Per adolescenti curiosi

Forse può interessarvi. Shuguang Zhang – un amico del MIT, quello dei peptidi autoassemblanti, della batteria a batteri e spinaci ecc. di cui scrivo ogni tanto – avvisa del simposio del 29-31 maggio all’Accademia delle scienze svedese: “Energy and Nano: Emerging Molecular Science and Technology”, con un sacco di gente brillante.

E in quell’occasione – questo è il punto che potrebbe interessare – verranno assegnati per la prima volta i “Molecular Frontiers Inquiry Prizes” ai venti ragazzi e alle venti ragazze che avranno posto la domanda scientifica più stimolante a giudizio di una giuria di fisici, chimici e biologi, tutti con premio Nobel, come Aaron Klug, un altro che con Shuguang organizza ogni anno il simposio di Stoccolma.

Si può partecipare da tutto il mondo. Si vince l’invito a Stoccolma, un certificato, un regalino tipo iPod o qualcosa di analogo, e si sta per un po’ di giorni con gente come Aaron Klug. Insomma se conoscete ragazzi e ragazze sotto i 16 anni  ai quali vengono in mente dei “perché”, mandateli a fare un giro su www.moleclues.org – c’è anche una parte per gli insegnanti. Il premio è dato da questa fondazione.

Il premio, dice Shuguang – che è riuscito a metterlo in piedi anche in Cina, in India e in parecchi paesi in via di sviluppo, insieme all’esperimento didattico che ci sta sotto – è “l’unico al mondo che ricompensa non un risultato, ma una buona domanda”. Ne è molto felice.

E’ un po’ un omaggio a Francis Crick che aveva conosciuto, appena arrivato a Cambridge (Mass.) fresco di dottorato a Chengdu (Sechuan), dove aveva scoperto il primo peptide autoassemblante. “Continua a farti domande grandi,” gli aveva detto Crick, “a farle piccole sono bravi tutti” e da quel giorno l’aveva tenuto d’occhio, incoraggiato, invitato a stare da lui e Odile.

Crick era così, sembrava tenersi in disparte – almeno rispetto a Watson, più mediatico – ma faceva mentoring a un sacco di gente, di molte discipline diverse tra l’altro. Come Aaron Klug, insomma.