Mondoape 2013, continua

Questo è per i volontari che, a proposito dell’Apis mellifera ligustica “Spinola” sbarcata in America nel 1863, intendono far ricerca su “Spinola”. A Savona sabato corso, le prime reclute dicevano che era di nobile famiglia genovese. Bingo.

Marina Montacutelli, ricercatrice all’Istituto di studi sulle società mediterranee del CNR, ora alla Normale di Pisa, scrive: “Dovrebbe trattarsi di Massimiliano Spinola, illustre entomologo italiano”. Ha descritto quell’ape nel 1806, questo lo sapevo, ma non riesco a trovarlo nel Cinz (Comitato internazionale per la nomenclatura zoologica, ICZN in gergo) eppure ha per emblema un dittero.

  • Dove l’ha scritto e dov’è depositato il testo originale?
  • A Genova c’è qualche museo, monumento, lapide, targhetta, qualunque cosa che commemori Spinola o la sua ape?
  • Era conte o marchese?
  • Perché le sue collezioni sono al Museo piemontese di storia naturale? Lo sa senz’altro il curatore Gianfranco Curletti, ma ora non può leggere i mail: sta penzolando da un pallone aerostatico per censire insetti nella canopea di una foresta alverniate
  • Come, quando perché sono state sottratte a Genova?
  • E’ vero che preferiva gli scarafaggi?
  • Perché la mamma è andata a partorirlo proprio nell’Hérault?
  • Ma allora è francese?
  • Nel 1863, chi ha venduto l’ape ligure al reverendo Langstroth? Rimando a wikipedia in inglese, perché nella voce “apicoltura” italiana c’è scritto che ha inventato il favo mobile. Balle Non proprio.
  • Altre domande?

Se troviamo trovate un po’ di risposte, magari nel 2013 non occupiamo Mondomare in tutta la Liguria, ma un simposio in trattoria ci sta di sicuro.
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A proposito del conflitto d’interessi che dicevo l’altro giorno, sul British Medical Journal di oggi c’è un dibattito sul tema – cliccare “comment” – e proprio Giovanni Fava chiede regole. Ma lo fai da anni, GF, credi che questa volta…?
Auguri lo stesso.
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Accidenti, mi son dimenticata di segnalare che ieri sera Formica Blu invitava bolognesi e affini nel formicaio in festa. Formiche mie, sono mortificata. Per tirarmi su di morale, brindo adesso a tutte le vostre iniziative. Col succo di mele, l’altra bottiglia ve la tengo.