ammettere che non è vero che chi ha vinto il concorso è molto meno qualificato!
    Ritengo senz’altro che l’Università italiana potrebbe reclutare meglio i suoi ricercatori ma le assicuro che in questo caso ha sbagliato mira di 180 gradi.
    Puo’ capitare (ai fisici capita spesso e abbiamo la consolazione che anche tipi come Einstein e Pauli ne presero qualcuna abbastanza grossa) di prendere una cantonata, lo ammetta e cerchi di riparare se lo ritiene giusto .
    >calcolando dalle pubblicazioni l’”enabling capacity”, la padronanza del >metodo nuovo che ha consentito ad altri – primi e ultimi nelle firme – di >progettare e svolgere i loro esperimenti. Tra l’altro il valore dipende dalle >esigenze di un lab: più alto se servono collaborazioni (e finanziamenti) >internazionali. In Italia di solito vale molto – rispetto a Francia, Germania e >Gran Bretagna, per dire – perché i finanziamenti locali sono scarsi.
    … mi scusi ma qui non sono in grado di seguirla!
    >Pensa che con F. Migliardo non abbia contribuito allo sviluppo della >biofisica? Perchè? Il suo neutron scattering le risulta poco utile? Mi >piacerebbe capirlo, magari è così ma in questi ultimi anni ho avuto >un’impressione diversa.
    Vorrei ricordarle (come già osservato in commenti precedenti e in un commento successivo al mio) che il gruppo del Prof. Migliardo e del suo brillante allievo si occupavano di neutron scattering e di trealosio già prima della discesa in campo della Dott.ssa Federica Migliardo.
    Vorrei infine che fosse chiaro che non ho nulla contro la Dott.ssa Migliardo e e le auguro di trovare presto una posizione a tempo indeterminato magari in un laboratorio tutto suo in modo che possa avere la soddisfazione di dimostrare le sue capacità. Ritengo anche che la Dott.ssa Migliardo abbia tutto il diritto (come qualunque candidato) di criticare l’esito di un concorso.
    Mi rattrista e mi offende invece la superficialità e la irragionevole violenza con cui viene attaccata ingiustamente la comunità dei fisici messinesi.
    Lei ha scritto (Messina prima puntata): “si vede che per essere assunti a Messina bisogna superare l’esame di mediocrità”.
    Forse lei non sa che, oltre al gruppo coordinato brillantemente dal Prof. Magazu’, a Messina ci sono ricercatori e gruppi di ricerca che hanno pubblicato negli ultimi anni lavori su riviste come Nature, Nature Physics, Science, Proceedings of the National Academy of Science.
    Ci sono ricercatori che hanno numerose pubblicazioni su riviste prestigiose e ad elevato fattore di impatto come Physical Review Letters, Applied Physics Letters, e prestigiose riviste di Astrofisica.
    Diversi ricercatori anche precari sono anche reviewers di tali riviste.
    Ci sono ricercatori che tengono svariate relazioni su invito in prestigiose conferenze internazionali.
    Quindi forse si sbaglia ancora quando dice che per essere assunti a Messina bisogna superare l’esame di mediocrità.
    Visto l’impatto mediatico di questo tipo di giornalismo, ed i gravi danni che puo’ produrre, le assicuro che faro’ in modo, per quanto mi sarà possibile, che i fatti semplici e circostanziati che le ho presentato in questi due commenti, diventino il piu’ possibile di dominio pubblico.
    ***
    La risposta in parte è quella al commento precedente. Ho sbagliato di sicuro parecchie cose, ma a 180°?
    Sul numero delle pubblicazioni non la smentisco affatto. Sul com. stampa L’Oréal-Unesco arrivato in redazione c’è scritto 100, se mando un pezzo con scritto 60, la redazione mi corregge l’errore. In un contesto di valutazione, temo che 100 articoli su riviste suscitino più che altro dubbi!
    L’esame “di mediocrità” non era riferito ai fisici ma ad altri casi di Messina poi diventati di dominio pubblico. Non ne vado fiera lo stesso e mi spiace di averla ferita. So un po’ dei suoi lavori e non può identificarsi – no, può ovviamente visto che lo fa – non deve, come può riguardarla? M’arrabbiavo con chi aveva dato del lavoro della Migliardo un giudizio che altri fisici della materia ritenevano ingiusto. I miei conti, da non esperta, coincidevano con i loro da esperti. Lei mi dice che il ricercatore assunto è di gran lunga più valido. Molto meglio così. Ma non perché a fisica vale la regola che la somma di impact e h factors – esclusi premi fellowships numero di pubblicazioni ruolo negli esperimenti etc – decide l’esito di un concorso, vero?
    A proposito del “decimo” sul Sole, le ridò ragione, era meglio frazione. Comunque parlavo dei due concorsi o dell’uno e mezzo, se preferisce.
    l’oca s.

  27. @salvatore ed a tutti.
    Il dialogo, per essere efficace deve avere almeno due interlocutori consenzienti e disposti, se leali, ad accettare la sconfitta.
    Non é questo il caso: la Signora Coyaud ha dato le carte sino al sette marzo: prima il suo blog non se lo filava nessuno (cfr). Probabilmente ciò ha generato in lei una sorta di delirio di onnipotenza posto che, a settembre 2007, riusciva a strapazzare un gran signora quale é Matilde Vicentini (apostrofandola con frasi al vetriolo “Ma Lei è una signora anziana e sarebbe stato impertinente…”) senza che ci fosse alcuna reazione, nessun contraccolpo.
    A proposito: “mi scusi, professoressa Vicentini, mi perdoni per non essere intervenuto in sua difesa, quando Lei difendeva il buon nome di un intero dipartimento. Perdoni la mia limitatezza, non avevo capito cosa si stava costruendo, quale mostruosità stesse gonfiando, quanta arroganza stesse per esplodere” Chiuso l’inciso.
    Poi si arriva al 7 Marzo e si scatena il finimondo. Questo fatto avrebbe dovuto far riflettere qualunque persona in normale stato cerebrale.
    E invece no.
    Stavolta arrivano, da subito, segnali di forte reazione, che l’oca s. non prende nel dovuto conto, magari avrà pensato ” …si sgonfia tutto in qualche ora ed io continuerò a dimostrare che Cristo é morto dal freddo…”
    Poi le osservazioni si fanno sempre più circostanziate, le voci diventano prove testuali, documenti ufficiali, numeri, rapporti, h index, nomi e cognomi, cataloghi di ateneo, links. Tutto verificabile da tutti. E lei che fa? Capisce che la posizione é diventata indifendibile? Ammette la sconfitta? Approfitta della “via di fuga” offertale dal sottoscritto “…é stata indotta in errore…”?
    No, balbetta quattro scuse (francamente offensive per la spavalderia con cui sono portate) raffazzonate a ciascun post e pensa di chiuderla li evitando di dare risposte con un minimo di credibilità anzi “negando sempre, negando tutto, anche l’evidenza” (Come il classico marito adultero. Scusi, ma lei é femminista?).
    Ma chi doveva capire, ha capito; e non che c’é più alcuna necessità di stare su sto blog a parlare con una sorda che non ammette, nonostante sia chiaro, limpido e cristallino, anche al tavolo su cui mi appoggio, che tutta la storia, dalla prima puntata, é una colossale mistificazione andata avanti solo perchè sino ad adesso, nessuno gli aveva dato importanza.
    Condivido l’idea di rendere sempre più pubblici i commenti, ineccepibili, di Salvatore.
    E, per concludere ,se non fosse che stimo alcuni giornalisti di “Repubblica” dovrei dedurre che, in quella testata,per essere assunti, si debba passare un esame di “deleggittimazione teorica e diffamazione applicata”.
    Ma non sono la Signora Coyaud e queste cose neanche le penso!
    Giulio

  28. Questo commento e’ disperso fra un filtro e l’altro…
    E’ un peccato che non si possano discutere queste cose in maniera “tranquilla”. Chissa’ perche’.
    Comunque ecco alcune considerazioni sulla base del “catalogo” dell’universita’ di messina, linkato sopra
    (a) Ci sono 118 pubblicazioni con “F Migliardo”
    (b) Coprono il periodo 1999-2005
    (c) Le prime 9 sono tutte con “P Migliardo”
    (d) L’ultimo articolo con “P Migliardo” e’ del 2003
    (e) “F Migliardo” e’ primo autore 8 volte in tutto, dal 2001 al 2005
    (f) “F Migliardo” e’ ultimo autore 20 volte in tutto
    Domande
    (1) Perche’ PUBMED mostra solo 12 pubblicazioni? Non dovrebbe essere un problema di “argomento”…c’e’ il mio articolo sull’esplorazione lunare, figuriamoci
    (2) Si e’ interrotta, l’attivita’ scientifica della Migliardo, dopo il 2005?
    A questo possiamo rispondere di no, come mostra Google Scholar, su cui pero’ ci sono 108 articoli e presentazioni a congressi, alcuni ripetuti
    scholar.google.co.uk#scholar?q=author:f-migliardo&num=100&hl=en&lr=&output=search&start=100&sa=N
    E-pubs riporta 37 articoli
    epubs.cclrc.ac.uk#search?st=&q=f%20migliardo&mpp=25&so=yd&f=1
    (metto il # al posto del / altrimenti il commento si perde di nuovo)
    =========
    L’impressione generale e’ di una eccessiva subordinazione a Branca e Magazu’, onnipresenti come primi autori. Una volta chiarito quel punto, si potra’ poi cercare di capire se la Migliardo e’ una ottima ricercatrice. Sempre che interessi.
    ***
    Grazie della sintesi. Non si è interrotta l’attività né il ritmo di pubblicazione, a meno che premio alla produttività datale da Messina l’anno scorso non faccia parte del complotto mistificatorio.
    Più sul serio, mi domando se la subordinazione non sia al trealosio, avendo incontrato altri – versante farmacologia e fitogenetica – altrettanto affascinati.
    l’oca s.

  29. Caro Maurizo, il “sempre che interessi” e’ bellissimo! Volevo solo chiederti, cosa intendi per “eccessiva subordinazione”? E’ bene che tu consideri la possibilita’ (che fra l’altro coincide con la realta’ nella stragrande maggioranza dei casi soprattutto quelli piu’ lontani nel tempo) che la Migliardo non abbia poi dato un contributo cosi’ rilevante (se non nullo) nei lavori in cui non risulta come primo o ultimo autore…..

  30. Io mi so arresa subito, sconfitta dalla sua documentazione:
    – il rapporto della commissione che conferma l’inadeguatezza di F. Migliardo
    – le pubblicazioni con il padre, cioè 2 articoli ISI dimenticati da me in mezzo agli 58 fino al 2005.
    – S. Sarastro: adesso che con più tempo a disposizione ho capito che parlava solo dell’ultimo concorso, e subito confermato che anche per i due combinati (rischiando di superare lo 0,15) dovevo comunque scrivere “frazione”.
    Prima di scrivere alla prof. Vicentini, l’ho cercata per mail e al telefono. Non trovandola a quelli indicati nella sua lettera, ho chiesto di lei ai suoi colleghi. Convinta che fosse una persona onesta – il vetriolo è una sua interpretazione, Giulio – ho messo la lettera anche sul blog, sperando che un passante le riferisse quello che chiedevo di fare da arbitro tra chi valutava Migliardo incapace e chi molto capace in base alla stessa documentazione.
    I miei errori sono lampanti, repetita… Se vuole confesso di essere caduta in una “colossale mistificazione”, insieme alle mie fonti e tutti i gruppi di scienziati nell’elenco che trova nella risposta ad Andrea. Quale e di chi?
    s.c. non assunta

  31. Adesso che ho più informazioni direi c), d’altronde uno fa le ipotesi in base ai dati che ha (o che gli hanno fornito), e se i fautori del partito anti-Migliardo non scrivono tutto io traggo conlusioni errate (e secondo è intellettualmente scorretto nascondere informazioni per avere ragione).
    Avendo visto un po’ come funziona il mondo scientifico durante mio PhD (non in fisica) qui in svizzera (in un gruppo grande, grosso e conosciuto), le informazioni datemi da sylvie mi paiono esaustive. Grazie

  32. Per pippo: che c’abbia azzeccato o no con la protesta, io penso che l’OcaS abbia fiutato che una notizia in questa storia c’e’.
    La Migliardo come gia’ detto ha il suo nome in decine di pubblicazioni, cosi’ tante che un elenco completo non e’ facilmente ricostruibile. Pero’ e’ in prima fila solo in 8 articoli, e in ultima posizione in 20. Consideriamo anche la sostanziale assenza da PubMed. Che dobbiamo capirci?
    Permettetemi di pensare ad alta voce.
    La Migliardo non e’ un genio incompreso (avrebbe avuto piu’ prime-file) ma e’ fuori dall’ordinario come esperta delle tecniche (per cui, tutti quegli articoli come ultimo nome).
    Questo spiegherebbe tutti quei premi, e metterebbe dubbi legittimi sulla sua mancata assunzione come ricercatrice.
    Certo non le ha fatto male essere figlia-di nel laboratorio di un “nome” del settore. Questo spiegherebbe il motivo di tutti quegli articoli in posizione subalterna. Ma al contempo uno si chiede perche’ Branca e Magazu’ siano cosi’ impegnati a farla apparire quasi sempre seconda.
    Considerando anche il fatto che non appaia tanto in PubMed, il mio suggerimento e augurio da quattro soldi e’ che la Migliardo, anche se non piu’ giovincella, trovi lavoro come ricercatrice lontano da Messina. Per poi magari tornarci, come Professore Ordinario.

  33. Bene! Signori, gli argomenti sono chiari.. che ognuno tragga le proprie conclusioni!!!
    Secondo Maurizio io farei parte del partito anti-Migliardo, tuttavia, fino a qualche tempo fa rispettavo Federica sia come donna che come fisico, ma non si puo’ pretendere di essere considerati geni o ricercatori primari quando mettono il tuo nome in pubblicazioni a cui non hai contribuito affatto (solo per farti fare carriera) e quando fai male un esame…
    Io penso che Federica debba ancora crescere e maturare soprattutto come persona ma anche come scienziato!

  34. provo ammirazione per Maurizio: è l’unica persona che esprime le sue idee senza celarsi in modo meschino e vigliacco dietro uno pseudonimo.
    Ragazzi o meglio professori: mi fate pena, attaccate frontalmente chiunque senza le PALLE di scrivere il vostro nome e cognome, non è che per caso avete paura di essere smascherati?!
    Chi voleva capire ha capito!

  35. Gentilissima Sig.ra Coyaud,
    non sono un appassionato di blog e neppure mi interessano troppo i casi della Dott.ssa Migliardo, tuttavia mi sento costretto a chiederle ospitalita’ per tutelare la serenita’ dell’ambiente in cui lavoro da molti anni, credo senza particolari demeriti, ma certamente senza avere mai ricevuto
    premi. La cosa interessante, dal mio punto di vista, non e’ tanto il caso della Dott.ssa Migliardo. Certamente, i curriculum gonfiati e le altre cose scritte in questo blog sono cose deprecabili e squallide, voler passare innanzi a colleghi piu’ anziani e piu’ meritevoli sebbene meno inclini alle public relations puo’ anche sembrare ignobile. Ma si tratta di ignobilita’ cui da anni siamo avvezzi ed abituati a difenderci, “non fa piu’ notizia”. Il caso piu’ grave di questa triste vicenda e’ piuttosto, almeno nella mia opinione, il caso… Coyaud. Cara Signora, il suo pezzo a sua firma pubblicato dall Sole del 6 marzo e’ infatti esemplare nel mostrare tutto quello che mai e poi mai un giornalista dovrebbe fare. Vediamo perche’.
    Primo: la notizia falsa.
    Lei scrive “Ieri a Parigi, uno dei premi l’Oreal-Unesco alle giovani ricercatrici eccellenti e’ stato assegnato a Federica Migliardo”. Sul sito del prestigioso premio,
    http://www.loreal.com/_en/_ww/for-women-in-science.aspx ,
    si leggono i nomi delle vincitrici. Scriviamoli tutti per chi si annoi a controllare di persona: Ada YONATH, Elisabeth KIM, Ana Belén ELGOYHEN, Elisabeth BLACKBURN e Lidadh AL-GAZALI. Manca… la Migliardo. La
    Migliardo, invece, risulta vincitrice, insieme a altre 14 giovani donne, della molto meno prestigiosa borsa di studio “L’Oreal-Unesco” per giovani ricercatrici delle scienze della vita. La borsa di 20000 dollari l’anno le consentira’ di continuare la sua ricerca in Francia, come si puo’ controllare al link:
    http://www.lswn.it/comunicati/stampa/2007/unesco_l_oreal_fellowships_for_young_women_in_life_sciences_2008
    Cosa risponde cara Signora? Non conosce la differenza che passa tra un award ed una fellowship oppure non ha verificato le sue fonti?
    Secondo: il contorno gonfiato.
    Sa quanti sono i laureati italiani che ricevono il premio SIF per la tesi di dottorato? Sa come funziona l’essere chiamati “da laboratori inglesi francesi e tedeschi”. Si presenta un proposal per fare delle misure e questo viene molto spesso accolto. Per lo meno, a me, finora, non ne hanno mai bocciato uno.
    Terzo: altri falsi.
    In chiusura del suo pezzo, 250 parole soltanto, il suo exploit. La Migliardo sarebbe stata bocciata “a ripetizione” nei concorsi per ricercatore a Messina. Risulta che abbia partecipato ad un solo concorso, (bandito sulla G.U. n.38 del 13/05/2005). Ad un secondo concorso (G.U. n.82 del 14/10/2005), pur avendo riportato un ottimo giudizio sui titoli, ha ritenuto di non partecipare alle prove scritte. Infine, per un terzo (G.U. n. 91 del 28/11/06) non ha presentato neppure la domanda. Fornisco ancora
    una volta il link per chi volesse controllare http://www.unime.it/ateneo/index.html
    Visitando lo stesso sito si potrebbe certamente concludere che troppo pochi sono i concorsi banditi per reclutare giovani ricercatori. Ma le bocciature a ripetizione sono soltanto una sua invenzione, cara Sig.ra Coyaud. Cosi’ pure e’ un’invenzione, ma questo lo ha gia’ scritto Salvatore, il fatto che il vincitore avesse un decimo delle pubblicazioni della Migliardo.
    Quarto: il morso della vipera.
    Lei scrive ed io ricopio la sua prosa traballente: “L’ateneo e’ famoso per un assassinio, una gambizzazione, la compravendita di cattedre e di prove d’esame, non sarebbe il caso di sorprendersi se non fosse per il punteggio ottenuto dai candidati prescelti”. Lei si sta permettendo di insinuare, se comprendo il suo improbabile linguaggio, che vi sia una connessione tra tristi fatti di cronaca vecchi di molti anni, che vedono docenti universitari vittime di delittuose azioni mafiose con il concorso della Migliardo?! Se pensa cose del genere possano essere avvenute vada dal magistrato: glielo impone la legge del paese in cui le pagano lo stipendio!
    Quinto: il mio commento.
    Qual e’ quindi lo scandalo? Una giornalista scrive un pezzo, falsificando i fatti, poco importa se per ingenuita’ ed incapacita’ professionale o perche’ abbia un interesse. Giornali e televisioni seguono, nessuno controlla le fonti e si continua a fare schiamazzo. Messina tanto, si sa, sta al centro della Terronia. I concorsi, si sa, li vincono solo i Figli di Papa’. Ma ecco, arriva la Grande Giornalista Scientifica e trova, immersa tra gli shampoo e le creme di bellezza de l’Oreal, il Genio Ingiustamente Bocciato. Si scatena il finimondo. Gridano: facciamo che sia gente qualificata come la Grande Giornalista Scientifica o la Grande Fabbrica di Cosmetici, la Confindustria, il TG1 e Mediaset a decidere chi deve vincere i concorsi di Messina. Poi si scopre che il Genio Ingiustamente Bocciato e’ invece un Figlio di Papa’. Perche’ tanto rumore? Perche’ una volta tanto ha vinto una persona perbene, competente, in gamba, timida e gentile, sempre disponibile con i suoi colleghi. Perche’ e’ questa la persona che ha vinto il concorso. Tutto questo leviatano e’ stato messo in moto perche’? Per chi? Chi viene danneggiato e’ chi lavora onestame, come il vincitore ed i commissari del concorso, come tanti colleghi giovani e meno giovani della mia Universita’ che non vincono premi, ma combattono ogni giorno per strappare pochi spiccioli per la ricerca, che pubblicano talvolta su riviste eccellenti, senza mai ricevere premi, ricevendo al piu’ lo sberleffo dei Coyaud di passaggio.
    Chieda scusa, signora Coyaud e la smetta di scrivere.
    Ezio Bruno
    Dipartimento di Fisica
    Universita’ di Messina
    ebruno@unime.it
    P.S. La prego di mettere per esteso la mia firma ed il mio indirizzo.
    ***
    Scusi il ritardo, ma sono rientrata ieri e sto risalendo via via nel blog, il suo commento era “moderato” automaticamente.
    – Le ricercatrici da lei citate ricevevano il premio alla carriera il 7 marzo. Io parlavo di quello dato il 6 marzo alle “giovani ricercatrici eccellenti”. Capisco la sua critica alla mia traduzione, ma non sarebbe esatto nemmeno “borsa di studio”. Come spiegato sul sito della fondazione l’Oréal, l’intento è di facilitare la vita delle premiate arrotondandone lo stipendio durante la permanenza all’estero.
    – “concorsi” al plurale: mi risulta che F. Migliardo si sia presentata a un concorso precedente, per poi ritirare la propria candidatura. Non è così?
    – “genio” è la parola usata nel titolo sul Sole-24 ore, non l’avrei scritto, ma capisco che il redattore sia rimasto colpito da premi, fellowship e riconoscimenti.
    – a Messina, i fatti gravissimi sono altri e finché rimangono impuniti, credo che vadano ricordati.
    l’oca s.

  36. Vorrei dare un parere da conoscitrice dell’Università di Messina e dei suoi meccanismi, come TUTTI coloro che vi hanno studiato.
    1) Prima di tutto, si è scatenata una guerra tra poveri, perchè figli o non figli di qualcuno, sempre di precari o peggio stiamo parlando.
    2) Se la dott.ssa in questione è figlia e nipote di un prof. non significa che nn abbia buone capacità tanto da essere coinvolta in un’importante ricerca internazionale.
    3) Ho letto una dichiarazione all’Ansa della dott.ssa: ”Era un concorso accessibile a me. Ma sapevo anche che quello era ‘il concorso di X’, ma ho comunque partecipato e puntualmente e’ arrivata la bocciatura”. Da qualche altra parte avrebbe pure detto che qualcuno le avrebbe suggerito di pazientare. La dott.ssa nn ha fatto alcuna denuncia o ricorso per nn aver vinto quel concorso. Poi, alla vigilia della giornata della donna, scoppia sto caso. Mi pare che tanto struscio nn abbia fatto mica bene alla dott.ssa che intanto pazientava!
    ***
    ha ragione, Giulia, l’impaziente sono stata io
    l’oca s.

  37. @ Valentina:
    Non capisco perchè ti scaldi tanto. Il blog dà la possibilità di commentare la notizia e di esprimere opinioni in merito; e dà la possibilità di scegliere un nick, per esprimere liberamente un pensiero senza necessariamente collegarlo al nome. Tranne qualche post, non vedo attacchi frontali nei confronti della persona: vedo piuttosto posizioni diverse che si confrontano, su un tema portato alla ribalta dalla stampa locale e nazionale… E nel momento stesso in cui la dott.ssa Migliardo ha rilasciato le dichiarazioni che poi giornali e tg( mi riferisco in particolare a studio aperto) hanno infiocchettato per benino, collegando la sua storia a fatti come l’omicidio bottari che nulla c’entrano, doveva aspettarsi che attorno a tali dichiarazioni vi fosse del rumore… O forse si è fatta prendere la mano??

  38. Gentile Sylvie,
    di buone intenzioni è lastricato l’inferno. Per quanto banale possa sembrare, mi pare che mai miglior motto si prestò a descrivere la situazione, per quanto riguarda il “caso” di Federica Migliardo. Chi scrive, pregando di non pubblicare il nome, per motivi personali di estrema importanza, e non certo per mancanza di coraggio, come in ben altre occasioni mostrato, conosce bene gli antecedenti di tutta questa storia. Molto bene. Per averla vissuta dall’interno. La inviterei a considerare con una certa attenzione quanto affermato dalla dott.ssa Maisano. Anzi, direi, con grandissima attenzione.
    Certamente, Lei aveva buone intenzioni. Certamente, è stata in buona fede. Ma, mi creda, non solo non sta facendo un buon servizio alla verità, anzi, offende tutti i veri giovani talenti che dal sistema restano esclusi. Senza volere, si sta lasciando strumentalizzare proprio da un sistema che lei dice di voler combattere. Non c’è soltanto la verità nuda e cruda. c’è una verità costruita. All’Università accade spesso. Se chi ha il potere di farlo decide di “costruire” un curriculum di un collaboratore per fargli ascendere l’empireo accademico, non gli è poi così difficile. Lei dice, con grande superficialità, mi scusi, che non le risulta che il padre abbia mai aiutato la ragazza. Da cosa le dovrebbe risultare? Cosa conosce delle dinamiche universitarie? Crede davvero che una persona, figlia di un docente che tra l’altro è stato a lungo preside, figlioccia di un altro, a propria volta docente e a lungo preside, entrambi della stessa facoltà di fisica, che fosse stata bocciata ad un concorso di ricercatore con la motivazione che facilmente può leggere agli atti, se non avesse avuto un forte patronato all’Università, se non avesse chi la protegge ad ogni costo, avrebbe mai potuto continuare a insistere nel perseguire la carriera accademica?
    Ritengo, e spero, che il suo impegno a sostegno di questa causa, che purtroppo non ha nulla di giusto, sia frutto solo di ingenuità. E allora saprà leggere e approfondire con intelligenza e onestà le verità che sono dichiarate nel commento della dott.ssa Maisano, che non conosco personalmente. Mentre conosco la situazione reale, che è molto meno luminosa di quanto non la si faccia apparire. Conosco bene, molto bene le persone “determinanti” in questa situazione. Anzi, solo per l’affetto che nutro per qualcuno di queste non sono intervenuta finora. Lasciando che la verità fosse violentata fino a questo punto. Sono i paradossi della nostra società e, mi scusi, di una informazione che pretenda di fare un servizio alla verità e al bene senza conoscere pressocché nulla di ciò di cui si occupa.
    Non risolva con tanta leggerezza le informazioni, rilevanti, che la dott.ssa Maisano le fornisce. Se nel 2001 la sua protetta non poteva prendere un premio, per età e per condizione accademica, per ricerche condotte quando ancora non era neanche iscritta all’Università, ci sarà un motivo se poi viene premiata per le stesse ricerche, di cui il vero autore è il suo professore, divenuto tale mentre era ricercatore del padre della ragazza che si cerca in ogni modo, con ogni mezzo, di far diventare cittadina di quello Stato nello Stato che è l’Università.
    ***
    Anche a lei, scusi il ritardo. Le sono grata del suo commento, mi spiace che non sia arrivato per primo: mi aiuta a cercare di riprendere il tutto da capo invece di infuriarmi.
    Pensi che proprio quei concorsi mi avevano fatto escludere il nepotismo. L’amico americano al quale spiegavo i tanti commenti al mio blog così quieto diceva “They can’t have it both ways”. Anch’io ci vedo una contraddizione.
    Per fortuna, lei mi scrive come a una persona normale! Adesso rifaccio il giro delle fonti, cerco il premio citato dalla dott.ssa Maisano ecc. E’ vero: non conosco le “persone determinanti” nel senso che dice lei, ma c’è di peggio: per me è difficile pensare che siano determinanti fuori Messina – cf. i riconoscimenti successivi al 2005 – a Berlino, Parigi, Oxford o Lille. Lei mi ha fatto capire che devo provare a immaginare una montatura internazionale e la complicità di tanta gente (un po’ che conosco personalmente). Preferivo di no, come lo scrivano di Melville, e continuavo a infuriarmi per conto terzi, ma ci provo e poi le scrivo, a parte.
    l’oca s.

  39. Gentile Signora Coyaud,
    in data odierna alle ore 2: 49 il Professore Ezio Bruno, mio collega del Dipartimento di Fisica dell’Universita’ di Messina, Le ha inviato un commento puntuale sulla vicenda della Dottoressa Federica Migliardo, commento che condivido in pieno. Perche’ non e’ stato ancora pubblicato?
    Maria Concetta Abramo
    ***
    Conteneva link per cui era finito automaticamente in quelli in attesa di moderazione. Scusi il ritardo, ieri dovevo anche lavorare.
    l’oca s.

  40. Cara Signora,
    cosa attende per pubblicare il mio commento ?
    Ezio Bruno
    Dipartimento di Fisica
    Universita’ di Messina
    eb@unime.it
    ***
    fatto – ho anche cancellato il doppione, ma non ci veda una malevolenza per favore
    l’oca s.

  41. mi permetto di rispondere io…credo che la non pubblicazione di alcuni commenti non sia legata a problemi di censura, ma piuttosto a errori del software che gestisce il blog. Anch’io qualche giorni fa ho provato a postare un commento che poi non è stato pubblicato, e non v’era motivo per censurarlo…o almeno non credo :-P. Pertanto, prof, le suggerisco di riprovare a postare il commento, se ne conserva copia.
    ***
    Adesso c’è? non trovo un Francesco nei commenti ancora da moderare.
    l’oca s.

  42. Gentile Sylvie,
    mi scusi se le faccio una domanda, senza alcun sarcasmo mi creda, solo per capire. Ma, nel suo accanimento nell’ignorare ogni invito alla prudenza le venga fatto da più parti, nel suo rigettare senza dubbi o tentennamenti qualsiasi obiezione, storica o scientifica, venga opposta alla teoria della giovane ricercatrice maltrattata, non è che cova, magari nell’inconscio, un briciolo di nazionalismo, per cui, nel sostenere Federica Migliardo, in realtà, da buona e fedele francese, lei ritiene di sostenere il giudizio che nel suo Paese è stato dato della dottoressa in questione, in qualche modo insinuando che tale giudizio sia migliore e più onesto di quello italiano, o per lo meno di una parte di quello messinese? Dal momento che si occupa da tempo, credo, di Università e ricerca, per quanto dall’esterno, dovrebbe sapere che il mondo accademico è un’Internazionale, soprattutto per quanto riguarda il sistema di accreditamento. E, magari, può essere utile rileggere un saggio, lucido e sincero, illuminante su certi meccanismi: “Imposture intellettuali”, di Alan Sokal. Un fisico. Qualche anno fa, fece scalpore. Proprio per le verità scomode che denunciava. Esattamente come oggi “La casta” di Stella e Rizzo. Ma, il tempo consumerà anche questa fama.
    In ogni caso, non abbia timori. La pubblicità che ha dato alla dottoressa Migliardo non le ha certamente nociuto.
    Da donna intelligente qual è, da professionista coscienziosa, gentile Sylvie, si fermi un attimo a riflettere sulle provocazioni e suggestioni che ha ricevuto, e soprattutto, sulle informazioni. Le valuti con calma e atttenzione, prendendo le distanze dal tempo che ha impiegato nell’avere a cuore questa causa e anche degli affetti che nel frattempo sono nati con le persone coinvolte, che lei difende come un’oca le sue uova. Curi quel sano dubbio che sempre dovrebbe rincorrere anche le più sane certezze. E abbia il coraggio di recedere dalle sue otinate posizioni, qualora anche solo una piccola, sincera, ombra debba scendere sulle sue luminose sicurezze.
    Tempo fa, lei ha fatto una bella citazione del fisico Ronald Hoffman, creatore, in qualche modo, delle medicine alternative, attribuendola a Salvo, come qualcuno “che ama troppo la propria scienza per privarla dell’intelligenza femminile”. Conosco abbastanza, moltissimo, il professore in questione, per sapere che, soprattutto, ama troppo se stesso per accettare che qualcosa non vada così come desidera. Poi, certo, ama la sua scienza, moltissimo, pur sempre dopo se stesso. Forse, per un presunto e malinteso amore di se stesso, potrebbe decidere di privare la sua scienza di altre intelligenze, pur di raggiungere un obiettivo proposto dalla sua personale intelligenza, di cui la scienza ha già dono. Ma, non è questo il punto. La questione, qui, è che bisogna amare abbastanza la scienza, e soprattutto la verità, per non volere imporre a tutti i costi una figura femminile a difesa e vessillo dell’intelligenza femminile. Non siamo così carenti di genialità femminili da dover a tutti i costi portare avanti quelle che ci troviamo per strada, anche dopo aver scoperto, o quantomeno sospettato, che la genialità era il risultato di un gioco di prestigio, quello sì, geniale.
    Mi farebbe piacere, come donna, come studiosa, e soprattutto come persona che vive molto il senso di responsabilità verso la verità e il merito, che lei parlasse anche, con la stessa energia e determinazione, di altre ricercatrici eccellenti, in Italia, che magari attraversano qualche difficoltà per ottenere i giusti riconoscimenti. Magari, qualcuno che non abbia padre e padrino e mentore impegnati indefessamente nella difesa e costruzione di una splendida carriera accademica. Certamente, la lista sarà lunga. O si apre e chiude con Federica Migliardo? Speriamo proprio di no. Per amore della nostra Italia. Che amiamo abbastanza da desiderare e credere che davvero non sia privata né priva dell’intelligenza femminile.
    ***
    In parte, credo di aver riposto prima. Luminose sicurezze? Nessuna mia, tutte prese a prestito.
    – Pensavo molto agli stranieri – cf. la mia risposta ad Andrea all’inizio – che, stando a lei e altri, sono complici o ingannati. Ai francesi mica tanto. Sa, hanno invaso la Bretagna! A parte Lille e gli scherzi, nella giuria EuroWin 2007 in quella dell’Oréal-Unesco 2008 erano scarsi, a Oxford assenti.
    – Ho un elenco di ricercatrici by-passate, mi chiedono di star zitta salvo una di cui scriverò, se dopo questo caso non ripensa. — Roald Hoffmann* mi fa da consulente da quando scrivo di chimica, dal 1998 direi. “Cornell’s rule of thumb” – a proposito – che si usa in USA e nell’EU per le evaluation, è scorretta? Era un’altra sicurezza presa a prestito. Devo farne a meno?
    l’oca s.
    *C’è un errore sulla persona. Citavo Roald Hoffmann (lo cito spesso, gli fa piacere e anche a me). Gli Hof-f-man-n sono una valanga, quindi non lo intenda come una critica. Il mio mi prega di precisare che non si occupa di medicina, alternativa o meno, ma di orbitali degli elettroni.
    http://nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/1981/.

  43. Insomma e’ aperta la caccia all’Oca, con tutte queste malcelate insinuazioni.
    Invito ad ascoltare tutte le registrazioni de “Il Volo delle Oche” da Radio24, trasmissione dove la Coyaud ha ospitato un numero incredibile di ricercatori e ricercatrici italiani eccellenti, con un’energia e determinazione rimarchevoli e che e’ durata svariati anni.
    =========
    Qualcuno chieda alla protezione animali di rimuovere tutte le vipere dalla zona dell’Universita’ di Messina, che’ se mordono qualcuno li’, rischiano di morire avvelenate…

  44. Grazie, Maurizio, per la segnalazione. Ascolterò con piacere “Il volo delle oche”. Non c’è nesuna caccia al’oca, proprio nessuna. Solo un maschio, scusa, poteva fare un simile commento. Qui, c’è in gioco qualcosa di più serio che un pettegolezzo o qualche battuta di spirito, più o meno al vetriolo. Chi rischia una condanna al rogo per eresia è la verità. La verità. Che ha tante facce e tante maschere, ma è una. E qualcuno ha avuto e ha la fortuna o la sfortuna, il caso, il destino, o la volontà divina, il piacere o il dolore, di conoscerla. E chi la conosce la vede violentata in questa elezione della vittima sacrificale sbagliata chiamata sul podio risarcitorio della giustizia mediatica. Nient’altro. Basta un po’ di impegno serio e scientifico per raccogliere informazioni storiche che consentano di conoscerla un po’ meglio, questa verità, che si affaccia timidamente da qualche bogger subito redarguito, insinuando che abbia chissà quale interesse o gelosia. troppo facile. Non basta che qualcuno si dichiari vittima perché lo sia davvero. Così come c’è il dovere di ascoltare la presunta vittima e riconoscerle la presunzione di sincerità. Fino a prova contraria. E qui le prove contrarie sono tante. Per chi non voglia ignorarle a qualsiasi costo. Detto ciò, non interverrò più su questo blog, proprio perché la mia intenzione non è né di parte né il pettegolezzo. Ma solo, per una volta, per questa volta, dire qualcosa in difesa della verità. Povera verità, così tradita, umiliata, stravolta e beffeggiata. Non ero intervenuta prima, non interverrò più. Ma, ascolterò “Il volo delle oche”. Anche per rispetto della verità.

  45. Provo ad inviare in due pezzi il mio commento. Se non funziona e’ proprio
    censura, o, almeno… sfortuna.
    Ezio Bruno
    Gentilissima Sig.ra Coyaud,
    non sono un appassionato di blog e neppure mi interessano troppo i casi della Dott.ssa Migliardo, tuttavia mi sento costretto a chiederle ospitalita’ per tutelare la serenita’ dell’ambiente in cui lavoro da molti anni, credo senza particolari demeriti, ma certamente senza avere mai ricevuto
    premi. La cosa interessante, dal mio punto di vista, non e’ tanto il caso della Dott.ssa Migliardo. Certamente, i curriculum gonfiati e le altre cose scritte in questo blog sono cose deprecabili e squallide, voler passare innanzi a colleghi piu’ anziani e piu’ meritevoli sebbene meno inclini alle public relations puo’ anche sembrare ignobile. Ma si tratta di ignobilita’ cui da anni siamo avvezzi ed abituati a difenderci, “non fa piu’ notizia”. Il caso piu’ grave di questa triste vicenda e’ piuttosto, almeno nella mia opinione, il caso… Coyaud. Cara Signora, il suo pezzo a sua firma pubblicato dall Sole del 6 marzo e’ infatti esemplare nel mostrare tutto quello che mai e poi mai un giornalista dovrebbe fare. Vediamo perche’.
    Primo: la notizia falsa.
    Lei scrive “Ieri a Parigi, uno dei premi l’Oreal-Unesco alle giovani ricercatrici eccellenti e’ stato assegnato a Federica Migliardo”. Sul sito del prestigioso premio,
    http://www.loreal.com/_en/_ww/for-women-in-science.aspx ,
    si leggono i nomi delle vincitrici. Scriviamoli tutti per chi si annoi a controllare di persona: Ada YONATH, Elisabeth KIM, Ana Belén ELGOYHEN, Elisabeth BLACKBURN e Lidadh AL-GAZALI. Manca… la Migliardo. La
    Migliardo, invece, risulta vincitrice, insieme a altre 14 giovani donne, della molto meno prestigiosa borsa di studio “L’Oreal-Unesco” per giovani ricercatrici delle scienze della vita. La borsa di 20000 dollari l’anno le consentira’ di continuare la sua ricerca in Francia, come si puo’ controllare al link:
    http://www.lswn.it/comunicati/stampa/2007/unesco_l_oreal_fellowships_for_young_women_in_life_sciences_2008
    Cosa risponde cara Signora? Non conosce la differenza che passa tra un award ed una fellowship oppure non ha verificato le sue fonti?
    Secondo: il contorno gonfiato.
    Sa quanti sono i laureati italiani che ricevono il premio SIF per la tesi di dottorato? Sa come funziona l’essere chiamati “da laboratori inglesi francesi e tedeschi”. Si presenta un proposal per fare delle misure e questo viene molto spesso accolto. Per lo meno, a me, finora, non ne hanno mai bocciato uno.
    Terzo: altri falsi.
    In chiusura del suo pezzo, 250 parole soltanto, il suo exploit. La Migliardo sarebbe stata bocciata “a ripetizione” nei concorsi per ricercatore a Messina. Risulta che abbia partecipato ad un solo concorso, (bandito sulla G.U. n.38 del 13/05/2005). Ad un secondo concorso (G.U. n.82 del 14/10/2005), pur avendo riportato un ottimo giudizio sui titoli, ha ritenuto di non partecipare alle prove scritte. Infine, per un terzo (G.U. n. 91 del 28/11/06) non ha presentato neppure la domanda. Fornisco ancora
    una volta il link per chi volesse controllare http://www.unime.it/ateneo/index.html
    Visitando lo stesso sito si potrebbe certamente concludere che troppo pochi sono i concorsi banditi per reclutare giovani ricercatori. Ma le bocciature a ripetizione sono soltanto una sua invenzione, cara Sig.ra Coyaud. Cosi’ pure e’ un’invenzione, ma questo lo ha gia’ scritto Salvatore, il fatto che il vincitore avesse un decimo delle pubblicazioni della Migliardo.
    Quarto: il morso della vipera.
    Lei scrive ed io ricopio la sua prosa traballente: “L’ateneo e’ famoso per un assassinio, una gambizzazione, la compravendita di cattedre e di prove d’esame, non sarebbe il caso di sorprendersi se non fosse per il punteggio ottenuto dai candidati prescelti”. Lei si sta permettendo di insinuare, se comprendo il suo improbabile linguaggio, che vi sia una connessione tra tristi fatti di cronaca vecchi di molti anni, che vedono docenti universitari vittime di delittuose azioni mafiose con il concorso della Migliardo?! Se pensa cose del genere possano essere avvenute vada dal magistrato: glielo impone la legge del paese in cui le pagano lo stipendio!
    ***
    anche questo doppio, ne tolgo uno
    l’oca s.

  46. non sono un appassionato di blog e neppure mi interessano troppo i casi della Dott.ssa Migliardo, tuttavia mi sento costretto a chiederle ospitalita’ per tutelare la serenita’ dell’ambiente in cui lavoro da molti anni, credo senza particolari demeriti, ma certamente senza avere mai ricevuto
    premi. La cosa interessante, dal mio punto di vista, non e’ tanto il caso della Dott.ssa Migliardo. Certamente, i curriculum gonfiati e le altre cose scritte in questo blog sono cose deprecabili e squallide, voler passare innanzi a colleghi piu’ anziani e piu’ meritevoli sebbene meno inclini alle public relations puo’ anche sembrare ignobile. Ma si tratta di ignobilita’ cui da anni siamo avvezzi ed abituati a difenderci, “non fa piu’ notizia”. Il caso piu’ grave di questa triste vicenda e’ piuttosto, almeno nella mia opinione, il caso… Coyaud. Cara Signora, il suo pezzo a sua firma pubblicato dall Sole del 6 marzo e’ infatti esemplare nel mostrare tutto quello che mai e poi mai un giornalista dovrebbe fare. Vediamo perche’.
    Primo: la notizia falsa.
    Lei scrive “Ieri a Parigi, uno dei premi l’Oreal-Unesco alle giovani ricercatrici eccellenti e’ stato assegnato a Federica Migliardo”. Sul sito del prestigioso premio,
    si leggono i nomi delle vincitrici. Scriviamoli tutti per chi si annoi a controllare di persona: Ada YONATH, Elisabeth KIM, Ana Belén ELGOYHEN, Elisabeth BLACKBURN e Lidadh AL-GAZALI. Manca… la Migliardo. La
    Migliardo, invece, risulta vincitrice, insieme a altre 14 giovani donne, della molto meno prestigiosa borsa di studio “L’Oreal-Unesco” per giovani ricercatrici delle scienze della vita. La borsa di 20000 dollari l’anno le consentira’ di continuare la sua ricerca in Francia, come si puo’ controllare al link:
    Cosa risponde cara Signora? Non conosce la differenza che passa tra un award ed una fellowship oppure non ha verificato le sue fonti?
    Secondo: il contorno gonfiato.
    Sa quanti sono i laureati italiani che ricevono il premio SIF per la tesi di dottorato? Sa come funziona l’essere chiamati “da laboratori inglesi francesi e tedeschi”. Si presenta un proposal per fare delle misure e questo viene molto spesso accolto. Per lo meno, a me, finora, non ne hanno mai bocciato uno.
    Terzo: altri falsi.
    In chiusura del suo pezzo, 250 parole soltanto, il suo exploit. La Migliardo sarebbe stata bocciata “a ripetizione” nei concorsi per ricercatore a Messina. Risulta che abbia partecipato ad un solo concorso, (bandito sulla G.U. n.38 del 13/05/2005). Ad un secondo concorso (G.U. n.82 del 14/10/2005), pur avendo riportato un ottimo giudizio sui titoli, ha ritenuto di non partecipare alle prove scritte. Infine, per un terzo (G.U. n. 91 del 28/11/06) non ha presentato neppure la domanda. Fornisco ancora
    una volta il link per chi volesse controllare
    Visitando lo stesso sito si potrebbe certamente concludere che troppo pochi sono i concorsi banditi per reclutare giovani ricercatori. Ma le bocciature a ripetizione sono soltanto una sua invenzione, cara Sig.ra Coyaud. Cosi’ pure e’ un’invenzione, ma questo lo ha gia’ scritto Salvatore, il fatto che il vincitore avesse un decimo delle pubblicazioni della Migliardo.
    Quarto: il morso della vipera.
    Lei scrive ed io ricopio la sua prosa traballente: “L’ateneo e’ famoso per un assassinio, una gambizzazione, la compravendita di cattedre e di prove d’esame, non sarebbe il caso di sorprendersi se non fosse per il punteggio ottenuto dai candidati prescelti”. Lei si sta permettendo di insinuare, se comprendo il suo improbabile linguaggio, che vi sia una connessione tra tristi fatti di cronaca vecchi di molti anni, che vedono docenti universitari vittime di delittuose azioni mafiose con il concorso della Migliardo?! Se pensa cose del genere possano essere avvenute vada dal magistrato: glielo impone la legge del paese in cui le pagano lo stipendio!
    Quinto: il mio commento.
    Qual e’ quindi lo scandalo? Una giornalista scrive un pezzo, falsificando i fatti, poco importa se per ingenuita’ ed incapacita’ professionale o perche’ abbia un interesse. Giornali e televisioni seguono, nessuno controlla le fonti e si continua a fare schiamazzo. Messina tanto, si sa, sta al centro della Terronia. I concorsi, si sa, li vincono solo i Figli di Papa’. Ma ecco, arriva la Grande Giornalista Scientifica e trova, immersa tra gli shampoo e le creme di bellezza de l’Oreal, il Genio Ingiustamente Bocciato. Si scatena il finimondo. Gridano: facciamo che sia gente qualificata come la Grande Giornalista Scientifica o la Grande Fabbrica di Cosmetici, la Confindustria, il TG1 e Mediaset a decidere chi deve vincere i concorsi di Messina. Poi si scopre che il Genio Ingiustamente Bocciato e’ invece un Figlio di Papa’. Perche’ tanto rumore? Perche’ una volta tanto ha vinto una persona perbene, competente, in gamba, timida e gentile, sempre disponibile con i suoi colleghi. Perche’ e’ questa la persona che ha vinto il concorso. Tutto questo leviatano e’ stato messo in moto perche’? Per chi? Chi viene danneggiato e’ chi lavora onestame, come il vincitore ed i commissari del concorso, come tanti colleghi giovani e meno giovani della mia Universita’ che non vincono premi, ma combattono ogni giorno per strappare pochi spiccioli per la ricerca, che pubblicano talvolta su riviste eccellenti, senza mai ricevere premi, ricevendo al piu’ lo sberleffo dei Coyaud di passaggio.
    Chieda scusa, signora Coyaud e la smetta di scrivere.
    Ezio Bruno
    Dipartimento di Fisica
    Universita’ di Messina
    ebruno@unime.it
    P.S. La prego di volere pubblicare firma ed indirizzo per esteso

  47. Evidentemente il software del sito non mi consente di inserire i link.
    Questi servono al lettore che voglia controllare. Per piacere, scrivetemi un e-mail se volete ricevere tutti i links. Rispondero’ personalmente.
    Grazie
    Ezio Bruno
    ebruno@unime.it

  48. Gentile Signora Coyaud,
    Cosa aspetta a pubblicare il commento che il Professore Ezio Bruno, mio collega del Dipartimento di Fisica dell’Universita’ di Messina, le ha inviato piu’ volte?
    Si tratta di un ulteriore commento puntuale sulla vicenda della Dottoressa Federica Migliardo, commento che condivido in pieno. Perche’ non e’ stato ancora pubblicato?
    Si tratta solo di un problema tecnico?
    O forse il commento contiene informazioni precise che la preoccupano?
    Sta forse studiando una possibile risposta?
    Ci dica.
    Salvatore Savasta
    Salvatore Savasta

  49. Come non detto, sulla mia pagina non compariva ancora il commento
    Salvatore Savasta

  50. Questa sera sono pieno di perche’…
    (1) Perche’ questo Professor Enzo Bruno e’ circondato da persone che sanno cosa scrive e quando, ancor prima che venga pubblicato, e partono a razzo nel maldestro tentativo di difendere il diritto di parola di detto professore (come se mai qualcosa fosse stato censurato)?
    La produttivita’ del gruppo del Prof. Bruno e’ evidentemente calata, negli ultimi giorni, visto che sono tutti impegnati a leggere e rileggere questo blog. Premere F5 per ricaricare la pagina.
    (2) Perche’ nessuno ha risposto al mio commento dove spiego perche’ porsi certe domande, riguardo la mancata assunzione della Migliardo, e’ una cosa legittima visto la quantita’ di “stranezze”? Le quali magari possono essere tutte spiegate, se e quando qualcuno si prendera’ la briga.
    Ecco il link dove ripeto le mie considerazioni (sostituite il # con l’/, altrimenti l’anti-spam di DWEB blocca tutto):
    http:##mauriziomorabito.wordpress.com#2008#03#11#federica-migliardo-e-la-tempesta-sulloca#
    (3) Perche’ non e’ stato possibile rispondere puntualmente e pacatamente a quelle domande, invece di lanciarsi in varie ondate di critica a chi quelle domande le poneva, neanche fosse stato un caso di lesa maesta’?
    (4) Perche’ non si lascia cadere la cosa, e invece si prosegue insinuando questo e quello?
    Chi volesse tirar su il buon nome dell’Universita’ di Messina, dovrebbe avere tutto l’interesse ad evitare le polemiche. No?
    L’ultima domanda me la faccio da solo: perche’ continuo a commentare? E’ semplice: non ho ancora capito come mai all’Universita’ di Messina ci siano cosi’ tanti “puntati chi spinguli”…

  51. Trovo molto sgradevole il post del prof. Bruno “cosa attende per pubblicare il mio commento ?”, e che lo stesso abbia chiamato a raccolta i suoi scudieri per protestare per la fantomatica mancata pubblicazione. Parlo di Maria Concetta Abramo e Salvatore Savasta. Questi toni inquisitivi sono volgari, specialmente in casa altrui.
    E il post principale del prof. Bruno non è molto meglio. Non entro nel merito della vicenda Migliardo, che non ho seguito, ma ci sono standard di serietà e professionalità da seguire anche quando si invia una smentita. Io non ho visto la lettera di un docente universitario, ma di un buzzurro che straparla, insulta e picchia il pugno sul tavolo.

  52. Finalmente vi siete tolti la maschera: Enrico Indignato alias Giulio Pizzella alias Ezio Bruno compare della Mandanici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ottimo anche la simpatica Francesca alias Maria Concetta Abramo….siete i tre compari dimenticavo quel simpaticone di Savasta…ahhhhhhhhh
    ***
    Valentina, vuol distruggermi anche Salvatore Savasta? Ma ho letto dei papers dove c’era la sua firma, e niente male.
    Ha risposto alla domanda di Maurizio, quindi gliene faccio un’altra: E.B. = Ezio Bruno?
    l’oca s.

  53. @filter: i toni sono alti perchè partecipano alla discussione molti messinesi di cui alcuni sono appartengono al dipartimento di fisica, coinvolto nella vicenda, e in generale hanno a che vedere a quanto pare con l’università.
    Quanto ai modi del prof. Ezio Bruno, io non sarei così critico: ha premesso di non essere avvezzo a frequentare blog e discussioni su internet:è giustificabile a mio avviso che cada in equivoco se un post non gli viene pubblicato subito. Non capisco però, dal momento che non entri nel merito di una vicenda che non conosci, come fai a giudicare il post del prof.Bruno basandoti unicamente sui modi.

  54. Allora per amore della verita’:
    Qui il sito che parla dell’International Fellowship
    http:##www.loreal.com#_en#_ww#index.aspx?direct1=00008&direct2=00008/00001
    C’e’ anche una foto della Nostra, immagine che senza dubbio sarebbe andata ad a occupare il “desktop” di decine di PC in quel di Messina (se non fosse che il link per scaricarla, non funziona).
    Ecco il profilo pubblicato:
    >>>>>
    Federica MIGLIARDO, 32, PhD in Physics, is a postdoctoral researcher at the University of Messina, where she is investigating the survival strategies of organisms living in extreme environments.
    Organisms capable of surviving in extremely harsh conditions – extreme temperatures, high levels of salinity or intense UV exposure, for example – are of great interest both from a biological point of view but also because of the promise they hold for biotechnological applications.
    Federica Migliardo has focused her research on the interesting biophysical properties of a sugar called trehalose, which is synthesized by some of these “extremophiles”. It can, for example, prevent the disruption of internal cell structures during dehydration of desert-living microorganisms by forming a glass which holds biological structures in place until rehydration occurs when rain finally falls.
    She now plans to study the structure of membranes, proteins and enzymes in a number of extremophiles in their different biological states – active, transition or inactive – in the presence of different bioprotectant compounds in order to gain insight into the connection between the protective mechanisms and the survival strategies. She is particularly interested in understanding how protein stability and enzyme activity are preserved under extreme conditions.
    In her host laboratory, Federica Migliardo will have access to a range of complementary techniques, such as light and neutron scattering, X-ray and NMR spectroscopy, particularly well suited to studying the structural and dynamic properties of biological systems. She will use the results obtained to identify the optimal conditions for exploiting the unique biotechnological potential of the extremophiles in the pharmaceutical, food and chemical industries.
    At the end of her fellowship, she will return to Italy to continue her research in the area of bioprotection.
    Host institution: Laboratory of dynamics and structure of molecular materials, University of Lille I, France
    >>>>>
    Immaginiamo che la bioprotection ahime’ non includa quella contro gli attacchi da parte dei colleghi…
    Comunque: di fellowships ce ne sono quindici, tre per continente, e danno fino a $40,000 in due anni. Di “laureates” invece ce ne sono cinque, una per continente, e ricevono $100,000.
    Il “premio”, quindi, c’e’. Addirittura, c’e’ la cerimonia: quando vinsi una fellowship io, invece, basto’ una lettera. Ed eravamo molti piu’ che quindici
    >>>>>
    Each year since 2000, as part of the L’ORÉAL-UNESCO For Women in Science partnership, 15 international UNESCO-L’ORÉAL International Fellowships are allocated to young women researchers in the Life Sciences, at the doctoral or post-doctoral level, whose promising projects have been accepted by a reputable institution outside their home country.
    Starting with 2006 Fellows, the length of the Fellowships was doubled. Each is now worth a maximum of $40,000 and may cover a period of up to two years.
    The Fellowships give a boost to promising research in the Life Sciences, helping the beneficiaries, who have already distinguished themselves by their talent and commitment, to pursue promising research at what may be a critical point in their scientific careers.
    The UNESCO-L’ORÉAL Fellowship Selection Committee makes the final choice of three Fellowship beneficiaries from each of these five UNESCO regions: Africa, Arab States, Asia/Pacific, Latin America/Caribbean, and North America/Europe.
    >>>>>
    Visto il numero di pubblicazioni, la precarieta’ della situazione e una certa impopolarita’ della Migliardo nell’Ateneo di origine, mi sembra la scelta migliore. Senza saperlo. e’ proprio quanto avevo suggerito.
    A proposito: $20,000 all’anno sono proprio pochini, ultimamente. Ma Lille non e’ particolarmente cara, anzi.
    ***
    Confermo, Lille costa poco ed è pure stata lustrata di recente. Però quella borsa non è sostitutiva, si aggiunge alla normale retribuzione standard da post-doc corrisposta dalla “reputable institution” (in Francia 2.000 euro min). Funziona come le borse Nuesslein-Volhardt per le post-doc in genetica.
    l’oca s.

  55. Francesco, tu non sarai critico perché hai i tuoi standard. Io ho i miei.
    E se, come dici, il prof. Ezio Bruno è caduto in un equivoco sulla pubblicazione del suo post, sono sicuro che si scuserà. E insieme a lui lo faranno Maria Concetta Abramo e Salvatore Savasta, che dopo avere scritto una volgarità (“O forse il commento contiene informazioni precise che la preoccupano?”) pensa di cavarsela con un grottesco “come non detto”.
    Sottolineo il concetto, se non fosse chiaro: qui tutti questi signori e signore sono ospiti. La Signora Coyaud è a casa sua, e ha pubblicato senza nascondersi tutte le critiche che le sono state rivolte su questa vicenda. Tutto il gioco di alias e di congrega che hanno fatto qui il prof. Bruno e i suoi soci è disgustoso, alla luce della correttezza con cui sono stati accolti.

  56. @Maurizio Morabito
    Non faccio parte del gruppo del Prof. Ezio Bruno, non abbiamo mai pubblicato nulla insieme (peccato visto il livello scientifico della persona), piu’ che altro ci contendiamo laureandi e dottorandi bravi. Non vedendo pubblicato il suo commento, Ezio lo ha inviato a tutti i colleghi dell’area fisica dell’Universita’ di Messina.
    Maurizio e’ vero siamo molto agitati. Ma tu hai la fortuna di goderti lo spettacolo dal balcone. Noi siamo stati accostati ad omicidi e gambizzazioni. Ci è stato detto che per essere assunti a Messina bisogna superare l’esame di mediocrità, l’attivita’ di ricerca (con citazioni doppie rispetto a quelle della Migliardo) del vincitore e’ stata denigrata. Hai letto l’articolo sul Sole24? Hai visto i servizi in televisione?
    Io sono solo un semplice ricercatore, mi sto assumendo delle responsabilita’, forse mi sto inimicando qualche professore ordinario di cui ho comunque molta stima, non ho alcun potere ma non potrei comunque guardarmi facilmente allo specchio se non reagissi di fronte ad un cosi’ grave e al contempo superficiale attacco elencando semplicemente fatti . L’ho ritenuto un dovere morale anche per i colleghi di un diverso settore scientifico disciplinare ingiustamente attaccati.
    L’ho fatto senza offendere gratuitamente nessuno.
    Di fronte a tutto ciò non riesco a gioire neanche un po’ davanti alla lettera di accettazione arrivatami ieri del mio ultimo lavoro sulla prestigiosa rivista dell’American Institute of Physics: Applied Physics Letters.
    Come puoi renderti conto rileggendo il Blog, cio’ che ho scritto non e’ stato smentito. I fatti sono fatti anche in questa strana Italia di questi anni .
    Per il resto i commenti miei e di Ezio espongono fatti facilmente verificabili che spero possano chiarirti la situazione a sufficienza

  57. Ringrazio Maurizio Morabito per il suggerimento. Spero cosi’ di essere
    riuscito ad inserire i links in coda a questo mio messaggio. Il server
    mi segnalava i messaggi con la nota “Il tuo commento è in attesa di approvazione.”. Non sapevo di come funzionino i filtri anti-spam e chiedo scusa a tutti per l’equivoco. La ragione per cui i links sono importanti nel mio intervento e’ che essi documentano quanto io affermo. Non intendo mancare di rispetto a nessuno quando affermo che la Signora Coyaud propala notizie false. E’ un fatto, i siti del sito UNESCO-L’Oreal ed il sito dell’universita’ di Messina contengono informazioni “di prima mano” accessibili a tutti. Se vi appassionate alla vicenda andate a controllare.
    I colleghi Abramo e Savasta hanno protestato perche’ non vedevano disponibile il mio commento e perche’ probabilmente sanno quanto me del funzionamento dei filtri anti-spam del sito.
    Il punto qui e’ che del valore scientifico della Dott.ssa Migliardo e del vincitore del concorso si puo’, naturalmente, discutere. Io ho le mie opinioni, come opinioni non le ritengo particolarmente rilevanti e non ho voglia di scrivere qui se non per dire che il vincitore del concorso e’ una persona eccellente dal punto di vista scientifico, didattico e umano e che ha pienamente meritato di vincere quel concorso. Mi scusi Filter, ma non sono un “buzzurro che straparla”. Controlli e vedra’ che c’e’ chi scrive cose false e monta un caso sul nulla. Mi permetto di fare notare a Valentina V. che non ha bisogno di riconoscere nessuno. Io non sono “Giulio Pizzella” ne’ “Enrico Indignato” e Maria Concetta Abramo non e’ “Francesca”. Credo che le persone che mi conoscono possano dire tutto di me meno che io trami celandomi dietro l’anonimato. La povera Valentina V. che gioca sull’equivoco che nome e iniziale corrispondono a due colleghe fisiche di Messina potra’ rendersi conto di questo andando a controllare come tanti anni fa io chiesi sulla stampa, firmando con nome e cognome, le dimissioni dell’allora rettore.
    Le affermazioni della Signora Coyaud sono false e offensive. Io ho lavorato e continuo a lavorare per migliorare la societa’ in cui vivo, la mia citta’, la mia universita’. Sono uno dei pochi della mia eta’ che sono entrati nell’universita’ italiana senza essere figlio, figlioccio, nipote, amico degli amici, attache’ di partito, lecchino. Lavoro con impegno, sono stato ricercatore all’estero e sono tornato in Italia per la nostalgia del mio sole e del mio mare, non certamente per lasciare che il mio lavoro venga vilipeso da una giornalista in cerca di scoop. Date un’occhiata ai mie link e giudicate.
    http:##www.loreal.com#_en#_ww#for-women-in-science.aspx ,
    http:##www.lswn.it#comunicati#stampa#2007#unesco_l_oreal_fellowships_for_young_women_in_life_sciences_2008
    http:##www.unime.it#ateneo#index.html

  58. 1.- @Valentina: non hai capito niente. Sei fuori… come un balcone
    2.- i toni sono alti perché qualche frescona ha parlato di mafia.
    3.- La Signor Coyaud NON é a CASA SUA: LA RETE, si informi, E’ LIBERA.
    4.- @Morabito basta tornare indietro alle altre puntate per pesarti.
    5.- FORZA VALENTINA, tu che accusi gli anonimi, dai il tuo nome per esteso, così, visto che hai fatto un nome mai pronunciato da nessuno, vedrò di piantarla una bella querela, poi ci divertiamo. ipocrita!
    6.- @eziobruno: saresti un buzzurro perchè dai dati di fatto. Meglio così, pensa quanto é misera la vita dei quaqquaraqquà che se li inventano.
    7.- L’Oca risponde sempre le stesse cose: si sarà incantata?
    8.- Ma quando mai su questo blog avreste avuto uno share come questo senza polemica? (magari è proprio questo il sugo, vero Coyaud?)
    9.- Belservizio avete reso alla Federica. e allora dove stanno i nemici e chi sono veramente gli amici?
    10.- Avete stufato!

  59. Certamente, sono qui ospite della Signora Coyaud, che ringrazio per questa ospitalita’. Tale ospitalita’ non puo’ tuttavia comprare il mio silenzio di fronte a questo scempio, ed il Sole, sul quale ella pubblica articoli pieni di falsita’ e calunnie, non e’ terra franca rispetto alle giurisdizioni del Codice Penale e dell’Ordine dei Giornalisti. La Signora Coyaud certamente sa di cosa sto parlando. Non si preoccupino i suoi difensori sul blog, di questi fatti si parlera’ nelle sedi opportune.

  60. Lavoro anch’io in università. Non riesco a concepire che una facoltà universitaria seria che si ritiene colpita da accuse false usi come risposta l’assalto di massa al blog della giornalista “colpevole”. Se non vedete cosa c’è che non va è inutile spiegarvelo. Se non cogliete da soli l’impressione che state dando non riuscirò a farvela cogliere io. So che se l’avessimo fatto io e i miei colleghi domani il nostro rettore ci avrebbe fatto fare sette giri di ruota a tutti.

  61. Un’ultimo intervento e poi la smetto perche’ sono stufo. Ho dimenticato di chiarire una cosa importante: i miei … soci. Tina Abramo e Salvatore Savasta sono colleghi che stimo ma con i quali non ho mai avuto collaborazioni scientifiche, ma soltanto, tante volte, il piacere di discutere di fisica con persone con cui ne vale la pena. Con il vincitore del concorso ho un lavoro scientifico, la collaborazione per quanto breve mi ha consentito di comprendere che egli e’ una persona veramente brillante, meritevole e disponibile. Non ho mai avuto invece il piacere di collaborare o discutere con gli altri protagonisti di questa vicenda, la Migliardo o Magazu’ sebbene da tanti anni si lavori nella stessa sede.

  62. @filter Questione di dignità. di dignità!
    Se non lo capisci, io che posso farci?
    Rileggiti i cmt e osserva l’escalation la cui responsabilita incombe su chi, in vece di dire “scusate, ho sbagliato” con protervia continua ad asserire che l’asino vola.
    Se poi il tuo rettore ci crederebbe, saranno fatti suoi!
    Scorre sangue nelle vene, caro mio, non acqua di sciacquatura, hai presente la differenza?
    Intelligenza é organizzare i dati per proiettarsi nel futuro, capire dove si va.
    Qualcuno non ha capito che aveva passato il segno e che il gentlemen agreement di settembre fosse stato segno di debolezza.
    Ha sbagliato. Di grosso. le sue bugie sono venute a galla. E la bolla si é sgonfiata.

  63. @Filter
    Noto che lei attacca senza mai entrare nel merito della questione,
    in genera e’ la tecnica di chi e’ a corto di argomenti,
    continui a volte funziona

  64. Non ci entro perché non lo conosco, e l’ho pure detto. Sono un vecchio lettore di questo blog ma non ho abbastanza tempo per leggermi tutta questa complicata storia. Stasera ho dato una scorsa al thread, ho letto quello che avete scritto voi di Messina e sono rimasto senza parole. Siete venuti qui a dare “una sistemata alla giornalista”. Ripeto, non riesco a concepire che non vediate quanto vi stiate squalificando.
    E non solo sul piano della professionalità. Chi conosce l’università e vi legge si chiede: ma questi sono i figli della serva? non ce l’hanno un rettore? un preside di facoltà? qualcuno che dica “me ne occupo io” e faccia nei modi dovuti e col peso giusto le smentite e le precisazioni che ritiene opportune?
    Quanto alla Signora Coyaud, mi riaggancio a quanto diceva Maurizio prima: andate a documentarvi sul lavoro che ha fatto sui giornali e alla radio per tanti anni prima di permettervi di dire una cosa violenta come “smetta di scrivere”. Rispettate il lavoro altrui, se volete che sia rispettato il vostro.
    E adesso non mettetevi a dire “ha iniziato lei”. E’ una frase da bambini.

  65. @Maurizio Morabito
    Caro Maurizio credo che le tue riflessioni siano dettate da genuino spirito di approfondimento e meriti una risposta non generica. Spero di risponderti domani, adesso e’ veramente tardi, possibilmente sul tuo blog, giusto per aprire un’altro fronte 🙂
    Solo alcune rapide considerazioni:
    ***
    Penso che alcuni dei tuoi dubbi derivino da una valutazione diversa di certi parametri (posizione nell’elenco delle pubblicazioni, riferimenti a PubMed etc) rispetto a quella che tradizionalmente si segue nell’ambiente dei fisici.
    ***
    Molti conoscono il post del prof Bruno perche’ se ne e’ discusso nell’ambiente. Vale anche il commento di Francesco, molti non son avvezzi a scrivere nei blog ma partecipano alla discussione per cercare di ristabilire un minimo di verita’, ecco il perche di alcuni dubbi espressi.
    ***
    Se pensi che tutto il letame che sta piovendo addosso alla comunita’ dei fisici messinesi da questo blog sia “essere puntati chi spinguli”, tu da cosa riesci a farti disturbare? Se vengono direttamente da Acerra a portarti un paio di tonnellate di munnizza nella tua stanza da letto? 🙂
    ***
    Spero di risponderti meglio dopo e sono anche io convinto che qui alla coyaud si sia risposto di tutto e che ormai persegua anguillescamente la linea di sottolineare certe risposte e tralasciare altri aspetti, a questo punto direi con malizia, probabilmente c’e’ qualcosa sotto che non conosciamo, forse si conoscera’ col tempo, ma e’ certo che su questo blog la discussione non si puo’ evolvere verso una disamina serena dei fatti.

  66. Scoperto un nuovo metodo sperimentale: dopo le ovvietà di galileo e l’aria fritta di Fermi, finalmente una cosa seria: la ricetta del “genio all’acqua pazza”
    Ingredienti: fantasia, una pompetta, un blog, un bagnoschiuma (fisica q.b.)
    Esecuzione: stemperare un po di nucleare, (nel frattempo avrete portato a bollore vivace un pentolone di struttura della materia). Mescolare bene i due ingredienti (facendo attenzione che nessuno si accorga che si miscelino)
    Quando il composto é pronto, aggiungere il curriculum che nel frattempo avrete gonfiato a neve. Mescolare piano (hai visto ami che sta schifezza impazzisce come la maionese?). Servire in tavola caldo caldo.
    Se qualche commensale fa osservazioni, niente paura, riportate la sbobba indietro e fatela analizzare a Piero Angela. Anzi no, meglio ad una francese che di cucina se ne intende.
    Solo a questo punto usate la pompetta. Vi servirà per trasformare la pietanza in un formidabile dirigibile. Non sarà granché da mangiare, ma vedi che figurone che fai. Rimescolate tutte le carte, fate finta di dare retta a tutti e spalmate tutto con il bagno schiuma. Presentatevi in rete come Santa Maria Goretti e offrite il dirigibile (mi raccomando, con il bagno schiuma), a tutti i gonzi che lo vorranno gradire.
    Les jeux sont fait (si scrive così ?). Fatemi un favore, domandatemi a che serve il bagnoschiuma, non aspetto altro.

  67. Scoperto un nuovo metodo sperimentale: dopo le ovvietà di galileo e l’aria fritta di Fermi, finalmente una cosa seria: la ricetta del “genio all’acqua pazza”
    Ingredienti: fantasia, una pompetta, un blog, un bagnoschiuma (fisica q.b.)
    Esecuzione: stemperare un po di nucleare, (nel frattempo avrete portato a bollore vivace un pentolone di struttura della materia). Mescolare bene i due ingredienti (facendo attenzione che nessuno si accorga che si miscelino)
    Quando il composto é pronto, aggiungere il curriculum che nel frattempo avrete gonfiato a neve. Mescolare piano (hai visto ami che sta schifezza impazzisce come la maionese?). Servire in tavola caldo caldo.
    Se qualche commensale fa osservazioni, niente paura, riportate la sbobba indietro e fatela analizzare a Piero Angela. Anzi no, meglio ad una francese che di cucina se ne intende.
    Solo a questo punto usate la pompetta. Vi servirà per trasformare la pietanza in un formidabile dirigibile. Non sarà granché da mangiare, ma vedi che figurone che fai. Rimescolate tutte le carte, fate finta di dare retta a tutti e spalmate tutto con il bagno schiuma. Presentatevi in rete come Santa Maria Goretti e offrite il dirigibile (mi raccomando, con il bagno schiuma), a tutti i gonzi che lo vorranno gradire.
    Les jeux sont fait (si scrive così ?). Fatemi un favore, domandatemi a che serve il bagnoschiuma, non aspetto altro.

  68. Scoperto un nuovo metodo sperimentale: dopo le ovvietà di galileo e l’aria fritta di Fermi, finalmente una cosa seria: la ricetta del “genio all’acqua pazza”
    Ingredienti: fantasia, una pompetta, un blog, un bagnoschiuma (fisica q.b.)
    Esecuzione: stemperare un po di nucleare, (nel frattempo avrete portato a bollore vivace un pentolone di struttura della materia). Mescolare bene i due ingredienti (facendo attenzione che nessuno si accorga che si miscelino)
    Quando il composto é pronto, aggiungere il curriculum che nel frattempo avrete gonfiato a neve. Mescolare piano (hai visto ami che sta schifezza impazzisce come la maionese?). Servire in tavola caldo caldo.
    Se qualche commensale fa osservazioni, niente paura, riportate la sbobba indietro e fatela analizzare a Piero Angela. Anzi no, meglio ad una francese che di cucina se ne intende.
    Solo a questo punto usate la pompetta. Vi servirà per trasformare la pietanza in un formidabile dirigibile. Non sarà granché da mangiare, ma vedi che figurone che fai. Rimescolate tutte le carte, fate finta di dare retta a tutti e spalmate tutto con il bagno schiuma. Presentatevi in rete come Santa Maria Goretti e offrite il dirigibile (mi raccomando, con il bagno schiuma), a tutti i gonzi che lo vorranno gradire.
    Les jeux sont fait (si scrive così ?). Fatemi un favore, domandatemi a che serve il bagnoschiuma, non aspetto altro.

  69. @filter
    Ma chi l’ha sciolto a sto filter? Non per dargli troppa importanza, ma si fara’ bene a controllare se soffiandogli nelle orecchie fischia.

  70. Quando si assiste a una reazione scomposta c’e’ sempre da pensare che ci sia qualcosa “sotto”. E infatti…da quanto riesco a evincere dal mio balcone, l’articolo sul Sole24Ore ha suscitato reazioni vivacissime sulla costa occidentale dello Stretto. Ne ha parlato anche il Rettore: chissa’ che agitazione ci deve essere, con messaggi e-mail che fioccano da tutte le parti. Uno si immagina quanto spirito fraterno accogliera’ la Migliardo la prossima volta che passera’ dalle parti dell’Ateneo…
    Ora, per rimanere dentro una delle metafore, quand’anche mi arrivasse un camion di spazzatura fuori dalla porta di casa, quale vantaggio potrei mai trarne al fare un gran casino, con il rischio di spargere quella spazzatura proprio li’ dove abito?
    Analogamente, non sarebbe meglio da parte di Ezio Bruno e degli altri (anonimi inclusi) di abbassare i toni della polemica, che francamente hanno cancellato fino ad ora qualunque vostro tentativo di replica alla Coyaud?
    Ecco cosa aiuterebbe adesso: un bel commento a questo blog, che rispondesse punto per punto all’articolo originale, e che magari se posso osare anche considerasse i risultati della mia ricerca sulle pubblicazioni della Migliardo, SENZA pero’ battutine, frecciatine, commentini, subdoli suggerimenti, ammiccamenti e insinuazioni.
    In seguito alla lettura dei quali, se consentite, smetto di leggere il resto del commento.
    E non facciamo le “vergini offese”…l’Italia e’ il Paese dei concorsi truccati. Anzi, lo stesso strumento del “concorso anonimo” e’ stato inventato in Italia proprio perche’ trucchetti, nepotismi etc etc fanno parte della nostra cultura. Ed alzi la mano chi non conosce un ricercatore cui e’ stato detto di non partecipare a un concorso, visto che “il posto e’ gia’ assegnato”.
    Ripeto: visto il numero totale di pubblicazioni, quelle in cui la Migliardo e’ primo autore, quelle in cui e’ ultimo autore, i Premi ricevuti e ultimamente la fellowship L’Oreal, non e’ disonesto chiedersi se ci sia qualcosa di “strano”, in quel di Messina.
    Anche perche’ quell’Universita’ e’ tristemente nota per: un professore morto ammazzato; Magnifici Rettori indagati in serie; il Preside della Facolta’ di Veterinaria agli arresti domiciliari, un altro professore in carcere in una storia di concussione. Parlare di questo non vuol dire paragonare un concorso perduto dalla Migliardo all’ingerenza della mafia: vuol solo dire che in un posto dalla storia travagliata viene naturalmente da pensare che accadano anche storie “minori” di malcostume.
    Se poi non c’e’ niente di “strano”, sara’ gradito averne conferma. E se la facolta’ di Fisica di Messina e’ riuscita e riesce a mantenere degli standard di probita’ adeguati, anche avere certezza di quello sara’ cosa gradita.
    Se permettete, sarebbe davvero una buona notizia.
    Infine a chi pensa che siano problemi di Terronia propongo questo blog a proposito dell’Universita’ nella padanissima Varese:
    http:##mauriziomorabito.wordpress.com#2007#09#20#universita-di-varese-vituperiodegli-italiani-allestero

  71. @Maurizio Morabito
    Tu dici
    “Quando si assiste a una reazione scomposta c’e’ sempre da pensare che ci sia qualcosa “sotto””
    O anche
    “Ora, per rimanere dentro una delle metafore, quand’anche mi arrivasse un camion di spazzatura fuori dalla porta di casa, quale vantaggio potrei mai trarne al fare un gran casino, con il rischio di spargere quella spazzatura proprio li’ dove abito? ”
    Forse sbaglio, ma penso che proprio chi ha le carte in regola e nulla da nascondere puo’ esporsi con nome e cognome ed elencando fatti precisi chiedendo anche di essere smentiti.
    Non credo che i miei tre commenti sulla vicenda possano considerarsi una reazione scomposta.
    (mi scuso comunque per il breve commento sul mancato inserimento del commento di Ezio frutto di un equivoco come immediatamente ammesso).
    Per quanto riguarda la tua ricerca sui lavori, il catalogo di ateneo ha una definizione un po’ elastica di pubblicazione scientifica perche’ deve includere le pubblicaizoni anche dell’area umanistica, per cui e’ possibile inserire come pubblicazione scientifica anche un atto di congresso non certificato come pubblicazione ISI magari legato alla presentazione di un poster (io non l’ho fatto). Questo spiega la differenza tra i numeri da te trovati e quelli da me riportati.
    A livello internazionale i fisici, ma anche molte aree scientifiche considerano pubblicazioni quelle certificate ISI Web of Science. Secondo questa certificazione il numero di pubblicazioni e’ quello indicato e non smentito da nessuno (forse in riferimento alla data del concorso ho sovrastimato di poco i dati della Dott.ssa Migliardo) nei miei commenti precedenti. Lo stesso dicasi per quanto riguarda h-index e citazioni. Ripeto i lavori del vincitore avevano il doppio di citazioni di quelle della Dott.ssa Migliardo.
    Per quanto riguarda PUBMED non so dirti molto.
    Preferisco inoltre non parlare dei coaturi dei lavori o scendere in dettagli. Invito comunque a rileggere i miei commenti precedenti.
    Purtroppo la consultazione del portale ISI credo sia a pagamento anche se si puo’ accedere da quasi tutte le Università e centri di ricerca italiani e stranieri e da molte biblioteche pubbliche.
    Comunque vorrei ricordare, non a te che ne sono certo lo sai gia’, ma ai bloggers meno esperti nel campo, che come anche i pesci le pubblicazioni non sono tutte uguali, generalmente non facciamo a gara a chi ha piu’ sgombri. Fermo restando che la Dott.ssa Migliardo e’ coautrice di ottime pubblicazioni.
    Come gia’ ribadito nel mio secondo commento nessuna acredine da parte mia nei confronti della Dott.ssa Migliardo. Credo di averla anche un poco difesa quando ho scritto che un candidato ha tutto il diritto di criticare l’esito di un concorso!
    Naturalmente non rimango insensibile di fronte ad un’attacco frontale come quello apparso sul Sole24 con informazioni largamente errate e accostamenti offensivi come ammesso almeno in parte in questo blog dall’autrice. Almeno di questo le sono grato.
    A proposito, chi non lo avesse letto puo’ trovare l’articolo in questione sul link rassegna stampa del sito dell’Universita’ di Messina.
    Maurizio, forse ti smbrero’ masochista contribuendo a divulgare l’articolo in questione, ma come vedi credo fino in fondo nella forza della verita’ e dei fatti, forse per deformazione professionale.
    Un saluto a tutti

  72. Siccome sono un grande ingenuo, fino a ieri sera avevo l’impressione che i fisici di Messina avessero dei risentimenti sinceri ma scegliessero dei modi ineleganti e poco professionali per esprimerli. Adesso mi sono letto il verbale del concorso, linkato da Francesco all’inizio del thread, e sono più sulla linea di Maurizio: si scaldano perché sanno di avere torto.
    Sul concorso:
    1) Era effettivamente il concorso “per Mandanici”.
    2) Mandanici aveva le carte in regola per il posto. Nel curriculum si vede in trasparenza un giovane intelligente, studioso e benvoluto nel suo ambiente a Messina. Ha “gli sgombri” che servono. Un profilo solido anche se un po’ all’antica: è un insider, ha poca esperienza di lavoro all’estero (i soggiorni sono brevi).
    3) Anche la Migliardo aveva le carte in regola. E’ più giovane, sicuramente ha una carriera più breve, comunque sembra una persona più dinamica e intraprendente (forse anche grazie al sostegno familiare). Ha un’esperienza importante all’estero. I suoi sgombri, che siano 100, 80 o 50, sono comunque più che adeguati per un concorso da ricercatore.
    4) In casi simili, spesso la commissione premia il prescelto ma rilascia un giudizio positivo sul perdente; “eccellenza” o varianti per il primo, “buono” per il secondo.
    5) In questo caso, invece, la commissione ha voluto punire la Migliardo: quando si scrive nel giudizio finale “Nelle prove concorsuali i temi proposti sono stati trattati con imprecisioni, a volte con scarso approfondimento o con esposizione lacunosa. Dall’analisi dei titoli presentati e soprattutto dall’esito delle prove del concorso, la commissione ritiene che il candidato non abbia i requisiti richiesti dalla presente valutazione comparativa.” si sta facendo una cosa pesante. E’ un modo di dire alla comunità scientifica “questa persona non vale”. Ed è un giudizio oggettivamente squilibrato rispetto al profilo della Migliardo.
    6) Sulla performance della Migliardo alle prove del concorso non posso dire; però visto che i due candidati si dedicano a campi di ricerca piuttosto diversi, per la Commissione non ci vuole molto a scegliere temi scritti e domande orali che portino al risultato che si vuole ottenere. A proposito: perché nel verbale non ci sono i titoli dei temi delle prove scritte?
    7) Non mi esprimo neanche sul perché la Commissione abbia voluto punire la Migliardo: forse è stato perché si è presentata a un concorso che non era il suo (cosa sempre sgraditissima), forse perché ha cercato di sopravanzare un collega più anziano (altra cosa sgraditissima), forse perché la Migliardo è persona impopolare in facoltà.
    8) Ora, di cose simili ne accadono a tutti i concorsi, in tutta Italia, in tutti i settori scientifici. Qui posso capire i fisici di Messina, che si vedono messi sotto accusa per cose che fanno tutti.
    9) Non mi scandalizzo che una facoltà faccia vincere il concorso a candidati graditi, sia come persone sia per per il tipo di ricerca che si vuole chiamarli a fare. Avviene anche nel resto nel mondo che ricercatori in gamba ma che non quagliano con la facoltà siano messi alle porte.
    10) Purtroppo per i fisici di Messina, adesso è capitato che la Migliardo abbia avuto riconoscimenti che le danno legittimità e visibilità come ricercatrice; e che abbia voluto togliersi il sassolino dalla scarpa. Bene, ha il titolo per togliersi quel sassolino. E’ un fatto sia che è una ricercatrice all’altezza, sia che a Messina una commissione di concorso ha messo per iscritto che non lo era.
    La sostanza è questa. Accendere incendi sul numero esatto delle pubblicazioni o sulle imprecisioni dell’articolo del Sole è un tentativo in mala fede di distogliere l’attenzione dai fatti principali, che sono quelli che stanno qua sopra. Se Messina ha fatto una figura di merda, deve ringraziare non la Signora Coyaud, ma l’arroganza della commissione che ha stilato quelle valutazioni sulla Migliardo.

  73. Gentili Signori che leggete questo blog. Sono Professore Associato della Facolta’ di Scienze dell’Universita’ di Messina dal 1980 e lavoro come docente e ricercatrice nella stessa Facolta’ dal 1970 anno in cui mi sono laureata in Fisica. Se mi associo alle dichiarazioni del Professore Ezio Bruno e anche a quelle di Salvatore e’ perche’ conosco molto bene tutti gli attori della vicenda Migliardo. Non amo l’anonimato e se desiderate scambiare con me qualche opinione sull’universita’ di Messina vi invito a scrivermi all’indirizzo e-mail: mcabramo@unime.it. Mi scuso con la Signora Coyaud per aver adombrato un atteggiamento censorio nei confornti del Prof. Bruno, ma mi auguro che la Stessa capisca che ci si puo’ anche scusare quando si offendono inopinatamente anche coloro che hanno fatto del comportamento etico la loro ragione di vita.
    Maria Concetta Abramo
    Dipartimento di Fisica
    Facolta’ di Scienze MM.FF. NN.
    Universita’ di Messina

  74. @ filter: con tutta l’obiettività possibile, e senza alcuna intenzione di far polemica. La tua lettura della vicenda è UNA delle possibili verità su quel concorso…perchè può anche essere che quelle prove scritte e orali siano VERAMENTE andate male. Ho adombrato anch’io nei miei commenti la probabilità, la quasi certezza, che quel concorso, come la quasi totalità dei concorsi per ricercatore fosse ‘ad personam’. Ma ciò non toglie che, così come può essere verissimo l’andamento delle cose descritto da te ( in sintesi che, con quel giudizio, la commissione ha voluto punire la Migliardo, per essersi presentata a quel concorso, e forse anche per il suo carattere difficile non certo appetibile a un gruppo di lavoro come un dipartimento universitario), può essere anche altrettanto vero che quello scritto e quell’orale siano EFFETTIVAMENTE andati male, al punto da portare la commissione a scrivere che sbaglia con le dimensioni delle grandezze fisiche (lo ripeto, mica cotiche…) . Se le cose fossero andate secondo quest’ultima versione…sarebbe clamorosamente grave che, a distanza di 3 anni, approfittando della ribalta concessale per effetto di questo benedetto premio, la Migliardo, intenzionalmente o no, faccia polemica su un concorso da lei giustamente perso.Sempre in questa seconda ipotesi, sarebbe altrettanto grave che i media abbiano ancora una volta smerdato la mia città, la sua università e le persone che vi lavorano costringendo un 2+2 a fare 5.
    L’analisi della vicenda, e qui se n’è discusso tanto, non permette di comprendere a pieno quale sia la verità.
    Quando ho postato la prima volta parlando dell’esito del concorso la Coyaud mi ha risposto dicendomi: “sarebbe interessante avere il materiale relativo al concorso; non ce l’ho… ma comunque mi arrivano più voci relative al fatto che i concorsi sono truccati”… BELLA FORZA! Fino a qua ci arriviamo tutti, perdonami! Un giornalista, se vuole fare veramente il suo mestiere, si documenta, cerca fonti e fatti che dimostrino quello che dice, e allora sì che 2+2 fa 4. La coyaud nell’articolo non fa nessun riferimento alle prove scritte e orali del concorso, e fa affermazioni traballanti sul confronto dei curriculum scientifici dei due candidati…E’ bastato qualche commento per dimostrare che le cose non stanno esattamente come intendeva raccontarle lei. Ed è successo perchè questo blog, che la grande massa ignora, lo hanno seguito 4-5 persone dotate di un minimo di sale in zucca. Vogliamo vedere invece cosa vede la massa? La massa vede ‘Studio Aperto’ ( e a quello non si possono aggiungere commenti) che appunta sul petto di Federica la medaglia di ‘Genio’ basandosi unicamente sul fatto che ha vinto dei premi all’estero. Perchè ha vinto questi premi? E chissenefotte! Li ha vinti! E’ un genio. Dopo di chè dice che nell’università delle gambizzazioni, delle uccisioni, dei rettori inquisiti ( mai dire però che spesso sono stati assolti in seguito) esiste un genio più genio di lei… Io personalmente trovo squallido questo modo di rappresentare i fatti. E mi spaventa il fatto che non sempre abbiamo la possibilità di discernere le cose. Ci fanno credere quello che vogliono. Un ultimo commento per chi ha detto che i professori del dip. di fisica sbagliano a fare polemica su un blog… Non so se sia così: quello che so è che il rettore dell’università di messina aveva risposto con un comunicato stampa e ha ribadito ieri in conferenza stampa, che il vincitore del concorso meritava di esserlo. Dove sono Studio Aperto e il sole 24 ore?
    http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=5618

  75. E già che ci siamo, per rispondere sempre a te che dici:
    “Chi conosce l’università e vi legge si chiede: ma questi sono i figli della serva? non ce l’hanno un rettore? un preside di facoltà? qualcuno che dica “me ne occupo io” e faccia nei modi dovuti e col peso giusto le smentite e le precisazioni che ritiene opportune?”
    ecco le risposte del rettore:
    A caldo, in data 7 marzo –> http://ww1.unime.it/comunicati_stampa/
    A freddo, ieri 12 marzo in conf. stampa –> http://ww1.unime.it/comunicati_stampa/
    ***
    scusi il ritardo, il commento era “moderato”
    l’oca s.

  76. Francesco, solo un paio di cose:
    1) Non escludo affatto che la Migliardo sia andata male alle prove scritte e orali. Parlando in generale, non è difficile per i commissari preparare temi e domande che cadono a puntino sui punti forti di un candidato e sui punti deboli di un altro. Per quanto riguarda i temi scritti, ci sarebbe un modo facile di stabilire se questo è successo: basterebbe che qualcuno dei qui presenti fisici di Messina recuperasse i titoli dei temi scritti, che nel verbale mancano (ed è un’irregolarità), così che possiamo metterli a confronto con i campi di ricerca di Mandanici e della Migliardo. Così vediamo subito se ci sono stati o no favoritismi.
    2) La massa guarda Studio Aperto e il giorno dopo non si ricorda più né di Federica Migliardo né dell’università di Messina. Quanto alle rettifiche: fare il comunicatino stampa è, scusatemi, patetico. Fare l’assalto al blog è come scriversi da soli sulla fronte “siamo dei pagliacci”. Se ci sono errori nell’articolo della Sylvie, benissimo, mandate al Sole una lettera seria e documentata di rettifica, e il Sole la pubblicherà come è dovuto per legge. Quanto ai giornalisti, la regola è che scrivono quanto sanno: sta a voi documentarli e informarli, nel vostro interesse, invece di sputare sulle “public relations” (come fa il prof. Bruno più sopra). La Coyaud è una persona appassionata ed un’amica degli scienziati, quindi potenzialmente anche vostra. Avete cose belle all’Università di Messina? Organizzate un seminario e invitate Sylvie Coyaud per fargliele ascoltare. Sarà solo contenta di scrivere un bell’articolo.
    ***
    Oh là là, non esageriamo! Al massimo una breve visita guidata e il permesso di far domande ai tecnici in separata sede.
    l’oca s.

  77. Premesso che ( giurin giurello) con l’università, e nella fattispecie col dipartimento di fisica, io non c’ho nulla a che fare ( sono solo messinese)…
    Perchè parli di ‘assalto al blog’ ?
    Qui si è semplicemente aperta una discussione, con toni accesi… discussione a cui hanno ritenuto di partecipare, esponendosi con il proprio nome e cognome, alcuni professori del dipartimento interessato dalla vicenda. Non so se hanno fatto bene a farlo, ma credo che l’unico effetto collaterale, che evidentemente avranno ponderato, è sui rapporti interpersonali all’interno di quel dipartimento. Non ti sembra che etichettare come ‘patetico’ un intervento in un luogo pubblico di libera discussione, qual’è per spirito un blog, vada contro lo spirito stesso di cui sto parlando?

  78. OK, se non sei nell’Università di Messina, giro il “voi” a chi di dovere.
    “Patetico” si riferisce alla speranza che un comunicato stampa sia ripreso dai giornali e dalla TV solo perché lo si butta fuori.
    Sull’assalto al blog, ho già detto. Internet è una cosa buffa, perché spinge la gente a scrivere come se stesse parlando, e quindi con le regole del “verba volant”. Invece c’è un “scripta manent”. Esempio: a un certo punto qui il prof. Bruno dice che la Migliardo è una persona ignobile. Cito dal suo commento:
    “La cosa interessante, dal mio punto di vista, non e’ tanto il caso della Dott.ssa Migliardo. Certamente, i curriculum gonfiati e le altre cose scritte in questo blog sono cose deprecabili e squallide, voler passare innanzi a colleghi piu’ anziani e piu’ meritevoli sebbene meno inclini alle public relations puo’ anche sembrare ignobile. Ma si tratta di ignobilita’ cui da anni siamo avvezzi ed abituati a difenderci, “non fa piu’ notizia”.”
    Se pensate (qui parlo a te e ai docenti messinesi) che un blog sia lo spazio libero degli insulti, beh, non conoscete né le buone maniere né internet.
    ***
    Ah, l’anzianità è un criterio di merito? Me lo scrivo.
    “Pubbliche relazioni”. Un po’ ce ne lamentiamo tutti, ricercatori e giornalisti. Ma nel caso dei premi, parlare con la stampa è d’obbligo, e chi riceve fondi della Commissione europea per ricerche, s’impegna a comunicarne i risultati ai mass media.
    l’oca s.

  79. Io non difendo chi insulta, anzi non difendo proprio nessuno, non ne avrei la forza nè il titolo…Ribadisco che, secondo me, in questa vicenda ci sono almeno due possibili verità. E ho cercato (pur propendendo per una di queste) di dire la mia obiettivamente. Visto che il risultato è quello di vedersi rispondere che non si conoscono le buone maniere…la chiudo qui.
    ***
    Almeno due, infatti. Sembra ancora più complicato dell’idea che cominciavo a farmi dopo il commento di E.B.
    l’oca s.

  80. una precisazione: non ho detto che “si scaldano perché sanno di avere torto”.
    Ho detto che se si scaldano, vuol dire che c’e’ qualcosa “sotto”, cioe’ di nascosto, anche se non necessariamente in maniera voluta.
    Penso quindi ci sia qualcosa dietro il caso-Migliardo, che noi dal balcone non possiamo sapere: mentre i partecipanti a questa specie di dramma collettivo, anche se certe “cose” non le dicono, quelle “cose” le conoscono bene.
    Una volta si diceva “fra moglie e marito non mettere il dito” per sottolineare come un litigio pubblico su un argomento puo’ essere solo il sintomo di qualcos’altro, che solo i coniugi conoscono. Si potrebbe fare lo stesso ragionamento su Messina. Oppure no, visto che i concorsi sono pubblici.
    Rimango sempre dell’avviso: se si vogliono tenere lontani i ficcanasi, e’ meglio rispondere senza polemica. Ogni “rilancio” attirera’ nuove domande.

  81. x Morabito: Solo una domanda: hai letto la mia risposta sul tuo blog? da quel balcone, riesci a vedere qualcosa in più? un pochino di più?
    A tutti, addio. A Dio.

  82. @Filter
    Voler passare avanti a collegi piu’ anziani e meritevoli e’ ignobile.
    Ma forse non sei d’accordo.
    Non ho insultato nessuno.
    ***
    Davanti a più meritevoli, è sicuramente un male. Ma perché davanti a più anziani sarebbe un male?
    l’oca s.

  83. Chiedo scusa alla signora E.B. ma ho letto la Sua risposta nel blog di Murizio e poiche’ la rete e’ pubblica, voglio permettermi di riportarlo anche in questo blog che mi auguro possa cosi’ esaurirsi (pur mancando le conclusioni cui l’oca sapiens nel frattempo possa aver tratto), per condividere con i partecipanti le Sue considerazioni e riflessioni.
    “Caro Maurizio,
    ti scrivo su questo blog perché mi piace rispettare ciò che dico. Ho detto che non sarei più intervenuta su ocasapiens e così sarà. Ritenevo con questo impegno di non intervenire proprio più su questa questione. Ma, il sincero desiderio di capire, da parte tua, mi spinge a scrivere, per questa volta, una sola, sul tuo blog. Non sono un fisico, ma conosco molto bene la facoltà di fisica e, soprattutto, le persone direttamente coinvolte. Soprattutto, conosco benissimo la storia scientifica della dottoressa di cui si parla dall’interno, vista, cioè, sul piano dei rapporti personali che l’hanno fatta nascere e costruire. Personali intendo umani, a scanso di equivoci. Proprio per questo, per evitare imbarazzi, soprattutto perché non ho nessuna intenzione di partecipare ad una contrapposizione che rischia di finire in un gioco mediatico, in cui, poi, alla fine, i manovratori otterranno ciò che volevano, e resterà accreditata l’idea di una Federica Migliardo, giovane brillante, vittima di un sistema, non posso che scegliere l’anonimato. Anche se tale, in realtà, non è, per chi conosce i fatti. Che, certamente, non è Sylvie Coyaud, che ha conosciuto Migliardo mentre era nella giuria del famoso premio L’Oreal che le è stato attribuito e sa di lei ciò che risulta da un elenco di titoli e di premi e da quanto, divenuta amica, le ha raccontato.
    Ma, tu sei un navigatore della conoscenza, e come tale ritengo, e mi pare, cercatore di verità. E la verità, spesso, non è affatto ciò che sembra. Allora, per rispetto al tuo desiderio di conoscere e di avvicinarti alla verità, anche da cattolico, quale vedo che sei e anch’io sono, mi rivolgo a te e cerco di spiegarti qualcosa.
    Non a caso ho segnalato alla sig.ra Coyaud di fare attenzione alle informazioni di Francesca Maisano, che non conosco, né so se usi uno pseudonimo o altro, ma so esser vere e rilevanti per cercare di avvicinarsi alla verità, nel cui interesse unico ed esclusivo sto parlando adesso, dopo anni di silenzio in questa storia squallida, di cui non parlerò comunque più. Il professore Magazù, che conosco benissimo, più di chiunque altro e, ritengo, perfino più di se stesso, cui voglio anche bene, fa ricerca sul trealosio e sulle sue possibilità applicative fin da almeno vent’anni, appunto, cioè, da quando era ancora egli stesso dottorando nella stessa Università di Messina, nel gruppo di lavoro del prof. Placido Migliardo, padre della presunta vittima di un’ingiustizia. Per queste ricerche, che hanno prodotto i risultati oggi premiati come originali della dottoressa Migliardo, registrano pubblicazioni fin da quegli anni e hanno ricevuto a propria volta premi.
    Le stesse ricerche, con gli stessi risultati. Tu, che sei un navigatore della conoscenza, sono certa che non tratterai questa informazione con la leggerezza con cui molti, a partire dalla Coyaud a scendere, per buona o cattiva fede, l’hanno trattata.
    Bene. Per spiegare il resto, mi riferisco alla metafora, complessa, quanto ricca di significati, usata da Giulio su ocasapiens. Giulio che non conosco, non so se usi uno pseudonimo, non so se insegni a Messina.
    Il professore Magazù è diventato tale, prima ricercatore, poi associato, poi ordinario, con il padre della dottoressa Federica Migliardo. Se conosci un pochino il sistema universitario, saprai che è irrilevante se lo stesso Mgliardo sia stato nella commissione giudicatrice dei concorsi che l’hanno portato in cattedra. Anzi, è buon costume non essere nella commissione che giudicherà e promuoverà il proprio candidato. Anche qui, invito te, navigatore della conoscenza, a prestare attenzione a questa informazione, se conosci, anche solo un pochino, la realtà universitaria, che chi conosce sa anche “guidare” verso i propri obiettivi. E’ diventato ricercatore e poi professore nel gruppo di lavoro del professore Migliardo, fino a qualche anno fa anche preside della stessa facoltà
    Dunque. Il professore Magazù, mentore di Federica Migliardo, come lo definisce Sylvie Coyaud, lavora con l’Universita di Lille e Grenoble da oltre vent’anni. Insegna li. Adesso insegna li. Questo per spiegare l’autore dell’ottimo iprofilo in inglese della candidata ai vari premi. Ora, è uso, nella comunità scientifica, di firmare i lavori come di gruppo. Ciò consente di comparire anche in lavori che neppure si conoscono, con uno scambio di ospitalità. E’ una prassi diffusa a livello internazionale, per quanto in Italia vi si ricorra con maggiore frequenza, per l maggiore convenienza in termini carrieristici. Significa, per intendersi, che, se io e te solitamente collaboriamo in qualche ricerca e condividiamo l’area di ricerca, sarà mia abitudine mettere la tua firma anche su lavori cui tu non hai partecipato e in qualche caso neppure conoscie e tu, di riflesso, la metterai sui miei, di cui ignori perfino i contenuti. Io e tu, ovviamnete, veniamo usati a titolo esemplificativo, perché mai mi sono pretsta a questi metodi che, come credente, disprezzo profondamente. Ciò, evidentemente, arricchirà “numericamente” il curriculum di entrambi. Massimo profitto carrieristico con minimo sforzo. Quanto maggiore è il numero delle persone con cui mi trovo a collaborare, tanto sproporzionatamente maggiore sarà il numero delle pubblicazioni di cui potrò vantare parziale paternità.
    Fai attenzione a questo dettaglio, che non è affatto marginale in questa storia.
    Ora, mettiamo che io sia diventato ordinario, per giusti meriti, un po’ di fortuna, un’ottima conoscenza del sistema. Metti che abbia un numero spropositato di pubblicazioni e di riconoscimenti, un curriculum scientifico e accademico invidiabile, con questo felice mix di genialità scientifica e intelligente metodologia accademica, e metti che abbia interesse, per varie ragioni, più o meno legittime, più o meno comprensibili, più o meno scientificamente edificanti, non importa, di aiutare la carriera di un mio protetto. Cosa farò, se non sono un brutale carrierista ma, appunto, una persona intelligente e sofisticatamente determinata all’obiettivo? Lascerò che appaiano come meriti del candidato in questione quelli che sarebbero miei, per i quali ho già ricevuto abbastanza riconoscimenti, che non mi sono più necessari nel percorso accademico, avendo già raggiunto i miei obiettivi. Potrei anche cederle il primo posto nela lista delle firme, avvalorando la tesi che sia questa persona la genitrice del lavoro suddetto. Se, poi, questa è una donna, il gioco è più facile. Una società così poco capace di valorizzare chi ha meriti autentici, a prescindere dal sesso, facilmente si metterà a posto la coscienza nel convicersi di aiutare chi non ha proprio bisogno di aiuto, con pratiche di welfare a basso costo morale.
    Poi, una persona molto intelligente e determinata, magari, comprende che avere la stampa dalla propria parte può servire a velocizzare un percorso già segnato, facendo pressione, psicologica e ambientale, su chi poi, comunque, avrebbe acconsentito a che ciò avvenisse, non foss’altro che per habitus accademico, per rispetto del collega ordinario giovane, brillante ed energico, del padre della ragzza, già preside, del padrino, anch’egli preside.
    Detto ciò, voglio anche chiarire qualcosa, ribadendo che non interverrò più sulla questione, per cui chiedo il rispetto di capire le ragioni davvero alte, autentiche, di servizio puro e semplice alla verità, che in questa storia davvero è violentata, umiliata e messa in croce.
    A me non interessa il destino accademico della dottoressa Migliardo. Non m’importa i metodi con cui si è costruito un percorso accdemico. Non m’importa se merita o meno di entrare stabilmente all’Università, come certamente accadrà, nonostante il giudizio della commissione giudicatrice, che è sì insolito, per la prassi accademica, e per questo dovrebbe far riflettere, perché, pur essendo la dottoressa in questione così protetta, da padre, padrino e mentor, tutti con grande potere in quella facoltà, nonostante ciò, non si sono potuti evitare giudizi così duri. Se i titoli della ricercatrice in questione fosse, come suggerisce Giulio, al “bagnoschiuma”, con una ricetta marcata made in france, ma di origine assolutamente italiana, non sarebbe, comunque, il primo caso di qualcuno che siede su quagli scranni con poco o meno merito. La cosa grave, gravissima, che mi ha interpellato come persona a conoscenza di questi fatti e, soprattutto, come cristiana, è la grave arroganza di questa ragazza, direi la tracotanza. Pur essendo ben a conoscenza, avendovi partecipato, di come è stato costruito un progetto di carriera accademica per lei, mentre altre ricercatrici e ricercatori davvero brillanti non ricevono alcun aiuto da parte di docenti che ne conoscono i meriti oggettivi, ha promosso una campagna di diffamazione nei confronti del collega che ha vinto il concorso in cui è stata bocciata, lui sì figlio di nessuno, ragazzo sempre bravo, brillante, oltre che squisito sul piano umano, che ho avuto il piacere di conoscere, ma solo occasionalmente, ma di cui molti mi hanno ottimamente parlato, non giornalisti, soprattutto, perché non partecipa al gioco di scambio di firme e lavori. Nei lavori dove compare la sua firma ha lavorato personalmente. Qualcuno ancora fa così. Chi ama la scienza abbastanza da non privarla dell’intelligenza, femminile o maschile che sia, e soprattutto di rispetto, di dignità.
    Poi, vedi, non sono tra coloro che difendono a tutti i costi l’Università di Messina o i commissari chiamati in causa, che non sono solo di Messina, ma di Messina per unnterzo soltanto su tre. Non ne avrei motivo né men che meno interesse. Ciò che, però, onestamente noto, è che quanto avviene a Messina non è affatto diverso di quanto avviene, per lo meno, nel resto di Italia. Non a caso ho citato il libro di Stella e Rizzo. Non a caso ho parlato di uno Stato nello Stato a proposito dell’Università. Servirebbe una Universitopoli. Con il rischio, però, di commettere errori. Perché è un mondo con le proprie regole, difficilmente comprensibili e controllabili dall’esterno. Così, accadono i paradossi. Cioè, magari, che una brillante giornalista, in buona fede, creda a ciò che vede, a ciò che una ragazza minuta e intelligente e determinata le racconta, magari in francese, e magari in buona fede mette in campo le sue risorse, professionali e relazionali, per aiutarla, affinché trionfi la giustizia. Questa, almeno, ci auguriamo sia la motivazione che guida la pertinace volontà di intervenire a favore di Federica Migliardo in questa storia, lungo ben te anni, con tutti gli strumenti mediatici possibili, stampa, ardio, tv, perfino le agenzie. Un tale spiegamento di forze si è mai visto per qualche altro soggetto debole della nostra società? Come serva della verità mi fa riflettere. E, Maurizio, dovrebbe far riflettere un navigatore della conoscenza, come fa riflettere me, anzi mi interroga, come mai siano stato usati toni così offensivi verso la professoressa Vicentini, mesi fa, come giustamente notava Giulio. Troppo offensivi, non credi? Poi, ancora, fa riflettere questa ostinazione a sostenere la tesi della povera ricercatrice bistrattata rigettando senza nenache prenderla minimanente in considerazione ogni informazione che metta in crisi il teorema, a prescindere dai modi, più o meno gentili ed educati, con cui siano proposte. A te, non fa riflettere? A me, personalmente, amareggia. E’ il motivo per cui ho rotto – anche troppo – il silenzio, nel quale, però, torno subito circa questa brutta storia. Se poi, come prevedibilmente accadrà, tutto questo porterà al trionfo della causa giusta della Coyaud, allora, trionferà l’ingiustizia, ancora una volta. E non è mai una volta di troppo.
    Migliardo figlia tornerà a Messina come ordinario. Era già tutto previsto.
    A te, in bocca al lupo per le tue navigazioni.”

  84. Riporto la mia risposta a E.B. prima che qualcuno mi accusi di voler generare traffico sul mio blog:
    >>>>
    grazie E.B.
    Purtroppo mi racconti di storie che mi ricordano altre a me familiari. Ci sara’ pure un motivo per cui sono fuggito dall’Universita’ italiana nel 1992.
    Sui motivi della Coyaud non ho motivo ne’ voglia di ricamare. Mi ripeto: di “stranezze” in questa storia ce ne sono abbastanza da stuzzicare la curiosita’ di un giornalista. Non e’ poi detto pero’ che tutte le storie finiscano nella direzione aspettata.
    >>>>
    Riguardo il concludere questi commenti: ognuno faccia il suo. Chi non vuole che se discuta ancora, smetta di discuterne. Chiedere agli altri di non parlarne piu’ e’ un invito a continuare la discussione.

  85. Gentile Sylvie,
    avevo promesso che non sarei tornata sulla questione e non vi tornerò. Leggo ora, però, la sua risposta, e la domanda: E. B. = Ezio Bruno? No. Anche se credo ormai che l’abbia capito e non ci sia bisogno di questa precisazione. Non sono maschio, non sono un fisico dell’Università di Messina. Ha la mia mail personale e può inviarmi qualsiasi comunicazione, ove lo ritenga opportuno. Sono, però, una persona a conoscenza dei fatti e con un grande amore per la verità, che, mi creda, ho visto davvero bistratta nell’immagine inverosimile e irreale che, forse con il suo inconsapevole contributo, è stata trasmessa su tutti i media, nei giorni scorsi, della ricercatrice in questione, nel ruolo paradossale di vittima, e dei commissari che l’hanno giudicata, questa volta, in modo giusto, e che, dunque, non meritavano di comparire in un contesto infamante dell’Università di Messina di fatti pur inquietanti, ma che non possono essere trattati, credo, con leggerezza e pericolose assimilazioni.
    Tutto qui. Sono intervenuta soltanto per amore assoluto e totale di verità, a difesa della dignità di persone, alcune delle quali non conosco, che sapevo, però, essere ingiustamente attaccate. Ho scritto sul suo blog con la fiducia di trovare in lei l’interlocutore aperto e onesto che credo di aver trovato.
    Slla questione, ribadisco, non interverrò più, perché credo di avere fornito informazioni sufficienti per comprendere ogni cosa, per chi voglia capire.
    Detto questo, colgo l’occasione per ringraziarla per avere trattato con attenzione e cura quanto le segnalavo, con la disponibilità a rimettere in discussione le sue certezze.
    Solo per qualche precisazione, sulla base delle sue risposte alle mie comunicazioni, e per maggiore completezza, devo dirle che, da ancor prima che la dottoressa Migliardo fosse perfino iscritta all’Università, il prof. Magazù frequentava regolarmente, collaborava e prendeva premi presso le Università di Oxford, Berlino, Parigi, Lille. Tutte queste Università, con prolungati soggiorni presso ciascuna di esse.
    Una canzone di Battisti, forse ricorderà, si intitolava “Le tre verità”. E certamente ciò vale in ogni fatto della vita. Ciascuno ha la propria verità, il proprio modo di viverla e interpretarla. C’è, però, anche, ne sono convinta, “una” verità, la verità. Quanto meno, una verità storica, di come sono andate le cose sulla bse di certe intenzioni.
    Credo di avere, con onestà, chiarezza e completezza, offerto uno sguardo privilegiato dal balcone sulla verità. Da cui potrà ricavare, almeno, che sicuramente, probabilmente, ci sono tante altre donne, studiose, ricercatrici, davvero brillanti, originali, animate da sano desiderio di conoscenza e impegno nella ricerca, con meno mentori e sponsor della persona cui si è dedicato così tanto spazio, che subiscono “vere” vessazioni, mortificazioni e ingiustizie, spesso in solitudine. Avrò piacere di seguirla e apprezzarla nell’aiuto e nelal valorizzazione che vorrà dare loro.
    Sono certa che con intelligenza e professionalità saprà verificare le fonti e i fatti, senza fidarsi troppo o soltanto dei diretti protagonisti.
    Sono felice di sapere, comunque, che le sue intenzioni, se non le certezze, erano “luminose”, cioè, dettate da buona fede. Ciò le consentirà di riconoscere di avere potuto commettere, forse, un errore di valutazione e di fiducia.
    Stia tranquilla, non ho preso come una critica la sua correzione della citazione di Hoffmann (e non Hoffman), per quanto anche il fisico Ronald avrebbe potuto dire, per formazione di pensiero e metodo scientifico, quanto sostenuto dal chimico Roald. E quanto tutte noi ci auguriamo. Che la scienza si arricchisca sempre più di intelligenza e genialità femminile. Quelle autentiche, anche senza titoli.
    Con questo, davvero a Dio.
    Buon lavoro. E buona vita.

  86. @ocas
    La ringrazio dei cenni positivi ad alcuni miei paper nonostante la mia posizione molto netta sull’articolo apparso sul Sole24.
    Non mi e’ del tutto chiaro che idea si sia fatta adesso della faccenda.
    Nel caso avesse cambiato idea su quanto scritto, non ritierrebbe giusto un breve articolo di chiarimento sul Sole24 in cui magari rettifica alcune affermazioni sui titoli del vincitore etc. etc. ?
    Non crede che sarebbe un bell’esempio di buon giornalismo?
    Io non lo chiedo formalmente a lei e alla direzione perche’ mi sembra di non averne titolo.
    Mi piacerebbe conoscere la sua opinione in proposito.
    buon lavoro
    ***
    Per il quotidiano, di solito “l’ente” manda una rettifica ufficiale, l’incauta porta documentazione e fonti e la redazione decide se è cosa da par condicio o da errata corrige. Se dipendesse da me, farei come a Nature. Manderei le vostre critiche, la relazione del concorso, l’elenco dei rispettivi papers, awards, fellowships all’ex com. scientifico dell’Infm, Alison Abbott scriverebbe l’inchiesta fra i giurati del decimo L’Oréal-Unesco e il primo EuroWin, chiederei al capo dell’Agenzia per la valutazione di fare un box che illustra i criteri e m’assegna l’oca d’oro. Forse ai lettori si spiegherebbe qualcosa che conta, no?
    buon lavoro anche a lei, l’oca s.

  87. Sono profondamente rattristato di quello che leggo tra le righe che riempiono il blog. Questo perche’ sono laureato, dottorato e collaboratore (quando è possibile) del Dipartimento di Fisica dell’Università di Messina. Mi rattrista vedere che quando le notizie sulla nostra facoltà rimbalzano al livello nazionale (e non solo) siano per vicende relative a cronaca di dubbia moralità deontologica. Credo che la situazione venutasi a creare sia da imputare al “peccato” e non al “peccatore”. E’ uno dei motivi per cui anch’io vivo in maniera disillusa e molto saltuaria la vita di ricercatore nella mia città. Non voglio commentare la gestione politica delle risorse umane e scientifiche dell’ateneo, perche’ si cadrebbe nella banalità, vorrei solo che ogniuno di noi “attori” prendesse spunto da situazioni come queste per valutare quanto siamo causa e vittime, al tempo stesso, di un sistema che nel corso degli ultimi anni è andato progresivamente peggiorando portando avanti dei “geni” (mai conosciuto uno in vita mia!!!) e che al tempo stesso sforna solo carne da macello pronta ad essere sacrificata senza alcuna speranza futura e scarsa ricompensa per i sacrifici personali, sfruttando ogni singola persona che crede ancora che dietro la ricerca si nasconda un mondo per pochi eletti dove concentrare i propri sforzi per un nobile scopo!!!!
    Grazie a tutti veramente per avermi ancora fatto capire meglio di che pasta siamo fatti…
    NF.

  88. Conosco l’ambiente di fisica a messina: ricordo a tutti i navigatori che il presidente della commissione di concorso la Cutroni e il Mandanici sono praticamente dello stesso paese di origine (Barcellona pozzo di Gotto) e che la Cutroni ha come laureandi solo studenti di Barcellona.

  89. Caro Sig.Pivetti,
    Anch’io conosco l’ambiente di Messina perche’ ne ho fatto parte per un po di tempo (laurea e dottorato) e sono dovuto andare via perche’ come molti altri non sono “figlio di papa’”.
    Le vorrei ricordare che la Dr.ssa Migliardo e’ figlia di un noto Professore di Fisica di Messina, figlioccia di un altro e nipote di un altro importante professore di economia di Messina.
    Quindi…. !!
    E poi se e’ cosi GENIALE perche’ non si trasferisce altrove? In Italia del Nord? All’estero magari? A quanto pare tutti i centri di ricerca del mondo sono pronti ad accoglierla a braccia aperte visto la su “genialita’ “.
    Ma questo il grande genio non lo fara’ mai. Il grande genio non si espone, non si mette mai in discussione. Se ne sta a Messina nel suo habitat per cosi’ dire “naturale”.
    Saluti

  90. Templar, che problemi hai? ho controllato in rete i due curriculi e li ho messi a confronto; quello del Mandanici è meno qualificato sotto tutti gli aspetti; lo stesso nei fatti mi pare confermi il rettore.

  91. @pivetti antonio
    Per favore non ricominciamo a riportare notizie false. Ti consiglio di leggere bene sia tutto il blog sia le dichiarazioni del rettore prima di dire minch….

  92. sono Fancesca Maisano il mio nome è uno pseudonimo ovviamente, ringrazio E. B. per il suo intervento chiarificatore, e per quanto speso nei confronti del Prof. Magazù.
    Infatti quanto da E. B. riportato corrisponde al vero.
    Ma non crediate che nei dipartimenti della altre Facoltà funzioni diversamente?
    A Maurizio Morabito, comunque l’istituto accademia delle scienze di parigi esiste e la tua ignoranza è sorprendente, tra l’altro Il CNR di Messina esiste ed è diretto dal Cirino Salvatore Vasi, lo so persino io che sono laureata in lettere e filosofie.
    ***
    Scusi, ma sono io che avevo letto in un commento “Istituto francese delle scienze di Parigi” e chiedevo se ne fosse sicura, perché c’è un Institut de France, di cui fa parte l’Académie des sciences e non mi risultava un Institut français des sciences (sto usando le vostre informazioni per continuare l’indagine).
    l’oca s.

  93. Cara Oca Sapiens,
    io vorrei farla riflettere su tutto quello che ha scatenato il suo post.
    Questo Paese è pieno di persone capaci, che lavorano nella scienza, con una bassa retribuzione (anche il premio alla Migliardo, da parte dell’Oreal, non mi pare oggettivamente così ricco) e con altissime frustrazioni. Vedi concorsi truccati, ma vedi anche miriadi di casi in cui ti minacciano semplicemente per non farti partecipare ad un concorso. Ed io non ho mai messo piede nell’Università di Messina, per intenderci.
    Il sistema dei concorsi italiani non funziona. Il sistema della ricerca italiana funziona un po’ sì e un po’ no, ma molto si potrebbe fare.
    Cosa occorre per crescere? Soldi? Non solo.
    Occorre fare riforme, controlli, avere iniziative. Ma è soprattutto importante sensibilizzare le persone su quanto potrebbe essere utile la scienza, quanto potrebbe migliorare la vita di ognuno di noi.
    Questo è il servizio che richiediamo da una giornalista scientifica, o almeno che auspichiamo…
    ce lo concede?
    ***
    Mi sarebbe difficile non essere d’accordo, è il mio mestiere da un bel po’!
    l’oca s.

  94. Francesca
    tu scrivi: “A Maurizio Morabito, comunque l’istituto accademia delle scienze di parigi esiste e la tua ignoranza è sorprendente, tra l’altro Il CNR di Messina esiste ed è diretto dal Cirino Salvatore Vasi, lo so persino io che sono laureata in lettere e filosofie.”
    Non capisco a cosa ti stai riferendo…quando ho mai parlato di questo, o di quelli?
    ***
    Sull’Institut de France e l’Académie des sciences ho già chiarito, su C. S. Vasi siamo entrambi innocenti, mi pare, ma il thread sta diventando lungo e la memoria è corta, hélas.
    l’oca s.

  95. Cara Signora Coyaud,
    ho perso ogni speranza che lei possa riconoscere di avere falsificato dei fatti, a Messina sono in molti i giovani colleghi che hanno vinto borse di studio ben piu’ prestigiose di quella ottenuta dalla Migliardo (mai sentito parlare delle Marie Curie fellowships?) senza che se ne occupasse il TG1, non si e’ rimangiata neppure le sue affermazioni piu’ incredibili (meno di un decimo delle pubblicazioni) ed adesso cerca di attribuirmi qualcosa che non ho mai detto e che come tutti sanno non penso.
    Credo che voler passare avanti ai colleghi piu’ meritevoli “E” piu’ anziani sia ignobile. Poiche’ lei sembra avere seri problemi con la lingua italiana (ma anche con quella inglese) vorrei farle osservare che quanto ho detto significa: se di due candidati uno e’ piu’ meritevole e (nello stesso tempo)piu’ anziano, non si capisce perche’ debba passare il meno meritevole che e’ anche) piu’ giovane. Questo perche’ la prassi, sempre da me contestata, e diffusa presso l’universita’ italiana di fare passare i piu’ anziani, nemmeno questa prassi si puo’ invocare in questo caso. Ha vinto un candidatoche aveva pubblicato poco meno ma su riviste piu’ prestigiose riportando tuttavia molte piu’ citazioni, quindi scrivendo cose che altri scienziati hanno ritenuto piu’ interessanti e valide. La verita’ e’ che in Italia si promuovono troppi giovani (e spesso scandenti) figli di papa’. I migliori se mai ottengono qualcosa la ottengono tardi.
    Sarei stato felice di discutere con lei e con chiunque altro dei problemi gravi che ha il sistema italiano della ricerca, dei problemi del sistema concorsuale, che e’ veramente sbagliato. Ma guarda caso, lei riesce a prendersela giusto con uno dei concorsi piu’ puliti e limpidi che si siano mai visti. Per questo uno si indigna.
    Io sono uno di quelli che pubblicano (relativamente) poco. Tuttavia, nel mio ambiente un Physical Review Letters o un Physics Reports contano infinitamente di piu’ degli atti di un congresso dove si e’ andati con un poster sotto il braccio e si e’ pagata profumatamente la pubblicazione di tali poco prestigiosi atti con un generoso “fee” di iscrizione. Lei sembra una di quelle persone che sembrano, mi scusi il paradosso, troppo informate per essere cosi poco e male informata. Lei che frequenta, senza essere una scienziata, le giurie di tanti premi scientifici crede che la sua campagna di stampa abbia nuociuto alla campagna pubblicitaria de l’Oreal che ha, nei giorni immediatamente successivi pubblicato a pagine intere sulla stampa italiana la fotografia della Migliardo con un annuncio pubblicitario che sembra ricalcare la sua confusione tra “award” e “fellowship”?
    Non l’ho invitata a venire a Messina. Se ne ha il coraggio venga, tuttavia. Potrebbe scoprire che l’omicidio Bottari e la gambizzazione di Pernice, fatti vecchi di dieci anni, non sono gli unici “eventi” di questa universita’. Potrebbe scoprire persone che lavorano con mille difficolta’ e tuttavia riescono a mantenere eccellenti standards internazionali. E le assicuro che tali persone hanno ricevuto poca o nessuna attenzione da parte dei suoi giornali. Potrebbe scoprire che il vincitore di quel concorso ha messo su uno dei pochi laboratori di spettroscopia acustica e di come, per questo, sia giustamente noto presso la comunita’ scientifica internazionale. Sa, questo e’ infinitamente piu’ difficile che fare misure di neutroni nella materia condensata, un tipo di indagine che era gia’ descritta sui libri di testo trent’anni fa, quando mi sono iscritto a fisica. Potremmo anche parlare delle truffe, quelle gravi e vere, che si perpetrano nell’ambiente scientifico italiano e che certamente non non sono quella che riguarda la Dottoressa Migliardo. Ma lei ce l’avrebbe il coraggio di mettersi contro i poteri piu’ forti, oppure sa alzare la voce soltanto quando si tratta di Messina?
    Naturalmente, lei lo capisce, rispetto all’andazzo dei concorsi italiani si puo’ fare di meglio. Ma anche di peggio, come sarebbe se le multinazionali, la Confindustra o la nostra casta di politicanti dovessero ancora piu’ pesantemente condizionare i nostri meccanismi di selezione.
    Cordiali saluti
    Ezio Bruno
    ***
    Come scrivevo sotto un commento di S. Sarasto, se il vincitore del concorso è bravissimo, meglio così, sul concorso in sé le opinioni continuano a divergere, mi risulta. Come scrivevo sotto uno di Maurizio M., più che a una borsa di studio, la fellowship L’Oréal-Unesco somiglia ai grants della fondazione Nuesslein-Volhard (per spese private).
    – Le facevo una domanda sull’anzianità perché lei aveva scritto che “voler passare innanzi a colleghi piu’ anziani e piu’ meritevoli può sembrare ignobile”; perché non conosco lei, infatti, e perché l’anzianità è la risposta data più spesso ai giornalisti stupiti quando viene bocciato un candidato che ha accumulato più pubblicazioni e riconoscimenti in minor tempo, mentre ai giornalisti sembra un pregio.
    – Figli di papa’, forse ha ragione lei. I giovani? cf. “Reverse Age Discrimination”, Nature Physics, sett. 2007.Le figlie?
    cf. http://ec.europa.eu/research/science-society/pdf/she_figures_2006_en.pdf
    – Sulla minor rilevanza e difficoltà dello scattering dei neutroni applicato ai sistemi biologici rispetto alla spettroscopia acustica applicata alla materia inerte, preferisco che siano i rispettivi addetti a litigare!
    – Alzare la voce contro i prepotenti è sempre un piacere, con l’età me ne privo sempre meno.
    – Nelle università, premi e riconoscimenti sono normali, ma un omicidio?
    Dovrei andare a Messina a maggio. Richiede coraggio?
    L’oca s.

  96. Mi permetta, cara Oca Sapiens, di farle notare che la mia riflessione voleva indurla all’autocritica.
    Probabilmente non sono una mente brillante, come quelle che incontra lei ogni giorno, ma io i suoi “atomi” e post, tanto spesso non li capisco. Io che comunque lavoro nella scienza, ed ho quindi se non una sensibilità, almeno una curiosità superiore alla media per certi argomenti, troppo spesso mi annoio e mi confondo, nella lettura di quel che scrive. Perchè non ripensa all’impostazione della sua rubrica su carta, ad esempio? Perchè non scrivere di meno argomenti, ma con più accuratezza? Perchè non parlare, in questo caso ad esempio, di cosa realmente ha scoperto la Migliardo, invece di raccontare i suoi giochini fra le piante e il trialosio?
    Quello che le scrive Ezio Bruno, qui sopra, direi valga bene altre riflessioni.
    Perchè non fa un po’ di autocritica, come tutti noi scienziati dovremmo essere abituati a fare?
    Con simpatia, Bianca
    ***
    Non dirigo né D né il Sole, lunghezze, formati, titoli ecc. non dipendono da me.
    L’autocritica: posso farla un’altra volta, resta evidente a tutti la divergenza tra un giudizio locale e quelli nazionali e internazionali sulle capacità di F. Migliardo. Andrò a Messina per sentire chi avrà voglia di parlarne, se salta fuori una montatura a danno di decine di scienziati famosi tra cui due Nobel, sarà “lo scoop dell’anno” come dice un collega. Se non salta fuori, ci farò un capitolo del prossimo libro.
    Fosse per me, scriverei di laser nella spettroscopia fotoacustica o di trealosio negli estremofili o nelle glutammine dell’Huntington o nelle nuove piante alimentari per le terre aride. E non mi pubblicherebbe nessuno.
    l’oca s.

  97. A Messina a maggio? Mi sacrifico volentieri, vado al posto tuo, mandami i biglietti 😎
    Piu’ che coraggio, consiglio abbondanti creme solari, e una ferrea dieta preventiva. Slurp!
    ***
    Saggio consiglio! l’oca s.

  98. Ciao oca sapiens,
    entro nel blog, voglio farmi un’opinione personale, vado in rete e metto a confronto le attività di ricerca: quella di Mandanici mi è parsa scadente, nulla all’estero. e poi non lo fila nessuno ne in italia ne all’estero. La mia opinione è che il finale di quel concorso era già concordato.
    ***
    magari è bravissimo e non si capisce, ma grazie lo stesso! l’oca s.

  99. @crimi santo
    Non credo che tu possa farti un’opinione personale senza prima leggere l’intero blog!!!

  100. Caro Pippo, ho letto il blog e mi sono fatto l’idea. Conosco il corso di laurea in fisica a Messina e ti dico che vincere un concorso con la propria professoressa, con la prova pratica del concorso nel proprio laboratorio (dove il candidato fa regolarmente le esercitazioni per gli studenti) è per me molto disonesto e illegale.
    Resto del mio parere.

  101. Caro crimi santo, non credi che quando uno investe tutta la propria vita nel fare ricerca e la fa molto bene, abbia poi diritto, merito e quant’altro nell’ottenere un posto fisso?

  102. @ crimi
    Sino a qui sono state espresse solo idee e convincimenti.
    La diffamazione é reato punito dal codice penale.
    Piaaano con le parole. piaaano. Oppure fai pubblica denuncia.
    Oppure sparisci che di te non se ne vede il bisogno

  103. @ crimi
    Sino a qui sono state espresse solo idee e convincimenti.
    La diffamazione é reato punito dal codice penale.
    Piaaano con le parole. piaaano. Oppure fai pubblica denuncia.
    Oppure sparisci che di te non se ne vede il bisogno

  104. @ crimi
    Sino a qui sono state espresse solo idee e convincimenti.
    La diffamazione é reato punito dal codice penale.
    Piaaano con le parole. piaaano. Oppure fai pubblica denuncia.
    Oppure sparisci che di te non se ne vede il bisogno

  105. @crimi santo
    anche un santo ci mancava .. e come l’hai fatto il confronto? Come hai valutato che e’ scadente l’attivita’ del vincitore? Ti sei letto 50 lavori o hai chiesto al committee di Nature? Eccolo qui il genio dalla lampada .. ne esce uno alla settimana! Qui tutti, compreso l’oca (nel reply a bianca), continuano ad ignorare che comunita locale, nazionale ed internazionale concordano: a livello locale il vincitore vince in modo piu’ meritevole, come si evince dagli atti del concorso. A livello nazionale, per citarne una, ultime domande su progetti CNISM, 15 progetti finanziati, 17 domande, il genio e’ 17esimo (o no? che cosa??? nn lo sapevate?). A livello internazionale: parametro d’impatto triplo del vincitore rispetto a quello del genio, h-factor doppio, cioe’ molta piu’ gente legge i lavori del vincitore e decide di citarlo come importante per i propri lavori, tutto qua. Il resto e’ solo buona pubblicita’, un’attitudine rancorosa, disprezzo delle regole e stronzate di chi pensa che per valutare un buon ricercatore bisogna contare le volte che appare su google.
    @maurizio morabito
    per favore, per favore, per favore Maurizio, Maurizietto bello, basta con le tue statistiche su PubMed e sulla posizione degli autori, non contano una cippa, perdonami la brutalita. C’e’ attualmente, che ti piaccia o no, un organo di riferimento che fa valutazioni ufficiali, l’ISI, International Science Index. Levati il pigiama, esci da casa, prendi aria, vai nella prima sede universitaria che trovi (di mattina, xk la consultazione e’ a pagamentoe e xk di notte rischi l’arresto x infrazione d’effrazione), vai all’URL: isiwebofknowledge punto com e fatti tutte le ricerche che vuoi con calma, da li emergono nomi, autori, statistiche, affiliazioni, citazioni e tutto, basta sto PubMed, e’ semplicemente fuorviante! Come la posizione degli autori, alcuni li mettono in ordine alfabetico, altri li mettono dal piu’ giovane al capo, altri mettono tutti in fila in ordine di importanza nell’articolo. E quindi basta anche co sta griglia di partenza che ci stai smarronando dal primo post malgrado ti si sia detto che non e’ come pensi! E detto questo, dovrebbe essere facile anche capire chi e’ che ha effettivamente creato e portato avanti la ricerca nel MigliardoLab, ti do un indizio: i geni escono dalla lampada solo quando la sfreghi, per il resto dormono.

  106. Mi sa che quello che deve lasciare il pigiamino dietro cui si nasconde, non scrive alla mia tastiera…
    un calmante, e un anti-acido ti aiuterebbero molto. ripigliati!

  107. @Maurizio Morabito
    e lo vedi che di notte stai al pc e poi non puoi fare le ricerche all’Universita’? Il calmante lo avevo preso quando ti ho risposto alle prime affermazioni sulle tue statistiche da PubMed (con nick “ma che so a fa qui?”). Poi alle vipere a Messina e ti si risponde, poi al puntati con le spingole e ti si risponde, poi all amonnezza e ti si risponde, poi con la storia che c’e sotto qualcosa idem, e poi che fai nel tuo ultimo post … ritiri fuori il PubeMed, con le 8 pubblicazioni ed i numeri e che ti sembra che ci sono nomi stranieri … AHOOOOO … ma ci sei o ci fai?
    Non ho capito chi e’ quello che deve levarsi il pigiamino e ti sta dietro la tastiera … UHM … ma quanti siete la??

  108. Carissimi, qui mi sembra che tutti delirino un po’:
    Ci sono delle cose chiare ed obiettive a ben gurdare la faccenda:
    1) dove sono le famose piu’ di cento pubblicazioni della dott. Migliardo?
    2) ammesso che siano cento (ma non si sa’ dove siano) come puo’ una ragazza pubblicare in meno di dieci anni 100 lavori? IPOTESI ASSURDA: significherebbe che appena finito di laurearsi ha iniziato a pubblicare una media di dieci lavori all’anno, permettetemi che la cosa puzza parecchio: o il suo contributo e’ pressoche’ inesistente o i suoi lavori non varrebbero nulla (cosa che non credo visto la presenza di nomi come quello di Magazu’)… vedete un po’ voi!
    MA ritornando al punto 1 se si fa’ una ricerca dei lavori della Migliardo si ottendono circa 75 voci e non piu’ di cento come sostiene lei, ma soprattutto molti di questi non sono vere e proprie pubblicazioni ma solo e sottilineo solo atti di congressi che non hanno nessun valore (NESSUNO- in quanto ad un congresso si paga per iscriversi e uno puo’ presentare tutti i poster che vuole con relativo abstract pubblicato negli atti del congresso- validita’ nulla). Quindi ridotto il numero a quasi la meta’ di quello da lei pubblicizzato se si va’ a controllare il numero di lavori e l’impact factor nonche’ h index dei lavori che la suddetta aveva all’epoca del concorso (meno di trenta)…
    se ne evince che l’offesa della dott. Migliardo risulta del tutto gratuita e dimostra l’incapoacità della suddetta di dimostrare rispetti per un ateneo che prima dei fatti la pubblicizzava comunque (a mio parere, conti fatti, impunemente) come pupillo dell’università di messina…
    Quindi: Stupidità o cosa????

  109. per lo spigiamato senza nome: nella tua vis polemica non ti sei neanche accorto che i risultati da PubMed avvalorano le tesi del partito pro-Mandanici.
    Dormi di piu’, che’ ti fara’ bene…

  110. Gentilissima Signora Coyaud,
    non abbia timore per la sua visita a Messina, a meno che non mangi troppi cannoli o troppo “piscistoccu ‘a gghiotta” non le succedera’ nulla di male. Qualche pernacchia, certo, e’ possibile ma non penso di peggio. Ha scelto come suoi ‘nemici’ persone troppo per bene…
    Sarebbe intelligente e interessante se nel frattempo usasse, come le suggeriva Bianca, il cervello. Se proprio non fosse capace di “scire per causas”, le suggerisco un’indagine statistica. Ci sono correlazioni tra la presenza in giuria di una certa giornalista dal cognome francofono e l’attribuzione di premi o borse di studio ad una certa signorina M? Il trealosio e’ uno zucchero, un buon conservante come ci insegna la marmellata della nonna e ricette cosmetiche a base di miele vecchie di 2000 anni. E il trealosio cos’e’? Vediamo se indovina perche’ piace tanto a l’Oreal. Ricordo anche la signora Manuela Arata (che non e’ un fisico, contrariamente a quanto potrebbe suggerire quello che lei scrive) che tentava a Roma ad un congresso INFM di piazzare flaconi di una crema di bellezza dal nome “Trehalose” tra i partecipanti, “e’ molto buona, regalalo a tua moglie… Le correlazioni tra i personaggi di questa vicenda non dimostrano, al piu’ suggeriscono l’esistenza di nessi causali. Quelli ce li potrebbe raccontare lei, signora Coyaud.
    Ah, visto che non lo sa, il trealosio e’ una molecola piccola piccola, una molecola ‘organica’, certo, ma non un ‘sistema biologico’. Per fare lo scattering di neutroni su una soluzione di acqua e trealosio e’ necessario sapere usare una bilancia, una pipetta, un agitatore. Mettere tutto in una boccetta (quelle de l’Oreal non vanno bene, ma nei centri dove si fa scattering di neutroni gliene daranno una buona), consegnare la boccetta al “local contact” che la piazza lui al posto giusto (i neutroni sono pericolosi). Attendere con pazienza. Farsi consegnare dal “local contact” il dischetto con i dati gia’ elaborati con software standard. Tutto questo e’ spesso sufficiente per una pubblicazione scadente. Basta una settimana per addestrare una scimmia all’uopo. Non mi si fraintenta: con i neutroni si possono fare (e si fanno) cose eccellenti: in quel caso intervengono altri due elementi: un’idea ed il cervello.
    Un’idea? Abbiamo detto che gli zuccheri sono conservanti. La nonna metteva il miele d’api sulle piccole ustioni. Che fare? Un’altra ricetta. Spalmare topi di trealosio. Immergerli in acqua bollente, ovviamente per un tempo predeterminato, esattamente tanti centimetri quadri di epidermide. Vedere l’effetto che fa (confrontare con topi bolliti vivi al naturale). Sa niente di questi “esperimenti”?
    Cordiali saluti
    ***
    – Grazie della rassicurazione, alle pernacchie sopravvivo senz’altro 🙂 – è così che son arrivata alla mia veneranda età.
    – Non ho mai fatto parte di una giuria.
    – Qui cerco spesso di dire da dove vengono gli spunti, i “nessi causali” se preferisce, del nostro lavoro (così si capiscono anche i bias). Quello per le rubriche alla radio con ricercatrici dell’Infm disciolto è venuto da una frase di M. Arata. Un po’ come la frase di Bianca, su un Suo precedente commento, mi ha fatto pensare al dibattito inglese sui sistemi di selezione.
    – “Sistemi biologici” è nella motivazione di alcuni premi; l’ultima specifica anche “negli estremofili”.
    – E ‘ così facile studiare il trealosio (anche il mRna è piccolo…)? E la CE versa 200 mila euro per quella parte di lavoro sugli anti-TB? E’ stata truffata? Se sì, passo lo scoop al collega di Bruxelles.
    – Topi bolliti: allude ai lavori di farmacologia, univ. Palermo? O s’immergono e non si può pubblicare niente, o si scottano su tot centimetri quadrati come da protocolli UE e USA. Ma gli effetti più notevoli mi sembrano nella crioconservazione.
    Non tratti troppo male i biofisici! Già hanno da pelare le gatte dell’interdisciplinarietà, cf. Nature di 2 settimane fa.
    l’oca s.

  111. Gentile Signora Coyaud,
    la ringrazio per l’ospitalità nel suo blog.
    Le scrivo per chiederLe, se può, di mettere la parola fine a tutta questa storia che, a mio avviso, è diventata stucchevole. Sa, io credo nelle Istituzioni e provo grande rabbia e dolore quando, per motivi personali, qualcuno le offende e le trascina nel fango.
    Il quadro della situazione, a questo punto, credo sia chiaro per tutti: c’è una tesi (la sua) ed una antitesi. Forse manca la sintesi. Che però é abbastanza semplice da dedurre, se solo Lei volesse, per così dire, peccare di onestà intellettuale. Lei, (e gli aspiranti giornalisti-bloggers che Le tirano la volata) é stata sommersa, (sì, sommersa) da una valanga di dati inconfutabili. Savasta, Bruno, E.B. ,Giulio, hanno, in un crescendo di pathos, fornito tutto il materiale possibile perché la verità fattuale Le fosse davanti agli occhi. Ma Lei non vuol vedere. E’ stata accusata di avere falsificato i fatti: Lei non ha risposto nulla. Nella sua lucidissima disamina, E.B. le ha spiegato, con pazienza, “cosa”, “chi”, “come”, “perchè”, “quando”. Ma lei scantona, risponde altro, come in un bizzarro copia-incolla, le Sue risposte sembrano attinenti ad un altro post di un’altro blog.
    Cosa risponderebbe se Le dicessi che, anno 2006, il CNISM bandisce SU BASE NAZIONALE, 18 borse di studio. Cosa risponderebbe se le dicessi che concorre la Dott.ssa Migliardo e si classifica ULTIMA restando fuori.
    E’ colpa di altri valutatori imbecilli?
    Forse il delitto Bottari ha a che vedere con l’intera Nazione? Oppure il clan dei messinesi ha steso il suo mantello su tutta Italia?
    Sa, che strano, le racconto un’altra storia i cui riscontri sono al sito CNISM.it
    Nel 2006 era pronta per la borsa un’altra nostra valente ricercatrice dal nome Venuti V. Ebbene, la Dott.ssa Venuti quell’anno non si presenta (a pensar male si direbbe che le sia stato “consigliato” di stare ferma per far spazio a qualcuno…). Si presenta nel 2007. E vince. Si classifica PRIMA in tutta Italia.
    Conclusione: nel 2006 abbiamo (mi si passi la metafora) tenuto fermo un purosangue per fare spazio ad un brocco. Col pelo lucido ed un book di tutto rilievo, ma pur sempre un brocco.
    Lei non si deve permettere di accostare l’operato, per una volta tanto in Italia, impeccabile di una intera, coraggiosa, Commissione a fatti che, a Messina, suonano ferite ancora aperte.
    E come se io, maliziosamente, accostassi il nome di Maurizio Morabito, reggino e suo affezionato blogger, a quello del ben più noto, per la sua caratura criminle, Morabito “titradritto” di Africo Nuovo, provincia di Reggio Calabria.
    Farei, non manca a lei capirlo, una porcata inimmaginabile.
    Se fossi un giornalista, sarei probabilmente radiato dall’Ordine.
    Vede Signora Coyaud, nel 1998 chi le scrive ha faticato, si é assunto responsabilità, si é esposto, a volte sovraesposto, insieme al Rettore Silvestri ed a tanti altri, perché a Messina si potesse tornare a respirare “normalità”. Perché il titolo di studio che noi conferiamo fosse spendibile nonostante tutti e nonostante tutto.
    E nonostante io non abbia fatto carriera, riesco sempre a distinguere fra le persone che mi hanno schiaffeggiato e la sacralità di una Istituzione che amo.
    Ecco perché le dico: basta! Lei ha sorpassato il segno e disonora la categoria cui appartiene. Lei ha diffamato,e continua a farlo, una intera comunità di persone miti, oneste, capaci.
    Venga pure a Messina, Signora Coyaud, ma si porti la sua clack.
    Io non ho nessuna voglia di incontrala, di perdere il mio tempo dietro a chiassate da lavandaie.
    Preferisco i miei studenti, condannati da quelli come lei, a vivere con addosso cucito il marchio dell’infamia:
    “Vieni da Messina? Ah, quella dei geni incompresi…”
    Senza alcuna stima,
    Mauro Federico
    mauro.federico@unime.it

  112. Wow…si sta tramutando, il tutto, in un inno alla Coyaud, visto che la sua opinione e’ cosi’ importante al punto che se ne auspica il pubblico ravvedimento.
    Se un suo articolo puo’ avere conseguenze cosi’ bravi, consiglio di trattarla MOLTO MOLTO BENE quando viene a Messina… 😉

  113. @ Mauro Federico: la nostra Sylvie ha posto la parola fine dove ha scritto:
    “…resta evidente a tutti la divergenza tra un giudizio locale e quelli nazionali e internazionali sulle capacità di F. Migliardo. Andrò a Messina per sentire chi avrà voglia di parlarne, se salta fuori una montatura a danno di decine di scienziati famosi tra cui due Nobel, sarà “lo scoop dell’anno” come dice un collega. Se non salta fuori, ci farò un capitolo del prossimo libro.”
    Fatevene una ragione.
    Il problema, se non l’avete ancora capito, è che voi di Messina dite certe cose, e la Migliardo ed altri ne dicono altre. Perché dovremmo credere a voi? Solo perché siete in tanti a ripetere le stesse cose? Se volete dare forza alla vostra posizione, la strada non è concionare sui blog, straparlando di “marchi di infamia”, “sacralità dell’istituzione” e altre trombonerie, ma tirare fuori la documentazione.
    Per esempio, cosa vuole che ci importi sentirvi dire che la Migliardo non ha partecipato alle pubblicazioni su cui ha il nome (come fa EB)? O lo potete provare oppure è semplice veleno, disonorevole per chi lo sputa.

  114. Signori, personalmente mi sono rotto… Del resto, non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire. E’ inutile, in Italia e’ la stampa che comanda ed e’ piu’ facile ormai credere a quello che ci dicono!!! E’ triste sapere che c’e’ sempre qualcuno a cui non va bene che le cose, anche se solo per una volta, siano andate com’era giusto che andassero!!!

  115. @ filter
    Lei ha ragione! E’ inutile parlare agli imbecilli ed in mala fede.
    Contento? E se le Istituzioni le sembrano trombonerie, pazienza, torni a vedere “grande fratello”. Credo sia il massimo che lei può recepire.

  116. Ma se lo ha dato ragione. Lo vede che non capisce?
    Quando vuole. Dove vuole.

  117. “Ma se lo ha dato ragione. Lo vede che non capisce?”
    Che ridere. Umorismo sofisticato, all’università di Messina.

  118. “Quando vuoi. Dove vuoi”????!!!!!!!!!!!!!
    passiamo alle minacce?
    aiuto! help me!!!!!!

  119. Tre pensierini cattivelli
    1) L’oca s. scrive:”resta evidente a tutti la divergenza tra un giudizio locale e quelli nazionali e internazionali sulle capacità di F. Migliardo”.
    Concorsi per ricercatore ce ne sono tanti in Italia (sempre troppo pochi purtroppo) la cui partecipazione è ovviamente libera. Se la Dott.ssa Migliardo è il luminare di cui si dice, come mai non ha partecipato (almeno così sembrerebbe) e vinto in altre Università più prestigiose dell’ateneo Messinese? Lo faccia! dimostri di cosa è capace ai buzzurri mesinesi!
    2) Dalle ormai numerose interviste abbiamo scoperto che le qualità essenziali per fare ricerca sono: passione determinazione e grinta
    come per vincere dalla De Filippi!
    … e io che mi credevo servisse una genuina e insaziabile curiosità,
    immaginazione, capacità di innovazione, cultura scientifica. Beh sono rimasto davvero indietro!
    3) Peccato che le liste del PD siano state chiuse prima. Walter l’avrebbe senz’altro candidata. Pensate il successo. Scienziata come la capolista del Lazio, precaria come la telefonista, e figlia di papà come la Cardinale!

  120. Scusate, ma o hanno ragione a Messina e la Migliardo non è così brava, o ha ragione chi le ha dato i premi. Io finora sospendo il giudizio, ma da Messina mi piacerebbe che qualcuno, se così convinto, non se la prendesse con il blog di una giornalista ma dicesse apertamente che chi ha premiato la Migliardo è perlomeno un incompetente. Perchè è questo che significa in fondo. Ed infatti è questo che insinua la giornalista scientifica nel blog: a Messina non hanno voluto valorizzare un talento. Se scontro scientifico dev’essere che sia accademico, prendersela con un blog mi sembra abbia poco senso…

  121. @Andrea
    Alcuni docenti Messinesi se la sono presa soprattutto con un articolo di Sylvie Cayaud sul Sole24 (prima nessuno aveva reagito piu’ di tanto al blog)
    contenenti affermazioni chiaramente false e denigratorie. Leggi l’articolo (nel blog è indicato dove puoi scaricarlo) e leggi per esempio i commenti di Salvatore in questo blog mai smentiti. Nota in particolare che i lavori del vincitore avevano un numero di citazioni doppio rispetto a quelli della Migliardo. Quindi è stato valorizzato un talento superiore almeno in base a uno dei criteri principali utilizzati a livello internazionale.
    Forse la reazione è dovuta al fatto che chi lavora seriamente non ci sta a farsi insultare sul Sole24 sulla base di affermazioni false.
    Mi auguro che la protesta non si esaurisca sul blog ma venga richiesta la pubblicaizone di una smentita.

  122. Siamo nervosetti? Forza o prodi scudieri di questa gran …
    Orsù, difendete lo castello dell’ oca…INSIPIENS.
    Tacchini s., polli s., sanitari s. ed affini tenetela in piedi questa cortina fumogena celante la capa. Che non risponde, si cela, evapora, vi spinge avanti. Il gioco dell’oca ricomincia da capo. Non temete, nessuno può farvi recedere dalle vostre lassative convinzioni. Starnazzate pure “o corpi impuri impastati di cera. Corpi soltanto a vedersi. E lingua”.
    Se non sapete attribuire quest’ultima citazione, allora siete proprio in zona retrocessione (cerebrale, intendiamo, naturellement!)

  123. Oca, ochetta, se ci sei (o lo fai) batti un colpo!
    “se tu mi vuoi colpire
    non colpirmi da ultimo
    dopo che frivole pene mi avranno bersagliato
    ma vieni al primo assalto
    sicché io possa provare
    la possanza peggiore della sorte”
    Anche questo non vi risulta?
    Allora siete proprio ignoranti
    Chi gridasse all’insulto, sarà doppiamente ignorante (dal verbo “ignorare”)

  124. Qua qua qua.
    E poi?
    Neanche “qua”
    What a disillusion!

  125. E piantala Giulio. Non vedi che qua sono troppo acculturati per risponderti?
    L’Oca non ti caga manco di striscio, dagli un taglio e smettila, cretino!
    P.S. la citazione é di Fiorello?

  126. @ enrico:
    cretino sei tu e tutta la tua famiglia, e ringrazia tua sorella che sono anonimo chessenno’ ti facevo vere io.
    Oca s. help me!

  127. Ma quale é il tema della serata? E chi é quest’Oca?
    Siccome non hop una mazza da fare, posso patteciparvi?
    Grazie.
    Mi fate il riassunto? E mi dite se la seconda citazione é di Salvatore Provenzano?

  128. Giulio indignato etc.
    Scusami ma il mio plagio con variante
    voleva essere un attestato di stima
    Ciao

  129. Grazie, ma scusa, non ho capito se sei -per o contro -BIGLIARDO e quindi su o per giu MANDARANCIA.
    Qua non si capiscie piu niente. tutti insultano tutti. Pure quel coglione ke parla di trombate istituzzionali. Io che sono un’avigatore della conoscienzia mi trovo a disagio perchè se uno ci ha i meriti deve andare avanti. Oppure se uno non celi ha se ne va a cagare. E PEGGIO PER LUI

  130. Maurizio Morabito ha scritto:
    Riguardo il commento di Francesca Maisano,
    PUBMED riporta 12 articoli per “Migliardo F”,
    uno dei quali senza Magazu’ come autore.
    due dei quali senza senza freni
    tre dei quali senza limiti come editore
    “Migliardo F” non e’ mai lead author, bensì é unleaded (benzina verde)
    in quei dodici, ed e’ ultima autrice (e quindi di importanza relativamente alta) in 4 casi su 2.
    Si posiziona a media classifica in 347 casi su 9 (e quindi di importanza relativamente relativa)
    Per comparazione, il sottoscritto compare d’anello 4 volte, su PUBMED, due delle quali in prima posizione e dodici come consigliori per futili motivi
    Solo dopo il rifornimento per cambiare le scarpe sono retrocesso sulla griglia di partenza. Ma poi sono arivato terzo su due.
    Sempre su PUBMED mi ci trovo all’undicesimo piano di morbidezza ex-aequo con una famosa cartigienica

  131. Bravo, adesso che capisti va cuccati chi ie taddu.
    Oca s. hepl, help, help me
    @LAV
    ma percheé fai un MACIELLO?

  132. @Maurizio
    Scrivi:”
    Adesso capisco…
    “Universita’ di Messina, Vituperio delle Genti”
    http://mauriziomorabito.wordpress.com/2007/09/07/universita-di-messina-vituperio-delle-genti/
    Cosa c’entra con il concorso di F. Migliardo?
    E’ come se criticando la posizione del Papa sull’eutanasia tu invece di discutere sull’argomento scrivessi: “capisco ci sono i preti pedofili”.
    Su Messina come su altre Università ti posso raccontare tantissime cose che ti stupirebbero. Ma cosa c’entra con il concorso di F. Migliardo?
    C’e’ qualcuno in grado di rispondere in maniera non confusa in merito ai fatti esposti con molta chiarezza dai docenti di Fisica Messinesi?

  133. @Giulio indignato da Walter
    Guarda che se non una connessione una analogia stretta c’è.
    Infatti alcuni dei fatti sul link di Maurizio riguardano un indagine a veterinaria che ha visto anche sospeso il rettore e arrestato (ai domiciliari) un docente per le pressioni esercitate a favore del figlio di un docente di veterinaria per un concorso a veterinaria.
    Mi sembra di aver capito che F. Migliardo sia figlia di un prof. ordinario stesso settore scientifico disciplinare stessa facoltà che ha bandito il famigerato concorso cui ha partecipato.
    L’analogia termina qui in quanto non sembra che siano state in questo caso esercitate pressioni se non mediatiche.
    Comunque non dovrebbe essere consentito ai parenti stretti di docenti di partecipare a concorsi nella stessa sede stessa facoltà etc.

  134. Grazie Walter. E’ vero che ho capito anche quello (ma l’avevo capito anche prima). Ma nel caso specifico ho capito perche’ tutte queste polemiche intorno ma anche dall’Universita’ di Messina: teatro evidentemente di un covo di lotte intestine su tutti i fronti, come ahime’ dimostrato dal veleno che continua a piovere in questo blog nonostante la Coyaud abbia rimandato tutto a dopo la sua visita a Maggio.
    La faccenda e’ sempre piu’ curiosa: dal mio punto di vista la storia dei 154 commenti pubblicati finora sembra come se la squadra del Messina, dopo aver rimontato un disastroso inizio fino a pareggiare se non vincere la partita, sia improvvisamente ritornata in campo per farsi autogoal…e in assenza della squadra avversaria!
    Vedremo nel corso di oggi e dei prossimi giorni se il discorso degenerera’ nelle fesserie di ieri, oppure se per miracolo pasquale finalmente si potra’ passare ad altro.
    Buoni agnelli di zucchero, e buoni cudduraci (cudduri?) a tutti

  135. “Non sono un fisico, ma conosco molto bene la facoltà di fisica e, soprattutto, le persone direttamente coinvolte. Soprattutto, conosco benissimo la storia scientifica della dottoressa di cui si parla dall’interno, vista, cioè, sul piano dei rapporti personali che l’hanno fatta nascere e costruire. Personali intendo umani, a scanso di equivoci. Proprio per questo, per evitare imbarazzi, soprattutto perché non ho nessuna intenzione di partecipare ad una contrapposizione che rischia di finire in un gioco mediatico, in cui, poi, alla fine, i manovratori otterranno ciò che volevano, e resterà accreditata l’idea di una Federica Migliardo, giovane brillante, vittima di un sistema, non posso che scegliere l’anonimato. Anche se tale, in realtà, non è, per chi conosce i fatti. Che, certamente, non è Sylvie Coyaud, che ha conosciuto Migliardo mentre era nella giuria del famoso premio L’Oreal che le è stato attribuito e sa di lei ciò che risulta da un elenco di titoli e di premi e da quanto, divenuta amica, le ha raccontato.
    Non a caso ho segnalato alla sig.ra Coyaud di fare attenzione alle informazioni di Francesca Maisano, che non conosco, né so se usi uno pseudonimo o altro, ma so esser vere e rilevanti per cercare di avvicinarsi alla verità, nel cui interesse unico ed esclusivo sto parlando adesso, dopo anni di silenzio in questa storia squallida, di cui non parlerò comunque più. Il professore Magazù, che conosco benissimo, più di chiunque altro e, ritengo, perfino più di se stesso, cui voglio anche bene, fa ricerca sul trealosio e sulle sue possibilità applicative fin da almeno vent’anni, appunto, cioè, da quando era ancora egli stesso dottorando nella stessa Università di Messina, nel gruppo di lavoro del prof. Placido Migliardo, padre della presunta vittima di un’ingiustizia. Per queste ricerche, che hanno prodotto i risultati oggi premiati come originali della dottoressa Migliardo, registrano pubblicazioni fin da quegli anni e hanno ricevuto a propria volta premi.
    Le stesse ricerche, con gli stessi risultati.
    Bene. Per spiegare il resto, mi riferisco alla metafora, complessa, quanto ricca di significati, usata da Giulio su ocasapiens. Giulio che non conosco, non so se usi uno pseudonimo, non so se insegni a Messina.
    Il professore Magazù è diventato tale, prima ricercatore, poi associato, poi ordinario, con il padre della dottoressa Federica Migliardo. Se conosci un pochino il sistema universitario, saprai che è irrilevante se lo stesso Mgliardo sia stato nella commissione giudicatrice dei concorsi che l’hanno portato in cattedra. Anzi, è buon costume non essere nella commissione che giudicherà e promuoverà il proprio candidato.
    E’ diventato ricercatore e poi professore nel gruppo di lavoro del professore Migliardo, fino a qualche anno fa anche preside della stessa facoltà
    Dunque. Il professore Magazù, mentore di Federica Migliardo, come lo definisce Sylvie Coyaud, lavora con l’Universita di Lille e Grenoble da oltre vent’anni. Insegna li. Adesso insegna li. Questo per spiegare l’autore dell’ottimo iprofilo in inglese della candidata ai vari premi. Ora, è uso, nella comunità scientifica, di firmare i lavori come di gruppo. Ciò consente di comparire anche in lavori che neppure si conoscono, con uno scambio di ospitalità. E’ una prassi diffusa a livello internazionale, per quanto in Italia vi si ricorra con maggiore frequenza, per l maggiore convenienza in termini carrieristici. Significa, per intendersi, che, se io e te solitamente collaboriamo in qualche ricerca e condividiamo l’area di ricerca, sarà mia abitudine mettere la tua firma anche su lavori cui tu non hai partecipato e in qualche caso neppure conosci e tu, di riflesso, metterai la mia sui tuoi, di cui magari ignoro perfino i contenuti. Io e tu, ovviamente, veniamo usati a titolo esemplificativo, perché mai mi sono prestata a questi metodi che, come credente, disprezzo profondamente. Ciò, evidentemente, arricchirà “numericamente” il curriculum di entrambi. Massimo profitto carrieristico con minimo sforzo. Quanto maggiore è il numero delle persone con cui mi trovo a collaborare, tanto sproporzionatamente maggiore sarà il numero delle pubblicazioni di cui potrò vantare parziale paternità.
    Fai attenzione a questo dettaglio, che non è affatto marginale in questa storia.
    Ora, mettiamo che io sia diventato ordinario, per giusti meriti, un po’ di fortuna, un’ottima conoscenza del sistema. Metti che abbia un numero spropositato di pubblicazioni e di riconoscimenti, un curriculum scientifico e accademico invidiabile, con questo felice mix di genialità scientifica e intelligente metodologia accademica, e metti che abbia interesse, per varie ragioni, più o meno legittime, più o meno comprensibili, più o meno scientificamente edificanti, non importa, di aiutare la carriera di un mio protetto. Cosa farò, se non sono un brutale carrierista ma, appunto, una persona intelligente e sofisticatamente determinata all’obiettivo? Lascerò che appaiano come meriti del candidato in questione quelli che sarebbero miei, per i quali ho già ricevuto abbastanza riconoscimenti, che non mi sono più necessari nel percorso accademico, avendo già raggiunto i miei obiettivi. Potrei anche cederle il primo posto nela lista delle firme, avvalorando la tesi che sia questa persona la genitrice del lavoro suddetto. Se, poi, questa è una donna, il gioco è più facile.
    Una società così poco capace di valorizzare chi ha meriti autentici, a prescindere dal sesso, facilmente si metterà a posto la coscienza nel convicersi di aiutare chi non ha proprio bisogno di aiuto, con pratiche di welfare a basso costo morale.
    Poi, una persona molto intelligente e determinata, magari, comprende che avere la stampa dalla propria parte può servire a velocizzare un percorso già segnato, facendo pressione, psicologica e ambientale, su chi poi, comunque, avrebbe acconsentito a che ciò avvenisse, non foss’altro che per habitus accademico, per rispetto del collega ordinario giovane, brillante ed energico, del padre della ragzza, già preside, del padrino, anch’egli preside.
    Detto ciò, voglio anche chiarire qualcosa, ribadendo che non interverrò più sulla questione, per cui chiedo il rispetto di capire le ragioni davvero alte, autentiche, di servizio puro e semplice alla verità, che in questa storia davvero è violentata, umiliata e messa in croce.
    A me non interessa il destino accademico della dottoressa Migliardo. Non m’importa i metodi con cui si è costruito un percorso accdemico. Non m’importa se merita o meno di entrare stabilmente all’Università, come certamente accadrà, nonostante il giudizio della commissione giudicatrice, che è sì insolito, per la prassi accademica, e per questo dovrebbe far riflettere, perché, pur essendo la dottoressa in questione così protetta, da padre, padrino e mentor, tutti con grande potere in quella facoltà, nonostante ciò, non si sono potuti evitare giudizi così duri. Se i titoli della ricercatrice in questione fosse, come suggerisce Giulio, al “bagnoschiuma”, con una ricetta marcata made in france, ma di origine assolutamente italiana, non sarebbe, comunque, il primo caso di qualcuno che siede su quagli scranni con poco o meno merito. La cosa grave, gravissima, che mi ha interpellato come persona a conoscenza di questi fatti e, soprattutto, come cristiana, è la grave arroganza di questa ragazza, direi la tracotanza. Pur essendo ben a conoscenza, avendovi partecipato, di come è stato costruito un progetto di carriera accademica per lei, mentre altre ricercatrici e ricercatori davvero brillanti non ricevono alcun aiuto da parte di docenti che ne conoscono i meriti oggettivi, ha promosso una campagna di diffamazione nei confronti del collega che ha vinto il concorso in cui è stata bocciata, lui sì figlio di nessuno, ragazzo sempre bravo, brillante, oltre che squisito sul piano umano, che ho avuto il piacere di conoscere, ma solo occasionalmente, ma di cui molti mi hanno ottimamente parlato, non giornalisti, soprattutto, perché non partecipa al gioco di scambio di firme e lavori. Nei lavori dove compare la sua firma ha lavorato personalmente. Qualcuno ancora fa così. Chi ama la scienza abbastanza da non privarla dell’intelligenza, femminile o maschile che sia, e soprattutto di rispetto, di dignità.
    Poi, vedi, non sono tra coloro che difendono a tutti i costi l’Università di Messina o i commissari chiamati in causa, che non sono solo di Messina, ma di Messina per unnterzo soltanto su tre. Non ne avrei motivo né men che meno interesse. Ciò che, però, onestamente noto, è che quanto avviene a Messina non è affatto diverso di quanto avviene, per lo meno, nel resto di Italia. Non a caso ho citato il libro di Stella e Rizzo. Non a caso ho parlato di uno Stato nello Stato a proposito dell’Università. Servirebbe una Universitopoli. Con il rischio, però, di commettere errori. Perché è un mondo con le proprie regole, difficilmente comprensibili e controllabili dall’esterno. Così, accadono i paradossi. Cioè, magari, che una brillante giornalista, in buona fede, creda a ciò che vede, a ciò che una ragazza minuta e intelligente e determinata le racconta, magari in francese, e magari in buona fede mette in campo le sue risorse, professionali e relazionali, per aiutarla, affinché trionfi la giustizia. Questa, almeno, ci auguriamo sia la motivazione che guida la pertinace volontà di intervenire a favore di Federica Migliardo in questa storia, lungo ben tre anni, con tutti gli strumenti mediatici possibili, stampa, ardio, tv, perfino le agenzie. Un tale spiegamento di forze si è mai visto per qualche altro soggetto debole della nostra società? Come serva della verità mi fa riflettere. E fa mi fa riflettere, anzi mi interroga, come mai siano stato usati toni così offensivi verso la professoressa Vicentini, mesi fa, come giustamente notava Giulio. Troppo offensivi, non credi? Poi, ancora, fa riflettere questa ostinazione a sostenere la tesi della povera ricercatrice bistrattata rigettando senza neanche prenderla minimanente in considerazione ogni informazione che metta in crisi il teorema, a prescindere dai modi, più o meno gentili ed educati, con cui siano proposte. A te, non fa riflettere? A me, personalmente, amareggia. E’ il motivo per cui ho rotto – anche troppo – il silenzio, nel quale, però, torno subito circa questa brutta storia. Se poi, come prevedibilmente accadrà, tutto questo porterà al trionfo della causa giusta della Coyaud, allora, trionferà l’ingiustizia, ancora una volta. E non è mai una volta di troppo.
    Migliardo figlia tornerà a Messina come ordinario. Era già tutto previsto”.

  136. definire talento…
    siete sicuri che un premio (per giunta di tale tipo) faccia di una persona un talento? siete sicuri che cavalcare il cavallo (meglio pony, mi sia concessa la battuta)”Migliardo” sia il miglior modo per chiedere meritocrazia nell’università? Forse con intenzioni giuste si è puntato sulla persona sbagliata! ci sono tante valide persone che attendono il loro posto con discrezione e lavorando silenziosamente, senza essere figli di nessuno, ci sono colleghi con curricula costruiti con fatica e sudore, a partire dalla laurea conquistata con materia dopo materia perchè non si è “figli di” dimostrando alla cattedra, volta per volta, le proprie qualità senza aver bisogno di esibire DNA doc! la cosa disgustosa di tutta questa faccenda non è tanto la polemica su come vanno le cose all’università (non a Messina che sta diventando un facile capro espiatorio per chi si vuole lavare la coscienza su realtà analoghe!! e non solo universitarie) ma sul fatto che una ragazza come tante abbia avuto tanto potere da riuscire ad apparire in un servizio giornalistico alla rai e avuto l’ardire di creare questo immane caos (proprio lei che è parte del Sistema)… secondo alcuni è successo in quanto è brava (allora perchè non va fuori come tanti ricercatori messinesi laureati a Messina hanno fatto! e lascia questo “verminaio” al quale però rimane stranamente legata.. che strano mumble mumble) secondo altri, forse più acuti ma è opinione personalissima, perchè oltre a papà e amici ha santi (e che santi!!!) in paradiso (o inferno.. c’è confusione di questi tempi!!!)…
    ultima considerazione.. io, fossi un fisico, accetterei con orgoglio un premio L’oreal (come ogni premio, non fosse altro che per prendere i soldi che scarseggiano tanto tra borsisti o assegnisti o peggio ancora dottorandi) ma certo non farei tutto questo clamore.. la fisica è ben altro, ma anche questa è una personalissima opinione… chissà forse Giorgio Armani, la Davidoff, o perchè no la Mattel proporranno un premio per fisici: abbigliamenti quantistici, profumi adattabili alla funzione d’onda a molti corpi del soggetto, giocattoli nanostrutturati dotati di coscienza!!! (cavolate siamo tutti bravi ad inventarle :))… forse la Migliardo da talento qual è potrebbe vincere anche questi… e a quel paese il tanto vituperato Nobel! il Premio Polar per la musica…il Premio Abel e la vetusta e superata Medaglia Fields per la matematica!!!! il Turing Award per l’informatica, la sconosciuta Medaglia Wollaston per la geologia!!! gli astrusi Premi Schock per logica e filosofia, matematica, arti visuali e arti musicali!! e che dire del volgare Premio Pritzker per l’architettura…
    beh rimarrebbe forse l’unico degno di un qualche interesse: L’IG Nobel !chissà forse aspirerà anche a quello!!! forse anche con merito!
    ps: le apparenze ingannano non fatevi fuorviare
    ps2: sarebbe bello che la Migliardo stessa ponesse fine a queste polemiche con una ammissione di modestia anche perchè, aldilà delle opinioni, del merito, e della critica al sistema (giusta se fatta da altri, sospetta se fatta da lei), getta fango su una città che ha sì i suoi problemi ma anche delle realtà, anche qui nell’ateneo, di tutto rispetto!!! … concludo sottolineando che probabilmente comunque lei ha usufruito ed usufruirà proprio di quei vantaggi e di quelle agevolazioni che sembra contestare e disprezzare così aspramente… che mondo triste!.. e dire che tutto è nato da un concorso in cui, come raramente accade, non ha vinto il figlio dell’ordinario!!!!..

  137. @ hari seldon
    o chiunque tu sia. La tua saggezza, la tua tristezza qui non la confuterà nessuno. Parole sparse al vento. In questa sede qualcuno ha parlato di “squadre”, ma, a cominciare dal gestore del blog, risposte non ne avrai. Mai.
    Taluni (o é sempre la medesima mano?) si affacciano rimproverando altri, che non mostrano “le carte”. Ma più dei riferimenti oggettivi ed ufficiali dati sempre dai vari Giulio, E.B., Bruno, Salvatore, Mauro cosa altro si può chiedere?
    L’Oca non risponde mai alle contestazioni puntuali, eppure, se fossimo in un giudizio, si potrebbe ben dire che al “fumus boni praemi” é stato risposto con prove documentali schiaccianti. E di fronte ad una azione di ripetuta, ottusa, dolosa diversione, magari qualcuno alza la voce. Sbagliando, perché così si da modo ai mestatori di turno (e ce ne sono tanti) di depistare in continuazione (i.e. siete volgari, …i figli della serva, …ecco gli insulti, …pure le minacce ecc. ecc.). Un blog é uno strumento di libertà quando ci si trova davanti a persone capaci di onestà intellettuale.
    Se qualcuno ha un teorema che pervicacemente DEVE dimostrare, il dialogo é inutile se non fuorviante. L’Oca questo lo sa e si sottrae al confronto mandando avanti persone evidentemente a lei contigue che acriticamente ripetono la tesi del teorema stesso senza darne alcuna dimostrazione, anzi, parlando di minchiate quando, viceversa, le evidenze sperimentali bocciano il teorema senza appello.
    Io credo che vi saranno altre sedi in cui le verità venute a galla in questo blog, troveranno un loro significato finale sia formale che sostanziale. Allora se ne riparlerà seriamente e serenamente e ciascuno sarà chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. Fino a quel momento, mi auguro che a l’Oreal, la Coyaud, il sole24ore, Filter, Maurizio Morabito, Valentina V. e tutti gli altri della “squadra avversaria” non venga dato il modo di reclutare (dalle pagine dei giornali o di internet) universitari e, perché no, magistrati, ufficiali di polizia, notai, piloti di aereo, nostromi in seconda, prefetti e quant altro. Con tanto di televoto sul blog per stabilire le graduatorie.
    Non abbiamo bisogno di costoro, ma di tante formiche che, con pudore, silenzio e capacità professionali portano avanti la nostra Patria contribuendo a costruire il benessere che altri, nati con “il culo nel burro”, usano ed al contempo disprezzano.

  138. E io dico: l’impegno a cercare di inventare sempre un soprannome diverso obnubila la mente. Dopo tutto quello che ho detto e scritto, continuare a descrivermi come della “squadra della Migliardo” sarebbe impossibile, a una mente accesa e onesta.

  139. @Maurizio Morabito
    scrivi su messina:
    ” teatro evidentemente di un covo di lotte intestine su tutti i fronti”
    in questo caso non credo visiano particolari lotte intestine.. c’è solo una ragazzina viziata che, nonostante avesse la strada spianata da quando era nata,frigna perchè deve aspettare un pò per la sua irrefrenabile e già scritta, non da divinità assolute ma da certosino lavoro familirare, ascesa alle più alte vette universitarie.
    “La Migliardo non e’ un genio incompreso (avrebbe avuto piu’ prime-file) ma e’ fuori dall’ordinario come esperta delle tecniche (per cui, tutti quegli articoli come ultimo nome).
    Questo spiegherebbe tutti quei premi, e metterebbe dubbi legittimi sulla sua mancata assunzione come ricercatrice.
    Certo non le ha fatto male essere figlia-di nel laboratorio di un “nome” del settore. Questo spiegherebbe il motivo di tutti quegli articoli in posizione subalterna. Ma al contempo uno si chiede perche’ Branca e Magazu’ siano cosi’ impegnati a farla apparire quasi sempre seconda.
    Considerando anche il fatto che non appaia tanto in PubMed, il mio suggerimento e augurio da quattro soldi e’ che la Migliardo, anche se non piu’ giovincella, trovi lavoro come ricercatrice lontano da Messina. Per poi magari tornarci, come Professore Ordinario.”
    Ma tu la conosci veramente questo portento della scienza? sei veramente convinto che non vi siano persone più meritevoli ed anziane di Lei che stiano ad aspettare da più anni di dventare ricercatori (quello che lei sa già da decenni di diventare meriti o no!!) e che non hanno i soldi e il potere ma forse hanno il pudore di non creare questa farsa tragicomica!
    “Chi volesse tirar su il buon nome dell’Universita’ di Messina, dovrebbe avere tutto l’interesse ad evitare le polemiche. No?
    L’ultima domanda me la faccio da solo: perche’ continuo a commentare? E’ semplice: non ho ancora capito come mai all’Universita’ di Messina ci siano cosi’ tanti “puntati chi spinguli”…”
    vedi il caso di cui parliamo ha storia lunga, è da tanto che la faccenda è all’attenzione di chi lavora a messina.. ma proprio per il rispetto, eccessivo a mio parere, che la “scienziata” ha avuto, nessun prof o altro ha parlato prima i modo esplicito… forse proprio per “aiutare” quella che era la figlia di un collega… non si spiegherebbe come una persona che inizia il dottorato in fisica nucleare cambi totalmente settore di ricerca da un giorno all’altro e nel giro di un anno abbia 50 pubblicazioni!… solo a scriverle, senza ottenere i risultati, quindi solo per la esposizione formale e non per la produzione sostanziale, ci vorrebbero più anni. Questo lo si sapeva, e la si faceva fare .. non chiedermi perchè non sono professore, nè ho mai, fortuna sua e mia giudicato la tipa. Credo proprio lo si facesse per quei motivi che la Migliardo stigmatizza oggi, paradosso incredibile direi!!!!… Eppure così protetta e vivendo nella bambagia questa piccola ma “cazzuta” e “geniale” ricercatrice ha continuato a perseverare.. e allora il vaso trabocca, la goccia, che più che goccia è una secchiata d’acqua sporca, fa tracimare l’acqua in esso contenuta e coloro che hanno una coscienza, e per quieto vivere e rispetto perla figlia di un collega un pò viziata, non hanno parlato, ora si sono un pò risentiti (scusa l’eufemismo).. ecco perchè ti appaiono “puntati chi spinguli”…”
    ps: questa spiegazione te la do pensando tu sia esterno alla facoltà… fosse il contrario la tua osservazione sarebbe quantomeno “faziosa” e triste!!!
    scrivi: “Universita’ di Messina, Vituperio delle Genti”
    non entro nel merito di quelle vicende vergognose a dir poco e che infangano Messina. Dico solo, e scusa se uso un linguaggio poco forbito ma sono veramente seccato, “che cazzo c’entra questo con la Migliardo! coloro che qui hanno commentato fanno parte di quella messina pulita, onesta e limpida al di fuori delle consorterie e dei giochi di potere che non solo a Zancle ma in tutta Italia comandano senza pudore! affiancare quelle vicende drammatiche e dolorose con questa farsa meschina è a dir poco da ignoranti se non disonesto!”
    Infine, mea culpa, non ho capito l’ultimo commento sul cambiamento dei soprannomi e l’obnubilamento!
    Quello che mi interessa è l’integrità della Università e soprattutto che questa tipa tanto titolata con questa sua patetica promozione non metta i bastoni tra le ruote a chi ha più titoli e testa e l’onestà intellettuale di lei (e ce ne sono o quanti ce ne sono!!!..
    forse proprio per questo uno sparuto gruppo di fisici onesti si è tanto adirato da scrivere su questo blog, proprio perchè alla tracotanza e all’arroganza c’è un limite.
    de hoc satis

  140. “Meritevoli e ANZIANI”???
    Boh, ho smesso di sforzarmi di capire che succede…

  141. @ hari seldon
    lo vedi? E’ come penso io. Non appena fai un ragionamento, ecco che arriva chi ne prende un frammento e tenta di spostare la mira.
    Il mio nick, si riferisce ad un personaggio dei “promessi sposi”. Non a caso qua ci si trova davanti a un (una?) Don Rodrigo ed a un certo numero di “bravi”. Ma la frase di nick viene rivolta direttamente al capo, che le scartine sono troppo inutili per dargli retta…
    Lascia perdere. I sordi non sentono e per loro vale il napoletano ” ‘a fà a facci ‘e cazz, se guaràgnia siempre!”

  142. @ Verrà un giorno
    Io veramente non sono il bravo di nessuno, avrò lasciato 3-4 commenti e neanche polemici e non schierati anche perchè non capisco tutto facendo un dottorato non in fisica (lontano da Messina e dall’Italia). Cerco solo di capire un po’ meglio, ma qui le accuse personali si sprecano.
    Lascio perdere, vah che è meglio.
    ***
    Anch’io, sono sembre le stesse due persone che intervengono, cambiando nome
    l’oca s.

  143. @ Andrea
    precisazione su meritevoli ed anziani
    c’è gente in quella facoltà e in Italia, ovviamente mi riferiscopiù alla prima conoscendone meglio le persone, che non solo è più grande della tipa ed aspetta da più tempo una possibilità ma è anche più titolata e preparata.. non era difficile forse mi sono spiegato male.. ci sono persone che hanno scelto, e erano e sono più titolate della Migliardo; di andare in USA, in Francia a Parigi, in Sud Africa in Germania, e ti assicuro che era gente super qualificata chi per scelta (pochi) chi perchè sapeva che c’erano poche possibilità e le poche erano condizionate anche dal fatto che la tipina avrebbe fatto di tutto pur di sopravanzare anche chi giustamente aveva più diritto di lei…
    ma come ho detto prima
    de hoc satis
    ps: se vuoi delucidazioni in merito chiedi pure, se sei all’estero e non conosci le realtà universitarie italiane buon per te, ma ti assicuro che qui si vuol far passare per vittima chi non lo è.. ma nn ho scritto per convincere qualcuno ma solo perchè sono indignato e stufo di tutto questo “clamore” sollevato… proprio quando era tutto limpido… un saluto!

  144. @hari seldon
    Ho capito chi sei sai brutto buzzurro per giunta comunista.
    Cosa hai contro i figli di papà che legittimamente ti vogliono passare davanti? Come ti permetti di ironizzare sul premio L’Oreal e su altre
    importanti realtà produtitve? Ben venga il premio Mattel o Giorgio Armani!
    Chi se ne frega della medaglia Dirac visto che la danno anche ai comunisti come Maiani? Quanti posti di lavoro ha prodotot Dirac? nessuno!
    Cosa vuoi che ci importi se pubblichi su riviste come Physical Review Letters e Applied Physics Letters, se sei referee di Physisical Review Letters.
    Che ce ne frega se un tuo recente lavoro ha dato origine ad oltre 10 inviti nelle più prestigiose conferenze del settore dagli Stati Uniti al Giappone, passando per la Germania, la Svizzera e il Regno Unito?
    E poi che ne capisci tu di public relations ed enabling capacity?
    Al massimo mastichi un po’ di meccanica quantistica! (che schifezza!)
    Chi se ne frega se qest’anno non fai più ricerca e insegni a scuola e magari rovini dei potenziali consumatori (anche di creme) con le tue idee obsolete e inutili sul merito e di amore per la cultura.
    Come osi protestare contro un Genio col pedigree?
    E poi sei pure brutto (non che il Genio sia una meraviglia) e rozzo. Walter non ti candiderebbe mai!
    Con affetto a un vero fisico!

  145. … pensavo che l’oca s. fosse alle Maldive ma invece scrive negli altri post.
    Coraggio buzzurri messinesi questo silenzio e’ poco meno di un’ammissione esplicita. Impossibile chiedere di piu’ a chi fa parte di una casta potente e protetta!
    ***
    con pseudonimi diversi siete sempre le stesse due o forse tre persone che spesso si auto-rispondono, è inutile che io mi ripeta. Spiritosa, la battuta sulla casta potente e protetta, nel contesto di chi viene assunto e chi no.
    l’oca s. (non assunta)

  146. PS
    …comunque sarebbe utile sfruttare l’occasione per aprire una discussione
    seria sul reclutamento e sull’avanzamento di carriera nelle Università italiane partendo da come si procede all’estero e dalle proposte di grandi scienziati come Giorgio Parisi.
    …Ma forse la cosa non è di moda come quella del piccolo Genio incompreso
    bocciato da Università di docenti gambizzati e/o in galera.

  147. @andrea
    dici: “Io veramente non sono il bravo di nessuno…”
    dico: “excusatio non petita, accusatio manifesta”.

  148. A questo punto è forse utile un breve riassunto:
    L’oca s. alias Sylvie Cayaud scrive sul Sole 24:
    “Ai concorsi per un posto da ricercatore indetti dal Dip. di fisica dell’Università di messina, la commissione ha bocciato a ripetizione Federica Migliardo…” Falso! Federica si è presentata allo scritto di un solo concorso!
    L’oca s. scrive all’inizio di questo blog
    “Non mi risulta che il padre di Federica sia mai intervenuto nella faccenda nè l’abbia aiutata in alcun modo prima e dopo. ”
    Falso come dimostrato da fatti e dati precisi. Anche il padrino ex preside di facoltà e candidato a rettore si è dato da fare e ci sono varie pubblicazioni in comune!
    Stesso articolo il candidato risultato vincitore aveva un decimo delle sue pubblicazioni. Anche questo è falso il candidato aveva qualche pubblicazione in meno (circa il 60% di quelle della Migliardo) (come ha scritto Salvatore un errore di un fattore 6).
    Stesso Articolo: “Ieri a Parigi uno dei premi l’Oreal-Unesco … è stato assegnato a Federica Migliardo” Falso, Federica ha ricevuto una felllowship (ha vinto una borsa di studio) e non award (vedi Ezio Bruno e intervento del rettoresul sito unime). Altre sono le vincitricie del premio l’Oreal-Unesco.
    L’oca S. scrive credo su Repubblica Donna e ribadisce su Messina III puntata:”si vede che a Messina per essere assunti bisogna superare un esame di mediocrità”. Falso anche questo
    In particolare i lavori del candidato vincitore avevano un numero di citazioni doppie rispetto a quelle di Federica. Se questa è una patente di mediocrità!!!
    L’oca s. ironizza in questo Blog: “magari è bravissimo e non si capisce.” beh falso anche questo. Tralasciando il resto il numero di citazioni testimonia che il suo lavoro e’ considerato più interessante dalla comunità dei fisici ovvero da chi è titolato a capire forse un po’ più dell’oca s.
    Imparate gente su come si monta un caso dal nulla inventando e falsando praticamente tutto, un bell’esempio di giornalismo da manuale.
    Naturalmente, per fare più effetto il tutto va accostato ai casi di mafia di cui è vittima la città. Naturalmente tutto con le migliori intenzioni.

  149. Poiche’ a me piace usare il mio nome non uso pseudonimi. Voglio solo raccontare una storia.
    Tra il 1991 e il 1993 ho lavorato all’Universita’ di Bristol, nel mio campo una delle piu’ importanti del mondo, visto che ci hanno lavorato anche persone come Paul Dirac e Nevil Mott.
    Era da poco stato nominato ministro per l’universita’ Waldergrave. La sua prima azione e’ stata un giro di conferenze per tutte le universita’ del Regno Unito. Veniva a propagandare il “verbo” del governo Major (conservatore): bisogna fare ricerca applicata, della ricerca di base non gliene frega niente a nessuno, eccetera. Ha concluso dicendo qualcosa come “alla fine dell’anno dobbiamo chiederci quante sterline ha fruttato il nostro lavoro”. Bravo, applausi. Come si usa da quelle parti e’ giunto il tempo delle domande. Approfittando del fatto che Waldergrave era un fisico, ho alzato la mano e ho chiesto “Quante sterline vale secondo lei l’equazione di Schroedinger?”. Risate, applausi. Non ha saputo rispondere.
    Adesso chiedo: “quante sterline vale un ‘premio’ l’Oreal ?”
    Un suggerimento per i piu’ lenti: confrontare il valore delle fellowship con il costo di un paginone di pubblicita’ su tutti i maggiori quotidiani italiani, con la foto del genio. Chi merita il premio: i truccatori, i fotografi, i grafici o i parrucchieri?
    ***
    Da anni, Professore, i presidi delle facoltà scientifiche cercano di reclutare più studentesse, perché calano le iscrizioni degli studenti; i direttori dei centri di ricerca denunciano la scarsità dei finanziamenti pubblici E DI QUELLI PRIVATI; gli uffici stampa delle università vantano i benefici che la cittadinanza – l’economia, il Paese – ricaverà dal vostro lavoro, con comunicati che s’infittiscono in tempo di legge di bilancio, di pagamento delle tasse e di campagna elettorale. E noi giornalisti riferiamo.
    Potete cambiare idea, vietare la ricerca alle donne, così nessuna italiana prenderà più un “L’Oréal-Unesco for women in science”, e riservarla ai soli gentiluomini facoltosi così non dovrete più chiedere a nessuno lo stipendio o il laser. Mettetevi d’accordo e fateci sapere.
    l’oca s.

  150. Mi domando come mai, alle 02:01, uno stimatissimo ed affermato professore Universitario ( è stato persino a Bristol), le cui scoperte sono state brevettate e gli hanno fruttato molti premi, perda tempo a scrivere in un blog. Caro prof. come mai non è impegnato a fare ricerca adesso?
    forse dipende dal fuso orario?

  151. @Enzo
    Quando mancano gli argomenti si rintuzza con gratuite idiozie

  152. @omunculus messinensis
    “gratuite idiozie”,
    ma quante ne dice chi si firma Ezio Bruno? Andando a ritroso ce ne sono di veramente di grottesche, soprattutto se raccontate da un professore universitario di fisica!
    Deve essere proprio ignorante il prof. per affermare che nei centri dove si fa scattering di neutroni si deve “consegnare la boccetta al “local contact” che la piazza lui al posto giusto (i neutroni sono pericolosi). Attendere con pazienza. Farsi consegnare dal “local contact” il dischetto con i dati gia’ elaborati con software standard”. Come neutronista e come fisico non ho mai sentito una storia così grottesca.
    Non credo sia questa l’ignoranza dei docenti universitari; credo invece sia grottesca ignoranza del prof. ezio bruno; le sue mi sembrano davvero “gratuite idiozie”!
    ***
    Be’, non è ignoranza, solo la tendenza a esagerare sempre un po’ la facilità delle cose che fanno gli altri.
    l’oca s.

  153. @scudericc
    vedi caro, la differenza fra chi é intelligente e chi non lo è sta nel fatto che se Il prof. Bruno chiama “idiota” uno pseudonimo, non sta incorrendo in alcun reato data la mancanza del presupposto oggettivo.
    Al contrario chi, celandosi dietro un nick, chiama “idiota” il Prof. Bruno, sta deliberatamente insultando una persona fisica resasi in esplicito trasparente, localizzabile e tracciabile.
    Questo, se dell’avviso, può portare il Prof. Bruno a proporre querela, contro ignoti, per diffamazione.
    Il Magistrato ha il potere di ordinare la consegna delle “code” dei commenti e sulla base di ciò, trovare presso i gestori internet la corrispondenza fra i numeri IP e gli user mittenti.
    Ti piace? Allora chi é l’idiota?

  154. @scudericc
    Bene intendo proprio questo quando chiedo argomenti e non “gratuite idiozie”. Ne capisco poco di neutron scattering ma la descrizione del Prof. Ezio Bruno sembra anche a me a dir poco semplicistica.

  155. @scudericc
    Gli idioti leggono soltanto una parte delle cose. Basta questo per fare una pubblicazione scadente, come quelle che non cita nessuno. Nello stesso commento avevo scritto che “con i neutroni si possono fare (e si fanno) cose eccellenti: in quel caso intervengono altri due elementi: un’idea ed il cervello”.
    Per preparare i campioni e ottenere l’intensita’ di scattering di neutroni (spesso si pubblica solo quella con una scopiazzatura della letteratura) basta proprio quello che ho detto, ci riescono anche le scimmie ammaestrate. I referee di solito sono rassegnati ad accettare lo spettro perche’ “e’ giusto”, tutta la baracca la fa funzionare il personale della grande “facility”. Facile fare gli spettri quindi, poi se non ci si capisce niente, magari li si pubblica lo stesso. Tanto simili articoli non li legge nessuno.
    @omunculus messinensis
    non ti preoccupare. E’ semplice soltanto fare cose scadenti.

  156. …quello che dice il Prof. Bruno e’ parzialmente vero…
    In linea di principio e’ infatti possibile fare un esperimento di scattering di neutroni senza in effetti fare niente (se non portare con se i campioni ed eventualmente interpretare i risultati) in quanto il local contact dello strumento che si utilizza puo’ fare tutto (esperimento e analisi dei dati) al posto dell’esperimentatore.
    Tuttavia, se l’esperimentatore e’ bravo e volenteroso puo’ anche fare a meno del local contact e condurre l’esperimento completamente da solo…
    Spero che quest’ultimo sia il caso della “vittima” ma non ci giurerei!

  157. OK, a quanto pare il Prof. Ezio Bruno diceva cose sensate anche sullo scattering di neutroni!

  158. @Enzo Iacchetti, scudericc etc etc
    – o non conoscete la realtà messinese e in buona fede ma con superficialità manifesta dite stupidaggini;
    – o non capite nulla di fisica;
    – o siete dei provocatori privi di alcuna pudicizia…
    non si può nè mettere in dubbio nè criticare la professionalità e serietà del prof. Bruno, nè tantomeno la sua preparazione e il suo sudato curriculum!!!!.. l’unico professore, a quanto mi risulta, che ha messo il suo nome in questo blog perchè stufo di questa pagliacciata e il quale non avrebbe alcun interesse ad inserirsi in questa discussione se non per amore e stima dell’ateneo in cui lavora!!!… sono senza parole per il livello basso e puerile raggiunto da questa polemica… se non avete argomenti, e fidatevi, non ne avete!, tacete… grazie
    de hoc satis

  159. L’oca s. scrive:”
    con pseudonimi diversi siete sempre le stesse due o forse tre persone che spesso si auto-rispondono, è inutile che io mi ripeta. Spiritosa, la battuta sulla casta potente e protetta, nel contesto di chi viene assunto e chi no.
    l’oca s. (non assunta)”
    La casta potente e protetta è quella dei giornalisti. Tale casta ha molteplici privilegi e chi come l’oca s. vi appartiene può gettare tonnellate di fango in faccia a persone oneste scrivendo falsità e senza chiedere scusa. Basta non disturbare le multinazionali che finanziano giornali e giornalisti anzi meglio creare il caso, meglio scrivere di tutto purchè compaia il piu’ possibile il benemerito nome l’OREAL.
    PS
    Vedo che come una vera campionessa di slalom schiva tutte le argomentazioni ed i fatti limitandosi a qualche battutina!
    ***
    Non credo che siano falsità, cr. risposte a post precedenti, ma a Messina potrete dimostrarmelo. Il benemerito nome lo fate comparire soprattutto voi. Nei media la maggioranza del lavoro è precario, perciò la battuta era divertente: pareva riferirsi ai garantiti del pubblico impiego.
    l’oca s.

  160. ps 2
    Provi ad esempio a rispondere in maniera seria precisa e puntuale al riassunto di
    omunculus messinensis che scrive:
    A questo punto è forse utile un breve riassunto:
    L’oca s. alias Sylvie Cayaud scrive sul Sole 24:
    “Ai concorsi per un posto da ricercatore indetti dal Dip. di fisica dell’Università di messina, la commissione ha bocciato a ripetizione Federica Migliardo…” Falso! Federica si è presentata allo scritto di un solo concorso!
    L’oca s. scrive all’inizio di questo blog
    “Non mi risulta che il padre di Federica sia mai intervenuto nella faccenda nè l’abbia aiutata in alcun modo prima e dopo. ”
    Falso come dimostrato da fatti e dati precisi. Anche il padrino ex preside di facoltà e candidato a rettore si è dato da fare e ci sono varie pubblicazioni in comune!
    Stesso articolo il candidato risultato vincitore aveva un decimo delle sue pubblicazioni. Anche questo è falso il candidato aveva qualche pubblicazione in meno (circa il 60% di quelle della Migliardo) (come ha scritto Salvatore un errore di un fattore 6).
    Stesso Articolo: “Ieri a Parigi uno dei premi l’Oreal-Unesco … è stato assegnato a Federica Migliardo” Falso, Federica ha ricevuto una felllowship (ha vinto una borsa di studio) e non award (vedi Ezio Bruno e intervento del rettoresul sito unime). Altre sono le vincitricie del premio l’Oreal-Unesco.
    L’oca S. scrive credo su Repubblica Donna e ribadisce su Messina III puntata:”si vede che a Messina per essere assunti bisogna superare un esame di mediocrità”. Falso anche questo
    In particolare i lavori del candidato vincitore avevano un numero di citazioni doppie rispetto a quelle di Federica. Se questa è una patente di mediocrità!!!
    L’oca s. ironizza in questo Blog: “magari è bravissimo e non si capisce.” beh falso anche questo. Tralasciando il resto il numero di citazioni testimonia che il suo lavoro e’ considerato più interessante dalla comunità dei fisici ovvero da chi è titolato a capire forse un po’ più dell’oca s.
    Imparate gente su come si monta un caso dal nulla inventando e falsando praticamente tutto, un bell’esempio di giornalismo da manuale.
    Naturalmente, per fare più effetto il tutto va accostato ai casi di mafia di cui è vittima la città. Naturalmente tutto con le migliori intenzioni.

  161. Cara Signora,
    che lei mi accusi di essere misogino e’ veramente divertente. Non me lo avevano mai detto prima. Le donne intelligenti servono alla ricerca almeno quanto servono gli uomini intelligenti. Se proprio vuole accusarmi di qualcosa scriva che sono un pericoloso comunista no global black block, non sarebbe vera neanche questa, ma almeno sarebbe qualche anno luce meno lontana dalla verita’. Le multinazionali che le finanziano i viaggi a Parigi continuano a fare soldi tutt’oggi traendo profitto da quell’equazione che Schroedinger ha scritto gratis ottant’anni fa. Waldergrave e’ un Lord conservatore che piu’ conservatore non si puo’, ma almeno questo lo capiva.
    Lei cosa capisce?
    Il problema degli scienziati e’ quello di progettare il mondo di domani. Se mai dovessi scegliere fra la padella e la brace, preferirei il moralismo clericale e la santa inquisizione al dominio incontrastato delle multinazionali. Visto che poi lei non capisce glielo spiego meglio: la Santa Inquisizione li mandava al rogo uno per volta, “tragici incidenti” come quello di Bophal fanno in pochi secondi il lavoro che i campi di concentramento di Hitler hanno fatto in cinque anni. Ma adesso, magari, mi dira’ che sono nazista… Non ci provi: mio nonno e’ stato licenziato dalle Ferrovie dello Stato (allora lo stato non le aveva ancora regalate ai privati) per non avere preso la tessera del Partito Nazionale Fascista, mia madre mi ha trasmesso l’antifascismo con il latte.
    Io ho detto che lei in questa storia gioca troppi ruoli: chi la paga ha interesse ad inventare il caso della scienziata incompresa in casa se questo amplifica l’effetto di una campagna pubblicitaria. Lei ha montato il caso per questo. Ci sono delle regole deontologiche precise nella sua professione: non si ritiene accettabile che chi presenta i premi l’Oreal scriva poi (o prima) sui giornali degli stessi premi. In questa mano, cara Signora, che gioco fa: addetto stampa de l’Oreal, giornalista del Sole, “suggeritore” dell’ANSA e dei TG, “suggeritore” delle giurie che assegnano premi e fellowship, pubblicitaria “creativa”, amica del Genio?
    Come le ho detto non tema a Messina di trovare di peggio di qualche gentile presa in giro o pernacchia. Non si aspetti neppure che si stia li’ a tremare in attesa del suo giudizio. Sono certo che lei non sia in grado di valutare e di giudicare alcunche’. Poi potra’ andare a starnazzare (cosi’ si chiama in italiano il suono emesso dalle oche) tutto quello che vorra’. Sono certo che non perdera’ occasione per spargere altro veleno. Sicuramente non mi aspetto che possa rendersi conto della qualita’ del lavoro che faccio, con il mio gruppo, cercando di usare proprio quella equazione vecchia di ottant’anni allo studio dei materiali. Perche’, vede, non odio affatto l’industria che costruisce le cose.
    ***
    I miei giudizi sul suo lavoro o di altri non hanno alcuna importanza: riferisco quelli altrui. In questo caso, di un centinaio circa di scienziati che lei giudica incapaci o corrotti. Se mentre sono a Messina mi darà le informazioni dalle quali le deriva questa convinzione, farò lo scoop dell’anno, ma comincio a dubitarne. Quello che scrive su di me, per esempio, è sbagliato. Non le ho dato del misogino; mi pagano gli editori per i quali lavoro; non ho mai presentato alcun premio per meriti scientifici (1) né sono così importante da poter suggerire alcunché ad Ansa e TG.
    l’oca s.
    (1) per completezza: l’unica giuria alla quale sottopongo regolarmente candidature è quella del premio IgNobel di Harvard, e parecchi miei candidati l’hanno pure vinto.

  162. Mi scuso. Non avevo visto la risposta dell’oca s. ad un mio vecchio commento. Purtroppo pero’ lei non capisce. Ho detto che e’ sbagliato confondere una zucchero, qual e’ il trealosio, con “un sistema biologico”. La prego, cara oca s., di chiedere ad uno studente di chimica o di biologia del primo anno perche’ le spieghino la differenza. Gli acidi nucleici (inclusi i piu’ piccoli RNA) sono enormemente piu’ complessi e “pesanti” del trealosio. Visto che ha difficolta’ con il calcolo dei fattori, chieda aiuto ad uno studente delle scuole medie per calcolare il rapporto tra le masse dei due oggetti, all’UE sanno come fare e sono quindi tranquilli su come spendono i soldi. Se voglio prendere per buone le cose che si leggono sulla letteratura scientifica, gli estremofili produrrebbero trealosio prima di ridurre il metabolismo. Ma questo non lo ha certo scoperto la Migliardo.
    Questo non significa che il trealosio sia un sistema biologico, non piu’ dello zucchero che la nonna (lei si’, un sistema biologico complesso) usava per le ustioni.
    Circa il lavoro sui topi bolliti questo e’ stato finanziato dall’universita’ di Messina, a Palermo non so, se poi i topi siano effettivamente stati bolliti o meno, non chieda a me. Io diedi, a suo tempo, il mio parere negativo a quella richiesta con una relazione di minoranza. Se interessa, la ragione e’ che la legge italiana proibisce la vivisezione se gli effetti terapeutici del farmaco non siano gia’ stati supportati dalla sperimentazione in vitro, cosa che non risultava, stando a quanto sulla richiesta si leggeva. Il punto e’ che la sperimentazione in vitro richiede molta piu’ esperienza e capacita’ della vivisezione. La legge chiede che siano risparmiate sofferenze “inutili” alle cavie se non sia stata raggiunta prima una ragionevole evidenza dell’effetto terapeutico che si vuole dimostrare. Non esiste quindi oggi evidenza alcuna delle “benefiche” proprieta’ del trealosio, questo fatto naturalmente non limita l’utilita’ per la multinazionale di una campagna pubblicitaria “positiva”.
    Non tutti lo sanno, ma la regola dell’industria cosmetica E’ la vivisezione. Naturalmente i poveri roditori bolliti vivi dopo essere stati o meno caramellati col trealosio sono molto meno adatti ad una campagna pubblicitaria.
    ***
    Ma perché vuol disinformare l’eventuale passante?
    – Le ricerche sul trealosio riguardano il suo effetto nei “sistemi biologici”: microbi, piante e animali, umani compresi. Sulle proprietà terapeutiche sperate, cf. PubMed.
    – Alcune multinazionali della cosmesi hanno smesso di usare animali anni fa, quindi affidano a laboratori esterni, spesso ospedalieri o universitari, i test obbligatori per legge quali LD50, LC50, Draize ecc. (cf. Nature 438, 144-146 (10 November 2005) | doi:10.1038/438144a). Il primo kit sostitutivo – cellule dell’epidermide umana, cresciute in vitro – è stato approvato l’anno scorso dalle autorità europee.
    – Per gli esperimenti clinici, ho già indicato altrove i link a normative e documentazione UE.
    Lei ripete che si sono fatti bollire topi in acqua per una ricerca approvata e finanziata dall’università di Messina. Interessante. Potrebbe indicarmi la pubblicazione relativa o gli autori poi la trovo?
    l’oca s.

  163. Ho il piacere di informare l’oca s. che nel penultimo concorso per ricercatore a Messina area fisica ha vinto una giovane donna brava e con un buon curriculum ha superato un maschietto perchè era più brava ed aveva un curriculum migliore. Sorpresa chi ha vinto aveva lei cominciato le ricerche sul trealosio nel gruppo del Prof. Magazu’ prima che F. Migliardo si laureasse. Ma anche questo le fonti non glielo hanno detto.
    Arrivata Federica … dopo un po’ ha cambiato gruppo di ricerca continuando a produrre lavori di ottimo livello.
    Il maschilismo questa volta non c’entra proprio niente.
    ***
    Come altri, presumo, sapevo da alcuni mesi che l’avrebbe vinto una candidata, la ringrazio di confermare le mie fonti.
    l’oca s.

  164. @oca s. che scrive:”
    Non credo che siano falsità, cr. risposte a post precedenti, ma a Messina potrete dimostrarmelo. Il benemerito nome lo fate comparire soprattutto voi. Nei media la maggioranza del lavoro è precario, perciò la battuta era divertente: pareva riferirsi ai garantiti del pubblico impiego.
    l’oca s.”
    Parlavo di casta potente e protetta, a proposito di giornali ampiamente finanziati da denaro pubblico e di giornalisti che possono permettersi (non tutti naturalmente lo fanno) di scrivere idiozie in mala o buona fede senza chiedere scusa, purchè non si tocchino significativi interessi economici.
    I garantiti del pubblico impiego (compresi insegnanti e ricercatori) hanno garantito ormai un tozzo di pane analogo a quello che in paesi più civili del nostro viene garantito ai disoccupati.
    Ma vedo che tranne alcune ammissioni iniziali poi sembra ritrattate l’oca s.
    sfugge ai fatti che quindi ripropongo:
    ps 2
    Provi ad esempio a rispondere in maniera seria precisa e puntuale al riassunto di
    omunculus messinensis che scrive:
    A questo punto è forse utile un breve riassunto:
    L’oca s. alias Sylvie Cayaud scrive sul Sole 24:
    “Ai concorsi per un posto da ricercatore indetti dal Dip. di fisica dell’Università di messina, la commissione ha bocciato a ripetizione Federica Migliardo…” Falso! Federica si è presentata allo scritto di un solo concorso!
    L’oca s. scrive all’inizio di questo blog
    “Non mi risulta che il padre di Federica sia mai intervenuto nella faccenda nè l’abbia aiutata in alcun modo prima e dopo. ”
    Falso come dimostrato da fatti e dati precisi. Anche il padrino ex preside di facoltà e candidato a rettore si è dato da fare e ci sono varie pubblicazioni in comune!
    Stesso articolo il candidato risultato vincitore aveva un decimo delle sue pubblicazioni. Anche questo è falso il candidato aveva qualche pubblicazione in meno (circa il 60% di quelle della Migliardo) (come ha scritto Salvatore un errore di un fattore 6).
    Stesso Articolo: “Ieri a Parigi uno dei premi l’Oreal-Unesco … è stato assegnato a Federica Migliardo” Falso, Federica ha ricevuto una felllowship (ha vinto una borsa di studio) e non award (vedi Ezio Bruno e intervento del rettoresul sito unime). Altre sono le vincitricie del premio l’Oreal-Unesco.
    L’oca S. scrive credo su Repubblica Donna e ribadisce su Messina III puntata:”si vede che a Messina per essere assunti bisogna superare un esame di mediocrità”. Falso anche questo
    In particolare i lavori del candidato vincitore avevano un numero di citazioni doppie rispetto a quelle di Federica. Se questa è una patente di mediocrità!!!
    L’oca s. ironizza in questo Blog: “magari è bravissimo e non si capisce.” beh falso anche questo. Tralasciando il resto il numero di citazioni testimonia che il suo lavoro e’ considerato più interessante dalla comunità dei fisici ovvero da chi è titolato a capire forse un po’ più dell’oca s.
    Scrive sul Sole24: “ha avuto l’idea di adattare un metodo della fisica della materia, lo scattering dei neutroni, allo studio dei meccanismi di bioprotezione del trealosio”. Falso!, la ricerca sul tralosio all’interno del gruppo è stata avviata prima dal Prof. S. Magazu’ e da C. Branca.
    Quest’ultima è stata costretta dalle circostanze a cambiare gruppo di ricerca
    e adesso è ricercatrice presso l’Università di Messina continuando a ottenere in un’altro gruppo brillanti risultati.
    Imparate gente su come si monta un caso dal nulla inventando e falsando praticamente tutto, un bell’esempio di giornalismo da manuale.
    Naturalmente, per fare più effetto il tutto va accostato ai casi di mafia di cui è vittima la città. Naturalmente tutto con le migliori intenzioni.
    ***
    mi sembra che lei si ripeta, posso cancellare? O alle domande che faccio non risponde proprio mai?
    l’oca s.

  165. Cari Ragazzi,
    e’ venuto il momento di fare un po’ di ordine in questa tempesta mediatica che si e’ scatenata sul caso di cui sopra:
    1) Conosco personalmente il Prof.Ezio Bruno per aver seguito il corso di Fisica dello Stato Solido durante gli anni di Laurea in Fisica e poi durante gli anni di dottorato di ricerca sempre a Messina.
    Condivido tutto quello che afferma sia sulla faccenda Migliardo sia sulla tecnica dello scattering di neutroni e sull’uso delle ” Large Facilities” per gli esperimenti di fisica.
    In effetti non e’ difficile eseguire un esperimento di scattering di neutroni una volta che sia stato approvato il proposal ed ottenuto il tempo macchina.
    La cosa invece difficile e’ quella dell’interpretazione dei dati sperimentali come sicuramente sapranno i colleghi “neutronisti” !!
    A Messina c’e’ una lunga lista di persone competenti su questa tematica che hanno lavorato prima della Migliardo e che continuano a lavorare ancora oggi!!
    2) Vorrei consigliare al Prof.Bruno (persona che stimo tantissimo) di non perdere altro tempo a rispondere a stupide ed inopportune provocazioni da parte di persone che non hanno la benche’ minima conoscenza della fisica sia di base che applicata, compreso i giornalisti “scientifici”. Secondo me a questo blog dovrebbero intervenire solo le persone che abbiano almeno una laurea quadriennale (vecchio tipo) in ambito scientifico ed esperienza di ricerca. Tutti gli altri che non appartengono a questa categoria dovrebbero astenersi.
    Tuttavia siamo in un paese libero e qundi…
    3) Le partecipazioni a congressi, seminari e corsi in ambito concorsuale non servono a nulla!!
    4) Non voglio dilungarmi ancora sulle “conoscenze” in ambito universitario di F.M. e sulla carriera scientifica velocissima e senza ostacoli che i comuni mortali (che non hanno santi in paradiso) purttroppo subiscono.
    5) Conosco personalmente sia F.M. che A.M. (il vincitore del conconcorso) e vi assicuro che vi e’ un abisso tra le due persone. Sia dal punto di vista scientifico che dal punto di vista umano!
    6) F.M. al TG1 ha dichiarato di essere una persona “solare”. Mai vista persona piu’ cupa.. Non ti guardava neanche quando ti incontrava in corridoio. Tu non sei nessuno..i geni si salutano solo tra di loro.
    Forse pensava al trealosio..chi lo sa?
    7) Una “fellowship” non e’ un “award”. Il sottoscritto che non si reputa un genio, ha vinto una Marie Curie fellowship presso un Laboratorio Europeo che non ha niente da invidiare ai laboratori che frequenta F.M.
    Come me anche tanti altri bravi colleghi che non sono geni.
    8)Consiglierei alla Sig.ra Oca di documentarsi meglio la prossima volta prima di scrivere un articolo. Per le questioni scientifiche il sottoscritto e’ sempre a sua disposizione.
    (9)Vorrei rassicurare la Sig.ra Oca che puo’ venire a Messina senza rischiare la vita. I messinesi le offriranno con piacere i frutti della nostra amata e travagliata terra a patto che non getti altro fango ingiustamente su una comunita’ intera.
    10) Il maschilismo o il femminismo in tutta questa faccenda non hanno niente a che fare. Come ci disse una volta un Prof. a lezione: non esiste una fisica per i maschi ed una per le femmine ..esistono solo i fisici e poi esistono i cretini.
    Tutto quello che ho scritto e’ la pura verita’.
    Consiglierei quindi alla Sig.ra Oca di chiudere definitivamente il blog perche’ non credo ci sia altro da aggiungere sulla questione.
    La verita’ vi rendera’ liberi!
    Saluti
    ***
    Correggo due imprecisioni: questo non è un blog scientifico e il femminile in questo caso è centrale, infatti fellowships e awards si chiamano “L’Oreal-Unesco for Women in Science”.
    La ringrazio dell’invito a chiederle consulenze, anche se non capisco in che cosa visto che lei usa pseudonimi.
    l’oca s. in ritardo

  166. Pare di capire che il famoso giornalista Gugliotta non abbia telefonato a uno solo dei protagonisti della vicenda. Anzi, ho la vaga impressione che l’unica sua fonte sia questo post.
    ***
    non credo, invece.
    l’oca s.

  167. Una domanda a oca s. Resterà anche questa senza risposta?
    Leggo dal sito dell’unesco:
    Assegnata alla biofisica Federica Migliardo una borsa di studio del
    programma UNESCO- L’Oréal Fellowships
    Si tratta di premio (o fellowship non importa) L’Oréal-Unesco o UNESCO- L’Oréal ?
    Dipende dal sistema di riferimento?
    Infine rileggendo il blog ho trovato questa risposta di oca s. a E.B.
    =======================================
    Anche a lei, scusi il ritardo. Le sono grata del suo commento, mi spiace che non sia arrivato per primo: mi aiuta a cercare di riprendere il tutto da capo invece di infuriarmi.
    Pensi che proprio quei concorsi mi avevano fatto escludere il nepotismo. L’amico americano al quale spiegavo i tanti commenti al mio blog così quieto diceva “They can’t have it both ways”. Anch’io ci vedo una contraddizione.
    Per fortuna, lei mi scrive come a una persona normale! Adesso rifaccio il giro delle fonti, cerco il premio citato dalla dott.ssa Maisano ecc. E’ vero: non conosco le “persone determinanti” nel senso che dice lei, ma c’è di peggio: per me è difficile pensare che siano determinanti fuori Messina – cf. i riconoscimenti successivi al 2005 – a Berlino, Parigi, Oxford o Lille. Lei mi ha fatto capire che devo provare a immaginare una montatura internazionale e la complicità di tanta gente (un po’ che conosco personalmente). Preferivo di no, come lo scrivano di Melville, e continuavo a infuriarmi per conto terzi, ma ci provo e poi le scrivo, a parte.
    l’oca s.
    ===================================
    E’ un’ammissione o no?
    Sarebbe bello sapere se l’oca s. si è ricreduta o no o se ha qualche dubbio.
    opo furore contro i fisici di Messina l’oca s. riesce a scrivere due righe chiare su questo blog anche ribadendo il concetto se ne è convinta?
    ***
    Non mi sono ricreduta perché fonti che avevo sentito nel 2005 dicono ora che, dopo quel concorso, le pubblicazioni, le collaborazioni e i premi – tra cui quello per la produttività dell’università di Messina – confermano la superiorità della candidata bocciata.
    Meglio scrivere L’Oréal Unesco, Unesco-L’Oréal (il simbolo dell’Unesco viene per primo, i nomi sono in ordine alfabetico, come in certi articoli scientifici. Stando alle dichiarazioni del Segretario generale, è l’Unesco a scegliere la giuria. Ed è l’Unesco a ospitare il premio) – o scrivere L’Oréal e basta?
    Secondo lei, non c’è differenza tra la borsa data dall’università di Messina a un suo dottorando o dottorato perché passi qualche mese all’estero, e una fellowship attribuita da una giuria internazionale (particolarmente illustre, nel caso del decimo anniversario, il che rende molto interessante l’ipotesi di corruzione avanzata in alcuni commenti) a chi ha già un contratto retribuito all’estero?
    Può spiegarmi da chi e soprattutto come è stata organizzata la montatura di cui sono vittime i responsabili dei vari laboratori stranieri ecc. con i quali collabora la bocciata; la Commissione Europea che ha fatto della bocciata il capofila di un progetto per il quale c’era una gara europea trasparente; gli scienziati delle varie giurie dei vari premi che ritengono notevoli dei lavori che voi ritenete scadenti?
    l’oca s.

  168. @ tutti coloro da una parte e dall’altra che hanno seguito con un po’ di interesse la vicenda.
    Una ventina di fisici dell’Università di Messina comprendenti docenti, ricercatori e qualche asegnista ha
    firmato la seguente lettera che è stata inviata al direttore ed alla redazione
    del Sole24Ore e credo verrà inviata anche ad altre testate.
    Gentile Direttore
    il 6 marzo scorso il quotidiano che Lei dirige ha pubblicato un articolo a firma Silvye Coyaud, ampiamente ripreso da altre testate nazionali e dal telegiornale Studio Aperto, che contiene affermazioni false e gravemente lesive della dignità e della professionalità delle persone coinvolte e più in generale della comunità dei fisici dell’Università di Messina.
    La giornalista afferma che la dottoressa Federica Migliardo, autrice di «cento pubblicazioni, genio all’estero, pluripremiata», recentemente vincitrice di una borsa di studio L’Oréal-Unesco, è stata «bocciata a ripetizione ai concorsi per ricercatore indetti dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Messina», alludendo a possibili baronie ed adombrando un collegamento con gravi eventi criminosi. In realtà, come dettagliato nel seguito, un bravo ricercatore e con anni di esperienza alle spalle, ha meritatamente vinto un concorso, al quale ha partecipato anche la dottoressa Migliardo, figlia di uno stimato docente universitario, nel gruppo del quale ha svolto la sua formazione e proseguito una linea di ricerca ben avviata.
    Osserviamo che l’intera montatura del caso non è semplicemente frutto di pura superficialità da parte della signora Coyaud, ma fa parte di una ben precisa campagna denigratoria portata avanti da tempo dalla stessa ? malgrado i numerosi inviti alla rettifica ed alla corretta valutazione delle fonti ? prima dalle pagine del supplemento “D” di Repubblica e dal blog che cura, e successivamente, con una eco ben più ampia, dalle pagine del Sole 24 Ore e di altre testate nazionali.
    Nell’articolo si afferma che: «ai concorsi per un posto di ricercatore banditi dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Messina la commissione ha bocciato a ripetizione Federica Migliardo». Al suo posto è stato prescelto un candidato «con un decimo delle sue pubblicazioni e nessun riconoscimento in patria».
    1) La dottoressa Migliardo si è presentata ad un solo concorso, bandito sulla G.U. nr.38 del 13/05/2005.
    Dagli atti ufficiali del concorso, consultabili presso il sito web dell’Università di Messina, http://ww2.unime.it/concorsi/concorsi05-2/Ric_FIS01_C.html risulta quanto segue.
    2) Non risponde al vero l’affermazione che il candidato risultato vincitore avesse un decimo delle pubblicazioni dell’esclusa. Secondo gli standard internazionali, per pubblicazione scientifica si intende un lavoro apparso su una rivista scientifica certificata ISI Web of Science. Escludendo gli atti di congresso (che spesso sono duplicati o sintesi di lavori effettivamente pubblicati), i due candidati avevano all’incirca lo stesso numero di pubblicazioni. Tuttavia, il candidato vincitore aveva riportato un numero ben più cospicuo di citazioni e quindi si è reso autore di ricerche che la comunità scientifica internazionale ha valutato ben più interessanti, e degne a loro volta di essere menzionate nelle proprie pubblicazioni.
    3) In una prova concorsuale i commissari devono valutare la qualità e la quantità dei titoli. Come si evince dagli atti ufficiali, la commissione ha ritenuto di valutare positivamente i titoli di entrambi i concorrenti. Al contrario, la dottoressa Migliardo ha riportato un giudizio negativo per quanto concerne le due prove scritte del concorso, giudizio espresso concordemente da tutti i componenti della Commissione. Il non aver superato in modo soddisfacente la prova scritta e l’esperienza di laboratorio ha ovviamente pregiudicato l’esito del concorso.
    L’occhiello del pezzo recita: «Baronie. Cento pubblicazioni, pluripremiata, è stata respinta al concorso per ricercatrice universitaria».
    E’ paradossale che l’Università di Messina, e la comunità dei fisici in particolare, venga attaccata così duramente per aver selezionato un valente ricercatore, formatosi in un piccolo gruppo di ricerca alla cui crescita ha contribuito notevolmente, al posto della figlia di un professore ordinario, la quale ha svolto la sua attività di ricerca all’interno del gruppo fondato dal padre e coordinato da un allievo dello stesso. Notiamo che risulta questionabile anche l’affermazione che la dottoressa Migliardo «ha avuto da laureanda l’idea di adattare un metodo della fisica della materia, lo scattering di neutroni, allo studio dei meccanismi di bioprotezione del trealosio»: come si evince dalle fonti bibliografiche, l’indagine sperimentale sulle proprietà bioprotettive del trealosio era un settore di ricerca già fruttuosamente avviato, con l’uso dello stesso metodo, all’interno del gruppo ben prima che la dottoressa Migliardo ne facesse parte.
    Il pezzo si chiude con: «L’ateneo è famoso per un assassinio, una gambizzazione, la compravendita di cattedre e prove d’esame, non sarebbe il caso di sorprendersi che la commissione abbia bocciato Federica Migliardo».
    Riteniamo offensivo ed indegno del prestigio di cui giustamente gode il giornale che Lei dirige, l’accostamento fra la “bocciatura” della dottoressa Migliardo ed i gravissimi episodi che hanno visto docenti dell’Ateneo messinese vittime di attentati di chiara marca mafiosa. La leggerezza con la quale la giornalista ha assunto la veridicità delle fonti, e l’accostamento totalmente arbitrario fra esito di un concorso e cronaca mafiosa sono indici di una condotta professionalmente inaccettabile.
    Per quanto esposto chiediamo formalmente, ai sensi e per effetto dell’art. 42 della legge 416/81 così come modifica dell’art. 8 della legge 8 febbraio 1948 n. 47 la rettifica dell’articolo de quo, nei modi e nei tempi previsti dalla norma.
    Distinti saluti
    ***
    All’incirca lo stesso numero di pubblicazioni?
    l’oca s.

  169. Mah, alla fine l’unica cosa che potrebbe meritare una rettifica è il numero delle pubblicazioni. Però il riferimento appropriato è non all’ISI, ma alle pubblicazioni inviate dai due candidati alla commissione di concorso. Un verbale serio e fatto bene dovrebbe riportarne l’elenco; guarda un po’ il verbale incriminato non lo fa. Quindi siamo sempre al solito punto: chiacchiere, accuse, allusioni maligne, stracciamento di vesti, ma i fatti solidi?
    ***
    Ah, se i concorsi fossero trasparenti! Aspettavo quella lettera. Non immaginavo che la parte più lunga fosse sulla parentela, visto che la bocciata lavorava e si presentava per un posto in un lab diretto da un altro. Sono molto curiosa di vedere le firme.
    l’oca s.

  170. Stupido è chi lo stupido fa, diceva all’incirca il famoso personaggio di un famoso film di qualche anno fa.
    Secondo Filter i candidati di un concorso da ricercatore sono così stupidi da inviare per il concorso un numero inferiore di pubblicazioni rispetto alle loro che appaiono su ISI o superiori inventandone qualcuna?

  171. La mia mamma mi diceva sempre che non c’è mica bisogno che una pubblicazione sia su ISI per portarla a un concorso pubblico. Voi escludete dal computo “gli atti di congresso (che spesso sono duplicati o sintesi di lavori effettivamente pubblicati)”, ma queste sono decisioni che deve prendere la commissione di concorso, dicendo quali pubblicazioni accetta e quali no.

  172. E’ vero nell’Italia delle baronie ci sono commissioni anche di aree scientifiche
    che considerano pubblicazione (quando serve) anche l’abstract di venti righe inviato per un congresso o l’articolo sul corriere dei piccoli

  173. Ringrazio l’oca s. per essere finalmente ricomparsa con affermazioni questa colta chiare e precise.

  174. @ocas in riferimento al mio ultimo commento:
    Quindi sta dicendo che l’Unesco si appropria indebitamente del primo nome visto che in tutti i documenti e siti ufficiali compare la dicitura Unesco-l’Oreal?
    ***
    No, che si chiama in ordine alfabetico – L’Oréal-Unesco, cf http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=25846&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html
    e che nella documentazione a stampa distribuita ai giornalisti, o sul palco del salone dell’Unesco, compare a sinistra il tempietto con dentro la scritta Unesco e a destra la scritta L’Oréal
    l’oca s.

  175. Da quanto leggo in risposta al mio commento l’oca s. continua a fidarsi ciecamente delle sue fonti che fino ad ora non le hanno fatto fare una magnifica figura visti gli svarioni ammessi da lei stessa in questo blog. Ma sono i premi Nobel che frequenta? Se è così qualcuno di loro potrebbe assumere la persona facendo così fare una figuraccia a tutti i ribelli di Messina.

  176. @oca s.
    domanda: “quale è il suo titolo di studio?
    ***
    nessuno
    l’oca s.

  177. Scrive l’oca s. in risposta a Filter:
    Ah, se i concorsi fossero trasparenti! Aspettavo quella lettera. Non immaginavo che la parte più lunga fosse sulla parentela, visto che la bocciata lavorava e si presentava per un posto in un lab diretto da un altro. Sono molto curiosa di vedere le firme.
    l’oca s.
    Eccome se c’entra! Nella lettera:
    …la quale ha svolto la sua attività di ricerca all’interno del gruppo fondato dal padre e coordinato da un allievo dello stesso.
    Osservo che la gratidutidine è un bel sentimento e nobilita chi lo prova.
    Ma non parliamo per favore di baronie etc.
    ***
    Di baronie parlava il titolo del giornale che, come lei sa, è della redazione.
    l’oca s.

  178. @anonimo vibonese et al.
    Non so se gli interventi di anonimo vibonese meritano una risposta, comunque…
    Ricordatevi che questo è un blog scientifico, anzi ha il merito di essere uno
    dei pochissimi blog scientifici seri in italiano.
    Discutiamo pure animatamente facciamo pure ironia ma evitiamo gli insulti. E non mi piace soprattutto che venga insultato chi la pensa diversamente da me.
    Filter non è affatto cretino (dai un’ochiata al suo blog). Forse è soltanto male informato dalle stesse fonti di oca s. Comunque nell’ultimo suo commento usa l’argomentazione affatto cretina dei baroni quando devono giustificare la vittoria di un brocco rispetto ad uno bravo. In questo caso la commissione può decidere di equiparare un phys. rev. lett. ad un abstract di 20 righe mandato ad una conferenza. Questa è l’Italia, questi possono anche essere i concorsi nelle Università. Ecco perchè sarebbe utile un dibattito che coinvolga la società civile su questi temi. E la cosa è molto importante per il futuro dell’Università al di la di questo piccolo scontro con alcuni docenti stufi di essere attaccati da una giornalista male informata e da chi non ha tutte le carte in regola per parlare di merito.

  179. @walter
    occhio! Non ho insultato nessuno.
    Ho fatto una DOMANDA. Una interrogativa NON E’ una affermativa. E per rafforzare il concetto c’è pure un “ma” (avversativo) all’inizio. Il punto interrogativo finale chiarisce il concetto.
    Resta l’altra domanda. “ovvero, l’Oca, che titolo di studio ha?”
    ***
    nessuno, ma credo di averlo già scritto parecchie volte prima.
    l’oca .s

  180. Grazie Walter. In realtà, non sono né male né bene informato. Sono soltanto infastidito dal modo in cui le voci da Messina (dico così per mettere insieme anonimi e non anonimi) hanno impostato questa discussione.
    Se mi fossi trovato nella loro pretesa situazione, di docenti infangati da notizie false, mi sarei procurato le pezze d’appoggio e le avrei messe sotto il naso della giornalista cattivona. Per esempio, sarei andato in segreteria di facoltà e avrei fatto un bel pdf dell’elenco delle pubblicazioni presentate dai due candidati: “guardi, non è vero che sono dieci volte di più, ecc. ecc.”.
    Invece qui di pezze d’appoggio non se ne è vista neanche una.
    E ciò, senza offesa, non mi ispira gran fiducia in tutte queste voci di Messina. Figuriamoci se poi sono anonime e insultano. Il 90% dei commenti di questo post è acqua per il mulino della Migliardo, che mi immagino leggere e sorridere vedendo quanto si stanno rendendo ridicoli i suoi accusatori.
    ***
    Di solito, quando sbaglio succede così. Almeno capisco dov’è il mio errore, ma in questo caso cerco di capire, rifaccio sempre le mie due domande, e come risposta ottengo “figlia di”, e solo insinuazioni sul motivo della divergenza di giudizio quanto alle sue capacità di ricercatrice. Per non parlare di quelle su di me che fanno ridere e indicano il livello d’affidabilità delle altre informazioni di cui dovrei tener conto.
    l’oca s.

  181. Ho trovato l’elenco dei firmatari della richiesta di rettifica al Sole 24 Ore postata qualche giorno fa da Salvatore, sicuramente darà qualche spunto interessante alla magnifica oca.
    A proposito, trovo ridicolo che la Coyaud abbia da ridire sull’espressione un numero di pubblicazioni comparabili .. ha ragione cara oca, in certi casi bisogna essere precisi, le pubblicazioni del vincitore valgono quasi il doppio in termini di citazioni ed h-factor … bisognava scrivere meglio, cosi anche chi fa orecchie da mercante può intendere e la commissione, rileggendo gli atti è stata fin troppo benevola nel valutare il curriculum della Migliardo, checchè ne dica multifilter!
    Ammiro invece il modo con cui l’oca continua a glissare sulle parentela ed i padrinaggi malgrado essa stessa abbia parlato nel pezzo di baronie … vorrei saper anguillare come lei talvolta, ma non ho tutta questa faccia tosta, anzi, chissa cosa vuol dire che proprio i baroni non hanno firmato la lettera …
    I nomi (DF sta Dipartimento di Fisica, Università di Messina; DFMTFA per Dipartimento di Fisica della Materia e Tecnologie Fisiche Avanzate, Università di Messina):
    Dino Costa Ricercatore, DF
    Salvatore Savasta Ricercatore, DFMTFA
    Ezio Bruno Professore associato, DF
    Ulderico Wanderlingh Professore associato, DF
    Francesco Mallamace Professore ordinario, DF
    Carmelo Corsaro Titolare di assegno di ricerca, DF
    Beniamino Ginatempo Professore ordinario, DF
    Maria Concetta Abramo Professore associato, DF
    Ferdinando Borghese Professore associato, DFMTFA
    Rita Giordano Professore associato, DF
    Santi Prestipino Ricercatore, DF
    Giovanna D’Angelo Professore associato, DF
    Mauro Federico Ricercatore, DF
    Gaspare Tripodo Professore associato, DF
    Rosalba Saija Ricercatrice, DFMTFA
    Claudio Gentile Tecnico laureato, DF
    Giovanni Pizzimenti Professore associato, DF
    Omar di Stefano Ex titolare di assegno di ricerca, DFMTFA
    Caterina Branca Ricercatore, DF
    ***
    – Visto che lei ha trovato le firme, presumo che la lettera sia già pubblicata in rete. Spunto interessante non per me, ma per il quotidiano al quale era destinata per la pubblicazione.
    – “Comparabili”: è stato proprio Salvatore Sarasto a indicare in uno dei suoi primi commenti i numeri delle rispettive pubblicazioni. Al buio come tutti finora. Come diceva Filter, non è pubblico l’elenco delle pubblicazioni presentate al concorso dai singoli candidati.
    – a quel concorso di fisica a Messina contavano unicamente impact e h/factors? Se ne è sicuro, è una notizia da scoop. Si è fatto perdere e soldi a tutti gli interessati, mentre bastava fare le somme? Ma allora perché quella sceneggiata? Tra l’altro, stando al Times Higher Education Supplement (trova il link in un altro post) ecc., quei fattori favoriscono l’anzianità e danneggiano i ricercatori giovani e originali. Pensi all’articolo di Watson e Crick del 1953, ignorato per anni.
    – Sono i vostri commenti a insistere su baronie e parentele, ho solo chiesto come mai venisse tirata in ballo la parentela proprio nel caso in cui s’era mostrata clamorosamente inefficace. Non ho avuto risposta.
    l’oca s.
    In quelle firme, quante parentele le risultano?

  182. Sbaglio, o i docenti di ruolo del DF firmatari sono 14 su 32? Gli altri 18 che dicono? 🙂
    ***
    Che occhio! La lettera gira da una decina di giorni per mail e credo che l’abbiano ricevuta ben piùdi 32 persone.
    l’oca s.

  183. @Filter Gump
    E’ tutto documentato e comunque verificabile.
    Pensi cheuna ventina di docenti firmerebbe e invierebbe al SOle24Ore un documento così polemico con dati fasulli (sarebbero degli idioti visto che come diceva mamma Gump stupido è chi lo stupido fa).
    In particolare tutto verificabile su ISI web of Knowledge per quanto riguarda le pubblicazioni.
    E si possono aggiungere tanti particolari sempre verificabili.
    Per esempio se si tolgono a F. Migliardo due pubblicazioni ISI del padre attribuitele erroneamente e se si tolgono le pubblicazioni ISI provenienti da conferenze (referaggio sempre molto blando che in particolare non indaga se gli stessi risultati siano già stati pubblicati dagli stessi autori da un’altra parte) ad entrambi i candidati, udite udite i due avevano pressocchè lo stesso numero di pubblicazioni (forse FM ne ha una in più dovrei controllare). Con la differenza che come dice l’informagiovani le pubblicazioni del vincitore valgono quasi il doppio in termini di citazioni ed h-factor.
    I particolari sono però noiosi:
    Un indice interessante per valutare la pubblicistica di un ricercatore, utilizzato nel campo della fisica della materia e della chimica da molte Università straniere prestigiose, si ottiene nel modo seguente:
    Data una pubblicazione ISI, il fattore d’impatto della rivista (è anche un indice del prestigio della rivista) viene sommato al numero di citazioni medio per anno del lavoro. Il tutto viene diviso per il numero di autori (per ragioni ovvie). Si ottiene così un numero per ogni lavoro. Sommando su tutti i lavori si ha una misura oggettiva dell’impatto scientifico dei lavori di un ricercatore.
    Ebbene Filter vada all’Università più vicina chieda in biblioteca di poter utilizzare un PC collegato in rete e pazientemente verifichi se ne ha voglia. Altrimenti deve credere a chi gli assicura senza mai essere stato smentito che i lavori di FM hanno ricevuto molte meno citazioni di quelli di AM etc. etc. Se FIlter fa così si accorgerà che c’è una differenza veramente alta (per quanto riguarda questo indice) tra i due partecipanti al famigerato concorso . Il che (per chi è in buona fede) dovrebbe chiudere la questione indipendentemente da qualunque problema di nepotismo aiuto o altro.
    Certo, ad onor del vero bisogna dire che il candidato AM non era così sveglio e precoce. Pensa che diversi mesi prima che FM si laureasse, mentre era intenta a svolgere una tesi di vera fisica nucleare (con un argomento ben diverso dallo scattering di neutroni applicato allo studio della fisica della materia, che per l’appunto non è fisica nucleare anche se si usano i neutroni come sorgente), è riuscita a inviare per la pubblicazione assieme ai docenti del laboratorio del padre ben due pubblicazioni di fisica della materia (le date di invio di un lavoro sono riscontrabili anche su ISI).
    Nota che i laureandi più bravi riescono al massimo a inviare una pubblicazione pochi giorni prima della laurea o molto più spesso subito dopo.
    In questo FM, unica a quanto mi risulta in Italia, è un genio assoluto difficilmente superabile.
    Saluti a Filter Gump
    PS anche se non interessa a nessuno il mio nickname deriva dal candidato premier che non stimo per niente e che domani per colpa del Berlusca sarò costretto a votare.
    ***
    – Alcuni dei firmatari hanno scritto qui cose fasulle.
    – Su impact e h factors, rimando alle mie note sotto commenti precedenti.
    – Lei ha l’elenco delle pubblicazioni presentate al concorso da entrambi i candidati? Ma doveva dirlo subito, benedetto Walter!
    – Quando parla dei due articoli ante lauream, intende dire che FM spaccia per suoi articoli altrui?
    l’oca s.

  184. @multifilter
    hai visto mai che firmavano pure:
    Placido Migliardo (e siamo a meno 17)
    Salvatore Magazu ( e siamo a meno 16)
    Federica Migliardo (e siamo a meno 15)
    Gaicomo Maisano (e siamo a meno 14)
    Renato Barnà (relatore nucleare della tesi di FM) (meno 13)
    Oppure i diretti bersagli della diffamazione (siamo a meno 11)
    Metti qualche pressione su qualche indeciso, oppure un “niet”, poniamo, di qualche “club service” ed il gioco è fatto.
    Adieu.

  185. Walter: evito di ripetermi; ho già detto perché ISI non c’entra. Comunque ce l’ho in ufficio, non ho bisogno di andare in altre università.
    Anonimo Vibonese: per comodità riporto la lista dei docenti di ruolo del DF di Messina
    Professori ORDINARI
    CACCAMO CARLO
    CARINI GIUSEPPE
    CUTRONI MARIA
    GIAQUINTA PAOLO
    GIARDINA GIORGIO
    GINATEMPO BENIAMINO
    MAGAZU’ SALVATORE
    MAISANO GIACOMO
    MAJOLINO DOMENICO
    MALLAMACE FRANCESCO
    MIGLIARDO PLACIDO
    TORRISI LORENZO
    Professori ASSOCIATI
    ABRAMO MARIA CONCETTA
    BARNÀ CALOGERO
    BRUNO EZIO
    CRUPI VINCENZA
    D’AMICO VINCENZO
    D’ ANGELO GIOVANNA
    FAZIO GIOVANNI
    GALLI GIOVANNI
    GIORDANO RITA
    MALESCIO GIANPIETRO
    PIZZIMENTI GIOVANNI
    PROVETTI ALESSANDRO
    TRIPODO GASPARE
    WANDERLINGH ULDERICO
    RICERCATORI
    Branca Caterina
    Federico Mauro
    Grasso Giorgio Mario
    Mandanici Andrea
    Nucita Andrea
    Prestipino Giarritta Santi
    Domande: a) “Federica Migliardo (e siamo a meno 15)” ????? 🙂
    b) Perché bisognerebbe prestare fede ai relatori e ai sostenitori di Mandanici e non a quelli della Migliardo?
    ***
    A proposito di citazioni, la fisica degli spaghetti – una mia candidata che ha vinto l’IgNobel – era uscita sulle Phys Rev Letters (Audoly e Neukirch, onde flessurali, equazioni di Kischhoff, un gioiello): cinque citazioni in tre anni se tutto va bene. Comunque all’IgNobel usiamo la regola Harvard “dall’ISI risalire alle riviste”. O succede come quella volta che avevo spedito gli ascoltatori delle Oche a caccia degli articoli di Fabio Pistella e trovavano quelli di sua sorella. O come a me che ho articoli su Nature e manco ci sono 🙂 🙂
    be’, qua m’aspettano per cena, buon week-end elettorale
    l’oca s.

  186. @anonimo vibonese
    ho come l’impLessione che l’anonimo la sa parecchio lunga. A Messina, nel paese dei valori rovesciati dove la baronessina non vince e crea scandalo, non sorprende che non contano gli imprenditori, o i capitalisti, o i commercianti ma dei semplici … muratori, in guantini, compasso e cappuccio, ovvio! Poi in fisica, ed anche questo si sa, la pressione e’ molto importante, pero a Sottosopropoli funziona in modo strano: se si aumenta la pressione, la temperatura diminuisce bruscamente, ed i furori si placano come per magia.
    @multifilter
    anche multifilter la sa lunga, ma fa lo scecco nel lenzuolo, quindi che non meni il can per l’aia. Sa benissimo come stanno le cose sulle pubblicazioni della Migliardo, in pratica a parte un paio di lavori sulla falsa riga di lavori gia iniziati, roba abbastanza modesta .. e infatti c’e’ una marea di roba mai citata (e probabilmente mai letta!) … inutile continuare a fare l’indiano. Poi la storia delle pubblicazioni prima della tesi su un argomento diverso sono una perla che dovrebbe da sola chiudere la discussione.
    ***
    multifilter mena il can per l’aia perché, dopo illazioni analoghe fatte da E.B., chiedeva delle prove. Nessuno si è degnato di rispondergli, quindi dubita della “perla”. Anch’io. Può darmi un riferimento, anche solo l’anno, o il nome della rivista, che consenta di risalire agli articoli ai quali alludete, e di controllare – per esempio – se sono stati inclusi nei cv inoltrati a borse, premi ecc. e distribuiti a noi cronisti dopo la premiazione?
    Così le mie domande sono tre, due delle quali senza risposta da un mese.
    l’oca s.

  187. DI seguito alcune osservazioni sugli ultimi interventi di oca s.
    Sul sito dell’Università di Messina c’è scritto
    “E’ corresponsabile del Progetto Europeo del Sesto Programma Quadro della Comunità Europea “Finding promising drug candidates against tuberculosis with multidisciplinary protocol based non-conventional search”. ”
    Il link che lei fornisce è preso dal curriculum di FM ma non si capisce cosa significhi corresponsabile. Ma si capisce qual’è il progetto:
    In questi progetti c’è il
    Coordinator, in questo caso:
    Vince Grolmusz Department of Computer Science Eotvos University
    Budapest Hungary ed il responsabile locale in questo caso è
    Salvatore Magazu.
    Posso anche sbagliarmi ma sul sito della Comunità Europea FM non compare. Forse SM le ha attribuito in seno al gruppo il ruolo di corresponsabile locale ?
    Fino ad ora un numero significativo di informazioni inesatte le ha fornite oca s. a volte (questo le fa onore) anche ammesse in questo blog.
    Quando avrò un po’ di tempo farò un elenco completo e aggiornato includendo le ammisisoni anche parziali.
    Quando parlo dei due lavori ante-lauream segnalo semplicemente un fatto ed anche un limite di AM.
    Per quanto riguatrda le sue domande:
    Le dispiace che la parentela sia stata inefficace? Perchè doveva esserlo automaticamente? Mica stiamo parlando di boss della mafia o di politici potenti. Parenti e amici sono persone per bene e non vogliono nè possono controllare tutte le assunzioni. Magari possono, come è legittimo insegnare l’arte e i trucchi del mestiere etc. Però penso che chi vuole parlare a pieno titolo di merito non dovrebbe neanche iscriversi nello stesso corso di laurea in cui insegna il padre. Figuriamoci il resto.
    Vorrei anche rispondere a quella che forse è la sua seconda domanda come mai i premi? si tratta di una montantura internazionale che coinvolge la prestigiosa giuria etc. E qui voglio essere sincero e andare un po’ contro l’area fisica Messinese che ho qui cercato di difendere.
    Nessuna montatura ma vorrei vedere le altre concorrenti italiane di Fisica.
    Chi ha partecipato? Io conosco diverse coetanee di FM che lavorano in Francia (Parigi e Grenoble), in Germania, negli Stati Uniti con lavori su Science, Nature, PNAS, Phys. Rev. Lett. anche molto citati. Di fronte alle quali FM e anche AM e anche molte delle firme Messinesi apparirebbero per quanto bravini un po’ piccolini.
    Quindi forse veramente l’Oreal è molto interessata al trealosio oppure è come a miss Italia dove le partecipanti non sono poi così belle. Le più affascinanti fanno già le modelle superpagate. Propendo per la seconda.
    Per quanto riguarda l’h index etc., come ha scritto l’Informagiovani
    la commissione, rileggendo gli atti è stata fin troppo benevola nel valutare il curriculum della Migliardo considerandolo sostanzialmente equivalente a quello di AM. Quindi la commissione ha svolto un ruolo attivo nella valutazione della pubblicistica!
    Ma l’h index e i fattori di impatto delle riviste sono stati tirati in ballo prorio perchè oggigiorno (purtroppo devo dire giustamente ma sono le procedure concorsuali che non vanno e prego l’oca s. di avviare una discussione in proposito in un’altro post) vi è una diffusa sfiducia nell’operato delle commissioni espresso da oca s. più volte in questa e nelle altre puntate Messina. Ergo servono dei criteri oggettivi utilizzati a livello internazionale nelle procedure di valutazione. Non bisogna impiccarsi a questi criteri, ma grosso modo forniscono un’idea oggettiva. Sanno tutti ad esempio che pubblicare su una rivista di fisica con fattore di impatto oltre 7 non è così facile come pubblicare su una rivista con fattore di impatto 0.6 (meno di un decimo questa volta sì). Naturalmente ci sono lavori importantissimi (ad esempio di John Bell o Giorgi Parisi) così originali da non essere stati capiti da Phys. Rev. Lett. e usciti su riviste minori. Così come ci sono lavori su Phys. Rev. Lett., su Nature o su Science fasulli o completamente sbagliati.
    Infine l’oca s. mi risponde: “Di baronie parlava il titolo del giornale che, come lei sa, è della redazione.”. Ha perfettamente ragione. Contesto anche la redazione!

  188. @ Barone filter gump
    Hai scritto i nomi dei Prof. in maiuscolo e quelli dei ricercatori in minuscolo.
    Ma sei un barone di quelli veri all’antica?
    In via d’estinzione?
    Oggi si trovano di più quelli camuffati, alla mano che sembrano tanto carini,
    ma io preferisco quelli all’antica.
    E poi pretendi che una commissione sia libera di decidere in totale arbitrio cosa è una pubblicazione valida quando scrivi:
    “Voi escludete dal computo “gli atti di congresso (che spesso sono duplicati o sintesi di lavori effettivamente pubblicati)”, ma queste sono decisioni che deve prendere la commissione di concorso, dicendo quali pubblicazioni accetta e quali no.”
    Formalmente hai ragione ma una commissione valida dovrebbe utilizzare criteri validi a livello internazionale e non fare di testa sua.
    I baroni hanno sempre ragione formalmente.

  189. Dimenticavo l’oca s. scrive:”- Lei ha l’elenco delle pubblicazioni presentate al concorso da entrambi i candidati? Ma doveva dirlo subito, benedetto Walter!”
    Non ho l’elenco ma ho la data del concorso e su ISI vado a cercarmi le pubblicazioni dei due fino alla data di scadenza della presentazione della domanda. Poi posso andare sempre su ISI a contare le pubblicazioni non risultanti da presentazioni a conferenze e faccio il conto.
    Suppongo quindi che i due candidati non siano così stupidi da presentare meno pubblicazioni di quelle ISI o qualcuna di fantasia e tiro le somme.
    I candidati avranno presentato anche lavori non ISI ma quelli non li conto come del resto mi sembra anche lei. Convengo naturalmente con Filter che ci sono commissioni che (quando serve) le contano.
    Buona notte
    PS non c’entra niente ma come le sparano grosse Walter e Silvio. Ora vogliono abolire pure le provincie. Se ci riescono prometto che ammetterò che FM è 100000000 volte meglio di AM

  190. Alla Signora Coyaud!
    Lei scrive: “… Sono i vostri commenti a insistere su baronie e parentele, ho solo chiesto come mai venisse tirata in ballo la parentela proprio nel caso in cui s’era mostrata clamorosamente inefficace. Non ho avuto risposta…”
    La risposta e’ la seguente:
    Premetto che Lei ha ragione quando sostiene che all’ Universita’ di Messina non tutto e’ limpido. Infatti il caso FM e’ il classico esempio di non limpidezza e di baronato univeritario (che si riscontra, con maggiore o minore intensita’ , in tutte le universita’ italiane).
    Se Lei non capisce come si possa “costruire” una carriera scientifica brillante glielo spiego.
    1. La figlia/o del professore Tal dei Tali non viene mai bocciata/o agli esami del Corso di Laurea anzi viene sempre promossa/o con 30 o 30 e lode perche’ altrimenti il padre, che ha potere accademico, potrebbe tagliarti le gambe ( in senso figurat!) nella tua futura carriera accademica.
    2. La tesi che viene affidata alla figlia/o e’ “assolutamente” una tesi di ricerca e viene svolta ( guarda caso) presso il laboratorio e lo studio del professore che e’ anche il collaboratore scientifico piu’ vicino al padre, se non direttamente nel laboratorio del padre.
    3. Essendo tesi di ricerca ( chi mai oserebbe dire che non lo e’? ) il voto di laurea non puo’ che essere 110/ 110 e lode accademica.
    4. Al concorso per entrare al Dottorato di Ricerca vuoi che su tre commissari uno non sia pervicacemente convinto che deve essere ammessa la figlia/o , dato che la brillante tesi di ricerca e’ gia’ stata pubblicata?
    5. Il Dottorato viene svolto nel laboratorio del padre ( o del collega subalterno al padre). I giovani ricercatori del laboratorio lavorano intensamente sotto la guida del Capo che decide quali nomi scrivere sulle pubblicazioni. Il nome della figlia/o del padre viene sempre incluso anche se la/il figlia/o e’ solo materialmente stata/o presente in laboratorio. Se il Capo ha tanti collaboratori la produttivita’ del laboratorio sara’ alta e cosi’ anche quella della figlia/o.
    6. La fase successiva , quella delle borse post-dottorato o assegni di ricerca segue la stessa trafila.Nelle varie commissioni che decidono a chi affidare borse di studio o assegni ci sono sempre dei commissari colleghi del padre che non possono non tener conto che si tratta della figlia/o del Capo!
    7. Si organizza un convegno e sicuramente tra gli organizzatori c’e’ la figlia/o del Capo. Anche questo “ fa curriculum”.
    8. Si concorre al finanziamento di un progetto di ricerca? Ma si mette anche il nome della figlia/o del Capo.
    Poteri continuare, ma sarebbe troppo noioso.
    Lei ha sicuramente chiara la nozione di conflitto d’interesse. Non Le sembra che questi possano essere casi non di conflitto, ma di interesse tout court?
    Io capisco che Lei ha le Sue fonti, anche importanti e sicuramente di persone in buona fede, ma mi creda, anche chi Le scrive e’ in buona fede.
    Cordialmente.
    ***
    Sì, e per chi cerca strategie più sottili rimando di nuovo agli articoli sul Times Higher Education Supplement, ma il punto sono le valutazioni pubbliche che divergono da quella data al concorso, concorso di cui il Capo s’era dimenticato, presumo, e i cui criteri mi sono stati indicati da una prof in pensione, di Roma, vedi i post “Messina” precedenti, e con i quali sono arrivata al “decimo” offensivo. Fin qui i commenti critici parlano con indignazione di parentela quando a Messina, città piccola, è usuale l’assunzione di parenti anche a fisica. Valutano il vincitore in base a criteri insoliti nei concorsi per giovani ricercatori, e la bocciata sulla parentela. Presentano il capo del lab della bocciata prima come bravissimo, poi come subordinato al Capo, e poi addirittura come complice di una montatura a danno di scienziati italiani e stranieri ben più famosi. Da non addetti, denigrano lavori sperimentali sul trealosio nei sistemi biologici, lavori ritenuti brillanti dagli addetti, ignorando il contesto, dal sequenziamento dei genomi di M.jannascii, D, radiodurans, A.thaliana in poi, contesto ben noto a Lille e Oxford, per es. Ripetono da un mese insinuazioni su presunti articoli della bocciata antecedenti alla sua laurea e rifiutano ostinatamente di citarli. Storia infamante per chi la propaga, ormai, perché in un mese è facile accertarsi che la “perla” è davvero tra i fatti “facilmente verificabili” di cui scrive Walter. Si accerti anche lei, le basterà un’occhiata in cima ai due articoli.
    Al posto di una cronista, o meglio ancora del suo direttore, lei darebbe credito alle motivazioni ufficiali di premi e borse esterne all’ateneo di Messina e ai suoi conflitti d’interesse, cioè al giudizio di U. Veronesi, M. Osborn, G. Blobel ecc.? Oppure a quello dei tre commissari di concorsi tra i quali quello in discussione sarebbe uno dei rari puliti a detta di un commento (sempre critico); di due o tre anonimi adirati e minacciosi; dei 19 firmatari di una lettera al direttore suddetto, fra i quali c’è chi denuncia la parentela altrui avendone una propria e il gruppo solidale con il prof. Bruno al punto di sospettarmi di censura se non esce subito il suo commento suscitando una certa ilarità, e lo stesso prof. Bruno che scrive qui fantasie di dubbio gusto su di me, per es. che L’Oréal ha comprato i miei servizi occulti non si sa se dietro bustarelle o un viaggio a Parigi, cioè a casa mia visto che ci son nata, ci son vissuta e in parte ci vivo ancora. Senza dimenticare E.B. che sostiene di conoscere benissimo Hoffmann, collaboratore gradito al Sole-24Ore, e crede che sia un medico olistico assai controverso. Fonti affidabili?
    Domani lavoro in un lab del Ciamician, questa risposta lunga è per l’ultima ondata, incluso il commento successivo al suo e anonimo anch’esso, ma non “cordialmente”.
    l’oca s.
    p.s. Ai passanti, onde evitare confusioni preciso che in certe riviste è d’uso per gli autori degli articoli firmarli in ordine alfabetico, per es. Bianchi Magalì Milione padre o figlia, tanto per capirci.

  191. forse vale la pena di riportare la ricetta:
    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
    indignato bruno da giulio ha scritto:
    13 Marzo, 2008 01:16
    Scoperto un nuovo metodo sperimentale: dopo le ovvietà di galileo e l’aria fritta di Fermi, finalmente una cosa seria: la ricetta del “genio all’acqua pazza”
    Ingredienti: fantasia, una pompetta, un blog, un bagnoschiuma (fisica q.b.)
    Esecuzione: stemperare un po di nucleare, (nel frattempo avrete portato a bollore vivace un pentolone di struttura della materia). Mescolare bene i due ingredienti (facendo attenzione che nessuno si accorga che si miscelino)
    Quando il composto é pronto, aggiungere il curriculum che nel frattempo avrete gonfiato a neve. Mescolare piano (hai visto ami che sta schifezza impazzisce come la maionese?). Servire in tavola caldo caldo.
    Se qualche commensale fa osservazioni, niente paura, riportate la sbobba indietro e fatela analizzare a Piero Angela. Anzi no, meglio ad una francese che di cucina se ne intende.
    Solo a questo punto usate la pompetta. Vi servirà per trasformare la pietanza in un formidabile dirigibile. Non sarà granché da mangiare, ma vedi che figurone che fai. Rimescolate tutte le carte, fate finta di dare retta a tutti e spalmate tutto con il bagno schiuma. Presentatevi in rete come Santa Maria Goretti e offrite il dirigibile (mi raccomando, con il bagno schiuma), a tutti i gonzi che lo vorranno gradire.
    Les jeux sont fait (si scrive così ?). Fatemi un favore, domandatemi a che serve il bagnoschiuma, non aspetto altro.
    *************************************************

  192. Ho la netta impressione che una giornalista di nome Sylvie abbia dannegiato non poco F. Migliardo. Dopo l’articolo con notizie fasulle (meno di un decimo delle pubblicazioni etc.) e accostamenti a notizie di criminalità da giornalismo spazzatura e insulti altrove del tipo esame di mediocrità, sarebbe bastato un articolo di poche righe a firma della stessa per dire che non era vero il decimo dele pubblicazioni al fine di acquietare quei fisici messinesi con troppo amor proprio e che rispettano e stimano il vincitore. Ma no! Le risposte su queto blog sono gli insulti alla Prof. Vicentini, io so come sono i concorsi etc. FM è più brava il padre era in un’altro settore (ma quando mai), non hanno mai pubblicato insieme (salvo marcia indietro e minimizzazione davanti alle evidenze). E poi: gli h factor non contano, e ora anche le riviste non contano su prl ci sono anche articoli scemi. Però conta il numero la quantità di carta?
    Il tutto pur di difendere ostinatamente l’indifendibile. Cosa conta la sua opinione ?
    Cosa contano i premi? Ma mia cara e se uno pensa a fare scoperte invece di partecipare a concorsi. E se i migliori sono già ben sistemati in laboratori all’estero e non hanno bisogno di partecipare a offerte di modeste fellowship? Secondo lei sono meno bravi?
    Ergo i docenti con troppo amor proprio hanno voluto puntualizzare con la pignoleria dei fisici, hanno messo nero su bianco. Hanno dovuto spiegare
    le cose come stanno, hanno dovuto dimostrare che non si tratta di un caso di baronia, sono diventati eccessivamente espliciti danneggiando la povera FM.
    Amici e vadditi
    dicono i Messinesi

  193. Sylvie,
    leggo un riferimento, falso e offensivo, a me, e dunque, contro ogni volontà, sono costretta a intervenire.
    Lei scrive a mio riguardo: “Senza dimenticare E.B. che sostiene di conoscere benissimo Hoffmann, collaboratore gradito al Sole-24Ore, e crede che sia un medico olistico assai controverso. Fonti affidabili?”.
    Se comprende e utilizza ogni informazione o dichiarazione come ha fatto con me, non c’è da stupirsi di tutte le menzogne e le falsità di cui si fa relatrice e promotrice! Piuttosto, c’è da stupirsi di come si sia costruita una fama di ottima giornalista scientifica. Forse, con metodi analoghi a quelli che usa per la Migliardo? Forse, anche lei grazie all’aiuto di un prezioso “mentore”?
    Nel post che Le ho inviato, ho detto di
    1) conoscere benissimo il prof. Salvatore Magazù, non Hoffmann! Ed è un fatto. Conosco il professore (Magazù!) da quando era studente, da quando la Migliardo era ancora sui banchi di scuola media e non di Università.
    2) Ho creduto che la citazione che lei faceva, attribuendola a Salvo, il cui contenuto è del tutto privo di valenza scientifica ma riguarda la sfera delle opinioni, fosse di Hoffman e non di Hoffman. Poiché si trattava di una frase del tutto priva di implicazioni scientifiche, che l’avesse detta l’uno o l’altro era del tutto irrilevante, ne converrà! Chiunque, qualsiasi maschio che si occupi di scienza, potrebbe dire che “ama abbastanza la scienza da non volerla privare di intelligenza femminile”, fisico o chimico che sia, farmacista, chirurgo, ortopedico, astronomo, e così via.
    3) Non credo che sia un “medico olistico assai controverso” nessuno, ove, tra l’altro, il giudizio di “controverso” è una sua apposizione ulteriore. Il segno, un altro, della inaffidabilità e inattendibilità di qualsiasi sua dichiarazione.
    Credo, invece, a questo punto, che lei manchi totalmente di onestà, di correttezza metodologica e perfino di capacità interpretative. Stupisce che un quotidiano come il Sole 24 Ore o una rivista come D Donne consenta a qualcuno privo di titoli accademici di occuparsi di questioni accademiche o scientifiche. Tutto ciò lo trovo davvero “controverso”. E vorrei conoscerne le ragioni. Quali meriti scientifici vanta per occuparsi di scienza, se non ha neppure un titolo universitario? Possiamo saperlo? O la giuria de L’Oreal ha dato anche a lei un attestato di qualifica?
    A questo punto, la prego di non fare più alcun riferimento a cose dette da me (o meglio, da lei presunte da me dette), vista la sua totale incapacità di comprendere ciò che viene detto e la mala fede con cui strumentalizza ogni dichiarazione. La diffido da fare qualsiasi riferimento alla mia persona.
    E le faccio solo due domande, cui credo non avrà il coraggio, men che meno l’onestà di rispondere:
    1) quali sono le sue fonti? Visto che qui non si tratta di un’inchiesta su qualche mistero italiano, ma si parla di scienza, e visto che la maggioranza dei fisici dell’Università di Messina, a parte i più o meno diretti interessati, ha smontato tutte le tesi (o meglio, i presupposti), a sostegno della teoria della “genialità incompresa” della suddetta, lei ha il dovere di supportare con nomi e credenziali verificabili la sua teoria. Quali sono, dunque, le “sue” fonti?
    2) Come valutano le sue fonti (visto che lei non ha le competenze per farlo, non avendo gradi di istruzione adeguati), gli errori commessi dalla Migliardo alle prove di concorso cui è stata bocciata?
    …Un consiglio. Sia più attenta nel fare dichiarazioni di ogni genere. In Italia, ormai, si può dire e fare di tutto, è evidente. Non sempre, però.
    ***
    Dicevo: “o meglio il direttore del quotidiano”, nel senso che al suo posto diventa difficile fidarsi di chi confonde un collaboratore al quale tiene. Ho capito che si trattava di un errore di persona, succede a tutti, ma si metta nei suoi panni!
    Le mie fonti, sono come tutti noi: hanno valutato i cv disponibili. La loro idendità riguarda solo me e il mio direttore.
    l’oca s.
    l’oca s.

  194. Gentile Signora Coyaud,
    noto dalla Sua risposta che forse non ho chiarito bene il mio punto di vista. Volevo semplicemente farLe presente che il problema dell’Universita’ di Messina ( e insisto di tutte le universita’ italiane, anche se con diversa incidenza ) non e’ solo il curriculum di FM,
    ma e’ il metodo con cui si possono, e si costruiscono , i curricula di coloro che “ci interessano” . Su questo tema volevo richiamare la Sua attenzione e non sui successi nazionali e internazionali di FM. Le dispiacerebbe darmi il Suo parere su questo tema ? La prego, non mi attribuisca intenzioni che non ho. Grazie.
    ***
    Scusi, pensavo che l’interessasse capire come scegliamo le nostre fonti. Sui cv costruiti come dice lei, senza meriti, il mio parere è ovviamente negativo. Per quel che conta. A professori, presidi, rettori italiani quel sistema va bene, immagino, altrimenti non sarebbero la routine. Chi recluta all’estero dottorandi e post-doc italiani è al corrente, anche perché succede pure all’estero. Una volta fuori casa, i capaci vengono presto identificati e reinvitati a collaborare, magari a rimanere più a lungo. Gli incapaci no, padre barone o meno.
    l’oca s.

  195. P. S. Al posto di una cronista o del suo direttore, per giudicare il valore scientifico di un fisico darei credito innanzitutto ai fisici, e poi, solo poi, ad oncologi, biologi o fisiologi, per quanto eccellenti nel loro campo…
    E con questo lascio proprio il cortile. Troppe passeggiate con la scienza disturbano il lavoro della scienza, temo.
    ***
    il trealosio si studia anche in oncologia e in biologia con le tecniche della fisica.
    l’oca s.

  196. Veronesi.
    Buono quello! Affermava che dal camino di un termovalorizzatore le emissioni sono NULLE.
    Sputtanato da Beppe Grillo il quale, non solo dimostra che non è vero, ma che il Nostro prende soldi (caso strano) di un premio offerto dalla stessa società che i termovalorizzatori, li costruisce.
    Che minchia di comitato!

  197. P.P.S. Non si permetta più di parlare di “illazioni” a mio riguardo! Anzi, non si permetta più di fare riferimento alcuno alla mia persona e a quanto le ho raccontato presumendo in lei una buona fede che evidentemente non ha! A lei non interessa la verità. L’unica che fa illazioni, qui, che dichiara di “infuriarsi per conto terzi” (sono parole sue!!!) e che non ha né conoscenza diretta di fatti e persone né competenza scientifica è lei. Ha ammesso di non avere alcun titolo universitario. Tanto, ormai, in Italia tutti sono esperti di tutto senza sapere niente. E lei è la migliore associata in questo club. Esprime, con allarmante sicumera, valutazioni di titoli e ricerche scientifiche senza averne alcuna competenza! Si limita a riportare quanto suggeritole da terzi, che rimangono anonimi, lasciando lei in prima linea. Dunque, l’unica che fa illazioni è sempre e comunque lei. Oppure, si lascia guidare dai “terzi” che la usano come loro pseudonimo, non avendo il coraggio di proporre in prima persona questa tesi, ridicola quanto falsa e vergognosa, scientificamente infondata e facilmente falsificabile e, infatti, falsificata, di una Migliardo “genio incompreso”.
    E così impudentemente dichiara: “Sono i vostri commenti a insistere su baronie e parentele, ho solo chiesto come mai venisse tirata in ballo la parentela proprio nel caso in cui s’era mostrata clamorosamente inefficace. Non ho avuto risposta”. Ha avuto mille e mille e mille ancora risposte, testimonianze, prove. Ma le ignora! E insulta chi gliele presenta, stravolge quanto le si viene detto, usa il sarcasmo (parola troppo nobile per definire le sue tecniche di svilimento di quanto sostenuto dagli interlocutori!) per delegittimare ogni cosa le venga detto e dettagliato.
    Ero intervenuta su questo blog presumendo la sua buona fede, che fosse vittima di una strategia di posizionamento mediatico di una ragazza viziata e arrogante che aveva il sostegno di tutta una “famiglia” universitaria e, soprattutto, di un giovane professore ordinario, che ha un’ottima fama e sufficiente esperienza all’estero per mettere a frutto le buone relazioni che coltiva da trent’anni e che ha deciso di impegnare le proprie energie e risorse per fare da “mentore” alla ragazza, portandola in cattedra a qualsiasi costo, compreso il proprio buon nome. Pensavo di aiutarla a proteggersi dal mettere a rischio la sua reputazione professionale nel prestarsi come strumento di questa ignobile causa. Sono stata gentile, educata, corretta, chiara, esplicita. Le ho portato fatti, facilmente dimostrabili. A partire dal primo, incontrovertibile, che continua ad ignorare: nel 2001 il prof. Magazù aveva ricevuto un premio per le “stesse” ricerche oggi premiate come originali della Migliardo, per le quali ha montato su questa turbolenza mediatica! Ricerche sulle quali Magazù ha pubblicato articoli fin daglla fine degli anni ’80! I cui contenuti sono “gli stessi”, identici, delle 60, 70, 80, 90, 100 pubblicazioni della Migliardo!
    Sono risposte, queste. Fatti! Vedo, invece, che ha interessi diretti in questa faccenda, altrimenti non si spiegherebbe la tracotanza con cui rifiuta ogni dimostrazione dei suoi errori come se non fosse mai stata data. E si permette di usare toni e modi offensivi nei confronti di tutti quelli che non ritiene essere dall sua parte, me compresa.
    Non si permetta più, ribadisco, di fare riferimento a me, dal momento che non capisce cosa le ho detto e mi obbliga a spiegare e spiegare e spiegare. Con lei si dovrebbe partire dalla base: la “a” è la prima lettera dell’alfabeto italiano, l’ultima è la “z”. E poi, di qui a scendere. Non ci sarebbe tempo, però. Non basterebbe una vita, la sua, la mia, quella di chiunque. E sarebbe comunque inutile. Perché a lei, ribadisco, non interessa affatto la verità. E io non ho tempo da perdere per intervenire su questo blog a correggere le sue menzogne e malinterpretazioni. E non voglio essere costretta a farlo!
    Quindi, non voglio più essere tirata per i capelli a intervenire qui per chiarire i fatti che lei stravolge. Semplicemnte, non mi nomini più nelle sue rocambolesche risposte a terzi (che non sono i terzi per conto dei quali si infuria, inveisce e sbraita, evidentemente!)!
    Lascio questo blog riproponendole le due domande: 1) quali sono le sue fonti? Quali fisici hanno letto (!) i lavori della Migliardo e l’hanno sostenuta nella sua campagna mediatica di promozione? 2) come valutano, questi fisici, gli errori commessi dalla Migliardo al concorso per ricercatore al quale è stata bocciata?
    …e qui mi fermo. Perché altrimenti dovrei aprire un altro capitolo: i titoli. Magari, qualche giornalista onesto e desideroso di verità, quale lei non è, si potrebbe prendere la briga di andarli a vedere e verificare, quei titoli…Chi vuole la verità non aspetta altro. A partire da chi, onestamente, ha bocciato la suddetta a quel concorso, ne sono certa.
    ***
    Al suo riguardo non ho mai usato la parola “illazioni”. Alle due domande ho risposto prima.
    l’oca s.

  198. Scrive l’oca s.:
    “…ma il punto sono le valutazioni pubbliche che divergono da quella data al concorso, concorso di cui il Capo s’era dimenticato, presumo, e i cui criteri mi sono stati indicati da una prof in pensione, di Roma, vedi i post “Messina” precedenti, e con i quali sono arrivata al “decimo” offensivo.”
    Siamo alle comiche finali: i fisici messinesi non hanno capito niente è tutta colpa della Prof. Vicentini che ha insegnato ad oca s. a fare i calcoli.
    La frase sul Sole24 secondo la quale il vincitore aveva un decimo delle pubblicazioni di FM è tutta colpa della Prof. in pensione.
    E’ lei la fonte segreta finalmente rivelata.
    I 19 folli più 1 (citazione da kill Bill) di Messina abbandonino questo blog:
    Tutti a casa della Vicentini!
    PS Ma quindi i 18 folli (a parte forse un paio di coraggiosi parenti) sono tutti figli e figliocci del barone Ezio Bruno che è potentissimo ha una squadra numerosa ma si è dimenticato di diventare ordinario anche se ha un numero di lavori su Phys. Rev. Lett. con cui si va in cattedra non solo a messina ma anche in ottime università straniere.
    … A dimenticavo l’oca s. ci ha qui insegnato che i Phys. Rev. Lett. non contano e contengono articoli del cavolo. Contano solo i giudizi pubblici. Ecco perchè Ezio Bruno è ancora associato, è rimasto indietro mentre un tale Pistella era diventato presidente del CNR. Che partecipi almeno al premio Gillette-Unesco!
    ***
    Faccia lei il calcolo in base ai criteri indicati (mi sembravano sensati, non lo erano?) cioè su 6/10 di pubblicazioni in 12/7 del tempo e 1 borsa della stessa università, rispetto a 5 premi e borse esterne.
    Quando ho insegnato che articoli sulle Phys. Rev. Lett. non contano niente?
    l’oca s.

  199. Noto che oca s. non ha trovato nulla di sbagliato o falso nel documento dei 19. Soltanto è rimasta sorpresa dalla frase “Escludendo gli atti di congresso (che spesso sono duplicati o sintesi di lavori effettivamente pubblicati), i due candidati avevano all’incirca lo stesso numero di pubblicazioni.” Ma dopo spiegazione dettagliata non ha battuto ciglio.
    Da cui illazioni e inviti alla redazione più o meno espliciti a non pubblicare.
    E’ bello poter insultare ben più di 19 persone su Repubblica D, e sul Sole24
    senza che queste possano replicare. Almeno qualcuno si sfoga su questo blog di scarsa visibilità.
    Per quanto riguarda “la perla” ancora un po’ di pazienza e arriveranno informazioni precise. Suggerimento ad oca s. : controllare data sottomissione non data pubblicazione solitamente successiva di parecchi mesi. I fisici (e anche i matematici) sono tanto tanto pignoli e si impuntano pure. Questo è il problema. “Eppur si muove” diceva anche sotto tortura il loro antico padre.
    Comunque complimenti ancora per come salta, sguscia, svicola, scivola, slaloma dai commenti più precisi. Soltanto la sintassi, discreta di solito, si contorce durante gli slalom più arditi.
    @EB non ti conosco ma da cosa scrivi e soprattutto da come scrivi direi che solo chi è in malafede chiara e lampante può attaccarti in maniera così inutilmente scorretta.

  200. Per Walter: Mi limito a citare Verrà un giorno: “Ma, più dei riferimenti oggettivi ed ufficiali dati dai vari Giulio, E.B., Bruno, Salvatore, Mauro cosa altro si può chiedere? L’Oca non risponde mai alle contestazioni puntuali, eppure, se fossimo in un giudizio, si potrebbe ben dire che al “fumus boni praemi” è stato risposto con prove documentali schiaccianti”.
    Ai fisici di Messina, dico: non arrendetevi. Pretendete che sia pubblicata la lettera sul Sole 24. La vostra parola vale e deve valere più di quella di una giornalista (cronista o scientifica?) senza titoli accademici, che usa come fonte le persone direttamente interessate e tenta di delegittimare ogni altra, si infuria per conto terzi, e dichiara: “E’ vero: non conosco le “persone determinanti” nel senso che dice lei, ma c’è di peggio: per me è difficile pensare che siano determinanti fuori Messina – cf. i riconoscimenti successivi al 2005 – a Berlino, Parigi, Oxford o Lille. Lei mi ha fatto capire che devo provare a immaginare una montatura internazionale e la complicità di tanta gente (un po’ che conosco personalmente). Preferivo di no, come lo scrivano di Melville, e continuavo a infuriarmi per conto terzi, ma ci provo”. Evidentemente, per qualche ragione, non ci ha provato affatto. Per qualche ragione, ammettere la verità è molto difficile a Sylvie Coyaud. Per qualche ragione, preferisce continuare a infuriarsi, offendere, “starnazzare” per conto terzi. Voi avete il diritto e il dovere di difendere la verità nelle sedi opportune e pretendere rispetto. Senza inutili sfoghi su questo blog. Dove, come giustamente dice Walter, l’oca “salta, sguscia, svicola, scivola, slaloma”, la cui mala fede è testimoniata, tra l’altro, dalla sintassi: “discreta di solito, si contorce durante gli slalom più arditi”. E sono tanti, arditi, gli sgusciamenti, gli svicolamenti, gli scivolamenti, gli slalom. Tanti, tanti, tanti. troppi. Come troppo ardimentosi, e ben poco eleganti, sono i suoi insulti, le grossolane alterazioni e i gravi fraintendimenti di qualsiasi cosa le venga detto. Tutto per conto terzi? Qui prodest?

  201. …cui prodest?…per chi non parla come Gene Gnocchi…
    Con ciò, spero di lasciare questo cortile, fumoso e affumicato. Saluto tutti, cordialmente, con l’auspicio di non dovervi tornare. Non vi sarei mai scesa se avessi intuito quanto fosse in malafede l’oca. Forse, avrei scelto una sede più dignitosa per dire la verità e svelare i restroscena di questa triste storia. Sarebbe costata alla de cuius ben più che il fastidio della verità stessa. E non soltanto a lei. Mi auguro che un pizzico di pudore e di prudenza s’impossessi dei protagonisti o dei consiglieri di questa montatura mediatica, che da comoedia rischia di trasformarsi altrimenti in tragedia, come sempre avviene per chi pecchi di eccesso di superbia. Perché la verità, se tradita, non va provocata. Non serve una laurea in storia per sapere che occorre, ad un certo punto, porsi un limite. Alla fine dei tempi, l’avrà anche Satana.
    La speranza è che la verità vinca anche su questa terra, non solo nell’aldilà. E ciascuno abbia il suo. Che non è, in questo caso, una cattedra universitaria.
    …A qualcuno, che mi capisce, ricordo: “chi precipitevolmente sale, precipitevolissimevolmente precipita”…penso che vi siete divertiti abbastanza nell’ingannare i poveri italiani con la favola del genio della lampada, nella gustosa ricetta “all’acqua pazza” illustrata da Giulio…adesso è il momento di mettere una dignitosa parola “fine” a questa tragicomica farsa. Godetevi le vostre vacanze siciliane in compagnia di una cronista-giornalista (scientifica?), con cui esercitarvi in francese. Venetico è graziosa d’estate e anche Faro. Basta, però, con questa sceneggiata nostrana. Le carriere accademiche, costruitevele all’università, non sui giornali o in tv. Perché, altrimenti, obbligate chi conosce e ama la verità ad intervenire in sua difesa, nei luoghi opportuni…
    ..consiglio una salutare corsetta sul lungomare…
    A tutti gli altri, un cordiale saluto. Ad maiora!

  202. Cara E.B.
    il tempo delle chiassate da cortile credo sia finito. La lettera di cui sono cofirmatario si chiude con la frase:”Per quanto esposto chiediamo formalmente, ai sensi e per effetto dell’art. 42 della legge 416/81 così come modifica dell’art. 8 della legge 8 febbraio 1948 n. 47 la rettifica dell’articolo de quo, nei modi e nei tempi previsti dalla norma”.
    La Norma invocata ha carattere precettivo, ovvero prevede che, trascorse 48 ore dalla notifica della rettifica, se inottemperante, l’Editore è obbligato dal Giudice adito, a pubblicare la rettifica, nella stessa pagina dello stesso quotidiano e con lo stesso risalto editoriale dato all’ “articolo madre”.
    Se si arrivasse a ciò, pur senza costituirne un elemento determinante, un ricorso per risarcimento danni ai sensi dell’art.700 c.c. non potrebbe non tenere conto della inottemperanza del convenuto.
    No che non molliamo. La partita è appena cominciata e non sarà giocata in un blog popolato da personaggi in cerca di autore, ma nelle sedi civili e penali appropriate.
    Di questa brutta storia non potrà non tenere conto l’Autorità Garante delle Comunicazioni cosi come l’Ordine dei Giornalisti cosi come la FIEG.
    Alla fine della fiera, chi ha sbagliato, pagherà.

  203. Niente di importante, giusto una curiosità:
    Ho dato un’occhiata alla giuria sul sito patinato l’oreal. E ho scoperto che la giuria è composta da brillanti fisiologi, genetisti, medici, chimici, biochimici, agronomi, e soltanto una chimica che si occupa anche un po’ di biofisica. Ricontrollare prego non vorrei che mi fosse scappato qualche fisico/a ma dalle informazioni sul sito direi di no.
    Quindi almeno nel caso del premio l’oreal-unesco, il giudizio sembra provenire da una commissione di tipo bio e non da fisici.
    La giuria nel suo complesso avrebbe potuto capire un programma di ricerca di Bose-Einstein condensation, di quantum information di fisica delle particelle elementari? E’ un po’ come se Carlo Rubbia dovesse giudicare dei medici genetisti. Valutate voi l’imprtanza di tali premi (o fellowship) al di là dell’indubbio merito di aiutare la ricerca di giovani donne.
    Quindi questo giudizio avrebbe la prevalenza sul valore secondo standard internazionali della pubblicistica che viene reviewed e poi citata da veri esperti del settore?
    ***
    L’anno prossimo, i premi saranno per le scienze della materia e la giuria diversa. Quest’anno erano per le scienze della vita. Come mai pensa che la giuria fosse incompetente? Le pare impossibile che – non da ora, ma almeno dai tempi di Francis Crick – esistano fisici, ora chiamati biofisici, che studiano molecole organiche nei sistemi biologici insieme ai biologi molecolari?
    l’oca s.

  204. Il bog è lungo, la memoria corta. Ecco alcuni slalom superbi.
    1) Francesca scrive (7 Marzo, 2008 18:08):
    “Secondariamente non è stato detto, che la stessa si è laureata nella stessa Facoltà, nella quale tutt’oggi sua padre è docente, il Professore Migliardo Placido.( chi dei colleghi l’avrebbe bocciata)”
    l’oca s. glissa
    2) Francesca insiste: (7 Marzo, 2008 19:48)
    “E’ la filgia del Professore Milgiardo Placido ordinario di Fisica e Nipote dell’orodinario di economia”
    A questo punto l’oca s. sdrammatizza con una battuta:
    “e sua madre, una donna notevole, è stata prof di matematica al liceo”
    3) Sfortunatamente Giulio Pizzella insiste e riporta un elenco di pubblicazioni. L’oca s. frena slittando un poco:
    “Ha proprio ragione: mi ero completamente dimenticata le pubblicazioni di F. e P. Migliardo (le comunicazioni ai congressi, tendo a scartarle a priori). Sul mancato aiuto prima e dopo mi riferivo ai concorsi.”
    Altre retromarcia dopo che altri lavori vengono citati da
    Maurizio Morabito che tenta di capire e c’ha la fissa di Pubmed.
    Ammette l’oca s.: “- le pubblicazioni con il padre, cioè 2 articoli ISI dimenticati da me in mezzo agli 58 fino al 2005…Strano invece che mi sia scordata di suo padre – oddìo, con l’età non à che la mia memoria migliori! – e meno male lei (Giulio) me lo fa notare”
    Osservo: Non sono più solo comunicazioni a congressi!!
    E meno male che l’oca s. scriveva: ” il prof. Placido Migliardo non è mai intervenuto per sostenere la candidatura della figlia Federica Migliardo, che tra l’altro lavoro in un settore completamente diverso”.
    Osservo: Tanto diverso che pubblicavano insieme e tanto diverso che il mentor è stato suo allievo ed ha fatto carriera con tante pubblicazioni insieme.
    3) Al primo commento di Salvatore che contesta l’articolo sul Sole24 Ore con dati ed affermazioni precise in particolare sul decimo di pubblicazioni
    riesce con grande maestria a dire si e no contemporaneamente:
    “Invece ha ragione su “un decimo”, dovevo scrivere – come facevo qui l’anno scorso – “una frazione”. Forse si arriva a un decimo – non ne sono sicura, se ho tempo quando rientro a casa, rifaccio i conti – calcolando dalle pubblicazioni l’”enabling capacity”, la padronanza del metodo nuovo che ha consentito ad altri – primi e ultimi nelle firme – di progettare e svolgere i loro esperimenti. ” Ecco la sintassi traballante in soccorso quando serve a sgattaiolare. Questa è arte nemmeno i grandi vecchi democristiani sgattaiolavano così. Chi si ricorda delle divergenze parallele?
    Potrei continuare ma mi sono stancato.
    PS
    Comunque adesso con la lega al governo la chiuderanno l’Università di Messina. Con buona pace dei 19 e di FM, AM, e SM. Tutti a pesca di sgombri veri!
    ***
    Quanti ricercatori conosce che da studenti e dottorandi non hanno pubblicato con un proprio prof?
    Per i conti, cf. la risposta a un suo commento precedente.
    Immagino che M. Morabito guardi PuMed perché sa che la biofisica riguarda la biologia.
    Le pubblicazioni firmate con il padre s’interrompono nel 2001, sono poche rispetto alle successive e anteriori a premi e borse.
    Nei cv dati alla stampa in occasione di premi e borse, non ho visto comunicazioni ai congressi. Mentre le motivazioni parlano proprio di nuovo metodo.
    Se “enabling capacity” non le piace, la chiami pure in modo meno gergale. Secondo lei, chi ne è in possesso NON ha un posto riconoscibile nell’ordine delle firme (alfabetico a parte)?
    Il mentor allievo del barone: l’esito del concorso conferma che la baronia è poco influente, almeno a fisica. Non capisco il ragionamento: con chi vanno firmati gli articoli se non con le persone con le quali si fanno gli esperimenti?
    l’oca s.

  205. Sylvie! ma proprio non le viene nessun dubbio su questo inizio di carriera?
    Da ISI WEB of SCIENCE:
    1.Beta-ray technique applied to the study and reproduction of ancient watermarks
    Author(s): Ponterio, R; Buemi, A; Maisano, G; Majolino, D; Migliardo, F
    Editor(s): Messina A
    Source: NUCLEAR AND CONDENSED MATTER PHYSICS Book Series: AIP CONFERENCE PROCEEDINGS Volume: 513 Pages: 389-392 Published: 2000
    2.Vibrational dynamics of water molecules confined within trehalose H-bond imposed networks: A Raman response
    Author(s): Magazu S, Branca C, Faraone A, Migliardo F, Migliardo P, Villari V
    Source: JOURNAL DE PHYSIQUE IV Volume: 10 Issue: P7 Pages: 329-332 Published: MAY 2000
    3.Neutron spectroscopy of hydrated disaccharides: Trehalose vs. sucrose
    Author(s): Magazu S, Branca C, Faraone A, Maisano G, Migliardo F, Migliardo P, Villari V, Middendorf HD
    Source: JOURNAL DE PHYSIQUE IV Volume: 10 Issue: P7 Pages: 333-336 Published: MAY 2000
    4.Vibrational and relaxational contributions in disaccharide/H2O glass formers
    Author(s): Branca C, Magazu S, Maisano G, Migliardo F
    Source: PHYSICAL REVIEW B Volume: 64 Issue: 22 Article Number: 224204 Published: DEC 1 2001
    5. alpha,alpha-trehalose/water solutions. 5. Hydration and viscosity in dilute and semidilute disaccharide solutions
    Author(s): Branca C, Magazu S, Maisano G, Migliardo F, Migliardo P, Romeo G
    Source: JOURNAL OF PHYSICAL CHEMISTRY B Volume: 105 Issue: 41 Pages: 10140-10145 Published: OCT 18 2001
    6. Comparison of disaccharide solutions across glass transition
    Author(s): Magazu S, Branca C, Faraone A, Migliardo F, Migliardo P, Romeo G
    Source: PHYSICA B Volume: 301 Issue: 1-2 Pages: 126-129 Published: JUL 2001
    7. Study of L-ascorbic acid (vitamin C)/H2O mixture across glass transition
    Author(s): Migliardo F, Branca C, Faraone A, Magazu S, Migliardo P
    Source: PHYSICA B Volume: 301 Issue: 1-2 Pages: 138-140 Published: JUL 2001
    8.Diffusive properties of Vitamin C aqueous solutions by quasielastic neutron scattering
    Author(s): Migliardo F, Magazu S, Migliardo P
    Source: PHYSICA B Volume: 301 Issue: 1-2 Pages: 141-144 Published: JUL 2001
    ……
    ……
    legenda: G. Maisano ( padrino) , P. Migliardo (padre)
    ***
    Qualcuno li aveva già ricopiati prima. Non è la regola, a Messina e altrove, che gli studenti inizino a pubblicare insieme ai prof, (a Messina, come in tante città piccole, spesso parenti e conoscenti di parenti) con i quali fanno i primi lavori? E in questo caso la collaborazione non s’è interrotta proprio durante il dottorato e all’estero, cioè quando ci si fa un’esperienza che in un concorso conta?
    Almeno conta da quanto leggo nelle offerte di lavoro su Nature o Science. E’ sbagliato?
    l’oca s.

  206. LA PERLA
    finalmente i dati:
    Ricapitolo brevemente (chi non è interessato alla ricapitolazione
    vada più giù direttamente al dunque):
    Non volevo ma istigato dagli slalom scrivevo:
    “Certo, ad onor del vero bisogna dire che il candidato AM non era così sveglio e precoce. Pensa che diversi mesi prima che FM si laureasse, mentre era intenta a svolgere una tesi di vera fisica nucleare (con un argomento ben diverso dallo scattering di neutroni applicato allo studio della fisica della materia, che per l’appunto non è fisica nucleare anche se si usano i neutroni come sorgente), è riuscita a inviare per la pubblicazione assieme ai docenti del laboratorio del padre ben due pubblicazioni di fisica della materia (le date di invio di un lavoro sono riscontrabili anche su ISI).
    Nota che i laureandi più bravi riescono al massimo a inviare una pubblicazione pochi giorni prima della laurea o molto più spesso subito dopo.
    In questo FM, unica a quanto mi risulta in Italia, è un genio assoluto difficilmente superabile.”
    Risponde l’oca s. mettendo le mani avanti:
    “- Quando parla dei due articoli ante lauream, intende dire che FM spaccia per suoi articoli altrui?”
    Rispondo: “Quando parlo dei due lavori ante-lauream segnalo semplicemente un fatto ed anche un limite di AM.”
    Ma qualcuno (L’Informagiovani) va giù meno diplomaticamente:
    “Poi la storia delle pubblicazioni prima della tesi su un argomento diverso sono una perla che dovrebbe da sola chiudere la discussione.”
    Replica dura dell’oca s.
    “Ripetono da un mese insinuazioni su presunti articoli della bocciata antecedenti alla sua laurea e rifiutano ostinatamente di citarli. Storia infamante per chi la propaga, ormai, perché in un mese è facile accertarsi che la “perla” è davvero tra i fatti “facilmente verificabili” di cui scrive Walter. Si accerti anche lei, le basterà un’occhiata in cima ai due articoli.”
    Walter (ovvero me medesimo) chiede di pazientare. I fisici (e anche i matematici) sono ostinati ma anche pignoli e precisi, a questo punto
    bisogna verificare i dettagli. Scrive Walter: “Per quanto riguarda “la perla” ancora un po’ di pazienza e arriveranno informazioni precise. Suggerimento ad oca s. : controllare data sottomissione non data pubblicazione solitamente successiva di parecchi mesi. I fisici (e anche i matematici) sono tanto tanto pignoli e si impuntano pure. Questo è il problema. “Eppur si muove” diceva anche sotto tortura il loro antico padre.”
    ECCO FINALMENTE LE INFORMAZIONI PRECISE
    Data di laurea di FM: 23 Marzo 2008
    Fonte: verbale famigerato concorso, link più volte riportato in questo blog.
    I due lavori sono due pubblicazioni ISI (collegate anche queste ad una conferenza dove è un po’ più facile pubblicare). Riporto risultati ISI in calce. Comunque data di pubblicazione dicembre 2008. Ma Il Nuovo Cimento ci mette proprio tanto prima di far apparire un lavoro di una conferenza. Su ISI proceedings c’è la data della conferenza:
    Da ISI proceedings (la data della conferenza è riportata solo su ISI proceeding non c’è su ISI WEB of Knowledge):
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids
    MESSINA, ITALY, JUN 24-28, 1997
    Siccome pare che qualcuno abbia qualche difficoltà con i conti (solo quando serve, come con la sintassi):
    La conferenza si è svolta circa 9 mesi prima della data di laurea di FM.
    Suppongo (ma a questo punto ha scarsa importanza) che gli abstract per partecipare alla conferenza vadano inviati come sempre alcuni mesi prima. Da cui il mio commento sulla precocità di FM.
    Questi sono i fatti, questi i dati, chiunque può valutare.
    Resta una sola domanda come reagirà l’oca s. ?
    a) ignorerà la cosa
    b) slalom con triplo salto mortale con avvitamento a destra
    c) la sintassi si aggroviglia lasciandoci interdetti e confusi
    Come Salvatore anch’io aspetto smentite (possibilmente senza slalom e sintassi attorcigliata).
    PS Lo vede il danno che sta facendo ai suoi amici, persone comunque rispettabili e per bene anche se molto ma molto sveglie?
    Articoli:
    Title: Structural properties and phonon-like modes in glass-forming polymers
    Author(s): Crupi, V, Majolino, D, Migliardo, F , et al.
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids, JUN 24-28, 1997
    Source: NUOVO CIMENTO DELLA SOCIETA ITALIANA DI FISICA D-CONDENSED MATTER ATOMIC MOLECULAR AND CHEMICAL PHYSICS FLUIDS PLASMAS BIOPHYSICS Volume: 20 Issue: 12BIS Pages: 2437-2458 Published: DEC 1998
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids
    MESSINA, ITALY, JUN 24-28, 1997
    Title: PCS and SANS studies on PEO-H2O systems
    Author(s): Faraone, A, Magazu, S, Maisano, G, et al.
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids, JUN 24-28, 1997
    Source: NUOVO CIMENTO DELLA SOCIETA ITALIANA DI FISICA D-CONDENSED MATTER ATOMIC MOLECULAR AND CHEMICAL PHYSICS FLUIDS PLASMAS BIOPHYSICS Volume: 20 Issue: 12BIS Pages: 2531-2540 Published: DEC 1998
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids
    MESSINA, ITALY, JUN 24-28, 1997

  207. … errore di battitura, pardon
    Naturalmente FM non si è laureata nel 2008.
    La data corretta è la seguente:
    Data di laurea di FM: 23 Marzo 1998
    Fonte: verbale famigerato concorso, link più volte riportato in questo blog.

  208. Anche nella frase
    I due lavori sono due pubblicazioni ISI (collegate anche queste ad una conferenza dove è un po’ più facile pubblicare). Riporto risultati ISI in calce. Comunque data di pubblicazione dicembre 2008.
    Volevo scrivere
    data di pubblicazione dicembre 1998.
    Scusate

  209. Al fine di evitare confusione, reinserisco il commento con le due date corrette
    LA PERLA
    finalmente i dati:
    Ricapitolo brevemente (chi non è interessato alla ricapitolazione
    vada più giù direttamente al dunque):
    Non volevo ma istigato dagli slalom scrivevo:
    “Certo, ad onor del vero bisogna dire che il candidato AM non era così sveglio e precoce. Pensa che diversi mesi prima che FM si laureasse, mentre era intenta a svolgere una tesi di vera fisica nucleare (con un argomento ben diverso dallo scattering di neutroni applicato allo studio della fisica della materia, che per l’appunto non è fisica nucleare anche se si usano i neutroni come sorgente), è riuscita a inviare per la pubblicazione assieme ai docenti del laboratorio del padre ben due pubblicazioni di fisica della materia (le date di invio di un lavoro sono riscontrabili anche su ISI).
    Nota che i laureandi più bravi riescono al massimo a inviare una pubblicazione pochi giorni prima della laurea o molto più spesso subito dopo.
    In questo FM, unica a quanto mi risulta in Italia, è un genio assoluto difficilmente superabile.”
    Risponde l’oca s. mettendo le mani avanti:
    “- Quando parla dei due articoli ante lauream, intende dire che FM spaccia per suoi articoli altrui?”
    Rispondo: “Quando parlo dei due lavori ante-lauream segnalo semplicemente un fatto ed anche un limite di AM.”
    Ma qualcuno (L’Informagiovani) va giù meno diplomaticamente:
    “Poi la storia delle pubblicazioni prima della tesi su un argomento diverso sono una perla che dovrebbe da sola chiudere la discussione.”
    Replica dura dell’oca s.
    “Ripetono da un mese insinuazioni su presunti articoli della bocciata antecedenti alla sua laurea e rifiutano ostinatamente di citarli. Storia infamante per chi la propaga, ormai, perché in un mese è facile accertarsi che la “perla” è davvero tra i fatti “facilmente verificabili” di cui scrive Walter. Si accerti anche lei, le basterà un’occhiata in cima ai due articoli.”
    Walter (ovvero me medesimo) chiede di pazientare. I fisici (e anche i matematici) sono ostinati ma anche pignoli e precisi, a questo punto
    bisogna verificare i dettagli. Scrive Walter: “Per quanto riguarda “la perla” ancora un po’ di pazienza e arriveranno informazioni precise. Suggerimento ad oca s. : controllare data sottomissione non data pubblicazione solitamente successiva di parecchi mesi. I fisici (e anche i matematici) sono tanto tanto pignoli e si impuntano pure. Questo è il problema. “Eppur si muove” diceva anche sotto tortura il loro antico padre.”
    ECCO FINALMENTE LE INFORMAZIONI PRECISE
    Data di laurea di FM: 23 Marzo 1998
    Fonte: verbale famigerato concorso, link più volte riportato in questo blog.
    I due lavori sono due pubblicazioni ISI (collegate anche queste ad una conferenza dove è un po’ più facile pubblicare). Riporto risultati ISI in calce. Comunque data di pubblicazione dicembre 1998. Ma Il Nuovo Cimento ci mette proprio tanto prima di far apparire un lavoro di una conferenza. Su ISI proceedings c’è la data della conferenza:
    Da ISI proceedings (la data della conferenza è riportata solo su ISI proceeding non c’è su ISI WEB of Knowledge):
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids
    MESSINA, ITALY, JUN 24-28, 1997
    Siccome pare che qualcuno abbia qualche difficoltà con i conti (solo quando serve, come con la sintassi):
    La conferenza si è svolta circa 9 mesi prima della data di laurea di FM.
    Suppongo (ma a questo punto ha scarsa importanza) che gli abstract per partecipare alla conferenza vadano inviati come sempre alcuni mesi prima. Da cui il mio commento sulla precocità di FM.
    Questi sono i fatti, questi i dati, chiunque può valutare.
    Resta una sola domanda come reagirà l’oca s. ?
    a) ignorerà la cosa
    b) slalom con triplo salto mortale con avvitamento a destra
    c) la sintassi si aggroviglia lasciandoci interdetti e confusi
    Come Salvatore anch’io aspetto smentite (possibilmente senza slalom e sintassi attorcigliata).
    PS Lo vede il danno che sta facendo ai suoi amici, persone comunque rispettabili e per bene anche se molto ma molto sveglie?
    Articoli:
    Title: Structural properties and phonon-like modes in glass-forming polymers
    Author(s): Crupi, V, Majolino, D, Migliardo, F , et al.
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids, JUN 24-28, 1997
    Source: NUOVO CIMENTO DELLA SOCIETA ITALIANA DI FISICA D-CONDENSED MATTER ATOMIC MOLECULAR AND CHEMICAL PHYSICS FLUIDS PLASMAS BIOPHYSICS Volume: 20 Issue: 12BIS Pages: 2437-2458 Published: DEC 1998
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids
    MESSINA, ITALY, JUN 24-28, 1997
    Title: PCS and SANS studies on PEO-H2O systems
    Author(s): Faraone, A, Magazu, S, Maisano, G, et al.
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids, JUN 24-28, 1997
    Source: NUOVO CIMENTO DELLA SOCIETA ITALIANA DI FISICA D-CONDENSED MATTER ATOMIC MOLECULAR AND CHEMICAL PHYSICS FLUIDS PLASMAS BIOPHYSICS Volume: 20 Issue: 12BIS Pages: 2531-2540 Published: DEC 1998
    Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids
    MESSINA, ITALY, JUN 24-28, 1997
    ***
    Per quegli articoli del 1997, suggerivo di verificare in biblioteca.
    l’oca s.

  210. Il pdf dell’elenco delle pubblicazioni dei due candidati, grazie. Quelle presentate al concorso. Sennò il Sole che basi ha per rettificare? O il Garante delle Comunicazioni per intervenire?
    E se possibile anche i titoli delle prove d’esame, altra lacuna misteriosa nel verbale del concorso. Tanto per controllare che non ci siano stati favoritismi.

  211. filter:
    1.- A parte il fatto che il dovere di rettifica attiene all’editore della testata e non agli avventori del “bar sport”, se leggesse il testo della Legge, eviterebbe di dire sciocchezze.
    2.- I titoli depositati al concorso, da tutti i candidati, sono tutelati dalla legge sulla privacy.
    La loro visione é ragolamentata dalla legge “sulla trasparenza degli atti amministrativi” o legge “bassanini” che Le riporto per quanto di interesse:
    ” ai sensi dell’art.22 della legge 7.8.1990, n.241, e del D.P.R. 27.6.1992, n.352, è riconosciuto e garantito il diritto di accesso ai documenti amministrativi che può essere esercitato da chiunque abbia un interesse personale e concreto.
    >>>> L’interesse personale e concreto attiene (fra gli altri) alla dott.ssa Migliardo, la quale non sembra abbia fatto richiesta di accesso.
    Va da se che la Legge VIETA un tale accesso a me medesimo come anche a Lei, all’Oca, a Salvatore ed a tutti coloro che non rientrano nei presupposti previsti, rileggiamo. PERSONALI E CONCRETI.
    3.- Quand’anche avessimo, per mera supposizione, accesso a tali atti, al più potremmo leggerli e prendere appunti.
    L’ art.16 (Accoglimento della richiesta e modalità di accesso) della succitata Norma infatti recita testualmente al
    comma 7: ” il richiedente può prendere appunti o trascrivere il contenuto dei documenti in visione, con il divieto perseguibile penalmente di alterarli o di portarli altrove”.
    >>>> pertanto la richiesta perentoria da lei formulata:
    “Il pdf dell’elenco delle pubblicazioni dei due candidati, grazie. Quelle presentate al concorso”,
    non solo non può essere accolta da alcuno, ma addirittura deve essere respinta come un tentativo di istigazione a delinquere.
    Per concludere, io non la conosco, non so nulla di Lei, ma ho letto cosa ha scritto fino a qui e, mi creda, provo per Lei tanta, tanta compassione. La smetta di scrivere castronerie e si dia da fare per allargare il suo (angusto) orizzonte.
    mauro federico

  212. Grazie, professore, mi interessava molto la sua opinione su di me.
    Riepilogo il punto cui siamo giunti.
    1) Voi chiedete nella vostra lettera che il Sole rettifichi il numero di pubblicazioni, dichiarando “Non risponde al vero l’affermazione che il candidato risultato vincitore avesse un decimo delle pubblicazioni dell’esclusa”.
    2) Ora, l’articolo parla di concorsi, “il decimo” riguarda chiaramente le pubblicazioni presentate dai candidati.
    3) Bene, richiesti di dare sostanza alla vostra dichiarazione “Non risponde al vero ecc. ecc.” dite che non avete accesso all’elenco di quelle pubblicazioni e che nessuno può averlo.
    Non aggiungo altro.

  213. filter. Prego.
    Visto che fa finta di non capire o non Le è chiaro il significato di rettifica, le riporto in esteso l’ART 8, legge 8.2.1948 n°47 e successive modifiche ed integrazioni:
    Risposte e rettifiche.
    Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell’agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità. Per i quotidiani, le dichiarazioni o le rettifiche di cui al comma precedente sono pubblicate, senza commento, non oltre due giorni da quello in cui è avvenuta la richiesta, in testa di pagina e collocate nella stessa pagina del giornale che ha riportato la notizia cui si riferiscono”
    >>> Come Le apparirà lampante, limpido e cristallino, la rettifica non é una tesi a confutazione, non é “il direttore che si cosparge il capo di cenere”.
    La rettifica non “chiede” la correzione del “decimo”.
    Questa è una idea solo sua generata dal fatto, temo, che lei confonde “rettifica” con “correzione”.
    E’ per ciò che la invito ad informarsi, prima di parlare.
    Potremmo disquisire sul valore “oggettivo” della rettifica come strumento per l’arricchimento di “un altra verità”, ancorché “soggettivo”, presupposto per il porre in essere una difesa di posizioni violate o comunque ritenute tali.
    Ma non é questa la sede. E, per quanto arrogante, non é Lei l’interlocutore.

  214. @Filter: la sequenza di affermazioni 1) 2) 3) è viziata a monte e non consente di trarre le conclusioni che lei vorrebbe suggerire. Se, come ci ha dettagliatamente ricordato il Dott. Federico, non è possibile per nessuno (che non abbia interesse personale e concreto) accedere ai famigerati atti del concorso, come è stato possibile per il Sole 24 ore scrivere un articolo in cui si parla di “decimo”?
    In ambito scientifico, fortunatamente, esiste la possibilità di consultare la pubblicista degli operatori nel corso degli anni: il catalogo ISI (vedi post precedenti); ciò vale persino per le pubblicazioni che vengono sottoposte ad una valutazione di congruità meno stringente degli articoli su rivista (gli atti di conferenza, o proceedings). Mi dispiace ma, a fronte del suo argomento, sono costretto a suggerirne uno altrettanto paradossale: l’unica possibilità per un candidato di possedere ulteriori pubblicazioni non censite dall’ISI rimane Topolino, ma penso che ce ne saremmo accorti (chi di noi non ha un amico, il cui figlio colleziona la rivista? ). Lei pensa che quest’ultimo genere di pubblicazioni possa avere una qualche rilevanza in una valutazione comparativa all’ università?
    Devo aggiungere altro?
    ***
    Tutti stiamo usando dati accessibili al pubblico. Non lo faremmo se i dati dei concorsi fossero pubblici.
    Forse poteva aggiungere che il data-base dell’ISI non comprende affatto tutti gli articoli utili, cf. marcatori e nutrienti per staminali. Mancano più spesso quelli usciti su riviste specializzate in metodi e tecniche, cf. processi per brevetti non trascurabili come quello della PCR. E in caso di attribuzione errata, per es. il nome di un autore scritto male, le correzioni arivano dopo anni o mai.
    l’oca s.

  215. Infatti, non sono l’interlocutore, sono un commentatore. Capita, nei blog, che ci siano commentatori. Non capisco perché perdiate tempo a replicarmi.
    E, rivolgendomi ai lettori in generale, faccio un’altra osservazione. Se la legge riguarda i “soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità” io non capisco quali debbano essere le rettifiche. Pensavo fosse la faccenda del “decimo”. Bene, non lo è. Ma allora?
    Ci sono “immagini”? Non ne ho viste.
    Forse soggetti “ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità”? Io nell’articolo non vedo attribuzioni: la signora Coyaud ha riferito i fatti come li conosceva, ha fatto le sue valutazioni, ma non ha messo le parole in bocca a nessuno.
    Quindi mi viene il dubbio che legge 8.2.1948 n° 47 e successive modifiche ed integrazioni sia stata invocata a vuoto. E che il direttore del Sole 24 Ore si stia grattando la testa chiedendosi in che consiste esattamente la rettifica richiesta.
    Se avete in mente qualcosa come “Il Sole 24 Ore riconosce che il candidato Mandanici ha vinto meritatamente il concorso”, mi spiace, temo sia un tipo di soddisfazione che la legge non vi dà titolo ad avere. Per averla, se davvero Mandanici meritava, c’erano altre strade da battere e tutto un altro comportamento da tenere, più serio, più professionale, più rispettoso del lavoro di chi pure ritenete in errore.
    Ma, come diceva qualcuno 150 commenti sopra, “a noi ribolle il sangue!”. Quindi, via con l’assalto verbale. Con gli insulti. Con le minacce. Con la pretesa che la gente “si cosparga il capo di cenere”.
    Dopo un mese, siete ancora qui a schiumare di rabbia. Perché alla gente che si comporta come voi nessuno ha voglia di concedere neanche un centimetro.

  216. @tutti su filter
    con l’ultimo commento di FILTER propongo a questa illustre assise di smettere di rispondere a filter stesso, si vede che fra tutti e’ quello piu’ in malafede ed usa una dialettica che ingarbuglia la discussione invece di dipanarla. Infatti, non controbatte con dati su dati, ma contesta parti di dati riportati da altri chiedendo delucidazioni, chiosando etc per poi trovare altre argomentazioni sulle repliche in un gioco di specchi e rimandi senza fine.
    Avete osservato alla fine del suo commento che dice che non possiamo verificare le affermazioni sul decimo delle pubblicazioni,quindi la proposizione dei 19 e’ falsa? In altre parole, siccome i dati ISI danno un numero di pubblicazioni comparabile (al solito con i lavori di AM molto piu’ importanti di quelli di FM) l’unica maniera per arrivare a un decimo e’ ammettere che non solo FM ha gonfiato il suo curriculum (che e’ vero) ma anche, tafazzianamente, che AM abbia escluso alcune pubblicazioni nel suo curriculum, un’osservazione del tutto priva di senso, o meglio una stupidaggine che ben esemplifica l’attitudine mefistofelica di filter.
    Visto che una *PERLA* ha fatto un certo successo ne aggiungo un’altra di tasca mia .. alla fine del primo anno di dottorato, il genio aveva al suo attivo gia’ una trentina di pubblicazioni (fra ISI e CorriereDeiPiccoli), ma non chiedetemi di cercare i numeri precisi, non sono cosi folle da mettermi in questo gioco di prove e controprove. Come cioe’ se scrivesse 2 articoli e mezzo al mese per intenderci .. probabilmente il genio doveva gia’ essere smontata a quell’epoca, in sede di esame di dottorato del primo anno, … o quantomeno bisognava sollevare dei dubbi sulla sua attivita’ di ricerca, altro che *PERLA* di informagiovani e invece mica la commissione fa un salto sulal sedia .. ANZI!! Tutto bene e bacio in fronte … da parte di chi? Ma scusate allora siete tutti ingenui, ma da parte del coordinatore del dottorato di ricerca dell’epoca … vediamo chi prima di filter indovina a questo punto il nome del coordinatore! Una pubblicazione gratis al primo di tutti.

  217. filter:
    Va bene chiudiamola così.
    La informo che non schiumo di rabbia. Per nulla e tantomeno per Lei.
    E neanche per la signora Oca cui lei tiene tanto.
    Come ho già scritto, ci saranno altre sedi in cui discutere.
    Le auguro che Lei, con la difesa d’ufficio dell’oca, possa acquisire 100 punti nella considerazione della sua “mentor”, un po di spazio nei veri post, e con la difesa del Sole24, magari un posto di fac totum. Auguri.
    Variable Frequency Controller

  218. Posso avvelenare un po il clima con dei sospetti sull’intera vicenda sollevata da OCA … tanto e’ lo sport preferito dialcuni la dietrologia … e poi la cosa mi pare fosse stata detta in un commento precedente, vedo di sistematizzarla.
    Una persona vince una borsa di studio, evento importante, ma non eccezionale. Capita a molti italiani in gamba, ad esempio c’e’ un numero altissimo in percentuale di italiani che vincono posti di ricercatore in Francia e in Italia fanno la fame, oppure molti vincono delle borse Marie-Curie, o Fullbright, quelle si prestigiose, con soldoni anche per creare gruppi di lavoro etc. Pero’ nessuno di questi trova spazio su giornali, riviste, tg etc, con la stessa risonanza del caso M, ne’ tanto meno trova questa visibilita’ lo sponsor eventuale. In fin dei conti, chi prima d’ora aveva mai sentito parlare a questi livelli del premio l’oreal?
    Allora, come faccio a far diventare un evento normale un caso mediatico in cui il nome l’oreal risulta amplificato in modo enorme? Creo un caso opportunamente gonfiato in cui una vincitrice della borsa e’ trattata malissimo in sede locale mentre sbirilluccica all’estero, possibilmente amplificando il malcontento della candidata trombata. E basandosi su questo contrasto cosi’ d’impatto il gioco e’ fatto, e scusate la rima.
    Adesso non sono in grado di dimostrare che esiste un legame fra un membro della giuria del premio, la Sylvie Coyaud e L’Oreal stessa. Se cosi fosse, tutto la bagarre messa in piedi sul caso M si spiegherebbe modestamente come l’intento di far risaltare un brand da parte della Coyaud nella doppia veste di collaboratrice dell’Oreal e giornalista del Sole ed allora non varrebbe piu’ la pena intervenire qua. Insomma, chi non e’ almeno sospettato al giorno d’oggi di avere un bel conflitto d’interessi e’ fuori come un vaso di gerani.
    ***
    La persona vince borse e premi dai tempi della laurea. La priorità dell’ipotesi “doppia veste” è del prof. Bruno. Quella per l’ipotesi “legame con un membro della giuria” e addirittura “membro della giuria”, anch’essa da dimostrare, forse di qualcun altro, se vuole può controllare qui sopra. Il Sole parla dei premi L’Oréal-Unesco da parecchi anni; a volte ne scrivo io, a volte un collega.
    l’oca s.

  219. Mauro Federico: grazie degli auguri, ma purtroppo non produco niente che meriti di essere segnalato in questo blog, sul Sole, o nei libri della signora Coyaud. Lei magari sì, e mi spiace che le sia sfuggito l’atteggiamento amichevole e incoraggiante che la nostra ospite ha da anni verso gli scienziati, in particolare quelli italiani, e in modo ancora più particolare quelli che non godono già della luce dei riflettori (cosa che non vale per tutti i giornalisti scientifici).
    OS: “Avete osservato alla fine del suo commento che dice che non possiamo verificare le affermazioni sul decimo delle pubblicazioni, quindi la proposizione dei 19 e’ falsa?”. Ah, sono sicuro che qualcuno della società ufologica italiana è riuscito a osservarlo.

  220. @Filter
    Ma tu che mestiere fai?
    Una volta ebbi un diverbio con un tipo palestrato dinanzi alla sua palestra: mentre questo si faceva sempre piu minaccioso, usci’ il suo maestro che gli disse grossomodo cosi’ : Tu sei tutto muscoli e gonfi il petto. ma non ti domandi comemai quello (io) dalla apparenza gracile, non fa un passo indietro e ti fissa negli occhi?
    Ergo: filter tu che mostri i muscoli e fai diventare falso cio che è vero, celandoti dietro l’anonimato ed al riparo dell’Oca (peraltro già ampiamente dipinta da E.B). Tu che attribuisci ad altri cose mai dette e ci ricami pure sopra con ragionamenti da saltimbaco. Tu che tiri la volata a chissa chi e perche, ti sei domandato CHI e’ colui che stai insultando?
    Quale è la sua storia. Il suo vissuto? E mi riferisco al dott. Federico.
    Sai realmente a chi ti stai rivolgendo con la tua insolenza da quattro soldi?
    Ma chi cazzo ti credi di essere?
    Ma chi cazzo sei?
    E chi cazzo ti manda?

  221. @FIlter
    … Solo sofismi che si commentano da soli, l’ultimo disperato tentativo di chi di fronte a tanti dati precisi ed inconfutabili non ha più argomentazioni logiche da proporre.

  222. @FIlter
    … naturalmente a scanso di equivoci mi riferisco ai tuoi deprimenti ultimi commenti.

  223. Ostrica Sapiens ha scritto:
    “Visto che una *PERLA* ha fatto un certo successo ne aggiungo un’altra di tasca mia .. alla fine del primo anno di dottorato, il genio aveva al suo attivo gia’ una trentina di pubblicazioni (fra ISI e CorriereDeiPiccoli), ma non chiedetemi di cercare i numeri precisi, non sono cosi folle da mettermi in questo gioco di prove e controprove. Come cioe’ se scrivesse 2 articoli e mezzo al mese per intenderci .. probabilmente il genio doveva gia’ essere smontata a quell’epoca, in sede di esame di dottorato del primo anno, … o quantomeno bisognava sollevare dei dubbi sulla sua attivita’ di ricerca, altro che *PERLA* di informagiovani e invece mica la commissione fa un salto sulal sedia .. ANZI!! Tutto bene e bacio in fronte … da parte di chi? Ma scusate allora siete tutti ingenui, ma da parte del coordinatore del dottorato di ricerca dell’epoca … vediamo chi prima di filter indovina a questo punto il nome del coordinatore! Una pubblicazione gratis al primo di tutti.”
    Mia cara Ostrica s., è l’enabling capacity, cosa vuoi? Lei c’è l’ha, tu no, non puoi capire. Come puoi fare queste basse insinuazioni, S. Magazù la vuole lui è un galantomo, i fisiologi e i medici l’hanno premiata, tu (forse) sei solo un fisico cosa capisci?
    PS @anonimo vibonese, con tutto il rispetto: nun te reggo cchiù!

  224. @walter
    spiacere é il mio piacere
    io amo essere odiato
    coi furbi e prepotenti
    io spesso mi balocco
    e ed al fin della licenza,
    io non perdono e tocco
    con tutto il rispetto sto cazzo di blog ha vita solo grazie a noi. confronta tutti gli altri threads!
    (non a te)
    A F F A N C U L O

  225. @anonimo vibonese
    Ottima la poesiola, solo che qui usano tutto pur di nascondere la limpida realtà dei fatti e gli insulti verranno usati per svicolare.
    PS anch’io cerco di ostacolare come vedi furbi & prepotenti e di servire per quanto mi è possibile la verità. Ti assicuro, non ho altri interessi.
    PS2 perchè nessuno chiede @indignato bruno da giulio a che serve il bagnoschiuma?
    Adesso lo chiedo io:
    @indignato bruno da giulio:
    A che serve il bagnoschiuma?

  226. @walter
    non è una poesia ma un brano di una canzone di guccini.
    Sono incazzato di fronte alle continue mistificazioni della verità
    Non sopporto vedere strapazzati galantuomini come il prof federico
    E non sopporto vedere strapazzati da quattro mentecatti ,gran signore come la prof, vicentini
    Soni IO indignato, cazzo.
    affanculo

  227. Solo una piccola chiosa, d’obbligo. Lei dice, Sylvie, che qualche suo candidato ha vinto l’Ig Nobel, vero? Non ne dubitiamo. Ricordiamo come viene definito il “prestigioso” riconoscimento su Wikipedia (dal momento che lei stessa dichiara, in un altro post, di leggere di scienza soprattutto su Internet, e mi pare lo utilizzi spesso come fonte):
    “Il Premio Ig Nobel (pronuncia italiana Ignobel) è una parodia del premio Nobel, assegnata ogni anno una o due settimane prima dell’annuncio dei vincitori del vero Premio Nobel. Ogni anno vengono assegnati dieci premi “ad altrettante ricerche scientifiche di dubbia costruttività.
    Sponsorizzato dalla rivista scientifica-umoristica statunitense “Annals of Improbable Research” (AIR)”.
    Credo abbia un’altra “valida” candidata da proporre. Meriterebbe di vincerlo, forse, più di quel concorso che è divenuto ingiustamente “pietra dello scandalo” e arma di diffamazione dell’intera università messinese.
    A Dio.
    ***
    La “dubbia costruttività” è una sua interpretazione. L’IgNobel è assegnato alla scienza “che prima fa ridere e poi pensare”. Nel caso della ricerca uscita sulle Phys. Rev. Lett. di cui parlavo, Audoly e Neukirch hanno verificato la soluzione in esperimenti con gli spaghetti per rendere omaggio a Richard Feynman, cioè proprio all’ispiratore degli IgNobel oltre che della loro ricerca come scrivono nell’articolo. Lo legga, se vuole glielo mando per mail, vedrà che ha implicazioni “costruttive” alla lettera per chi progetta ponti o grattacieli.
    l’oca s.

  228. Noto che gli ultimi commenti di EB contengono alcune ulteriori pesanti insinuazioni.
    Consiglio all’ oca s.:
    Perfavore li ignori, non chieda ancora di presentare prove e indicazioni precise, che poi finisce come per la PERLA. Lo dico per i suoi amici.
    Sinceramente, cordialmente
    PS
    Aspetto pazientemente una risposta al mio commento con le informazioni precise che lei chiedeva in risposta a multifilter:
    “multifilter mena il can per l’aia perché, dopo illazioni analoghe fatte da E.B., chiedeva delle prove. Nessuno si è degnato di rispondergli, quindi dubita della “perla”. Anch’io. Può darmi un riferimento, anche solo l’anno, o il nome della rivista, che consenta di risalire agli articoli ai quali alludete”

  229. Ah, come sarebbe stato meglio per i suoi amici se avesse ascoltato con un pizzico di umiltà la prof. Vicentini invece di deriderla!
    La prof. Vicentini spiegava tutto con molta pacatezza e precisione dall’inizio
    (Messina III puntata):
    1. “Le informazioni fornite non sono suffragate da dati o riferimenti oggettivi (che, relativamente alle questioni sollevate, potrebbero essere reperiti in rete) … Sarebbe stato possibile e corretto documentare come e quanto i Commissari dei concorsi citati abbiano disatteso le regole di valutazione in uso nella Comunità scientifica. Tali regole in particolare prevedono l’esame delle pubblicazioni dei candidati, distinguendo tra articoli su riviste e comunicazioni a convegni, tenendo conto del numero degli autori di ciascun articolo e dell’ordine dei nomi, esaminando le citazioni reperibili nelle letteratura.”
    2. “Quanto alla competenza dei candidati, va tenuto presente che la partecipazione a una ricerca di successo non implica il possesso delle conoscenze richieste a un ricercatore universitario impegnato in uno specifico settore disciplinare.”
    3. “Il giudizio di mediocrità è pertanto ingiustificato e ingiustificabile.”
    4. “Voglio sperare che il Dipartimento di Fisica dell’Università di Messina, i commissari e gli idonei dei due concorsi riceveranno le sue scuse.”
    Ma la sventurata rispose (Messina IV puntata):
    Tocca a me.
    Cara Professoressa,
    Volevo liquidare la faccenda in poche righe, dandole ragione. Sono un’incapace. Non so come sia fatto un’articolo scientifico, non mi sono informata da docenti messinesi (in libertà, questi) sui concorsi “organizzati”. E sono incapaci, come suggerisce Lei, le scienziate e gli scienziati che presentano i lavori di Federica Migliardo a tutti quei premi e glieli fanno pure vincere. Forse loro non apprezzeranno la Sua lezione, io l’ho trovata molto utile.
    Ma Lei è una signora anziana e sarebbe stato impertinente. Preferisco spiegarLe come lavoro. Qui posso per farlo, negli Atomi no perché è a) una rubrica di pettegolezzi, b) un Atomo ha soltanto 1000 battute.
    1. Usando gli stessi criteri elencati da Lei e adottati dalla commissione messinese – numero di lavori pubblicati, impact factor, Isi – e altri – convegni organizzati per conto di associazioni scientifiche internazionali, lectures e corsi per dottorandi su invito di altri enti italiani e non ecc. – ottengo per Federica Migliardo un multiplo del punteggio dell’altro candidato. Senza contare i premi dove lei batte lui cinque a zero. Ne deduco che i punteggi assegnati dai commissari ai concorsi sono stati ritoccati o si basano su altri criteri, non dichiarati e non meritocratici.
    2. Lei pensa che una ricerca possa avere successo anche quando chi ci partecipa è incompetente. Ma F. Migliardo non si limita a partecipare. I suoi 100 e passa articoli sono firmati al posto di chi ha progettato e guidato gli esperimenti, come si usa in un settore di punta, all’incrocio tra fisica della materia, biologia cellulare e biochimica. Settore estraneo a Lei e ai commissari messinesi, lo vedo dalle Sue e dalle loro pubblicazioni.
    3. Ho appena giustificato il parere ”si vede che a Messina per essere assunti bisogna superare un esame di mediocrità”.
    4. Per ricevere le mie scuse, semmai il dipartimento di fisica, i commissari e gli idonei dovrebbero chiederle. Invece lo fa Lei che, palesemente, non ha avuto accesso alla documentazione.
    Lei è nota per essere onesta: per favore, se ha tempo e voglia, la chieda ai commissari, la esamini e poi mi dica cosa ne pensa.
    Sua,
    Sylvie Coyaud

  230. @E.B.
    Tralasciando la definizione sull’IgNobel (che forse poteva essere tratta dal sito ufficiale e non da wikipedia, visto che sempre internet è, ma magari bisogna scegliere le fonti attendibili), mi sembra di ricordare che partecipino alla premiazione degli Ignobel (forse qualcuno è anche stato premiato) alcuni premi Nobel (quelli veri intendo).
    Va bene che qualcuno può pensare che l’oca s. sia in malafede su Messina, ma gli IgNobel sono un’altra storia, che non mi sembra affatto correlata.

  231. No, Walter. Non insinuo nulla. Mi limito a riportare alcune necessarie precisazioni “ai passanti, onde evitare confusioni”.
    Sono convinta, sinceramente, che le ricerche ereditate dalla Migliardo valgano più di quelle sul viagra ai criceti o, più ancora, del tempo impiegato dalla pece per colare. Visto, però, che l’oca si vanta di avere “suggerito” nomi di vincitori dell’Ig Nobel, ho ritenuto d’obbligo ricordare, ai visitatori più o meno casuali di questo post, di che si tratti. Le parole hanno un significato prima che uno scopo, in lingua italiana. E anche i premi.
    Da questo momento in poi, davvero, non chiamatemi più in causa, per favore. Mi sono prestata, io, lo so, questa volta… Trattatela per ciò che voleva essere, come una nota a margine…e buon lavoro, scienziati. Non passeggiate troppo…con oche urbanizzate.
    ..però, solo un’ultima domanda a Giulio concedetemela: e se si usasse un pizzico di trealosio, insieme al bagnoschiuma…? qualcuno ha fatto la prova con i poveri topini bolliti vivi senza anestesia, in nome della scienza culinaria?
    Con ciò, davvero, esco dal cortile. Non voglio intervenire più. Non chiamatemi, per favore. A Dio!

  232. Curiosità da scienziato che fa anche esperimenti in vivo: chi è che ha fatto gli exp con i topi bolliti e dove è pubblicato il lavoro? Perchè qui (non sono in italia) è difficilissimo ottenere permessi anche per fare semplici infezioni (listeria, candida) non parliamo dei setting in cui si induce dolore all’animale…(e secondo me è giusto avere regole molto stringenti),
    davvero in italia si possono bollire i C57 o i Balb/c?
    ***
    Lo chiedevo anch’io.
    No, in Italia non si può, e neanche i CBA o gli A3KO o Balb/cJ! Se non sta scherzando, trova un post con il link all’ultimo rapporto europeo, dov’è tutto spiegato. Oltre agli aspetti da denuncia, m’interessava sapere come si misura la ricrescita o meno di epidermide dovuta ad applicazione di trealosio (pre? post?) su topi che dopo bollitura dovrebbero essere già morti…
    l’oca s.
    l’oca s.

  233. Si, Andrea, hai ragione. Bisogna scegliere le fonti attendibili. Sono assolutamente d’accordo con te. Assolutamente d’accordo.
    Per favore, però, davvero, non chiamatemi più. L’essere stata chiamata in causa in modo scorretto e offensivo mi ha fatto infuriare, “per conto mio”. Son dovuta intervenire. Adesso, davvero, però, voglio uscire dal cortile. Lasciatemi tornare sul balcone, per favore, dove ancora c’è una brezza leggera che rende sopportabile tutto il fumo che ha invaso le piazze.
    Buon lavoro a tutti, davvero. Con scienza e con coscienza. A Dio.

  234. Scusa EB,
    ma il mio commento era ironico (e siriferiva non al tuo ultimo)ogni tanto mi diverto facendo il verso all’oca s. Chi legge i tuoi commenti in buona fede e cercando la verità può capire molto.
    Ciao, con grande stima

  235. Walter, non devi scusarti, per nulla. Ho compreso bene in che senso hai usato tu quell’espressione. Ma, come sai, Sylvie Coyaud non capisce o finge di non capire affermazioni ben più chiare e semplici, rigetta ogni evidenza, stravolge significati, ignora prove e fatti.
    Usa una forma di comunicazione “paradossale”. non il nobile paradosso retorico, purtroppo. Piuttosto, un paradosso ontologico. Come tutta questa storia. Una “storia di illusioni o di verità rovesciate”, come direbbe l’ateo Odifreddi. Senza un metodo, tuttavia, che non sia altro che il raggiungimento di certi obiettivi che, ci auguriamo, si raggiungono con altre dialettiche, in altri luoghi, che non un blog o perfino un telegiornale o un articolo di paertura su un noto quotidiano economico. D’altra parte, l’oca riconosce di non avere titoli universitari. Bisogna riconoscerle la scusante di non avere avuto occasione di imparare e raffinare metodi corretti di confronto e di confutazione. Benché “ignorantia non excusat”, neppure rispetto alle responsabilità penali. Qualsiasi cosa venga detta viene usata da lei sempre “contro” chiunque si frapponga tra i suoi articoli, perfino infamanti, e i suoi obiettivi, causa di furie “per conto terzi”.
    Per quanto ami molto gli animali, le oche non sono mai state tra le mie preferite, sapientes o insipientes che siano. Così, adesso, saluto davvero per l’ultima volta, spero, il cortile. Sull’arca sono state salvate anche tante specie sconosciute ai più, di cui valga la pena occuparsi, prima che siano estinte.
    Da questo momento in poi, davvero non interverrò più. Nella speranza, sempre, che Sylvie Coyaud non attribuisca imprevedibili significati alle cose che dico e rispetti la mia richiesta, di non fare proprio più alcun riferimento a me e alle cose da me dette. Senza l’attesa di una improbabile bella sorpresa che voglia, invece, per una volta con onestà, dire quali siano, allora, questi fisici alla cui consulenza demanda giudizi, valutazioni, furie e sfuriate. E come questi fisici, se ve ne sono, valutano gli “strafalcioni” scientifici della sua protetta al concorso cui è stata bocciata.
    E dunque, adieu…. Davvero… Buon lavoro.

  236. Se non vi fosse stata una strumentalizzazione di affermazioni imprudenti rilasciate a seguito di un’intervista, adesso molti dei partecipanti a questo blog starebbero a rosicarsi i gomiti. Non che non se li rosicheranno ugualmente (il destino di certe persone è scritto..quello di altre è RISCRIVIBILE..eheh), ma almeno così hanno avuto l’occasione di dire ciò che tutti sanno e nessuno ha il coraggio di dichiarare pubblicamente. E’ una magra consolazione, ma almeno grazie all’ospitalità che vi è stata offerta in questo spazio vi siete potuti sfogare un pochino. Invece di inveire sempre contro i poveri Filter, Oca, Valentina dovreste ringraziarli..che irriconoscenti!

  237. Sono un docente di matematica appena passato di ruolo. Non ho figli ma ho un nipote di 6 anni e mezzo cui sono molto affezionato. Casualmente ho trovato questo blog e volevo chiedere consiglio. Posso iniziare a includere il suo nome nei miei prossimi lavori? Ne sto scrivendo uno sulle equazioni differenziali alle derivate parziali di tipo ellittico.
    Mi sembra di capire che la cosa può funzionare. Ma ho imparato da questo blog che non bisogna però fare casino se qualcosina va storto e soprattutto meglio non avere a che fare con i giornalisti.
    Mi sembra di capire che se non fosse stato per l’attocco di una giornalista all’Università di Messina la cosa sarebbe passata tranquillamente sotto silenzio. Insegnerò queste cose a mio nipote. Bisogna imparare sia dai propri errori che da quelli altrui. Comunque vi assicuro è molto bravo a far di conto e ha già vinto 5 caramelle per le tabelline, anche se gliele ha date la maestra che è laureata in lettere.

  238. @ oca s.
    So che è alle prese con altre domande e repliche, ma ne avrei una la cui risposta chiara potrebbe fugare alcune insinuazioni sul suo operato.
    Lei ha avuto negli ultimi anni rapporti di collaborazione remunerati o con rimborsi spese o mediante finanziamenti a iniziative con l’Oreal?
    Se la risposta dovesse essere affermativa, non si preoccupi sarebbe in ottima e vasta compagnia. Il mondo della carta stampata e del giornalismo in generale (non solo italiano) è pieno di piccoli-grandi conflitti di interesse.
    Ad esempio nel campo della moda la cosa è stata ben documentata nel servizio di REPORT di qualche tempo fa.
    Se la risposta dovesse essere negativa ne prenderei atto con piacere.
    Saluti
    ***
    Mai avuti. D’altronde sono una free-lance e nondecido io cosa pubblicare, pagarmi a cosa servirebbe?
    l’oca s.

  239. @oca + @MAT/05
    ULTIME RICERCHE – qui le cose sono rivoluzionarie e complesse, ma stiamo lavorando sulla teoria. Sono disposto a lavorare con il nipote di MAT05 penso sara’ un aiuto prezioso. Qui riporto solo i fondamentali, se interessa stiamo sviluppando anche le interpretazioni di molti altri fenomeni. Se interessa anticipo anche il resto!
    TITLE:
    Physics doesn’t exist, its all gnomes
    ABSTRACT:
    We believe that all the main physics principles can be explained away by the existence of tiny gnomes.
    BODY:
    Electricity:
    Inside cables there are hundreds of tiny gnomes ‘high-fiving’ each other and running around swapping messages. This transfer of messages allows things to work, e.g. the gnomes in a plug socket tell the gnomes in the wire, who eventually tell the gnomes in (say) a kettle to fart in the water allowing it to boil.
    Computers:
    Computers are run by tiny gnomes. They do all the work sat at tiny desks inside your PC. When you turn it off they can all go home and have a rest before they are needed again. The screen is in fact an arrangement of gnomes wearing different colour hats.
    Atoms:
    Atoms are infact miniscule gnomes, all holding hands and feet etc together to form an intricate web from which nearly everything in this universe is comprised of. Radioactivity occurs when a rebel gnome is catapaulted by his freinds from their structure. Should this gnome come into contact with the gnomes from our body, he will offer them beer, thus making the local area benign or ‘cancerous’.
    States:
    A solid is a closely compacted arrangement of gnomes, all holding hands, hats and legs. Heating (see Energy) causes the gnomes to becoming exited (or ‘tickled’). This means they start to lose a grip on their neighbours; thus becoming a liquid. When the gnomes become tickled ‘pink’ they just can no longer hold on and float away (in groups upwards of one) becoming a ‘Gas’.
    Gravity:
    As we are all well aware gnomes like the ground. They all strive to be in the ground, and this is where the basic theory for gravity comes from. Gnomes throw tiny (obviously unseen to the human eye) ropes to the ground. These ropes attach to unseen hooks allowing the gnomes to pull themsleves towards the ground. There is minimal gravity away from bodies (e.g. in space) because very few gnomes have long enough ropes. All bodies have a gravitional attraction to each other because gnomes are sociable creatures and enjoy large gatherings.
    Light:
    If you think about it, its quite obvious really. The gnomes that make up our eyes can see what colour other gnomes making up, say a table, are wearing. They then hi-five gnomes in our ‘optical nerve’ who run to tell the brain gnomes what has been seen. This makes us think we are seeing things when infact it is all gnomes.
    Anti-matter:
    Now this is a little more complicated. There are evil gnomes. These make up anti-matter. Done.
    Energy:
    All types of energy are trasferred through gnomes. Heat is just gnomes rubbing other gnomes. Potential energy is when gnomes dont want to be seperated (see ‘Gravity’). Kinetic energy is the movement of gnomes. Energy is allways conserved so fundamental gnomes (see below) are only ever transfered and never made or destroyed.
    Gnomes:
    So what are gnomes made up of themselves? They are surely not fundamental? They are comprised of billions of even smaller gnomes. These smaller gnomes are known as ‘Super-gnomes’. Super-gnomes are made up of billions of even smaller gnomes known as ‘Hyper-Gnomes’. Hyper-gnomes are the fundamental building block of everything.

  240. @federico in erba:..hey fede..sei il solito copione..che fai? Rubi le idee al maestro?

  241. @oca s.
    Continuo ad aspettare pazientemente una replica (possibilmente sensata) di oca s. sui dati riportati da me medesimo (a proposito della PERLA) e magari anche da WWW. Visto che erano dati che giustamente reclamava con una certa impazienza.

  242. Aspetto,
    Ha consultato le sue fonti? Ha verificato nuovi dati ISI che io e www le hanno fornito?
    Siamo stati sufficientemente precisi ed esaurienti? Ha altre domande o vecchie domande non ancora evase?
    Aspetto
    ***
    Sì, perciò le suggerivo di verificare in biblioteca.
    l’oca s.

  243. …visto che il blog langue
    @Federico in Erba ed il suo maestro.
    Accetto l’invito, questi i primi risultati
    Il principio di esclusione di Pauli:
    Gli gnomi, quando non lavorano (vedere voce computer), stanno seduti. Su una sedia al più ci sta uno gnomo. Esistono però gnomi di due tipi diversi che noi percepiamo come particelle di spin opposto che indichiamo (suggerimento di zio) con M (male) e F (female) che non hanno difficoltà a stare in due su una sedia. A me sembra un po’ strano che M ed F si accontentino senza fare storie di una sola sedia ma mio zio mi ha detto che è tutto giusto e quando sarò più grandicello potrò capire meglio anche questo aspetto della teoria.
    E i bosoni?
    Gnomi che non vanno per il sottile e sulla stessa sedia si possono ammucchiare.
    Scusate se non scrivo in inglese ma la mia maestra di Inglese è laureata in matematica (capita veramente).

  244. @ Nipote di Mat/05
    la spiegazione del Principio di Pauli e’ un passo significativo per lo sviluppo della teoria :-))) ma dovresti metterlo in inglese per poterlo diffondere e far accettare alla comunita di fisici che si occupa di Gnome Theory. Oltretutto possiamo farne una decina di poster che al curriculum non fanno male! Prova a farti aiutare dalla tua prof di matematica/inglese.
    @wan_der_ling
    Non cominciamo a rivendicare paternita’, la teoria e’ correntemente proposta e sviluppata da membri dell’Imperial College. In collaborazione, qui a Messina abbiamo il progetto ” la spettroscopia neutronica per lo studio dei meccanismi di bioprotezione degli gnomi”. Intanto la spiegazione dell’aurora boreale e dei telefoni cellulari:
    ********************************************
    Now that we have covered the basics of gnome theory we are going to discuss and ‘explain away’ certain physical phenomena.
    Aurora Borealis/Australis (Northern/Southern Lights):
    Having seen the principles concerning light in gnome theory this northern spectacle can now be explained. Gnomes become blind when they stay too long with the gnomes in the sun (because their clothing is really bright). They thus tend to get lost when the sun gnomes let go of them. Some of these blind gnomes accidently attach their ropes to earth, and are thus pulled towards it (see Gravity). When they reach the gnomes in the upper ‘atmosphere’ of the earth they realise that they’re not the only gnomes in the universe and so have a tiny party/celebration. During this festive time the gatherings round the north and south of the earth have access to changes of clothes (e.g. from Santa). They take advantage of this wardrobe and the changing of clothes makes us perceive a colourful oscillating light in the sky.
    Mobile Phones:
    ‘Scientists’ may try and fool you with talk of ‘waves’, but please dont believe these distacting and frankly stupid theories. Mobile phones are built (by gnomes) to incorporate a gnome catapault. These devices are worked by gnomes in your mobile phone (which coincidently is made up of gnomes) to fire their gnome freinds upwards when you place a call. The gnomes are fired into space where they land on ‘satellites’ (also made of gnomes). The gnome satillites then catapault seperate gnomes to the mobile you are trying to contact (if you are attempting to ‘connect’ with a land line the gnomes are fired at a landing station where they run and hi-five down wires to the other phone reciever). When the gnomes reach the reciever you are connecting with there is an exchange of messages, hi-fives and presents (the unwrapping is the crackle you hear). More catapaulting occurs back to the satilite and then to your phone. This process continues so that what you say is ‘transmitted’ to the other phone and vice-versa (the process is VERY quick, as these gnomes travel at the speed of light-gnomes). A call ‘breaks up’ or has no ‘signal’ when the presents exchanged are so good the gnomes dont bother coming back, but just sit and play.

  245. Ho evidenziato io in maiuscolo la parola ILLAZIONI.
    Svista o teatro dell’assurdo?
    Risponde oca s. a L’Informagiovani
    ***
    multifilter mena il can per l’aia perché, dopo ILLAZIONI analoghe fatte da E.B., chiedeva delle prove. …
    ==================================
    Risponde l’oca s. a E.B.
    ***
    Al suo riguardo non ho mai usato la parola “ILLAZIONI”. Alle due domande ho risposto prima.
    Osservo parafrasando le parole di oca s. su E.B.:
    Per un direttore di quotidiano dovrebbe essere difficile fidarsi di chi nega oggi ciò che aveva detto ieri (naturalmente ad eccezione del Berlusca che viene frainteso).
    ***
    Ha perfettamente ragione. Prego la signora E.B di scusare la mia smemoratezza, al momento fra le tante illazioni scritte qui sopra, mi ricordavo quelle del prof. Bruno su chi mi pagherebbe, e non le sue su pubblicazioni dubbie.
    l’oca s.

  246. @oca s. & @tutti
    Qui Walter indica due episodi, commenta brevemente e … si arrende!
    EPISODIO 1
    @oca s.
    In questo Blog le fanno osservare in diversi (si veda e.g. Walter indignato 15 Aprile, 2008 00:05 ) con dati circostanziati che le sue affermazioni riguardo al ruolo del padre di FM sono state regolarmente e ripetutamente smentite e lei risponde:
    “Quanti ricercatori conosce che da studenti e dottorandi non hanno pubblicato con un proprio prof? …”
    Non ci resta che piangere o la fisica degli gnomi.
    EPISODIO2
    La perla: Walter (Walter indignato 15 Aprile, 2008 12:06 )
    mostra come FM genio estremamente precoce sia riuscita (forse unica in Italia) a piazzare due pubbicazioni ISI (in collaborazione con fisici del lab del padre) con due lavori di fisica della materia presentati ad una conferenza ben 9 mesi prima della laurea (significa che i riassunti con i relativi risultati sono stati inviati almeno 11 mesi prima della laurea), mentre addirittura svolgeva una tesi di fisica nucleare.
    Immagino che chiunque possa farsi una opinione precisa della cosa e capire quanto scientificamente si sia operato sin dall’inizio.
    La cosa viene considerata molto grave anche da oca s. , tanto che prima che i dati precisi vengano riportati scrive:
    “Ripetono da un mese insinuazioni su presunti articoli della bocciata antecedenti alla sua laurea e rifiutano ostinatamente di citarli. Storia infamante per chi la propaga, ormai, perché in un mese è facile accertarsi che la “perla” è davvero tra i fatti “facilmente verificabili” di cui scrive Walter.”
    Ma quando i dati ISI vengono finalmente foniti dopo giorni di meditazioni
    l’oca s. partorisce il seguente commento:
    “Per quegli articoli del 1997, suggerivo di verificare in biblioteca.
    l’oca s.”
    Sinceramente, non ho più parole, Non ci resta che piangere o la fisica degli gnomi.
    Mi arrendo, ammetto senza remore la sconfitta, ne va della mia salute
    psichica, Lei è avanti, il post Berlusconi, un gigante della comunicaizone post moderna.
    Mi ha convinto! Federica Migliardo meritava di vincere quel concorso
    è molto più brava geniale e brillante del vincitore che invito a dimettersi subito da un posto che ricopre indegnamente. Chiedo altresì al Rettore che venga immediatamente bandito un posto da Prof. Ordinario per Federica affinchè non si verifichi la fuga di questo cervello con un danno irreparabile per tutta la Nazione.
    Infine chiedo formalmente al Rettore dell’Università di Messina di istituire un Master in fantascienza della comunicazione coordinato da oca s.
    Con invidia profonda e nella speranza di poter un domani raggiungere tali vette (a scanso di equivoci quelle di Sylvie Coyaud)
    Adieu
    Ognuno sta solo nel cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole
    ed è subito sera

  247. Sylvie, vedo che continua a fraintendere o finge di farlo. Non soltanto quanto detto da me, ma perfino da se stessa, in avvitamenti linguistici e mentali che rivelano, inequivocabilmente, come la sua posizione nella faccenda non sia affatto neutrale.
    L’avevo pregata di non fare più riferimento alle cose da me dette, dati gli stravolgimenti offensivi che ne fa. Ribadisco, per l’ultima volta spero, l’invito.
    Le è stato provato, con documenti e date, che le ricerche premiate con una borsa di studio da una nota casa di produzione per prodotti per capelli e da lei elogiate e promosse su varie testate giornalistiche, in questa tragicomica farsa all’italiana – ma anche “alla francese”, in linea con una tradizione umoristica e caricaturale, che nel contesto, però, offende le vere eccellenze del nostro Paese e di qualsiasi altro, maschili o femminili che siano -, erano di decenni precedenti perfino alla laurea in fisica della protetta sua e dei terzi che mal la consigliano e continuano a rimanere anonimi.
    Che vuol dire che le sue fonti “sono come noi”, scusi? Intende dire che sono esseri umani, almeno? Che hanno uso di parola e arti? Simili a noi (o a lei) in che senso? Che significa che valutano il c.v.? Che si sono fidate di quanto scritto su un pezzo di carat, senza avere letto i lavori che giudicano eccellenti e originali? E sulla base di quel pezzo di carta hanno insultato e diffamato un ricercatore, una commissione di concorso, una istituzione univbersitaria cittadina e molti docenti italiani, di altre università?
    Non sono fisici. A parte i diretti interessati alla faccenda, protagonisti e mentori. O lo sono? C’è qualche fisico, a parte la pupilla e i suoi protettori, che abbia potuto giudicare gli errori commessi alle prove di concorso cui è stata bocciata la de cuius? C’è qualcuno, scientificamente titolato, che dopo aver pensato riesca a non ridere, dopo averli letti? Qualcuno che abbia il coraggio di apporre le proprie credenziali su questa parodistica candidatura accademica?
    Walter ha portato una “vera” perla, dimostrandole, con documenti e date, che la sua pupilla firmava ricerche originali di altri “retroattivamente”, mentre era ancora laureanda. Ma lei insiste, insiste, insiste. C’è un proverbio sulle perle in Italia. Vale tristemente anche in questo caso.
    Certo, è ammirevole il sentimento di riconoscenza per chi la ospiterà negli ameni luoghi vacanzieri. Il prezzo della verità sarà più alto, temo, o meglio, spero. Senza volere, sta procurando un danno, a se stessa, alla sua reputazione professionale, e alla sua protetta. Perché, come comprenderà, le informazioni che lei ignora o stravolge non passeranno inosservate agli addetti ai lavori. Non crederà che i fisici di Messina, dopo essere stati associati a fatti criminosi che nulla hanno a che vedere né con loro né con le questioni di cui si parla, con tutto il rispetto che possono portare ai colleghi esimi che patrocinano la sua candidata, ai quali avrebbero pure concesso di raggiungere i loro obiettivi, se qualcuno non avesse ecceduto in superbia e arroganza, al punto da cercare di vendicarsi di non avere tutto e subito come voleva lasciando ad una giornalista più o meno ingenua il compito di diffamare tutta una facoltà e perfino una intera università, potranno davvero far finta di nulla circa tutto ciò che è comunque, grazie a lei e alla sua pervicacia “difensiva”, venuto alla luce? Tutta questa baraonda, alla fine, gioverà solo all’Oreal, non alla sua aspiranda ad una cattedra in tempi brevi. O i terzi per cui conto si infuria si sono davvero illusi di potere spostare il luogo del confronto scientifico e delle carriere accademiche sui media? Hanno davvero una stima così bassa dei loro colleghi italiani da pensare che basta qualche nome altisonante in giuria e la tenace “buona volontà” di una giornalista e dei suoi colleghi in un attacco mediatico integrato per imporre il dirigibile al bagnoschiuma così ben descritto da Giulio?
    Riguardo alle sue risposte a me ho qualcosa da dire:
    Lei mi scrive: “Dicevo: ‘o meglio il direttore del quotidiano’, nel senso che al suo posto diventa difficile fidarsi di chi confonde un collaboratore al quale tiene. Ho capito che si trattava di un errore di persona, succede a tutti, ma si metta nei suoi panni! Le mie fonti, sono come tutti noi: hanno valutato i cv disponibili. La loro idendità riguarda solo me e il mio direttore”. A Roma si dice: c’è o ci fa? Il suo direttore dovrebbe trovare difficile fidarsi di qualcuno che confonde Hoffamn con Hoffamnn per una banalissima citazione, quale “amo abbastanza la scienza da non volerla privare dell’intelligenza femminile”, da attribuire a qualcun altro? Una frase che potrebbe pronunciare chiunque? Maestro di scuola, economo o economista, architetto, meccanico, e così via? Per fortuna, il pubblico, almeno degli ospiti di questo blog, conosce abbastanza il suo direttore (o meglio, i suoi direttori), da sapere che è abbastanza intelligente da non confondere opinioni personali di buon senso comune con affermazioni con qualche valenza scientifica, per le quali l’attribuzione corretta della fonte sia fondamentale. O pensava di avere fatto una citazione “scientifica”?
    Quanto alle sue fonti, curioso che sia così precisa nel citarne una che riguarda una frase banalissima, mentre mantiene il massimo riserbo su chi ha causato una tempesta facendo battere le ali ad una moscha! Ripeto, non stiamo discutendo qui di un’inchiesta su qualche grave delitto italiano. Si parla di scienza e di scienziati. E dunque, per essere credibile, una giornalista scientifica DEVE citare le sue fonti, perché non si tratta di coprire segreti “informatori”, ma di supportare con un minimo di credenziali e di affidabilità metodologica giudizi “scientifici” (o no?), dei quali lei non può avere maternità, essendo carente di formazione accademica adeguata. Se le sue fonti chiedono di restare “segrete” è perché, evidentemente, sono consapevoli di essersi prestati ad una campagna pubblicitaria diffamatoria di un’intera istituzione pur di raggiungere obiettivi che nulla hanno a che vedere con la pura scienza. E sanno che questa tesi, del genio incompreso, fa proprio “ridere e poi pensare”. Fa pensare al degrado in cui siamo caduti, su tutti i fronti. Dunque,mettendomi nei panni del suo pregiatissimo direttore, non mi fiderei di fonti simili, né men che meno di una giornalista che si limita a usare tali fonti e di fronte alla chiara evidenza del suo errore insiste e persiste, continuando a insultare e offendere i più vari interlocutori, il cui curriculum scientifico e accademico è verificabilmente più credibile e accreditato di quello di cui si discute, pur di non ammettere di avere preso una grave, gravissima cantonata, danneggiando perfino l’immagine di credibilità delle testate che l’hanno mediata.
    Una curisoità: il suo direttore, persona squisita e qualificata, con gradi di istruzione e di intelligenza tali da valutare con più saggezza le informazioni che le sono state fornite, ha letto questo blog? Ha avuto la possibilità di leggere le sue risposte ai terzi contro i quali e non per conto dei quali si infuria?
    Quanto all’IgNobel, lei dice: “La ‘dubbia costruttività’ è una sua interpretazione. L’IgNobel è assegnato alla scienza ‘che prima fa ridere e poi pensare’. No, vede, purtroppo le sue interpretazioni sono sempre superficiali e approssimative. Il giudizio di “dubbia costruttività” è dato in wikipedia, “fonte scientifica” di molti, lei compresa, che spesso lo collega come link esplicativo. In ogni caso, statutariamente si parla di “improbable research” (!)… Tutto ciò che avviene nel mondo, non soltanto nella scienza, fa pensare, dopo avere fatto ridere o piangere. Le lacrime si sprecano nel corso della vita, quindi, certamente, meritano un qualche premio le cose che hanno quantomeno la virtù di farci ridere o anche solo sorridere. Anche se, sinceramente, trovo poco umoristica, per esempio, la ricerca sulla “necrofilia omosessuale tra le anatre”. Temo e spero, comunque, che non sia una virtù sufficiente, l’ilarità che si genera, per pretendere una cattedra universitaria. Al di là delle trasformazioni che ha subito nel tempo, l’IgNobel è nato, comunque, come una goliardata, con una finalità “parodistica”, che non ha mai perso. Un riconoscimento di “ignobiltà”. E in questo senso correttamente potrebbe essere qui invocato.
    Nel continuare (e la invito per l’ultima volta a non permettersi!) ad attribuirmi “illazioni”, malinterpreta perfino se stessa, dicendo che riguarderebbero “pubblicazioni dubbie”. Non ho mai parlato di pubblicazioni dubbie, Sylvie. Sylvie, le ho portato fatti. In ottima compagnia di molti altri. Fatti. Le ricerche premiate come originali del genio incompreso erano di decenni precedenti perfino alla laurea del suddetto genio. Molti articoli hanno non soltanto gli stessi, medesimi contenuti, ma perfino interi brabi uguali, certuni anche la stessa introduzione. Fatti. Basta leggerli, quegli articoli. Ma c’è davvero da restare esterrefatti, allibiti, come dice Walter, di fronte alla semplicità con cui, davanti ad una perla, che in altri cortili non resterà non raccolta, e cioè: “Conference Information: International Conference on the Morphology and Kinetics of Phase Separating Complex Fluids
    MESSINA, ITALY, JUN 24-28, 1997
    Siccome pare che qualcuno abbia qualche difficoltà con i conti (solo quando serve, come con la sintassi): La conferenza si è svolta circa 9 mesi prima della data di laurea di FM”, lei cosa risponde?: “per quagli articoli, suggerivo di guardare in biblioteca”!
    Di fronte a ciò, cosa dire di più? Lei riesce a ridurre davvero al silenzio chiunque, animato di buona fede, cerchi di indirizzarla sulla retta via della verità. Preferiremmo quasi continuare ad assistere a questa sceneggiata dello gnomo della lampada sui media, saltellando tra il Grande Fratello e L’isola dei famosi, piuttosto che sostenere una qualsiasi discussione con lei, in questo patetico confronto senza interlocutori, senza metodo e senza finanche una volontà di confronto da parte sua. E così sarebbe stato, avremmo continuato ad assietre impotenti, in silenzio, senza ridere affatto, a questa tracicomica, paradossale e parodistica commedia, se non avesse (non aveste) esagerato al punto da insultare, aggredire e diffamare un gruppo di docenti onesti, di scienziati che lavorano e non fanno tante passeggiate nei cortili mediatici, ma che, per difendere la verità e la loro dignità, sono stati obbligati a intervenire.
    Circa i poveri topini messi in acqua bollente, senza anestesia, per poter verificare meglio le proprietà terapeutiche del trealosio, chieda alla sua amica, che ne sa certamente qualcosa…
    Non mi citi più. Né nelle sue risposte a terzi, né altrove. Non voglio più scrivere qui. Piuttosto che rispondermi con la sua solita tecnica evasiva e distorcente, per non dare risposte, non scriva nulla. A differenza di altri, lo preferisco. So, ormai, di non potermi aspettare da lei, su questa storia, niente di meglio di quel che ha già dato.

  248. P.S. Non voglio più dovere scrivere qui né altrove, per avere correzione ai suoi errori. Quindi, non provi più a fare quel che ha fatto prima, di attribuirmi nuovamente illazioni fingendo di ricrdare vecchie attribuzioni. Non ci sono solo geni all’acqua pazza, in Italia. C’è anche vera vita intelligente su questo pianeta. Non esageri. Ha già esagerato, davvero. E non c’è proprio più nulla da ridere, per nessuno.

  249. @oca s. che scrive
    suggerivo di verificare in biblioteca.
    Vuol dire che le 2 pubblicazioni le sono state attribuite da ISI erroneamente?
    Se è così FM avrebbe dovuto da tempo pretendere (sul sito ISI c’è in evidenza spiegato come farlo) la rettifica.
    I due lavori sono di PM il prof. con cui FM ha casualmente iniziato a lavorare?
    ***
    Non so se qualcuno abbia chiesto rettifiche. Serve? Conosco gente che le chiede invano da anni e poi ci rinuncia, un chimico spesso privato di una consonante a caso tra le due doppie che si ritrova nel cognome, uno detto il “bioinformatico del XXI sec.” dal cognome di 5 lettere scritto in 12 modi, niente in confronto a un’autorità in materia di vespe e api, cf. l’ultimo Feedback – http://www.newscientist.com/backpage.ns?id=mg19826522.000
    Lei è già stato in biblioteca o sbaglio?
    l’oca s.

  250. @mat05 + Oca s
    Siamo al delirio, adesso l’oca nel post precedente sostiene che le pubblicazioni retroattive di FM siano da attribuire a PM e non c’e modo di ottenere una correzione da ISI? CHAPEAU SIGNORE E SIGNORI!!!
    Ho cmq controllato sui proceedings della “Kinetics of phase separating etc” e non c’e errore, altro che svista ISI!! E poi cara oca l’ISI corregge, corregge, stia tranquilla, io ho avuto due entries corrette al turno di pubblicazione online successivo alla mia segnalazione, non dica stupidaggini col botto abusando anche della nostra pazienza – che gia’ l’intelligenza ce l’ha proprio maltrattata abbastanza -Insomma qui ci divertiamo, SII, qui abbiamo scoperto un delizioso passatempo, ma tenti di argomentare, argoomenti, argomenti, ma cose plausibili, se non serie, senno’ finisce che ci dice che c’era uno gnomo omonimo di FM che pubblicava al posto suo. D’altronde il precedente e’ in buona compagnia con la *PERLA2*, 30 pubblicazioni presentate al primo anno di dottorato, 2.5 al mese, con coordinatore del dottorato proprio il padre della FM, che non trova nulla da ridire sulla genialita della gènia e della genìa, mi permetta il gioco di parole, e qui non c’e’ ISI che tenga!
    Detto questo desideravo, fra quelle che ricordo dell’oca, votare la minchiata di proporzioni maggiori, quella proprio che viene superata se afferma che ha visto Fm riuscire a far volare un asino. Vi do la mia classifica:
    1) FM che insegna scattering di neutroni per due settimane la scorsa estate ad Oxford. Notizia ovviamente irreperibile.
    2) Nome FM confuso con PM sui proceeedings che l’ISI che non corregge per di piu (questa in effetti dovrebbe valere per due).
    3) la misteriosa enabling capacity – che a qs punto diventa poca cosa rispetto alle prime due classificate.
    Anche quella del papà che non gioca alcun ruolo merita un posto qui, pero nn ricordo i termini della questione e mi secco a rileggere tutto. Mi date le vostre votazioni e facciamo poi una classifica? Per brevita potete chiamare le mie proposte OXFORD, ISI e EnaCapa
    ***
    Quanto segue, lei lo sa già. Preciso per i passanti:
    – I due articoli sono firmati PM come risulta dalla rivista e da altri data-base, per es.:
    http://www.ucm.es/BUCM/compludoc/W/10001/03926737_1.htm
    – Oxford “l’estate scorsa” no, visto che l’invito era stato fatto a fine 2007. Ma Oxford sì, e con RAI educational al seguito. “Notizia ovviamente irreperibile”:
    http://ww1.unime.it/comunicati_stampa/main.php?newNum=56&annoS=2008
    – ISI. Sono contenta che abbia ottenuto correzioni, diversamente dagli autori ai quali MAT05 può facilmente arrivare per un confronto tra le loro bibliografie complete (in rete) e quelle nel data-base: R. Hoffmann, G. Myers e P. Spradbery.
    l’oca s.

  251. Vorrei con pacatezza ricapitolare brevemente i fatti senza per i lettori di questo blog
    Sylvie Cayoud alias oca s.. Ha attaccato duramente l’Università di Messina in riferimento ad un concorso cui si sono presentati Federica Migliardo ed Andrea Mandanici ed ha visto vincitore quest’ultimo.
    Tralasciamo le prove scritte che hanno visto i tre commissari produrre unanimamente un giudizio negativo per le prove di FM. Su questo giudizio unanime non mi sembra che sia stato presentato alcun ricorso ergo bisogna concludere che FM ha fatto male le prove. Questo non significa che FM non sia brava significa semplicemente che le prove svolte male giustificano di per se il non superamento di un concorso.
    Possiamo però chiederci analizzando i curricula se il concorso è stato vinto dal candidato migliore tra i due.
    a) I due avevano al momento del concorso lo stesso numero di publicazioni ISI (una più una meno) non aventi origine da conferenza (dove si possono presentare risultati già pubblicati o che verranno succesivamente pubblicati su rivista).
    L’oca s. dice che lei stessa non tiene conto delle conferenze.
    b) Osserviamo che i lavori di AM sono molto più citati di quelli di FM anche considerando le citazioni per anno. Anche le riviste su cui aveva pubblicato AM sono mediamente più rilevanti (hanno fattore di impatto maggiore).
    Il che (come hanno scritto i 19) significa che sono stati ritenuti mediamente più interessanti per le loro ricerche da un numero maggiore di autori.
    c) Osserviamo anche che i lavori di AM sono co-pubblicati con pochi autori locali (di solito uno, o nessuno). Il che permette di evidenziare nettamente il suo contributo scientifico. Al contrario i lavori di FM sono quasi sempre firmati con un numero elevato di autori locali, almeno tre di questi sono diventati ricercatori al CNR o all’Univ., altri sono andati in cattedra (o sono stati confermati) con alcuni di quei lavori. Da cui ne deriva che il contributo individuale di FM ai lavori presentati non è comparabile con quello del vincitore.
    d) Al momento del concorso FM aveva ricevuto (forse) un premio. Gli altri premi sono successivi. Per quanto riguarda il premio l’Oreal Unesco va ricordato che è un premio sul tema “scienze della vita” come ricordato da oca s. La giuria è di tipo bio ed include molti medici. Per cui l’impatto che tale premio (naturalmente successivo al concorso) può avere in un concorso di fisica è molto dubbio. Anche le eventuali giovani concorrenti italiane saranno state molto poche. Sono poche le ricerche fisiche italiane identificabili chiaramente come bio. Questo esclude tanti settori di fisica di eccellenza.
    e) FM ha svolto la sua ricerca quasi interamente nel lab del padre e di un suo allievo nel frattempo diventato porf. ordinario. Su tematiche di ricerca su cui il padre ed i suoi allievi hanno pubblicato prima che FM si laureasse
    Mi limito a dire che questo rende difficile a chiunque non sia legato da profonda amicizia valutare il contributo di FM in maniera oggettiva.
    Ma anche volendo trascurare la parentela etc. le cose non cambiano.
    Senza nulla togliere a FM, la superiorità del curriculum di AM appare evidente a chiunque sia in buona fede.
    Dov’è quindi lo scandalo.
    Chiedo quindi ad oca s. che ameno alcun fisici sue fonti al momento segrete si espongano come hanno fatto i 19 con nome e cognome e ci spieghino perchè l’analisi riassuntiva qui riportata è falsa o errata e perchè FM fosse di gran lunga più titolata di AM.
    Altrimenti si tratta solo di giornalismo spazzatura (visto che si accosta la cosa anche a fatti criminosi) pro domo amici e a danno dell’Università di Messina
    ***
    Al momento del concorso FM aveva ricevuto parecchi premi, cf il cv sul sito di Messina; la giuria L’Oréal Unesco non era composta in prevalenza da medici; sul numero delle pubblicazioni veda uno dei primi commenti di Salvatore. Se i criteri di valutazione fossero espliciti e costanti, e i concorsi trasparenti, non ci sarebbe nulla su cui discutere.
    Quali amici avrei all’università? Alcuni commenti non sembrano anche a lei piuttosto dannosi per la sua reputazione?
    E -scusi la curiosità – ma lei era già stato in biblioteca o aveva indovinato?
    l’oca s.

  252. Io voglio tenere insieme le due cose. Altrimenti sembra che la Migliardo torni buona per l’università di Messina solo per fare la ragazza copertina. Poi però zitta e mosca se perde i concorsi.

  253. Vorrei che qualcuno, ad esempio l’oca s. o meglio un fisico fonte segreta di oca s.
    che ritiene sbagliato in tutto o in parte il mio ultimo commento intervenisse per chiarire e motivare il suo punto di vista. Altrimenti almeno su questo blog la questione si puo’ considerare chiarita.
    Saluti a tutti.
    PS vorrei rispondere alla proposta di voto di L’arrampicata sugli specchi.
    Secondo me la baggianata (così può leggere anche mio nipote) più assurda
    di oca s. che fa dubitare seriamente della sua buona fede è l’affermazione (Messina IV puntata):
    il prof. Placido Migliardo … tra l’altro lavora in un settore completamente diverso.
    E’ molto bello il “completamente”
    Di seguito alcuni lavori di PM (anche senza FM), che permettono di giudicare il livello della baggianata.
    Branca, S. Magazù, G. Maisano, P. Migliardo.
    “a,a-Trehalose-Water Solutions. III. Vibrational Dynamics Studies by Inelastic Light Scattering”
    Journal of Physical Chemistry B, 103, 1347 (1999).
    C. Branca, S. Magazù, G. Maisano, P. Migliardo, E. Tettamanti, “On the Bioprotective Effectiveness of Trehalose: Ultrasonic Technique, Raman Scattering and NMR Investigations” Journal of Molecular Structure, 480-481, 133 (1999).
    C. Branca, A. Faraone, S. Magazù, G. Maisano, F. Migliardo, P. Migliardo, V. Villari, “Structural and Dynamical Properties of Trehalose-Water Solutions: Anomalous Behaviour and Molecular Models”, Recent Research Developments in Physical Chemistry 3, 361, (1999).
    C. Branca, A. Faraone, S. Magazù, G. Maisano, P. Migliardo, V. Villari, “Swelling Processes in Aqueous Polymer Solutions by PCS and Raman Scattering” Journal of Molecular Structure, 482-483, 503 (1999).
    ***
    E dopo il 1999, nel resto del dottorato e fino al concorso?
    l’oca s.

  254. L’oca s. mi ha ormai convinto.
    Il curriculum di FM è di gran lunga migliore di quello di am!
    1) FM ha inventato lo scattering di neutroni per studiare il trealosio
    2) am si occupa solo di materia inerte (detto così suona proprio brutto)
    3) Non è colpa di FM se essendo molto piccola la città, piccola piccola l’Università, è stata costretta dalle circostanze a lavorare con padre e padrino
    4) ha l’enabling capacity, lui no!
    5) è donna lui no
    6) all’estero la vogliono tutti e lei per amore della sua terra natia continua a rifiutare offerte vantagiosissime e prestigiosissime pur di non tradire e abbandonare la sua ingrata terra natia
    7) Lui è un egoista, lei pubblica con tanti nomi locali perchè è generosa ed aiuta gli altri che senza di lei fallirebbero miseramente.
    8) lui è stato difeso dal Prof. Ezio Bruno che è notoriamente brutto cattivo e antipatico.
    PS
    Il mio psicoterapeuta mi ha detto che faccio progressi

  255. MAT05: in effetti qui si è detto tutto quello che si poteva dire, tranne una cosa cui forse bisogna dare maggiore risalto. Altrimenti cerchiamo le pagliuzze e ci dimentichiamo i travoni. Nel tuo riassunto, dici:
    “Osserviamo anche che i lavori di AM (Andrea Mandanici) sono co-pubblicati con pochi autori locali (di solito uno, o nessuno)”.
    Quell’uno è la professoressa Cutroni, che ha cofirmato 4/5 dei lavori di Mandanici segnalati su ISI, e che era presidente della commissione del concorso che Mandanici ha vinto.

  256. @Filter: lei fa finta di non capire quale possa essere la differenza fra il contributo dato da quel candidato in quei 4/5 dei lavori ed il contributo dell’altro nei 4.9999/5 cofirmati assieme al suo mentore. Eppure lavora all’università…ho capito bene? Mi auguro che anche lei sia arrivato a prendere una posizione all’università per suoi meriti e non grazie alla condivisione del bagaglio genetico con qualche barone. Proprio come quel candidato che firma 4/5 dei suoi lavori assieme al suo mentore e su cui vorrebbe gettare un’ombra.

  257. @Filter
    Cosa doveva fare AM? non presentarsi al concorso perchè in commissione c’era l’ordinario con cui lavorava?
    Se dopo la mia analisi dettagliata hai solo questa obiezione, prendo atto con piacere che anche tu sei d’accordo con essa.
    Diverse volte in questo blog si è accennato all’importanza di discutere in maniera approfondita in generale del problema dei concorsi nelle Univ. italiane, ma forse per oca s. l’argomento non è cool.
    Se non lo sai la stragrande maggioranza degi attuali ricercatori sono diventati tali facendo il concorso locale con in commissione l’ordinario con cui collaboravano o un suo collega in stretto rapporto. Anche i ricercatori più bravi anche con lavori sulle più prestigiose riviste in Università di città del nord come Milano o Bologna. Questo ovviamente può creare delle distorsioni.
    Se la facoltà ha deciso di nominare membro interno la Prof. Cutroni avrà avuto i suoi criteri ben precisi (che non conosco) largamente condivisi altrimenti gli altri colleghi di fisica si sarebbero ribellati.
    Conosco ad esempio una ricercatrice (con cui ho avuto l’onore di collaborare) poco più grande di FM con un lavoro su Nature e tanti lavori importanti, uno di essi
    con più citazioni di tutti i lavori di FM messi inseme, che è riuscita a diventare ricercatrice in una Università del nord (dopo vari fallimenti, dov’era Sylvie?) solo quando il prof. con cui collaborava assiduamente è divenuto membro interno di una commissione.
    Questo signfica che gli attuali concorsi non funzionano, non che FM fosse più valida di AM e che il fatto che AM abbia vinto implichi che per vincere a Messina ci vuole l’esame di mediocrità etc. etc. etc.
    Significa che nonostante il sistema di reclutamento del cavolo si riesce comunque almeno in parte a selezionare giovani meritevoli … e la baracca continua a funzionare (non come potrebbe) nonostante tutto.
    ***
    Fallimenti: nessuno può scriverne senza l’autorizzazione dell’interessato. Dal 1987, l’ho avuta tre volte per un concorso di medicina a Milano, di psicologia a Bologna e questo di Messina. Ma ricevo decine di segnalazioni al mese e in questi mesi in giro per lab e università, il coro è proprio unanime. Pochi pensano che la baracca funzioni tuttavia.
    l’oca s.

  258. MAT05: la tua è un’analisi parziale e in mala fede, altro che dettagliata. Il fatto che al concorso partecipasse un allievo del presidente della commissione significa che non c’erano le garanzie per una valutazione equa delle prove dei candidati. Che sia il modo in cui funzionano i concorsi italiani lo sappiamo tutti, ma questo non significa che il candidato sconfitto non abbia diritto a dire “non mi sta bene”. Soprattutto se vogliamo un sistema più moderno e trasparente di selezione delle nuove leve.
    Ma non è certo ciò che interessa a voi corvi anonimi di Messina; altrimenti non vorreste qui a sputare su chi ha perso quel concorso.

  259. @Filter
    Tu dici che la mia è un’analisi parziale e in mala fede, altro che dettagliata.
    Ma ancora una volta rilanci senza entrare nel merito, non spieghi dove i vari punti che ho elencato sono sbagliati.
    Poi scrivi:
    …ma questo non significa che il candidato sconfitto non abbia diritto a dire “non mi sta bene”.
    Ma anche Salvatore scriveva all’inizio: “Ritengo anche che la Dott.ssa Migliardo abbia tutto il diritto (come qualunque candidato) di criticare l’esito di un concorso.”
    Condivido anch’io questa affermazione, ciò che ritengo poco serio e professionale è l’operato continuato nel tempo di una certa Sylvie che
    anche con accostamneti indegni ad attività criminose
    ha costretto diversi docenti, alcuni di elevatissimo prestigio internazionale (uno per tutti il Prof. Mallamace) a evidenziare acuni dettagli che magari avrebbero preferito non evidenziare al fine di chiarire che non si è trattato di un caso di scandaloso baronaggio ma al contrario ha vinto chi meritava.
    Infine tu parli di corvi anonimi di Messina. Ma come dicevo ci sono diciannove appartenenti all’area fisica che hanno messo il loro nome e cognome su un documento piuttosto esplicito e che è rimasto non smentito nel merito (anche quelllo). Anonimi invece rimangono i fisici fonti di cui oca s. si fida ciecamente. Forse il loro intervento diretto e non anonimo potrebbe chiarire dove sbagliano i 19 e perchè oca s. ha ragione.
    Vorrei inoltre evidenziare nuovamente quella che considero la baggianata del blog formulata da oca s., ovvero che il padre di FM lavorasse in un
    settore completamente diverso.
    Questo non per attaccare FM (filter se non lo hai capito non è lei il problema, il problema è l’operato di oca s.) ma per dimostrare che
    non ci sono che due possibilità:
    a) L’affermazione era in buona fede
    Ergo oca s. era totalmente disinformata e superficialmente ha attaccato l’Università di Messina non conoscendo sufficientemente i fatti e intendeva continuare con affermazioni per l’appunto da lei non verificate (ovviamente in reta anche senza ISI si può verificare facilmente la cosa)
    b) Oca s. mentiva sapendo di mentire
    da qui anche le illazioni su oca s. di molti in questo blog
    Infine vorrei concludere che mi fa piacere quando scrivi:
    “Che sia il modo in cui funzionano i concorsi italiani lo sappiamo tutti”
    E’ questo un problema che mi sta molto a cuore.
    Come vedi anche se in disaccordo sulla sostanza, almeno su alcuni punti la pensiamo alla stessa maniera.
    ***
    Forse è davvero una baggianata. Rispondevo a memoria, ricordando che le pubblicazioni sul trealosio firmate FM-PM s’erano interrotte (qualcun altro ne aveva contate tre – credo, trova il numero in uno dei commenti iniziali – tra il 2000 e il 2002) e che poi PM s’era messo a pubblicare su altre cose. Non è così?
    l’oca s.

  260. Un ulteriore piccolo ripasso per far ancora comprendere la capacità disinformativa di oca s. :
    Scrive anche l’oca s. nell’intro a questo post scandalizzata dal successo di AM:
    “per la capacità di far ricerca esistono “misure standard” e si usano in tutto il mondo.”
    Quando diversi tentano di spiegarle che sono proprio questi indici che indicano la superiorità di AM (anche senza tener conto di parentele e tanti nomi localii che firmano i lavori), lei glissa o tenta di diminuirne l’importanza.
    Ad esempio risponde oca s.: “a quel concorso di fisica a Messina contavano unicamente impact e h/factors? Se ne è sicuro, è una notizia da scoop. Si è fatto perdere tempo e soldi a tutti gli interessati, mentre bastava fare le somme? Ma allora perché quella sceneggiata?”.
    Faccio presente ai passanti che impact e h-factor sono proprio quelle “misure standard” che si usano in tutto il mondo.
    Ci sono anche altre misure standard bibliometriche che contribuiscono a “misurare” il valore della ricerca. Quando qualcuno le fa notare che anche queste altre misure sono a favore di AM oca s. glissa.
    ***
    Non ho glissato, ma ovviamente non serviva rispondere, per cui ho anche fatto un post con i riferimenti al dossier del THES, sui vari criteri e fattori, quelli che favoriscono l’anzianità, “how they can be tweaked” ecc.
    l’oca s.

  261. @L’arrampicata sugli specchi
    … se non è questa (descritta nel mio commento precedente) l’esempio di una grandiosa arrampicata sugli specchi
    ***
    Temo che l’arrampicata non sia mia – cf. la mia risposta a quel commento
    l’oca s.

  262. Già, i famosi 19. Abbiamo visto che:
    – sono una minoranza dei due istituti coinvolti;
    – non presentano documenti a supporto delle loro affermazioni;
    – fanno una richiesta di correzione infondata, dato lo spirito e la lettera della legge che impropriamente citano.
    Qui giocate a manipolare i fatti contando (giustamente) che la gente non ha tempo e voglia di andare a leggere tutto il materiale di questi 300 commenti.
    Circa gli accostamenti ad attività criminose, non ho usato la parola “corvo” a caso. Qui state scrivendo cose pesanti e diffamanti sulle persone sfruttando l’anonimato. Se siete in università tenete conto che questo blog gira su WordPress. Quindi, registra gli IP fissi dei commentatori; la Coyaud li può vedere; le varianti di 192.167.101.16 sono dell’Università di Messina, e in caso di necessità non ci vuole molto a risalire ai singoli nomi e cognomi.

  263. …siamo finalmente alle minacce.
    Come mai un commentatore indipendente arriva a tutto ciò?

  264. Come sopra: contate sul fatto che la gente non vada a vedere chi ha fatto minacce in questo thread e quanti insulti si è preso il commentatore indipendente.

  265. @Filter: lei è chiaramente in malafede e stravolge la realtà che è emersa grazie agli interventi di persone coraggiose che hanno scritto su questo Blog. Facciamo un giochino..io le dico chi sono e lei mi dice chi è…se la sente? E’ disposto a mettere la sua faccia su tutto quello che ha scritto intervenendo qui? Mi faccia sapere..chissà che scoperta interessante potremmo fare.

  266. Certo, i “coraggiosi anonimi”, dovreste fondare un’associazione. Avreste una valanga di aderenti.
    Quanto a me, lascio sempre l’indirizzo di un blog che permette a parecchia gente di associare un nome, un cognome, una faccia, un datore di lavoro. Parlo di gente per bene, di cui desidero conservare il rispetto anche quando mi dovessero leggere qui. Per queste persone, la mia faccia c’è già.
    Se le sembra poco, caro il mio “Censore della malafede”, bene, si riveli e non avrò problemi a riconoscerle più credibilità di quella cui aspiro io.
    Ah, si ricordi anche di segnalare quali altri pseudonimi ha usato qui.

  267. ..si tranquillizzi..è l’unico pseudonimo che ho utilizzato in questo blog..adesso vado a cercare la sua faccia disponibile, come dice lei, alla gente per bene. Nel frattempo la invito a vergognarsi di suggerire subdolamente che in questo blog non sia intervenuta gente per bene.

  268. @ oca s.
    che scrive:
    Non ho glissato, ma ovviamente non serviva rispondere, per cui ho anche fatto un post con i riferimenti al dossier del THES, sui vari criteri e fattori, quelli che favoriscono l’anzianità, “how they can be tweaked” ecc.
    l’oca s.
    L’impact factor della rivista così come il numero di citazioni per anno del lavoro non favoriscono l’anzianità. Solo l’h index favorisce l’anzianità ma solo di coloro che scrivono lavori che poi vengono citati.
    Se questi criteri non vanno bene quali sono le misure standard della capacità di fare ricerca che si usano in tutto il mondo di cui parla?
    e che mostrerebbero la superiorità di FM?
    Sulla giuria del premio l’Oreal Unesco mi dica per favore secondo lei quanti fisici ne facevano parte?
    Il commento di Salvatore includeva (oltre ai due lavori erroneamente attribuiti da ISI su questo mi sembra che abbia ragione anche se non sono stato i n biblioteca) anche i proceedings di conferenza ISI, che sempre conferenze sono.
    I lavori in comune col padre sono fino al 2002, comunque mi sembra evidente che il padre ha lavorato sul trealosio prima della figlia o no?
    Ma ripeto non è questo il problema. Se lei ritiene in coscienza di aver dato una informazione corretta con la sua frase mi fa piacere per lei.
    Il problema è che vorrei sapere su quali basi scientifiche le sue fonti considerano FM molto più capace di fare ricerca di AM tanto da suscitare la sua indignazione pubblica.
    Se mi dice che sono i premi mi metto a ridere e la finisco qui,
    perchè conosco scienziati con lavori sulle più prestigiose riviste che non hanno mai vinto un premio anche perchè non hanno mai partecipato.
    ***
    – Alla sua prima domanda rispondo da un mese cf. commenti precedenti.
    – Su impact factor, cross-disciplinary studies, reclutamento giovani ricercatori cf. THES.
    – Giuria l’Oréal-Unesco. Chi deve giudicare il merito di lavori di biofisica su una molecola biologica: i fisici del solid state, dei materiali, della materia non biologica – la chiami come vuole – o i biologi? Cf. l’esempio già fatto dell’articolo del fisico Crick e del biologo Watson, Nature 1953.
    – Padre e figlia. All’inizio del 2005, la pensavo come lei. Parlando con genetisti (fito e non), microbiologi, biologi cellulari e molecolari, ho cambiato idea. Oggi penso che la figlia, e non il padre, avesse colto l’importanza presa dal trealosio in diversi settori della biologia, da dieci anni a questa parte. E’ solo un’opinione.
    – Anch’io conosco ecc. Quindi i premi fanno ridere? Lo dica a dottorandi, post-doc e precari vari, e a chi li candida ovviamente.
    l’oca s.

  269. oca s. mi chiede
    Quali amici avrei all’università? Alcuni commenti non sembrano anche a lei piuttosto dannosi per la sua reputazione?
    Risposte:
    1) Secondo me, ma è solo un’opinone, FM e forse anche mentor relativo.
    2) La risposta è purtroppo affermativa, però bisogna comprendere il fastidio di chi si sente attaccato ingiustamente e di chi ha sentito perfino un giornalista del TG1 ironizzare sul vincitore del concorso, ovvero un ricercatore con una pubblicistica scientifica di tutto rispetto, superiore secondo molte misure standard usate in tutto il mondo a quella di FM.
    ***
    Molti intervistati di questi anni sono diventati amici, o almeno conoscenti che frequento volentieri. Nessuno in Sicilia per motivi logistici. FM e mentor: li ho visti 5 volte in totale, brevemente e sempre in occasioni pubbliche. Credo anch’io che ci siano modi più efficaci per aiutare l’università di Messina che prendersela con FM e con me, scrivendo qui cose sbagliate.
    l’oca s.

  270. AFFARI DI FAMIGLIA ?
    Tutti i numeri che Filter avrebbe preferito non conoscere…
    Su ISI, alla data odierna, trovo 61 lavori firmati da Federica Migliardo.
    E’ interessante osservare che di questi ben 53 sono formati anche da Salvatore Magazu’. In 6 dei rimanenti 8 figura tuttavia un altro membro della famiglia Magazu, V. (il fratello Valerio).
    I 2 articoli che rimangono li mettiamo qui sotto:
    Record 1 of 2
    Author(s): Lerbret, A; Bordat, P; Affouard, F; Descamps, M; Migliardo, F
    Title: How homogeneous are the trehalose, maltose, and sucrose water solutions? An insight from molecular dynamics Simulations
    Source: JOURNAL OF PHYSICAL CHEMISTRY B, 109 (21): 11046-11057 JUN 2 2005
    ISSN: 1520-6106
    ——————————————————————————–
    Record 2 of 2
    Author(s): Crupi, V; Majolino, D; Migliardo, F; Venuti, V; Triolo, A; Triolo, R
    Title: Structural properties and phonon-like modes in glass-forming polymers
    Source: NUOVO CIMENTO DELLA SOCIETA ITALIANA DI FISICA D-CONDENSED MATTER ATOMIC MOLECULAR AND CHEMICAL PHYSICS FLUIDS PLASMAS BIOPHYSICS, 20 (12BIS): 2437-2458 DEC 1998
    ISSN: 0392-6737
    Per la cronaca, tra i firmatari del secondo articolo, Crupi e Majolino fanno parte del gruppo del padre di FM.
    Un’ultima cosa ci fornisce un’idea della dimensione internazionale del lavoro di FM, le collaborazioni. Ecco la lista dei primi 10 coautori (tratta sempre da ISI). A fianco di ciascun nome e’ riportrato il numero delle collaborazioni e la rilevanza percentuale. I commenti sulla destra e le note sono miei.
    MIGLIARDO, F 61 100.0000 % il Genio
    MAGAZU, S 51 83.6066 % il Mentore
    BRANCA, C 26 42.6230 % gia’ postdoc del Mentore (*)
    MAISANO, G 20 32.7869 % Padrino di FM e direttore del Dipartimento
    ROMEO, G 19 31.1475 % gia’ postdoc del Mentore
    MIGLIARDO, P 15 24.5902 % il Padre
    MONDELLI, C 10 16.3934 % l’unica non messinese, ricercatrice INFM
    FARAONE, A 6 9.8361 % gia’ postdoc del Mentore(**)
    MAGAZU, V 5 8.1967 % il Fratello del Mentore
    MANGIONE, A 5 8.1967 % gia’ dottorando del Mentore
    (*) Successivamente ha vinto un concorso come ricercatrice e lavora con un altro gruppo a Messina
    (**) Successivamente ha trovato lavoro come ricercatore negli USA
    ***
    Per la cronaca, professore, il secondo articolo è firmato P. Migliardo e nell’ISI ce n’è almeno un altro. Nel caso voglia ricalcolare le percentuali, troverà gli articoli che le mancano in altri data-base.
    Lei ritiene disdicevole la continuità di rapporti docenti-discenti (salvo nell’ambito di un concorso), questo l’avevo capito. Ma quel suo elenco significa che dottorandi e post-doc non dovrebbero firmare i lavori fatti insieme al capo del loro lab?
    l’oca s.

  271. Li conosco, li conosco… la Migliardo è già stata bombardata peggio di Dresda in tutto il thread. Comunque i coautori sono persone ottime e valenti scienziati, no?

  272. @filter
    … e se li conosci perche’ non la smetti ?
    … e se accusi qualcuno di essere mafioso pensi che poi questo abbia voglia di non notare la pochezza del tuo curriculum ?

  273. @filter
    non sarei neppure tanto sicuro che i coautori siano tutti ‘ottime persone e valenti scienziati’. MAT/05 ha spiegato come ci si possa pompare a vicenda. Quanti sono i pompieri e i pompati in questo simpatico gruppo di famiglia ? Forse hanno tolto qualcosa a qualcuno che meritava di piu’?
    E ve la prendete con uno dei pochissimi concorsi che in Italia siano stati vinti dal migliore!

  274. “…e se accusi qualcuno di essere mafioso”: anche questa è da passare all’Associazione Ufologica Italiana, probabilmente l’unica ad avere avvistato l’accusa in questione.
    ***
    Meglio SETI, direi. Questo thread insegna: basta una fonte, ma di una multinazionale e quindi infallibile.
    l’oca s.

  275. Solo alcuni breve commenti per le risposte di oca s. agli ultimi miei commenti
    Scrive oca s.:
    “- Giuria l’Oréal-Unesco. Chi deve giudicare il merito di lavori di biofisica su una molecola biologica: i fisici del solid state, dei materiali, della materia non biologica – la chiami come vuole – o i biologi? Cf. l’esempio già fatto dell’articolo del fisico Crick e del biologo Watson, Nature 1953.”
    Purtroppo nei concorsi di Fis01 (fisica generale) si presentano anche fisici
    delle particelle, dei liquidi, fisici dello stato solido, fisici atomici etc. etc., e purtroppo non ci sono biologi in commissione.
    Oca s. scrive:
    – Anch’io conosco ecc. Quindi i premi fanno ridere? Lo dica a dottorandi, post-doc e precari vari, e a chi li candida ovviamente.
    Lei (non è la prima volta) di tanto intanto distorce le affermazioni di chi interviene per poter rispondere con un punto interrogativo ironico.
    Io non ho scritto che i premi fanno ridere.
    Ho scritto che fa ridere giudicare un candidato superiore ad un altro sulla base dei premi
    Riporto perchè chiunque possa facilmente rendersi conto.
    Il problema è che vorrei sapere su quali basi scientifiche le sue fonti considerano FM molto più capace di fare ricerca di AM tanto da suscitare la sua indignazione pubblica.
    Se mi dice che sono i premi mi metto a ridere e la finisco qui,
    perchè conosco scienziati con lavori sulle più prestigiose riviste che non hanno mai vinto un premio anche perchè non hanno mai partecipato.
    Su tutto il resto ritengo ormai inutile intervenire e commentare.
    I commenti di chi è intervenuto e le risposte o non risposte di oca s.
    permettono a chiunque sia sufficientemente informato sui criteri di valutazione della ricerca di potersi fare un’idea su tutta questa paradossale storia.

  276. @oca sapiens
    “che strazio” forniva l’elenco delle pubblicazioni ISI e l’elenco delle collaborazioni come dalle stesse risulta, le percentuali sono esatte. L’elenco prova che F. Migliardo ha lavorato quasi esclusivamente in collaborazione con il gruppo Magazu’-P.Migliardo e G. Maisano. Il “quasi” e’ qui adoperato perche’ c’e’ un solo articolo non stramessinese e non fatto in famiglia. Questi dati testimoniano soltanto la “dimensione internazionale” del lavoro di FM. Gli “altri database” di cui lei parla sono soltanto uno specchietto per le allodole: sappiano tutti coloro che frequentano questo blog che il solo database scientifico completo esistente e’ ISI, quello che io ho adoperato. Esistono come naturalmente altri database specialistici come pubmed, che e’ un sottoinsieme di ISI.
    Qui pero’ la storia e’ un’altra, e, badi, non sto parlando di FM “bombardata piu di Dresda”. I casi possibili sono due.
    1) Una ricercatrice ha avuto un borsa di studio. Niente di strano che una favorisca i legittimi interessi della multinazionale che sponsorizza la borsa. In questi casi, certamente, il buon gusto suggerirebbe di non svilire il nome di una istituzione prestigiosa come l’UNESCO che mai dovrebbe ridursi ad essere l’amplificatore di operazioni che rispondono ad una logica privata, ancorche’ legittima. Tuttavia, quello che ancora meno si capisce e’ perche’ i mass media pubblici e privati di questo paese diano tanto spazio ad una cosa di cosi’ limitato interesse. La cosa e’ ancora piu’ grave perche’ gli organi di informazione hanno sostanzialmente ignorato il Nobel di Giacconi e di Rubbia e ferocemente criticato il Nobel a Fo.
    2) Si tratta di un premio piu’ che di una borsa di studio come dice la Coyaud e come io non posso credere. Allora, ammesso e non concesso che il relativo lavoro fosse meritevole, perche’ la giuria ha premiato una persona sola, FM, e non anche gli altri membri del gruppo? Dall’elemco delle pubblicazioni di FM e da quello degli altri membri del gruppo si evince chiaramente (a) che il lavoro sul trealosio non e’ stato iniziato da FM ma da un gruppo di Palermo (b) che il gruppo di Messina ha iniziato a lavorare sul trealosio ben prima che FM si laureasse (c) che negli articoli piu’ citati dello stesso gruppo FM non e’ coautrice (d) se si doveva premiare una donna per le caratteristiche del premio, il gruppo ne comprendeva altre, una delle quali aveva lavorato sul problema dall’inizio. Se, come io non credo, si trattasse di un premio, la giuria avrebbe commesso un gravissimo errore di valutazione.
    ————————-
    Cattivo giornalismo contagioso, dunque, o una giuria incapace di valutare?
    Lascio la signora Coyaud libera di farci sapere quale delle due preferisce.
    Vorrei sapere cosa pensano di tutto questo i membri della giuria che, certamente loro malgrado, si ritrovano ad essere coinvolti dal polverone mediatico scatenato dalla signora Coyaud e dalla immediatamente successiva campagna pubblicitaria de l’Oreal.

  277. L’ottimo Claudio Pasqua dal blog gravità zero segnala un interessante articolo di Luigi Grassia su FM su “La Stampa” inserto tuttoscienze scaricabile fino al 1 Maggio
    su http://www.lastampa.it/_settimanali/tSt/.
    Riporto alcuni pezzetti che ritengo più interessanti
    “Questo premio Unesco-L’Oréal darà un contributo potente alla sua carriera.
    Si tratta di un appuntamento internazionale che con gli anni è cresciuto
    al rango di una specie di Nobel femminile per la scienza.”
    Quindi a tutti gli invidiosi attaccabrighe (anch’io lo ero ma poi sono cambiato): State attaccando praticamente un PREMIO NOBEL.
    L’Università di Messina ha scartato una specie di PREMIO NOBEL e voi state qua a sottilizzare anzichè andare a nascondervi!!!!
    Segue poi un interessante panegirico della l’Oreal:
    “L’Oréal dispone di uno degli apparati di ricerca più potenti fra le imprese private nel mondo e dai suoi laboratori ha sfornato progetti come l’Episkin, una pelle artificiale per esperimenti in vitro e per il trapianto sugli ustionati, messa gratuitamente a disposizione degli ospedali.”
    L’unica notizia buona per Unime è che non viene menzionata (questa è classe o semplicemente pietà). E poi, mal comune mezzo gaudio. Secondo quanto riportato il problema non è solo di unime ma in generale del mondo accademico italiano:
    “«È da anni che concorro a un posto di ricercatore all’università in Italia, ma non vinco mai»”
    Mi dispiace cara Oca s., ma proporrò al rettore Luigi Grassia e non lei come coordinatore del master in fantascienza della comunicazione. Mi dispiace ma il merito innanzitutto. La superiorità del suo collega è davvero manifesta.

  278. Solo una domanda: perché la redazione di Gravità Zero ha pubblicato il post su Messina IV puntata e non Messina V? Perché ha eliminato commenti indesiderati al proprio post qui linkato? Forse perché la tesi muterebbe nell’antitesi? Forse perché la corretta interpretazione dell’intervento di Bellone potrebbe indurre a poter prevedere che la presunta vittima del caso in questione sarà presto vincitrice di un concorso universitario italiano, secondo le regole qui esposte?

  279. Rispondo con grande ritardo a E.B.
    Anch’io avevo notato la sparizione dei commenti su Gravità Zero. Fra l’altro commenti precisi e molto circostanziati, cui Claudio Pasqua rispondeva con frasi vaghe ed insinuazioni.
    Secondo me
    La cancellazione significa che “l’ottimo” Pasqua ha riconosciuto di non avere argomentazioni valide per replicare e non ha avuto forse il coraggio o la correttezza di ammettere anche solo la possibilità di essersi sbagliato.
    Insomma un bell’esempio di divulgazione scientifica medievale.
    Volendo confrontare, beh oca sapiens acquista molti punti

  280. Vi racconto una storia. Il rettore di una Università incontra i docenti della stessa Università e si dice certo che al prossimo concorso per ricercatore vincerà qualcuno (a) che non ha superato un precedente concorso. Credereste che il (la) qualcuno (a) in questione sia un(a) nessuno (a), una vittima dei baroni (che, come dice Severgnini, è il superlativo di bari), un genio incompreso e maltrattato, un cervello in fuga? O si pretende troppo da qualcun altro (tutti gli altri): di mettere a dormire il proprio cervello, per credere a questa, che è “un’altra” storia, o meglio, una favola. Bellone non la racconterebbe. C’è un limite oltre il quale non è più possibile credere alle favole, pur ben costruite sui media, e si può guardare finalmente in faccia la realtà, così piccina, così banale, così vera, se si apromo gli occhi per vedere…O davvero il mondo è ormai soltanto uno show?
    …Dunque, eravamao rimasti a: “Forse la corretta interpretazione dell’intervento di Bellone potrebbe indurre a poter prevedere che la presunta vittima del caso in questione sarà presto vincitrice di un concorso universitario italiano, secondo le regole qui esposte?”. La risposta, a questo punto, è affermativa. Tranne che i docenti ammaestrati non abbiano un conato di orgoglio e dignità e si rifiutino di premiare con l’ambita cattedra chi ha smosso un verminaio per ottenerla, lasciando che siano altri docenti, in altre università, magari più prestigiose, a incoronare la zarina accademica…Ma questa è un’altra favola…

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