Non resisto

Mentre ero via, Cesare Marchetti mi ha mandato questo lancio della  Reuters preceduto dal commento “La scienza penetra dappertutto”. Giudicate voi.

Con un progetto sperimentale di sei mesi lanciato questa settimana, la città di Petha Tikva – un sobborgo di Tel Aviv – chiede alla cittadinanza di portare il cane da un veterinario municipale che preleva un campione di saliva e ne estrae il Dna. Il comune userà il database del Dna per collegare le feci ai cani registrati e identificarne il proprietario.

Quelli che le raccolgono e le lasciano in appositi contenitori sparsi per le strade, potranno ricevere coupon per l’acquisto di cibi e giocattoli per cani. Ma escrementi trovati sulla strada e collegati grazie al database al proprietario dell’animale gli procureranno una multa.

“Lo scopo è di coinvolgere i residenti e dire loro che, tutti insieme, possiamo ripulire l’ambiente, dice Tika Bar-On, veterinaria in capo della città  a cui è venuto in mente l’esperimento, il quale, oltretutto, aiuterebbe anche i veterinari a far ricerca sulle malattie genetiche canine, sui vari pedigree, e a identificare i randagi, così non ci sarebbe più bisogno del chip elettronico. Gli sviluppi sono innumerevoli e “The sky is the limit”, dice, “e i residenti hanno reagito positivamente al progetto e ci collaborano perché vogliono stare in quartieri puliti.” Se l’esperimento funzionerà, il comune potrà decidere di rendere obbligatorio per i padroni fornire il Dna dei propri cani.”

E ricevo questo comunicato, via Pasquale Trematerra:

Il sottosegretario alla salute On.le Francesca Martini comunica che a seguito del parere espresso il 16 settembre scorso dalla Comm. Consult. per i prodotti fitosanitari è stato emanato oggi il decreto ministeriale di sospensione cautelativa di prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive neinicotinoidi, thiamethoxan, clothianidin, imidacloprid e la sostanza attiva fipronil, utilizzate nel trattamento di concia delle sementi. Il provvedimento in questione riguarda anche la sospensione di utilizzo da parte degli agricoltori delle sementi trattate.
La sospensione dei prodotti fitosanitari sopra citati, adottata sulla base dei rilievi scientifici rilevati dalla predetta Comm. e del principio di precauzione permetterà di acquisire utili informazioni sulla moria delle api in relazione all’utilizzo di tali sostanze.

Sarà inoltre condotto un programma di monitoraggio a livello nazionale per individuare le cause dello spopolamento degli alveari, che sembra essere correlato ad un insieme di fattori (malattie, andamento climatico, scarso valore nutrizionale del polline raccolto, prodotti fitosanitari ecc.).