Altro contributo del moscerino

Noi e lui, stesso rinnovamento delle cellule intestinali, spiega Monya Baker di Nature, a proposito di una ricerca di Volker Hartenstein, dell’università della California a Los Angeles, e l’autore dell’Atlas of Drosophila Development, per il magnifico sito “The Interactive Fly”.

Da un ventennio, Hartenstein paragona la genetica della melanogaster e la nostra, con un’attenzione particolare ai meandri interiori. Insieme a Shigeo Takashima, è riuscito a individuare i comportamenti diversi delle cellule staminali adulte mentre scendono giù per i vari segmenti dell’intestino. A mandare i segnali più importanti nei siti dove proliferano e in quelli dove le loro cellule figlie si differenziano, ci sono rispettivamente i geni Wingless e Sonic Hedgehog.

Geni che, a dispetto del nome, condividiamo con il moscerino per cui, in versione umana, sono oggetto di centinaia di brevetti. Forse di più ma è un po’ che ho smesso di contarli.

Sempre a proposito di staminali, c’è un altro articolo di Monya Baker su Ian Wilmut, uno dei “padri di Dolly” (be’, tanto per non mettere sempre un link a Wikipedia). Dopo aver deciso che avrebbe clonato embrioni umani per trarne staminali totipotenti, Wilmut ha cambiato idea. Adesso vuol lavorare sulle staminali pluripotenti indotte.